Viet Cong
Con il termine vietcong si indica una leggenda metropolitana diffusa dai generali americani per giustificare la loro sconfitta nella guerra del Vietnam. Guerriglieri assetati di sangue, trafficanti di babbuini, organizzatori di orgie di sesso incontrollato e simpatici contadini amichevoli, tennero testa al più grande esercito di tutti i tempi[1], sgattaiolando tra i più impervi cunicoli della giungla orientale.[2]. Ma questa è tutta una montatura, in realtà i Vietcong sono un falso storico, esattamente come Babbo Natale, L'olocausto e la morte di Winnie the pooh. [3] I generali americani, vergognandosi di dover diffondere alla nazione la notizia di millemila morti per onanismo ossessivo-compulsivo, si inventarono la storiella di questi "abili guerriglieri" che, forti di una dozzina di uomini, sbriciolarono l'esercito americano e le palle dei generali. Comunque siano andate le cose, i comunisti con gli occhi a mandorla scacciarono l'invasore democratico e portarono pace e stabilità al loro popolo che tutt'oggi possiamo constatare. [4] .
Storia
I charlie, secondo la leggenda, agivano in cunicoli nel Vietnam scavati nel terreno al di sotto della giungla, per poi sbucare fuori all'improvviso e impallinare i poveri soldati americani che si stavano facendo una pennichella. Sta di fatto che nessuno è ancora riuscito ad avere prove tangibili della loro esistenza, sono più sfuggenti del mostro di Lochness e di Bigfoot messi insieme.
Questi fantomatici "guerriglieri" al soldo di capi comunisti senza scrupoli che sembrano usciti da un libro di barzellette per bambini dell'asilo (Ho Chi Minh, ma andiamo!) avrebbero bloccato la legittima invasione degli Stati Uniti in Vietnam, un paese inutile che gli americani avrebbero reso splendente e prospero esportandovi le loro fabbriche di armi, i reality-show e (ovviamete) il loro prodotto di punta: la democrazia. Costoro invece preferirono restare nella miseria e nell'ignoranza. Tipico dei comunisti.
Tattiche
Come già detto in precedenza i "partigiani" vietnamiti sarebbero stati in grado di scavare una fitta rete di cunicoli nella jungla tropicale, restare in attesa sottoterra per giorni e poi sbucare fuori all'improvviso alle spalle dei marine al momento più opportuno. Con il solo sostentamento di una ciotola di riso per una settimana, la febbre gialla che imperversava ed i bombardamenti di napalm eseguiti da aerei di nazionalità ignota che passavano di lì per caso[5] Certo, come no. Davvero credibile. Si vocifera inoltre,di letali agguati tesi alle ignare truppe americane, che credevano che la giungla fosse come quel posto tranquillo dove ti piace passare il sabato sera. Sfruttando codeste convinzioni infatti, questi temibili guerriglieri, capeggiati da generali di fama mondiale come Settink'in Tinkulo, Fur Gon Chin, Tekuro Nakarie e Tesfondo Lafika (a volte conosciuto con il nome di Rokko Siffre'dì), uscivano
all'improvviso dai loro cunicoli terrosi e, di notte, furtivamente accerchiavano e
praticavano pratiche erotiche che non sto qui a spiegare sugli americani
Curiosità
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- Nella realizzazione di questa pagina l'autore di questo articolo non ha sganciato bombe al napalm sui Vietcong, al contrario di quanto afferma la stampa internazionale.
- I Vietcong erano soliti organizzare festosi barbecue con il napalm avanzato agli americani.
- I Vietcong sono così brutti, ma così brutti, che non mi viene nessun termine divertente da comparare alla loro bruttezza.
- Come gli Uruk-hai, si riproducevano per via asessuata, questo spiega (in parte) il loro numero quasi infinito nei film di guerra sul Vietnam.
- Le famigerate armi dei Vietcong, tra cui le temibili palline di carta, i petardi illegali e il dildo della moglie di Ho chi min, sono tutt'ora vietate dalla commissione internazionale dell'Onu sul nucleare.