Yara Gambirasio

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Yara Gambirasio, in posa per la foto che verrà trasmessa un milione di volte nei TG italiani.
« Un po' più su con quella telecamera, inquadra il cadavere coperto dal velo, riprendi il panorama, mi raccomando concentrati bene sui volti in lacrime, di nuovo il cadavere... aspetta, non si vede bene, ora parlo con quelli della polizia. Scusi, non è che si potrebbe spostare il cadavere più a destra così mi viene meglio la ripresa? »
(Fuori onda di Pomeriggio 5)
« Riposa in pace, angelo bello, ora tutto è finito, anche per la tua mamma e il tuo papà. Seppur nello straziante dolore sanno ora che in ciel tu sei. Danza nell'infinito, angelo bello, danza nell'eternità con Gesù, il tuo Signore. »
(Merdosissimo commento facebucchiano intriso di falso buonismo e cazzate gratuite sparate random. Con una metrica di merda.)

Yara Gambirasio è una ex-ragazza scomparsa che per diverse settimane ha dato lavoro a Lamberto Sposini e Barbara d'Urso.

Le indagini

   La stessa cosa ma di più: Sarah Scazzi.
Il luogo dove si è svolto il misfatto...

Dopo aver guardato lo speciale su Yara Gambirasio andato in onda su Rai 1, la polizia ha subito iniziato le ricerche. A capo delle indagini, il Mago Otelma. Aiutato inoltre da una decina di medium che avevano avuto visioni. Esclusi invece i cartomanti, tra le proteste del pubblico a casa.

I tre testimoni principali (Non vedo, Non sento, Non parlo) hanno parlato molto dettagliatamente, per sentito dire, di cose che non avevano visto in prima persona e che avevano sentito in TV. Così, quando i magistrati hanno ascoltato le loro dichiarazioni, si sono ritrovati tra le mani una puntata di La vita in diretta. Le testimonianze sono state subito messe agli atti. Secondo indiscrezioni trapelate dal commissariato, comunque, il testimone chiave sarebbe Lamberto Sposini, tuttora il più informato di tutti sulla vicenda.

Le forze dell'ordine hanno setacciato il paese in lungo e in largo, cercando sotto i letti, negli armadi e nei vecchi cantieri abbandonati, ma senza successo. A pochi giorni dalla scomparsa di Yara arriva una lettera di un ex carcerato che, come tutti gli ex carcerati, è un uomo d'onore amico dei bambini. La lettera recitava così:

« Cara polizzia, non sono un mitomane e non ho poteri maggici. Ma però vi posso assicurare che Yara, la bambina scomparsa che state cercando, sta in un cantiere abbandonato quavvicino. Cercate più meglio e vedete che la trovate. »
(Firmato: Topo Gigio)

La preziosa testimonianza è stata attentamente valutata dalla polizia, che dopo circa un mese è riuscita a decifrarne il criptico messaggio e ha capito che forse era il caso di dare un'occhiata nel cantiere. Stranamente non è stato trovato niente di rilevante.

Il caso mediatico

...e quello dove si sono svolte le chiacchiere.

Come da copione, dopo la scomparsa la macchina mediatica si è subito messa in moto. Per diverse settimane il caso Yara ha tenuto banco, scalando la hit parade dei palinsesti televisivi fino a superare in classifica la più gettonata Sarah Scazzi. Alcuni giornalisti de "La vita in diretta" si sono accampati direttamente sotto il portone di casa. Di mattina facevano anche colazione con i genitori della povera ragazzina dispersa, così da guadagnare tempo per le interviste. Alla fine della vicenda il caso Yara ha ottenuto un importante secondo posto alle spalle del caso Sara e seguito dal caso delle Gemelline svizzere, finite giustamente al terzo posto perché straniere.

Il ritrovamento

L'efficiente lavoro della polizia ha fatto sì che le ricerche si concludessero dopo tre mesi, perché la vicenda aveva ormai esaurito il suo impatto mediatico e non aveva più niente da dire. Anche perché tra i parenti di Yara non c'era nessun accusato, né uno zio psicolabile né una cugina decerebrata, proprio niente. Il 26 febbraio 2011 viene quindi ritrovato il corpo senza vita della ragazzina, il che porta nuovo audience nei programmi di tuttologia trasmessi in quell'orario morto del pomeriggio quando quelli che guardano la TV lo fanno perché l'unica alternativa sarebbe suicidarsi.

La vicenda si conclude così con la morte di una tredicenne i cui resti vengono dati in pasto ad avvoltoi mediatici che hanno come obiettivo l'indice degli ascolti, e una plebaglia impazzita che invoca la pena di morte contro l'uomo invisibile.

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