Carmine Crocco

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia Liberty.
Versione del 18 giu 2013 alle 13:08 di WikiaBot (rosica | curriculum) (Upgraded Youtube tag)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
OCCHIU VIVU E MANU O CUTIEDDU!!!
L'essenza vitale di questo utente è altamente terrona. Quindi, se sei un leghista o un fan dell'allegro folletto verde (o del food blogger che ne fa le veci) blinda pure la porta di casa tua: i nostri amici stanno già arrivando...
Cliccate se siete meridionalisti convinti!

Template:ColonnaSonoraVoce


Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Carmine Crocco
« Ah, così eh? E allora mi costruirò un enorme esercito tutto mio, con Black Jack e squillo di lusso! »
(Carmine Crocco in una lettera al re Vittorio Emanuele II)

Carmine Crocco (5 giugno 1830 - 30 febbraio 1802), conosciuto anche come "Flagello di Dio" o "Lurido Terùn!", fu un leader della rivolta contadina dopo l'unificazione italiana, astuto guerrigliero che, senza un'ideologia politica, combatté contro l'oppressione della classe borghese e dell'esercito piemontese un barbaro, sudicio, analfabeta, terrone, delinquente, mafioso, bandito, stupratore, giocatore d'azzardo, massone, adepto del K.K.K.[1] e chi più ne ha più ne metta, brigante che disertò l'esercito Sabaudo per combattere e ribellarsi all'Unità D'Italia [2]

Biografia

Carmine Crocco da bambino.

Carmine Donatello Crocco nacque a Rionero del Vulture, tristissimo paesino, per usare un parolone, di 23 abitanti situato su una sperduta montagna Lucana. Il padre era un brigante, la madre una brigantessa (prima ancora del Risorgimento). Era il 23° figlio dei Crocco, l'unico superstite tra i fratelli al colera ed alla peste bubbonica che infuriava in paese dal 1400.

Oltre a frequentare i peggiori bar rioneresi giocando al mezzo giro e a bere Aglianico, il piccolo Carmine diede subito sfoggio delle sue più celebri qualità: pare che all'età di 6 anni, dopo aver bisticciato con un coetaneo che gli aveva rubato una macchinina, abbia sgozzato quest'ultimo trascinando il cadavere per tutto il paese per poi buttarlo in un dirupo.

Le famose scarpe-simbolo del brigante.

All'età di 19 anni realizzò il suo sogno: fare il calzolaio. Si aprì quindi una piccola bottega di scarpe per briganti, che presto diventò una ditta celebre in tutto il mondo: la Crocs S.p.A.

Il suo sogno fu però interrotto quando un superbo signorotto del luogo, un certo Don

Peppino, esattore delle tasse, lo fece processare per mancata emissione di scontrini (in quegli anni era infatti entrata in vigore la nuova riforma anti-evasione del nuovo ministro dell'Economia Quintino Mario Monti Sella).

Ah, già che c'era, gli violentò la sorella. E la nonna. E il cane.

Come era prevedibile, la vendetta del giovane Crocco non tardò ad arrivare. Dopo qualche giorno dalla sentenza della Cassazione, che lo espropriò di tutti gli averi e lo costrinse all'arruolamento nelle file dell'esercito sabaudo, invitò con un pretesto Don Peppino ad una fiera del chili, in cui costrinse l'ignaro malcapitato a mangiare i resti dei suoi genitori per poi svelargli il piano e leccargli le lacrime davanti a tutta la città.

== La latitanza e il

terrorismo ==

Crocco in tutta la sua grinta dopo aver massacrato l'esercito polentone.

Dopo aver litigato con il Sergente Maggiore capo istruttore durante l'addestramento militare, decise di scappare e darsi alla macchia. Ah, già che c'era uccise il Sergente a colpi di machete. E il compagno di stanza. E l'intero plotone.

Inspiegabilmente[citazione necessaria] fu messa una taglia sulla sua testa da parte del re Vittorio Emanuele II, ma tutto ciò spinse il novello brigante a ritirarsi sulle montagne ed organizzare atti terroristici contro l'oppressore Sabaudo, con lo scopo di creare uno Stato totalmente indipendente nel Sud dell'Itaglia.

La bandiera utilizzata dai rivoltosi fedeli a Crocco.
Crocco, ormai latitante, elude l'esercito Piemontese nascondendosi al mondo intero con un astuto travestimento.

Durante la latitanza riuscì ad organizzare un esercito di briganti, di quasi 2.000 uomini, che nella seconda metà dell'800

diede parecchi problemi al re ed al suo entourage, che vedevano sgretolarsi il sogno di governare autorevolmente

uno Stato unito, forte e compatto.

« Ghe pens mì! »
(Vittorio Emanuele II decide di occuparsi personalmente della questione)

Il re, dunque, rivoluziona e modernizza l'esercito italiano (pare che combattessero ancora con clave e fionde) e conduce una mirata e pacifica campagna militare nel Meridione: ordina infatti ai suoi uomini di sterminare migliaia di innocenti, di violentare le donne, di distruggere interi paesi, fucilazioni di massa qua e là di arrestare solo veri delinquenti, di distribuire caramelle e cioccolatini e di mettere dei fiori nei loro cannoni.

Come previsto, tutto questo provoca nient'altro che ostilità nell'animo dei meridionali, che in massa sposarono la causa di Crocco e dei suoi compagni, rendendo le cose sempre più difficili.

A Rionero, dove Crocco aveva posto il suo quartier generale, si ebbe lo scontro decisivo: al re, infatti, fu riferito da un brigante disertore dove si nascondeva il terribile assassino e questi, per far capire quanto l'Italia amasse e rispettasse i meridionali, mandò in avanscoperta e disarmati i reparti dell'esercito provenienti proprio dal Sud.

« Ogni battaglione avrà un nome in codice e una missione. Battaglione numero 5 alzate la mano! Voi sarete la prima ondata d'urto che chiameremo Operazione Scudo Umano; Battaglione numero 14, voi siete l'operazione "alle spalle dei terroni": seguirete il battaglione 5 e cercate di non farvi ammazzare, dannazione! »
(Vittorio Emanuele II dà sfoggio di benevolenza al discorso alle truppe prima della battaglia.)

Processo e morte

Ovviamente il destino di Crocco era segnato: fu imprigionato e i suoi uomini massacrati e lasciato marcire in cella per una cinquantina d'anni. Durante questo lasso di tempo fu condotto il classico processo all'italiana che, come tale, non si concluse mai.

Il povero Carmine, infatti, preferì lasciarsi morire di inedia che aspettare ancora la sentenza.

Luogotenenti di Crocco

I più fidati luogotenenti di Carmine Crocco.

Filmografia

Le sue vicende sono narrate in diversi film tra cui:

  • Li chiamarono... briganti![3]
  • Li chiamarono... mutanti! (versione Marvel)
  • L'eredità della priora
  • L'eredità di Carlo Conti
  • Il generale dei briganti
  • Il genitale dei briganti (con John Holmes)
  • Il brigante dei generali
  • Crocco e i suoi fratelli
  • Terronator
  • E.T. l'extra-terrone
  • La corazzata Crokkëmkin
  • Mr. Croccodile Dundee

Curiosità