Potenza (Italia)

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia che si libra nell'aere.
(Rimpallato da Potenza (città))
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Potenza

(Stemma)

""Nummeli fà verè""

(Motto)

Posizione geografica Lì dove batte il sole
Anno di fondazione Mille e qualche cosa
Abitanti Nessun locale sa contare e nessuno di fuori osa avventurarsi nella città per farlo
Etnia principale Nummi
Lingua Potente
Sistema di governo Anarchia contadina gestita dalla mafia
Moneta Capra
Attività principale Enummerare
Patrono San'G'Rardpruttor
Gemellaggio Non c'è nessuna città paragonabile e quindi gemellabile a Potenza (per fortuna)
« Mi sono perso. »
(Turista che in realtà voleva andare a Matera)
« Cristo si è fermato a Eboli... per non vedere Potenza »
(Carlo Levi mentre spiega il titolo del suo libro)

Potenza, capitale della Val di Non (perché nessuno sa dove è), zona sperduta della Terronia centrale. La città è nota per aver vinto la medaglia d'argento nel concorso "Il capoluogo di regione più sfigato d'Italia", superata solo ai tempi supplementari dalla fortissima compagine di Campobasso, dopo una combattutissima finale.

È una città famosa per essere la sede delle famose emittenti radio-televisive Radio Potenza Centrale e TeleCento, che coprono il raggio di millemila millimetri e che trasmettono le gesta del grande Potenza Calcio, squadra famosa per essere stata radiata dalla lega professionista con l'accusa di aver VENDUTO partite che avrebbe comunque perso, traendo così guadagno dalla propria potenza[senza fonte]. Famosa per i rapporti sociali, è stata scelta come capitale della comunità gay mondiale per due semplici motivi:

  • Il rapporto uomini-donne è 8:1.
  • Per avere una ragazza bisogna crescerci insieme, nel senso che chi supera la quinta elementare senza averne conosciuta una non ne conoscerà mai più di nuove.

Geografia

Essendo collocata nella terra di mezzo tra il Tirreno, lo Ionio e l'Adriatico, teoricamente dovrebbe risultare come un importante crocevia commerciale, ma in una città dove la parola "teoricamente" è stata messa al bando perché troppo lunga ciò non è avvenuto. Potenza è inoltre collocata a 900 metri sul livello del mare per difendere la città dai truzzi materani, che portavano la lebbra commerciando il loro lurido pane. Questa sua altitudine è la causa di una temperatura media di 5°C che oscilla tra i -15°C del 15 agosto e i 25°C di dicembre.

Società

I Nummi, cioè il 97% della popolazione potentina, prendono il loro nome dalla contrazione delle parole Nummeli fà verè (non me li far vedere). Essi si dividono principalmente in:

I tamarri

Espressione di uno studente erasmus che viene a studiare a Potenza.

Nei giorni di caldo torrido (10°C) sono ricoperti di pellicce esotiche (cinghiale bianco della Sellata), mentre nei giorni più rigidi esibiscono il petto glabro, un qualcosa che assimilare a un petto di pollo in besciamella sarebbe blasfemo, essendo esso costantemente depilato, lucidato con la cromatina per scarpe e possibilmente anche lampadato; a completare il quadro questo pseudo-petto viene evidenziato da striminzite canotte fucsia o rosa a punta. I tamarri di solito frequentano posti come il Basiliko's, il Flamingo Bowling o il ZeroNove; il sabato invece esprimono tutta la loro virilità sul parquet di via Pretoria, accompagnati da coltissime[citazione necessaria] ragazze che si vantano della loro (im)meritata licenza elementare. Il sogno nel cassetto dei nummi tamarri è quello di possedere un motozappa da 400 Cv e di vivere in un mondo senza persone più intelligenti loro, anche se quest'ultimo desiderio implicherebbe anche la morte di tutti gli animali più intelligenti di un criceto.

Per capire se una persona appartiene alla categoria dei truzzi basta chiedere all'individuo sospettato come pronunciano la parola computer (SPELLING: C-O-M-P-U-T-È-R), in alternativa essi sono riconoscibili per le seguenti caratteristiche estetiche:

  • il sopracciglio curato maniacalmente (tagliato intenzionalmente per darsi un aria da duro);
  • l'antiestetico e ingombrante orecchino a gemma;
  • le scarpe a specchio dai colori iridescenti;
  • gli occhiali da sole a mosca il sabato sera alle undici, comodi per sbattere contro ogni cosa e persona;
  • la sigla di Uomini e donne usata come suoneria del cellulare;
  • la gigantesca fibbia della cintura (con tanto di scritta "WWE Champion"). I loro idoli musicali sono Gigi D'Alessio e Nino D'Angelo;

Nella camminata dei tamarri si distingue il passo ancheggiante tipico di chi sfila, nei casi più gravi si può riscontrare una somiglianza anche al movimento androide causata dall'oscillazione delle scapole, diretta conseguenza della tendenza a fare il petto di pollo per attirare, per l'appunto, le polle.

Un tamarro motorizzato ormai irreversibilmente legato al suo destriero. La mancanza di brutti adesivi e orpelli di altro genere fa però pensare che questa foto sia stata modificata in qualche modo.

Uno speciale documentario è stato girato da alcuni ragazzi di Bucaletto al riguardo della sottospecie Tamarra dei "Motorizzati", ossia i frequentatori dell'oratorio Salesiano del Don Bosco. Questi esemplari, dopo aver atteso 14 anni idolatrando un feticcio definito "motorino", ottenuto tramite corsi pagati (dai genitori) e che è destinato a diventare la loro appendice VITALE. Questo piccolo e misterioso orpello diventerà infatti un tutt'uno con l'individuo e questi vi apporterà solo alcune modifiche tali da renderlo il più conformista quanto antieconomico possibile (anche se il termine che va più in voga è "efficiente"). Tra le più note modifiche vi sono lo " 'a zzetaiccs cromata ", l'aggiunta dei LED (preferibilmente di colori in completo disaccordo cromatico con la scocca del veicolo) e gli adesivi di cattivo gusto (che spaziano dai dieggì agli armani e dai DATCH, quelli MALOSSI e 117 MotorSport).

I tamarri motorizzati, raggiunta la maggiore età, si procurano auto non sportive ma truccate all'inverosimile, votate allo spreco inutile di carburante. Spesso le modifiche sono solo estetiche e riguardano l'aggiunta di polle in minigonna a bordo, alettoni, prese d'aria, accecanti fari allo xenon, adesivi osceni, neon, cerchi in lega Nord e finestrini abbassati anche di inverno; il risultato è una versione ridicola (in gergo locale "pezzotta") delle auto di The Fast and the Furious. Questi personaggi hanno fatto della loro automobile un'appendice del proprio culo, nel senso che non li vedrai mai camminare a piedi, nemmeno con due metri e mezzo di neve per strada[1]. I motorizzati danno il meglio di sè il sabato sera quando iniziano a rompere i maroni con i loro stereo:

« m sò fatt' l'impiant cu u subbufer, mi frà »

Dopo aver civilmente[senza fonte] parcheggiato la loro estensione motorizzata in piazza Prefettura per guardare (benché siano per la maggior parte di loro trentenni) le quindicenni che passeggiano in via Pretoria e aver trascorso così un'ora e mezza, non ancora soddisfatti, incominciano a fare il giro dei vicoli del centro (sempre in macchina). Li vedrai fare tre o quattro volte il giro che inizia da Piazza XVIII agosto, passa per Porta Salza, poi per Via del Popolo, poi per Via due torri e poi prosegue finché non potranno dire con soddisfazione di essere stati (virtualmente) in via Pretoria, luogo di incontro della gioventù potentina il sabato sera.

I mi frà (detti anche nummi con i cani)

Una foto di un mi frà col suo cane, anche se nessuno è riuscito ancora stabilire quale dei due sia l'animale

Tipica popolazione potentina, distaccatasi dall'ambiente tamarro, non condividendone la passione per i trattori e per le persone acculturate del consorzio agrario, vogliono esprimere la loro ingratitudine verso il mondo nonostante siano tutti ricchi e figli di papà. Per riconoscerli basta notare una delle seguenti cose:

  • l'uso dell'espressione "mi frà" (oppure "'o frà" se hanno studiato a Napoli) ogni 5,6 nanosecondi oppure "seeh mifrà ma stai male con la pala, wuagliò".
  • l'uso dell'espressione "te lo scendo e/o te lo salgo" (invece di "te lo porto giù o su).
  • il non utilizzo del complemento oggetto (es: Dado chiama a Matteo...)
  • il possesso di un cane che li segue passo passo (talvolta sostituito da un monociclo, delle palline da circo o una bmx).
  • lo stare in piazzetta.
  • il vestirsi con abiti pseudo-straccioni (comprati da Underground a peso d'oro).
  • il creder che affibbiandosi strani soprannomi con evidenti richiami a cioccolatini venduti nei bar più comuni (Bounty, Mars) faccia molto figo.
  • l'essere parte de "gli antichi Savi protettori del Priorato di Sion", ossia avere origine un po' ebrea, riscontrabile nel rapporto col denaro [2].
  • l'aver origini romane, poiché al momento di pagare al ristorante chiedono sempre "scusa mi frà ci fai il conto diviso dieci?"
  • l'uso delle seguenti espressioni: "mamma mia mi frà ieri ci siamo strippati a putischifo, ci siamo fatti certi paglioni mi frà, è stata na cosa allucinante mi frà, ce mi frà ma tu stai popo male, è popo positivo mi frà, tattico mi frà, c'hai due spicci mi frà?, hai na sigaretta mi frà";"arguto mifra"; "approssimativo mi frà", "mamma dù frà", "mi frà m vac' a pompà un po' un palestra mi frà". "t pompa l'occhi mi frà", "t dac na capata ind a i dent mi frà", "lurido", "pupo nero", "si nu tanguozz mi frà","mi fra te ne vai a duorm cu i gallin""mamma mifra a catenazz","mamma mi frà che trasferta", "T dac na tirapugni a 15 eur mi frà","N' du sug", "Mi fra sponzorizza na sigarett".
  • il mostrare una forte tendenza allo scrocco di bevande e cibi dei bar limitrofi, con la frase di rito : "E ya...e pàa na cosa"; in alternativa usano la frase più indiretta: "Che ch'hai due spicci, pure 20 centesimi, devo piglià l'autobus che sennò non so come tornà, mi frà".

I fricchettoni del Goblin's

Essendo una città di merda, Potenza gode di una emigrazione del 90%, soprattutto da parte degli studenti universitari, anche perché per diventare tali, se ne devono andare da questa città, dove a malapena c'è un liceo. Quando però questi esseri fanno ritorno in patria per alcuni periodi dell'anno, manifestano tutti i segni di una rara malattia chiamata "MASAI" (il nome deriva dal prefisso usato in ogni frase di questa gente esempio: "MA SAI che a Bologna..."; "MA SAI che a Milano...". Essi presentano le seguenti caratteristiche:

  • Stanno sempre davanti al "Goblin's" ("MASAI che a Bologna c'è un locale dove ci vediamo con tutti i WAGLIò").
  • Hanno il cappotto WoolRich pure a giugno("MASAI che a Roma ci sono 20° di +").
  • Considerano terroni i potentini nonostante lo siano anche loro, vantandosi, quindi, di essere dei senza patria.
  • Credono di essere incredibilmente acculturati, nonostante frequentino facoltà come Scienze Politiche a Bologna o il DAMS ("MASAI che ho studiato 4 mesi per fare l'esame di Storia delle Donne?").
  • L'80% di loro studia a Roma alla facoltà di Giurisprudenza.
  • Sono fotoallergici, perciò escono solo di notte e solo per dirigersi verso un pub, rendendoli pressoché impossibile vederli di giorno.

I Nummi-zombi

I Nummi-zombi passano anch'essi la maggior parte della loro vita attiva la notte, gironzolando per Via Pretoria e per ogni sorta di vicolo buio. Di giorno invece stanno chiusi in casa attaccati a Facebook. La sera si riuniscono tutti insieme al loro "quartier generale": le scalinate della chiesa di San Michele. Passano lì quasi tutta la sera tirando bestemmie sulla Madonna, fumando la prima cosa che gli capita nella cartina, bevendo birra per il puro gusto di lasciare una dozzina di bottiglie sparpagliate per terra e discutendo su quanto la loro vita sia deprimente, il tutto mentre i loro corpi si decompongono.

Gli Auto-Nummi

Un Auto-Nummo che si appresta a compiere la sua uscita annuale

A questa categoria appartengono tutti quelli che, nonostante siano residenti in città, vengono avvistati una volta all'anno al massimo (per fortuna). Incapaci di ogni rapporto interpersonale, rappresentano una categoria che comprende bigotti seguaci della chiesa, agnostici buoni a nulla e studenti che hanno bisogno di 11 mesi e mezzo di studio all'anno per riuscire a fare qualcosa e che quindi non hanno una vita sociale (lamentandosi poi di aver perso gli amici o il/la ragazzo/a per la scuola). L'Auto-Nummo trascorre la propria esistenza impegnato nella visione quotidiana di programmi di grande spessore culturale[citazione necessaria], quali: "Uomini e donne", "L'Italia sul 2", "I Cesaroni", "C'è posta per te", le fiction varie (d'amore per le donne e Carabinieri per i maschi), ecc. Se mai si dovesse avere la sfortuna di incontrarli si potrebbe sentire una delle seguenti frasi:

  • "Ci vediamo presto".
  • "Sono cambiato/a".
  • "Sono già uscito a Pasqua".
  • "Sono già uscito a Natale".
  • "Tutto a posto?" Risposta: "Tutto a posto...", incrociandosi senza fermarsi, onde evitare che la conversazione si blocchi dopo l'originale e conclusiva frase: "Che te ne fai?" Risposta: "Un giro sopra, solito".
  • "Ti ricordi quando facevamo il liceo?" (10 anni fa).

Gli eterni fidanzati

Tra i meno criticabili tra i nummi: conducono una vita a sé da quando avevano 6 anni, cioè da quando hanno visto la loro cagna gravida e hanno deciso che prima o poi avrebbero avuto un figlio (sul come ci si sarebbe pensato poi). Influenzati da una cultura più che bigotta, hanno il primo rapporto sessuale dopo 15 anni di fidanzamento, cioè dopo che una bella ramificazione ossea ha ornato la fronte di lui, accettando il fatto che il figlio è la reincarnazione di Gesù (perché nato senza rapporto) e che abbia le sembianze di Didier Drogba (il marocchino di fiducia).

I Nummi danzanti

Ultimi, ma non ultimi per voglia di menarli, sono coloro che affollano nel periodo estivo il "Dancing": un insieme di piastrelle collocato nel centro dei mifrà di Montereale. La composizione delle persone che affolla questo luogo è:

  1. 10% Persone iscritte alla scuola di ballo locale, che rompe le scatole usando la stessa canzone di salsa e merengue che usavano 25 anni fa e che riesce a trasformare in balli di gruppo canzoni di merda quali "La Zitella" e "Il Ballo Del Cavallo".
  2. 40% Vecchi arrapati che guardano se qualche ragazza ha la minigonna e poter quindi vedere qualcosa (Consiglio: non vi sedete davanti a loro altrimenti vi rompono le palle perché non riesco a vedere le tette della ballerina 15enne).
  3. 45% Tamarri che stanno seduti con la loro ragazza, pensando di essere all'opera perché quella musica è più raffinata di quella che ascoltano di solito (Gigi D'Alessio).
  4. 5% Non-nummi che sperano di conoscere qualche ragazza, ma che dimenticano la legge universale che governa Potenza: la 8:1.
  5. N.P.% Truzzi e/o tamarri fermi con le radici piantate sul pavimento in stile latrina san marinense, prendendo in giro le persone in pista e credendosi fichi.Non attendono altro che qualcuno gli cavi un occhio con un passo cha cha e una macumba cantata sulle note della musica.

I nummi da stadio

Il culmine dell'auto-celebrazione da parte dei Nummi da stadio attraverso questo manifesto, il cui scopo sarebbe evidenziare la loro virilità, ma che invece fa sembrare che abbiano le orecchie grosse

L'ultrà viene allevato sin da piccolo per mezzo delle cure parentali compiacenti e spesso facoltose e viene addestrato a ignorare le condizioni infime in cui versano i suoi attributi genitali, per i quali è portato a credere di possedere un membro dalle dimensioni non dissimili di quelle della sciarpa rosso-blu. Tale illusione viene alimentata negli anni da un attaccamento morboso e patologico, non alla Chiesa o alla Patria [3], ma a due figure mitologiche freudianamente devastanti: la Genitrice dispensatrice di luculliani banchetti domenicali (volgarmente conosciuta come MI MAMMA - mia madre) e un banale simulacro di pietra dal berretto di foggia fallica (da cui forse la connessione con la sua natura di Protettore delle Teste di Cazzo):SAN'G'RARDPRUTTOR' (San Gerardo Protettore), qui rappresentato con l'indice e il medio della mano protesa in avanti deformati, non in un gesto di benedizione, bensì in una paresi pericolosamente simile al gesto di esultanza di Gigi La Trottola quando va a canestro.

L'ultrà, quando è ormai pubere, viene iniziato dagli anziani del suo branco alla frequentazione compulsiva di bizzarri luoghi di culto a lui deputati, riconoscibili da un aspetto postatomico non dissimile dalla periferia industriale di Detroit e caratterizzata da fasulle insegne di pub irlandesi o da porcilaie (ai quali vengono affibbiati pretenziosi appellativi tratti dal dialetto locale, come goblin's e sottapera)). Destinato a indossare ridicoli e costosi giacconi con cappuccio ricoperto di pelliccia, arma che lo aiuta a sottolineare la sua immaginaria mascolinità, l'ULTRÀ ormai adulto (quasi vecchio) sfoga la sua rabbia verso il nulla assoluto non solo la domenica allo stadio, con inni cantati in lingua Swaili[4](VOLA CU LA RADIA E LA TELEVISION/IND A TUTTI LI RION GIA SOMM A PRESSION), ma anche in altre occasioni:

  • Mentre accusa di fare un lavoro con troppe relazioni interpersonali alcune appartenenti al genere femminile che hanno non la colpa, bensì la decenza di non degnarlo di uno sguardo (sarebbe stato oltretutto improbabile quello fosse il suo effettivo lavoro, a causa della notoria malattia della femmina locale che la porta a una immotivata castità sintetizzabile con l'espressione "palo nel culo").
  • Mentre si espone al pubblico ludibrio dei telespettatori di Anno Zero, trasmissione di Santoro, dimostrando di aver frainteso completamente filosofie con le quali è venuto primariamente in contatto (Fight Club).
  • Mentre si aggira per le sconfortanti strade cittadine accompagnato da coloro che malauguratamente contribuiranno ad assicurargli una progenie (bambole ultrà).

La dieta dell'ultrà è composta da cerchietti di grano lavorato e tostato, e succo d'uva acido con due centimetri di posa sul fondo della bottiglia, volgarmente noti come tarallucci e vino. La bevanda in questione viene assunta non in porzioni singole e tramite contenitori di vetro detti bicchieri (inutile retaggio dell'età del ferro), bensì attraverso artefatti lignei con protuberanze nuovamente di forma fallica detti fiaschette (cannidd'). Questo non è un rituale di condivisione ancestrale con gli altri membri (per modo di dire) della comunità, bensì la prova di una totale e misteriosa ignoranza dell'esistenza dei bicchieri, di cui sopra, e la volontà di travestire sotto l'illusione del rito orgiastico dei Turchi la banale verità della frustrazione quotidiana. Una volta completata la cerimonia che ha per protagonista assoluto l'oggetto di pietra sacro di cui molte righe sopra, unico momento di svago del soggetto, arriva il momento in cui l'Ultrà si abbiglia con buffi stupidi costumi locali (cit. guzzanti) o altrettanto stupidi e inquietanti rimaneggiamenti delle divise di alcuni simpatici mattacchioni conosciuti come Ku Klux Klan (Portatori del Santo).

Gli altri poveracci

Chi non è Nummu e non è gay (cioè il 3%), ha una vita difficile in questa città poiché è costretto all'alcolismo cronico, denigrato per le eventuali capacità intellettuali e snobbato dalle ragazze perché non possiede nemmeno una ape-car.

Urbanistica

Una piccolissima frazione di Potenza.

Il suo potente[senza fonte] centro storico è l'unico anfratto della città dove si può camminare e vedere solo da lontano altre persone, senza possibilità alcuna di conoscerle (vedi intro). È essenzialmente composto dalla sola via Pretoria, ri-pavimentata di recente con uno stile che ricorda in parte Gotham City e in parte la pista di rullaggio dell'aeroporto di Linate; ciò è dovuto soprattutto alle lucette di dubbio gusto inserite fra i mattoni, ordinate in fila, che risultano in completo disaccordo con l'architettura locale.

Girando per la città si noterà subito una splendida Macchia romana, famosa per essere il quartiere, esteticamente parlando, più in vista di Potenza. Osservando attentamente si nota la grande maestria e la cura con cui è stata urbanizzata la zona: i palazzi sono ammassati uno sull'altro[5]. Cosa fondamentale nell'improbabile caso che vogliate costruire una città sul modello di Potenza è quella di costruire obbligatoriamente prima i palazzi e poi le strade, così che poi possiate divertirvi a cimentarvi nell'impossibile impresa posizionare quest'ultime, scendendo così al compromesso di fare strade strette e impraticabili.

Fulcro del piano urbanistico cittadino è l'assoluto divieto di costruire parcheggi/garage a fronte di palazzi che ospitano in media 16 famiglie ciascuno, poiché l'obiettivo principale è quello di far riversare tutte le macchine (si ricordi che Potenza ha la proporzione auto/abitante più alta d'Italia) sulle strettissime strade (vedere sopra).

Che bella città!

La vera perla, il vanto dei vanti, è però la scultura pseudo-futuristica costruita nel mezzo della zona culturale della città: il Serpentone. Di un tenue color arancione (shkrrdente, come viene definito nella lingua autoctona) non-ti-scordar-di-me (cosa peraltro impossibile data la cagata enorme che è), la scultura è stata costruita secondo il progetto: "Diffondiamo l'arte nelle case", nel senso letterale dell'espressione, essendo stata costruita a due centimetri dalle abitazioni.

Altro punto nevralgico di questa viva e pulsante megalopoli[citazione necessaria] è Via Verrastro, più comunemente nota come "salita della Regione": qui ogni giorno gli "affaccendati" impiegati della Regione si riversano in massa, rendendo la via impercorribile, in particolar modo nella pausa caffè quando affollano uno dei dieci bar, i quali sono stipati tutti in meno di dieci metri l'un dall'altro. A peggiorare la situazione per questa via passano tutti gli autobus provenienti dalla città e dai paesi limitrofi (che raggiungono il centinaio verso l'una e mezza), il circo con tanto di camper annessi e la cinquantina di cortei mensili di scioperanti.

Cultura

Un grande

A Potenza vive un grande collezionista italiano, tale Antonio Valentino Russo. E' molto famoso su Facebook e ha fatto scambi con grandi collezionisti italiani come Yari Talevi e Marco Resta.

Media

Televisione

Tipico ospite intervistato su un tipico argomento al Tgr Basilicata.

Eletto Tg dell'anno dall'A.S.V.NZ.(Associazione Spettatori Vecchi N'Zalanut'(rincoglioniti)) per il 20° anno consecutivo, il TGR Basilicata gode dello share medio dello 0.1%, anche se registra picchi del 102% quando Tanino Brindisi fa le sue super-accurate previsioni meteo, famoso per il non riuscire ad azzeccare, neanche dal punto di vista grammaticale, il nome in sovrimpressione delle persone che parlano.

Data la carenza quotidiana di notizie di rilievo, il Tg trasmette sempre le stesse notizie ogni giorno, arrivando al paradosso che se succede qualcosa di diverso dal solito non lo saprà nessuno, perché tanto non verrà trasmesso nulla a riguardo. Segue un elenco delle notizie (se così si può chiamarle) che ogni giorno sono riproposte:

  • Il freddo invernale e il caldo (?) estivo.
  • Il petrolio in Val D'Agri.
  • Tutto sulla Fiat di Melfi.
  • Il terremoto e il dopo-terremoto.
  • La crisi del lavoro.
  • La campagna del pomodoro con collegamenti in diretta di Umberto Avallone dal polo di lavorazione della salsa di Lavello.
  • La crisi del mobile imbottito (locuzione nominale per dire “divano” inventata dall'Accademia della Grappa dei giornalisti del TgR Basilicata) del polo materano.
  • La centrale del Mercure che non verrà mai aperta.
  • Le utilissime opere di infrastruttura cittadina che hanno dato così tanti benefici che non si riesce a dirne uno.
  • Le inutili iniziative culturali su sconosciuti pittori/scultori della minchia.
Tra le varie teorie, ce ne è una che teorizza un patto tra Tanino Brindisi e gli alieni.
  1. Le previsioni del tempo: l'appuntamento più seguito della settimana trasmesso (non si sa perché) solo il venerdì. È Condotto dal figlio illegittimo del Colonnello Giuliacci, ovvero Tanino Brindisi (che in realtà è il figlio del mitico Iuccio che potete trovare ogni giorno in via Orazio Flacco). È la prima rubrica di meteorologia in Italia che tratta di previsioni del tempo senza alcuna competenza di sorta, sia scientifica che grammaticale, inoltre è molto apprezzata dai telespettatori ultra-settantenni perché ricevono consigli sull'ora e il giorno migliore in cui piantare le patate e i cavoli. Tanino è l'unico essere umano che riesce a fare le previsioni con il solo ausilio del suo callo sull'alluce.
  2. Lo Sport: Risulta l'unico modo per vedere il gol del Potenza (quando il Potenza era una squadra), visto che TeleCento non prende neanche a due passi dallo stadio, ed è condotto dall'attraente Beatrice Volpe, che cattura gli spettatori dalle grinfie della Canalis e di Controcampo. È il contenitore ideale per lo straripante numero di squadre lucane che militano nelle serie maggiori dei campionati nazionali[citazione necessaria]. Nonostante il grande Potenza S.C sia l'unica compagine lucana di un certo rilievo nazionale, viene sempre smerdato a colpa della stragrande maggioranza di giornalisti filo-materani o filo-melfesi (quali Umberto Avallone che tifava per il Benevento durante il commento del ritorno dei play-off dell 17/06/2007, e ricorda che l'attaccante si chiama Pignalosa e non PIGNALOSHA).
  3. Usciamo stasera?: verrebbe da rispondere "FATT I CAZZ TOI", visto che ti prendono per il culo facendo finta che ci sia qualcosa da fare.
  4. Ditelo al TgR: condotto dal mitico Nino Cutro, riceve le lettere di telespettatori che vogliono denunciare in tv i disservizi fruiti nella nostra regione, ma purtroppo, a causa dell'analfabetismo generale dell'ascoltatore medio del TgR, nessuno riesce a capire quello che chiedono:
« Nino Cutro - A che ora è successo?
Telespettatore analfabeta - CA PUTIAN ESSE R SETT E MEZZ R GOTT!!
Nino Cutro - Cosa è successo?
Telespettatore analfabeta - DA QUA NNANZ NUN S POT NGHIANA S 'ANNA FA TUTT LU GIR!! »

Note

  1. ^ Il fatto che a Potenza non nevichi è secondario
  2. ^ Per questo motivo il sabato sera nei locali sui loro tavolini c'è sempre e solo una bottiglietta d'acqua o al massimo una Dr.Pepper
  3. ^ Come il soggetto suole balbettare
  4. ^ già da soli simbolo della bassezza intellettuale dell'individuo
  5. ^ Affacciandosi dalla finestra vedo quello del palazzo di fronte che dorme, si spoglia, piscia, mangia e viceversa