Utente:Marco campa/Sandbox/Manuali:Parlare romanesco

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Il titolo di questa pagina non è il titolo di questa pagina perché così ci tirava il culo. Il titolo corretto è Quetzalcoalt.
« Ma che cazzo di nome c'ha? »
(Tonatiuh su Queztalcaolt)
« Sangue per il dio del Sole! »
(Sacerdote azteco™)
« No, ma che avete capito: Quetzalcoalt è un dio pacifico! »
(Lo stesso sacerdote pochi secondi dopo)

Quetzalcoalt, altresì conosciuto come Kokulkàn o "Quello strano serpente piumato di cui tutti hanno visto le statue ma di cui nessuno conosce il mito" era una divinità mesoamericana molto in voga soprattutto tra gli Aztechi e i Maya.

Mito

Quetzalcoatl sarebbe nato da una donna di nome Chimalman che, una volta durante una danza, venne sfiorata da una piuma di colibrì sacro e rimase incinta. Miracolosamente Chimalman riusci a partorire pur rimanendo vergine, il che ha dell'incredibile dato che nessuno finora non aveva mai sentito parlare della cosa[citazione necessaria][1].
Queztalcoatl era un bambino felice e sereno[2] e cresce nell'amirazione generale, al punto che un giorno se ne approfitta e decide di proclamare la fine dei sacrifici umani con parola che molto probilmente suonavano così:

« Orsù, amici, ch'è tutto questo sangue? Cosa? Non siete miei amici? Be' io sono nato da una vergine vorrà pur dire qualcosa, no? Be', allora fottetevi! Chi non è con me è contro di me. Allora, siete ancora indecisi? E per l'amor del Cielo, Porco Me, non è difficile... no, caro sacerdote Capalkatl che fai con quel coltello? Orpo! »
(Quetzalcoatl)

Secondo alcune versione molto risicate[3] il mito si fermerebbe quì con la cacciata del povero dio che, a causa dell'odio generale, fu costretto a salpare con una nave di serpenti verso l'Orientale Paese di Fanculo. Ma dato che noi non siamo sfaticati narreremo anche le altre versioni un po' più lunghe: Quetzalcoatl ottiene un po' di consensi, e gli viene concesso di vivere in quattro case (una per stagione), diventando così capitalista.
Pare che ogni giorno il dio vada ad un fiume, e parli come un ebete tra sè e sè. Per il resto della giornata predica cavolate sull'agricoltura e il fuoco a mezza Aztlan vestendo una tunica piena di croci e lasciandosi crescerela barba e i capelli[4].
Un brutto giorno il malvagio dio Tezcatlipocal, famoso per aver corrotto la creazione originale di Quetzaloatl, oltre ad avere un nome impronunciabile, inganna il povero dio convincendolo ad andare con i suoi amici[citazione necessaria] ad ubricarsi. Ovviamente prima di fare ciò aveva lautamente pagato tali amici. Lo sporco giochetto di Tezcalipocal funziona e, durante la cena dello stesso giorno, Quetzalcoatl uscirà talmente sbronzo da farsi una sua possibile sorella[5] Quetzalpétatl, cosa che nei riti sancira l'assoluto celibato dei sacerdoti.
Quando Quetzalcoatl si risveglia si trova vicino al fiume con la sua stronza controparte che, per giocarci ancora un po', lo veste con una maschera e lo tinge di rosso, infine, lofa specchiare. Al che Quetzalcoatl esclama:

« Porci tutti gli déi! Ora sono brutto e rachitico, sono più un dio! Non avrò più tutta la gnocca che mi serve, la gente mi ucciderà perchè ormai sono debole... E SOPRATTUTTO NON POTRÒ PIÙ PARTECIPARE AI TALK SHOW!!! »
(Quetzalcoatl visibilmente turbato)

Detto ciò il povero dio, più abacchiato di un abacchio, scuoia un paio di serpenti e prepara una barca con le loro pelli. Partirà per la famosa terra di Tlapallan, detta anche "Terra del rosso e del bianco".... non chiedete!

Secondo un'altra versione Quetzalcoatl avrebbe seguito i preziosi consigli di Pino Scotto e si sarebbe dato fuoco su una pira, per poi trasformarsi in Tlahuixcalpantecuhtli, che poi non sarebbe altri che Venere, che a sua volta non sarebbe altri che suo gemello Xolotl che ha accompagnato il dio nell'oltretomba e poi al regno degli déi.

Morale della favola? Attenti alle piume di uccello vaganti, tira di più un gruzzolo d'oro che magnifici poteri soprannaturali e gli stronzi si divertono a vedervi fare cazzate.

Culto

Di solito la venerazione non comprendeva sacrifici umani, di solito sostituiti da incensi, fiori, latte e farfalle. La cosa è molto insolita però perchè privava i sacerdoti del famoso gioco della Grande Scalinata del Tempio, la cosa però si risolse quando questi studiarono più attentamente le stelle cercando di trovarne un'interpretazione che giocassa e loro favore: così ampliarono il mito con la variante della pira di fuoco, con il cuore del dio (oppure tutto il dio stesso) che diventa un'Astro. Da allora i sacrifici si potevano fare a singhiozzi, per contro però i sacerdoi dovettero definitivamente rinunciare alla gnocca proclamando l'assoluto celibato. Cosa da allora sempre rispettata[e la marmotta confeziona la cioccolata].

Curiosità

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Note

  1. ^ Ah? Cosa? C'era prima Maria? Fa niente: non gli discpiecerà perdere il primato. Vero?
  2. ^ Sempre si possa definire sereno un marmocchio che gioca ad un gioco simile al calcio dove la palla era una testa umana...
  3. ^ Evidentemente i sacerdoti non avevano molta voglia di lavorare
  4. ^ Sarà mica stato un Rasta?
  5. ^ Sorella? E questa da dov'è spuntata?