Ripetente
Il ripetente è una sottospecie dell'Homo erectus noto per stabilire la propria tana negli edifici scolastici fino a tarda età. Essa si divide a sua volta in due varietà: il ripetente attivo e il ripetente passivo.
Descrizione
Nei primi anni di vita è difficile accorgersi se una persona è un ripetente o no, ma osservandone bene il comportamento se ne possono calcolare le probabilità. Ad esempio, nel 40% dei casi i ripetenti hanno passato l'età prescolare percuotendosi il cranio con una mazza. Solitamente la natura del ripetente viene fuori durante le scuole medie e superiori, ma nei casi più gravi può cominciare anche alle elementari.
Il ripetente attivo
È un ragazzo con problemi di iperattività che gli impediscono di concentrasi a scuola. Nonostante questo si dà parecchio da fare allenandosi nell'arte del copiaggio e in quella della fabbricazione di pizzini da tenere nei calzini durante i compiti in classe. Sviluppa una certa furtività che gli permette di prolungare la ricreazione senza farsi intercettare dai professori. Egli è inoltre il baricentro sociale della classe; educa i più giovani condividendo le proprie esperienze (tipo quella volta in cui ha rubato la scorta di carta igienica della scuola), inizia i prescelti alla bocciatura e fiuta i compagni da bullare. Il ripetente attivo però richiede pesanti tributi dal resto della classe, che vanno dalla cancelleria varia agli spiccioli per gli snack delle macchinette. Dopo aver passato almeno otto anni nella stessa scuola, questo ripetente verrà alla fine promosso dai docenti per il solo motivo di toglierselo dalle scatole.
Il ripetente passivo
Questa variante non ha nessuna voglia di andare a scuola, ma la frequenta giusto perché non ha nient'altro da fare. Si nasconde negli angoli più remoti della classe e viene a mala pena notato dai docenti. Rimane nel suo angolo, impermeabile agli stimoli educativi, mentre di anno in anno persone diverse di cui non sa il nome occupano i posti attorno ad esso. Alla fine questi ripetenti scompaiono in modo misterioso, forse persi tra i labirintici corridoi scolastici, o forse trasformati in bidelli.