Utente:Jack A Lynn/sandbox

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studente

Si definisce studente un essere umano, di età generalmente compresa tra i 7 e i 25 anni[1], che frequenta gli istituti scolastici a vari scopi. Un'indagine ISTAT ha identificato i motivi che spingono uno studente a frequentare una scuola:

  • scarsanta%: piacere di apprendere;
  • 30%: non mi passa niente;
  • 25%: non mi va di lavorare;
  • 45%: rientra nel periodo di scuola dell'obbligo.

Contrariamente a quanto dicono le credenze popolari, non sempre lo studente è in perenne lotta col professore: esistono, come vedremo più avanti, alcune specie di studenti che parteggiano per il professore anziché per i compagni.

Sottospecie

Esistono svariate sottospecie di studente, distinte in base a caratteristiche comportamentali.

Casinista

File:Headbanging.gif
Due famosi casinisti

La cosa che salta subito all'occhio del casinista è la sua tendenza a sistemarsi in fondo all'aula, a volte fino ad entrare in simbiosi col muro, il che rappresenta anche un buon modo per occultare le proprie attività. Narrasi di un casinista che, chiamato alla lavagna, si sia perso; non aiutarono certo i fumogeni lanciati dalla polizia, chiamata da coloro che abitavano nei pressi della scuola, infastiditi dalle attività del soggetto il quale, partito a novembre, arrivò a destinazione poco prima delle vacanze di Pasqua. Altra caratteristica è rappresentata dall'equipaggiamento: varia da quello artigianale del casinista medio (fionda, cerbottana ricavata da cannuccia o penna bic) a quello professionale del casinista professionale (fionda con mirino sopravvissuta dai giorni di gloria del KGB, cerbottana guatayaba con tanto di curaro, in alcuni casi possiedono addirittura il porto d'armi).

Daria

Dal nome dell'omonima serie animata, anche se sono comuni anche gli esemplari maschi. Simili individui sono riconoscibili da: aspetto trascurato, media voti in genere medio-alta, asocialità quasi totale, e l'abitudine di sparare battute sarcastiche su tutto e tutti.

Fancazzista

Lo si riconosce per la sua aria perennemente svogliata e il silenzio assoluto nelle ore di lezione, che non è dovuto all'ascesi portata dallo studio, ma dagli innumerevoli passatempi di cui usufruisce: libri, partite a tria, seghe mentali, sogni ad occhi aperti, contemplazione mistica della gnocca di turno, scarabocchi, uso del cellulare per comunicazione via sms[2] o videogiochi... Giacché fanno senza pensare, sono spesso solutori di problemi complessi e reiscono quasi sempre ad uscire indenni o quasi dall'anno scolastico.

Fantozzi

L'equivalente del mitico personaggio di Paolo Villaggio in un contesto scolastico: media voti senza infamia e senza lode[3], completamente sottomesso ai professori, che lo umiliano nei peggiori modi possibili, per esempio facendogli seguire la lezione inginocchiato sui ceci appena lo vedono distrato o portandolo fuori di nascosto come antisfiga per le uscite notturne ai casinò durante le gite scolastiche. Rimane vittima naturalmente anche dei compagni di classe più astuti, che spesso e volentieri lo spingono a compiere azioni di cui Roberto Calderoli sarebbe orgoglioso, per poi trarne vantaggio e incolpare il pollo.

Jolly

Fino a qualche tempo fa si riteneva che codesta sottospecie di studente fosse in realtà un essere mitologico: come possono perenne buon umore, media alta e simpatia suscitata nella classe convivere in un'unica persona? Recenti studi condotti da eminenti studiosi hanno invece accertato la loro esistenza in un buon numero di classi[citazione necessaria], pur essendo piuttosto rari (mai più di 2 per classe, in linea di massima).

Saccente

Non vi tragga in inganno la sua media del 15, costui non è un secchione: mentre quest'ultimo ascolta consenziente ogni cosa gli venga detta dall'insegnante, il saccente non si perde una parola del docente, ma unicamente per cercare di contraddirlo; se frequenta le ore di religione, in 9 casi su 10 è ateo, e non vede l'ora di dimostrare l'inesistenza di Dio al professore di religione. Non è raro poi vederlo riprendere i compagni per qualunque difetto, comportamento, tic, errore che mostrano o fanno.

Studente per caso

Codesto individuo è dedito ad impegnative attività extrascolastiche quali lavoro, spettacolo, sport, musica, cazzeggio agonistico e simili amenità che non gli consentono di fare più di 3 giorni di fila senza fare un'assenza; gli esemplari più esperti riescono a raggiungere l'invidiabile traguardo di 3 assenze in 2 giorni. Lo studente per caso diventa tale quando l'insegnante, non avendo ottenuto uno straccio di voto durante il quadrimestre, pronuncia la fatidica, temuta frase: "appena lo vedo lo interrogo". Affrontare un prof indemoniato pronto a regolare i conti al ritorno a scuola con un'interrogazione da 3 ore non è proprio il massimo, per cui dopo la latitanza c'è la fuga; in alternativa il cambio di[4] classe, scuola, nazione o pianeta. Inevitabile la bocciatura a giugno per un totale di presenze che copre lo zeromila % dell'anno scolastico.

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  1. ^ alcuni studenti sono così amanti dello studio da proseguirlo molto oltre l'età massima media da noi riportata
  2. ^ che sta a significare senza mai sosta
  3. ^ intorno al 5,5, per intenderci
  4. ^ a seconda della bastardaggine del prof
Riccardone

La sindrome del riccardone è una patologia cerebrale degenerativa che si manifesta tra musicisti e appassionati di musica con frequenza tra il 10 e il 25% nell'ambito di tale tipologia di soggetti, secondo le stime dei laboratori di ricerca dell'Università del Molise. Tale sindrome limita progressivamente l'apertura mentale verso la musica della persona infetta, portandola ad ascoltare solo, unicamente ed esclusivamente musica ineccepibile dal punto di vista tecnico, a prescindere da gusto estetico, originalità, inventiva, capacità di intrattenere chiunque non sia uscito dal conservatorio e l'essere al passo coi tempi.[1] Le origini di tale sindrome sono ancora oggetto di dibattito: le ipotesi più accreditate sono conservatori e cliniche, entrambi luoghi ove i riccardoni proliferano. Nonostante si tratti di una malattia degenerativa, è stato dimostrato che questa è curabile prima dell'ultimo stadio della malattia, oltre il quale non è nemmeno possibile rallentarne il corso.

Storia e origini

Nonostante tale sindrome esistesse dalla notte dei tempi, la denominazione fu coniata soltanto in tempi molto recenti da un celebre team di scenziati hipster.

Cause e sviluppo

Le cause della sindrome del riccardone sono generalmente di tipo ambientale. Un classico esempio può essere quello dello sfigato senza vita sociale alcuna[2], costretto a passare interminabili periodi in solitudine; il soggetto è così più facilitato a perdersi in mezzo agli infiniti onanismi strumentali del suo guitar hero[3] preferito, di cui solo lui e pochissimi altri eletti possono comprendere l'intrinseca grandezza. Successivamente avviene l'incontro con riccardoni giunti a stadi più avanzati della malattia, che subito gli faranno dono del Grande Libro Della Musica da loro personalmente redatto, includente cosa si deve e non si deve ascoltare. Gli ascolti obbligati prevedono, oltre a insospettabili rock anni 60-70, blues, jazz e classica, i veri segni distintivi del riccardone DOC: AOR, neoprogressive e dischi tanto anonimi quanto strapieni di sessionmen ipertecnici al solo scopo di ascoltare i suddetti dei della musica scesi in terra per insegnare come suonare alle merdacce dilettanti (Human Touch di Springsteen, On Every Street dei Dire Straits o A Momentary Lapse Of Reason dei Pink Floyd sono tra gli esempi più classici). L'indice dei dischi proibiti comprende invece qualunque disco cada sotto etichette come punk, elettronica, alternative/indie rock e metal estremo, black, stoner, doom e sludge in primis. In breve, il 75% della produzione musicale da metà anni 70 al giorno d'oggi. Nelle fasi iniziali il riccardone di solito è metallaro ed è ancora preso dalle possibilità macho-soliste di una chitarra. Questo prima che avvenga il famigerato incontro con un maestro di musica, spesso a sua volta un riccardone. Imparerà così ad apprezzare le ottime esecuzioni, il bel suono, il bel canto e ad ascoltare per imparare a suonare bene, perché al riccardone non interessano le canzoni, l'originalità o la tecnica, ma bensì quanto già nominato in precedenza. Si assisterà così ad un processo che se non trattato in tempo porterà all'ultimo stadio della malattia, il Riccardone over 50, solito sbavare per IQ e Marillion, e comunque per tutto il neoprogressive, secondo lui l'unica cosa che si salva nell'epoca della musica moderna. Template:Legginote

  1. ^ Più o meno tutto ciò che rende interessante un disco, insomma.
  2. ^ Per quanto simili soggetti abbiano le potenzialità per entrare a far parte di qualunque categoria di estremisti musicali: sedicenni metallari, hipster, o più banalmente anche dei semplici poser.
  3. ^ Espressione da non confondersi con l'omonimo videogioco, o sarete impalati con un contrabbasso consacrato.