Utente:GorillaK2/Sandbox: differenze tra le versioni

Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto aggiunto Contenuto cancellato
 
(159 versioni intermedie di 5 utenti non mostrate)
Riga 1: Riga 1:
[[File:Elly Schlein Brussels 2023 (cropped).jpg|thumb|180px|right|Il/Lo/La nuovo/a/boh segretari...auioe del [[Partito Democratico (Italia)|PD]]]]
{{Pasolini}}
{{Film
|titolo=Salò o le 120 giornate di Sodoma
|immagine=[[File:film Salò o le 120 giornate di Sodoma locandina.jpg|180px]]
|didascalia=Er [[Donatien Alphonse François de Sade|marchese de Sade]] me spiccia casa!
|paese=[[Italia]]
|regista=[[Pier Paolo Pasolini]]
|casaproduttrice=[[Dungeon Master]]
|sceneggiatura=Pierre Paul de Pasolin
|anno=[[1975]]
|genere={{s|Dramm}} {{s|Grot}} Zozzo e perverso
|colore=Soprattutto rosa-carne
|suono=Strillo Surround
|attori= 4 [[bastardi]], 4 [[|Puttana|bei puttanoni]], ragazzi nudi
}}


{{cit|Ci piace portare, diciamo, insieme ai nostri amministratori il Partito Democratico verso un futuro che, grazie anche alle nuove norme europee, sempre di più investe e costruisca dei cicli positivi, diciamo, della circolarità uscendo dal modello lineare.|19 aprile 2023: Elly Schlein incastra parole a caso tra un "diciamo" e l'altro.}}
{{cit2|Non c'è nulla di più contagioso del male.|L'Eccellenza}}
{{cit2|Beh, anche l'[[herpes]] fa il suo.|Il Duca Blangis}}
{{cit2|Tutto è buono quando è eccessivo!|Il vescovo}}
{{cit2|Mica tanto, oltre i 30 cm sei in difficoltà anche per procurarti una mignotta.|Il Presidente Curval}}
'''Salò o le 120 giornate di Sodoma''' è un film del [[1975]], l'ultimo scritto e diretto da Pier Paolo Pasolini. Doveva idealmente essere il primo di una ''Trilogia della morte'', successiva alla ''Trilogia della vita''. Purtroppo la [[Morte|Nera signora con la falce]] non riuscì a mettersi d'accordo col [[regista]] sulle royalties derivanti dall'attività che gestisce in esclusiva, non la prese affatto bene e il [[2 novembre]], poco prima che la pellicola fosse presentata nelle sale, prese il regista.<br /> L'idea di base s'ispira al libro del marchese [[Donatien Alphonse François de Sade]] ''Le centoventi giornate di Sodoma'', presentando riferimenti incrociati con l'[[Inferno (Divina Commedia)|Inferno]] di [[Dante]], contenuti [[peraltro]] anche nell'opera del [[Francesi|francese]]<ref>probabilmente "a culo"</ref>.<br /> Il film fu presentato in anteprima al [[Festival del cinema|Festival di Parigi]], il [[22 novembre]] 1975, tre settimane dopo l'uccisione del regista. Viene spesso considerato il "disperato testamento poetico" di Pasolini, definizione che però si scontra con tre fatti innegabili:
# l'unico ad essere disperato è lo spettatore dopo la visione;
# non è un testamento perché Pierpy non ci teneva particolarmente a tirare le cuoia;
# di poetico il film non ha veramente un cazzo.
Arrivò nelle sale italiane il [[10 gennaio]] [[1976]], scatenando immediatamente proteste vigorose e lunghe persecuzioni giudiziarie. In seguito alle accuse di oscenità, corruzione di minori e turpiloquio, ne fu decretato il sequestro. Tornò in circolazione nel [[1978]] leggermente censurato, tanto che dei 145 minuti originali ne erano rimasti 111. Erano sparite alcune scene particolarmente cruente e quelle con dialoghi ritenuti offensivi per la morale o la sensibilità delle persone. Applicando le stesse restrizioni a [[Full Metal Jacket]], quest'ultimo sarebbe diventato più corto del suo trailer.


'''Elena Ethel Schlein''', (Lugano, 4 maggio 1985), detta ''Elly'', ''Quel coso'', ''Parabola'' e altri appellativi di dubbio gusto, è una politica italiana con cittadinanza statunitense naturalizzata svizzera di origine ebraica e {{citnec|chiaramente una bella donna|e=da verifcare}}.
== Struttura ==
Il film è suddiviso in quattro parti, che rispecchiano parzialmente la geografia dantesca dell'Inferno: Antinferno, Girone delle Manie, Girone della Merda e Girone del Sangue. I tre "Gironi" in particolare richiamano la suddivisione dantesca del Cerchio dei Violenti.<br /> Quattro ''Signori'', rappresentanti dei poteri della [[Repubblica Sociale Italiana]], incaricano le [[SS]] e i soldati repubblichini di rapire un gruppo di ragazzi e ragazze di famiglia [[Resistenza|partigiana]] o [[Antifascismo|antifascista]]. Con l'aiuto di quattro ''Megere'', ex meretrici di [[bordello]], instaurano per 120 giornate una [[dittatura]] [[Sesso|sessuale]] regolamentata da un [[Manuali:Diventare un dittatore|puntiglioso Codice]], che impone ai ragazzi assoluta e cieca obbedienza, pena la morte.


Per ragioni ancora in fase di studio, che nulla hanno a che fare con nepotismo, ricchezza e brogli elettorali, è diventata segretaria del Partito Democratico dal 12 marzo 2023. La logica è chiara: una volta toccato il fondo si può solo risalire.
== Personaggi e interpreti ==
[[File:attori tipici di un film di Pasolini.jpg|right|thumb|280px|I 4 {{s|signo}} infamoni del film. Da sx: il Vescovo, il Duca, il Giudice, il Banchiere.]]
{| class="wikitable" style="text-align:left;"
|-
!style="width: 50px;"|Personaggio
!style="width: 50px;"|Interprete
!style="width: 340px;"|Caratteristiche
|-
|'''Il Duca'''<br />Potere di casta
|Paolo Bonacelli
|Il ruolo è affidato a questo attore di grande spessore, asceso poi a gloria eterna nei panni dell'avvocato D'Agata, "lo Zio" cocainomane di [[Roberto Benigni|Johnny Stecchino]]. Serviva un panzerotto a prima vista innocuo ma [[bastardo]] dentro come pochi, che dire: un perfetto physique du rôle<ref>perdonate il momentaneo attacco di [[esterofilia]]</ref>.
|-
|'''Il Vescovo'''<br />Potere ecclesiastico
|Giorgio Cataldi
|Prima di fare l'attore vendeva vestiti in una bancarella a [[Roma|Torpignattara]], Pasolini lo scopre e lo lancia nel firmamento di [[Cinecittà]], che attraversa interamente in un [[anno luce]]. L'anno seguente, dopo aver girato un secondo film, torna ad occuparsi di stracci.
|-
|'''Il Presidente della Corte d'Appello'''<br />Potere giudiziario
|Uberto Paolo Quintavalle
|Prima di quest'unica apparizione come attore, faceva il [[giornalista]] per conto del [[Corriere della sera]]. Membro di un'importante famiglia nobile sarda, decide di assecondare lo stravagante desiderio del regista di volerlo nel film. Sua l'idea di torturare i prigionieri col [[casu marzu]].


== Biografia ==
|-
[[File:Elly Schlein 2014 Crop.jpg|thumb|left|180px|Elly... o forse suo fratello]]
|'''Il Presidente della Banca Centrale'''<br />Potere economico
Elena Ethel Schlein nasce a Lugano nel Canton Ticino, in un'umile casa che al confronto la villa dei Casamonica a Roma è una cuccia per cani. Suo padre è Melvin Schlein, un politologo e accademico statunitense di origine ebraica aschenazista<ref>forse aschenazita, ma non stiamo a guardare il pelo nell'uovo più o meno siamo lì</ref>, gli avi paterni sono originari di Žovkva un villaggio oggi situato in {{Citnec|Ucraina}}.
|Aldo Valletti
|Più che un attore, un elemento di arredo. Dopo aver fallito persino l'esame da seminarista, inizia a lavorare come comparsa a Cinecittà. Grazie al suo [[rutilismo]] e alla faccia da allocco gira una ventina di film, ma questo è uno dei pochi in cui dice qualche battuta.
|}


Quando il suo bisnonno Herschel decide di emigrare in America, spinto dalla propensione naturale a diventare ricco e temendo, tuttavia, di essere etichettato come il solito ebreo che vuole fare soldi a palate, all'arrivò a Ellis Island cambia subito il cognome originario "Schleyen" in Schlein.
{{Riquadro
Tra le grasse risate dell'addetto all'anagrafe.
|larghezza=85%
|colore-sfondo=#FFFFFF
|colore-testo=#000000
|colore-bordo=#CC0000
|spessore-bordo=5px
|stile-riquadro=font-size: 100%; border-radius: 1em;
|testo='''ATTENZIONE!''' Le immagini contenute nella trama sono [[V.M. 18|riservate ad un pubblico adulto]], quindi:
* se avete la [[patente]] ma vale solo per la [[Macchina 50|Jeep di Barbie]],
* se il [[pelo]] visibile sul torace è quello del [[gatto]] che avevate in braccio due minuti fa,
* se non vi radete due volte a settimana la [[barba]] (o la [[passera]]),
siete pregati di {{s|levarvi dalle pa}} desistere dal proseguire la lettura. La vostra [[vista]] ve ne sarà grata.
|file-sx=Bollino rosso papocchio.png
|largh-file-sx=80px
|file-dx=Cartello di chiesa sulla masturbazione.jpg
|largh-file-dx=160px
}}


All'epoca della sua nascita, la famiglia di Elly ha un reddito di poco inferiore al PIL giamaicano.
== Trama illustrata ==
<gallery widths="540px" heights="250px" perrow="2">
File:film Salò o le 120 giornate di Sodoma scena 1.jpg|Dopo una caccia durata alcune settimane finalmente tutto è pronto, i ''Signori'' ricevono la mercanzia umana da destinare al loro piacere. Nove ragazze e otto ragazzi vengono selezionati, gli altri tornano a casa, inconsapevoli di aver fatto una [[Botta di culo|sculata senza precedenti]]. Mancano solo le narratrici, [[Puttane|avanzi di casino]] piuttosto in là con gli anni, che avranno il compito di far eccitare coi loro aneddoti la simpatica combriccola.
File:film Salò o le 120 giornate di Sodoma scena 2.jpg|Vengono spiegate le regole. I giovani dovranno stare sempre nudi e sollazzare i ''Signori'' in ogni modo che gli stessi riterranno opportuno. Alle sei del mattino tutti dovranno ritrovarsi nella ''Sala delle Orge'', per {{s|giocare a Scarab}} essere sottoposti a [[perversioni]] indicibili<ref>infatti non ve le diciamo</ref>. Chi si rifiuta finisce nel quaderno delle punizioni e dovrà girare per un giorno intero col cappello da somaro, piantato nel deretano.
File:film Salò o le 120 giornate di Sodoma scena 3.jpg|La signora Vaccari, dotata in egual misura di classe e troiaggine, espone la sua prima fantasia: due giovani si uniranno in [[matrimonio]], poi saranno separati e usati entrambi dai ''Signori''. In un crescendo di [[sesso]] e [[Pajata|rigatoni con la pajata]] si consuma così la prima giornata, nonché gli orifizi dei due malcapitati. Per estetizzare questi violenti rapporti è presente una [[pianista]], che suonerà alcuni classici come la {{s|Pastor}} ''[[Pecorina]]'' di [[Beethoven]].
File:film Salò o le 120 giornate di Sodoma scena 4.jpg|La Vaccari<ref>un nome un destino</ref> si occupa anche di consigliare la scelta della vittima in base al desiderio del ''Signore''. Inevitabile che [[qualcuno]] possa essere usato più di altri, ma i ''Signori'' in questo si rivelano tali: cercheranno di non fare grossi torti a [[nessuno]] e tutti avranno la medesima razione di ciccia. Gli appetiti sono però frenetici, alla fine del secondo giorno la parola [[verginità]] comincia a non essere più usata.
File:film Salò o le 120 giornate di Sodoma scena 5.jpg|La signora Maggi è meno raffinata della precedente narratrice, già dall'aspetto risulta palese il divario tra le due, sembra una mignotta da saloon alcolizzata. Per quanto riguarda la depravazione non ha invece nulla da imparare, è in grado di usare parole come "mano", "sedere" e "rosso", inserirle in una sola frase e conferirgli nel contempo un significato libidinoso. Anche in questo caso, almeno in apparenza, c'è chi ne prende più di altri.
File:film Salò o le 120 giornate di Sodoma scena 6.jpg|Siamo giunti alla scena che più delle altre ha fatto storcere il [[naso]] ai membri della [[censura]], anche perché, durante la visione, gli sembrava quasi di sentire la [[puzza]]. I ''Signori'' mettono all'ingrasso i ragazzi, nella speranza di poter soddisfare il loro [[coprofagia|particolare appetito]]. In quel periodo, in alcune sale, si tengono i primi esperimenti di [[cinema 4D]], vengono distribuiti [[pop corn]] imbevuti di [[Guttalax]] e lasciate le porte delle [[Cesso|toilette]] aperte.
File:film Salò o le 120 giornate di Sodoma scena 7.jpg|Classificare la signora Castelli era all'epoca impossibile. Ancora oggi non esistono termini in grado di delineare il suo livello di [[sadismo]], si dovrebbero prendere tutte le categorie del sito www.torturatori-epocali.snuff, piantarle nel cervello del [[Mostro di Milano]] e innaffiarle con l'istinto omicida di [[Barbablù]]. Ma non sarebbe abbastanza. I finti matrimoni, tra i ''Signori'' e i ''soldati'', rappresentano una scherzosa cornice all'[[orgia]] di [[sangue]] che sta per scatenarsi.
File:film Salò o le 120 giornate di Sodoma scena 8.jpg|''Signori'' e ''soldati'' si abbandonano a torture, mutilazioni e sevizie di ogni sorta. Purtroppo gli attori esagerano con l'applicazione del [[metodo Stanislavskij]], il film rischia presto di precipitare nello [[snuff movie]]. A ricondurre tutti alla ragione interviene l'operatore di ripresa Amedeo Pallocchia, infastidito dai continui schizzi di tessuto umano sulla cinepresa. Il regista si rende conto di aver esagerato un tantinello e decide che il girato è sufficiente, soprattutto quando si accorge dei numerosi [[Avvoltoio|avvoltoi]] appollaiati sui cornicioni della villa.
</gallery>


Dopo aver conseguito la maturità al liceo cantonale di Lugano, con il massimo dei voti, si trasferisce a Bologna dove si laurea, con il massimo dei voti, in giurisprudenza. Alle primarie del PD viene eletta con il massimo dei voti, anche qualcuno in più.
== Analisi della pellicola ==
[[File:Vecchio vestito da Zorro.jpg|right|thumb|220px|Il critico Ulderico Chiavistelli Incastrati vestito da [[Morte]]<ref>a suo dire</ref>.]]
Per questo delicato compito ci siamo avvalsi della consulenza di Ulderico Chiavistelli Incastrati, critico cinematografico di grande prestigio e fine conoscitore del pensiero pasoliniano. In quello che abbiamo interpretato come ''"un chiaro omaggio alla Trilogia della morte"'', il critico ha preteso di rilasciare il suo parere vestito da [[Morte|oscura mietitrice]].
{{cit2|Salò o le 120 giornate di Sodoma è un'opera cristallina, strutturalmente complessa, fondata su un realismo allegorico dove la presunta oggettività della rappresentazione attinge a citazioni e riferimenti diretti ad altre forme espressive, raggiungendo sovente uno spessore metatestuale. Rispecchia inoltre, in modo esatto ma soprattutto anti-retorico, lo stile nudo e ossessivo della narrazione sadiana.|Il critico Incastrati in uno dei suoi sorprendenti momenti di lucidità. Comunque prima dell'iniezione.}}


Nel 2012 ha anche collaborato alla realizzazione del documentario ''Anija - La nave'', riguardante l'immigrazione albanese in Italia attraverso il mare Adriatico negli anni novanta, vincitore del David di Donatello come miglior documentario 2013. In qualità di segretaria di produzione prende importanti decisioni riguardo: il profumo della carta igienica nei bagni del set, la farcitura dei panini per le comparse e le trasgressive cover color malva dei telefonini della troupe.
== Il furto delle bobine ==
Durante la lavorazione del film furono rubate alcune bobine. Uno degli attori, che interpretava un ''soldato'' e che aveva più volte sottolineato il suo enorme piacere nello strizzare i [[capezzoli]] di una collega, fu sospettato a lungo. Pasolini decise di usare per il montaggio i "doppi"<ref>le stesse scene girate da una inquadratura diversa</ref> nonostante le proteste dell'altro, che avrebbe preferito girarle di nuovo.<br /> In occasione dell'ultima riapertura del "caso Pasolini", si è formulata l'ipotesi che il regista fosse andato ad [[Ostia]] per recuperare le suddette bobine, cadendo così nell'agguato mortale. Al momento resta comunque più verosimile la teoria iniziale degli inquirenti, secondo la quale: Pasolini si sarebbe recato sul Lido per una "bruschetta con le telline", o al limite per un'[[Sesso anale|inchiappettata]].


Schlein è dichiaratamente bisessuale, questo spiega l'interesse per le tematiche LGBT e il fatto che il suo volto si barcamena tra l'assomigliare ad un polacco alcolizzato e la figlia di Fantozzi.
== Note ==
{{Legginote}}
{{Note|2}}


== Voci correlate ==
== Carriera politica ==
[[File:Elly Schlein logo.png|thumb|right|180px|Che parta da loro è scontato, che poi il cetriolo finisca dove sappiamo pure. E questo sarebbe uno slogan innovativo?!]]
*[[Sadomasochismo]]
Le sue umili origini, la sensibilità nello scegliere i colori delle scarpe e il suo costante impegno a favore di tematiche che un manovale di [[Cosenza]]
ha a cuore quanto l'interesse per l'[[arte greca]], fanno di lei il rappresentante ideale della sinistra.
L'alternativa sarebbe stata [[Enzo Miccio]], ma lei ha più palle.

La sua ascesa politica non è frutto del caso, ma di un concreto impegno che la porta poco più che ventenne ad ottenere importanti incarichi. Le malelingue affermano che le conoscenze della famiglia abbiano avuto il loro peso, che la loro ricchezza abbia giocato un ruolo fondamentale, tutte fandonie.
Tenendo conto che non ha mai dovuto lavorare un giorno nella sua vita, e che quindi ha potuto perfezionare con costanza il non fare un cazzo di utile, la politica era tagliata su misura per lei. Comunque soldi e nepotismo c'entrano parecchio.

Cronologia incarichi:
* 2008 - partecipa a Chicago come volontaria alla campagna elettorale di [[Barack Obama]], molti i voti ottenuti grazie al suo slogan "Provi il negro e non torni indietro";
* 2011 - fonda a Bologna l'associazione ''Progrè'', che si occupa di sensibilizzare l'opinione pubblica sulle realtà carcerarie, pubblicando scandalosi articoli sulla propria rivista ''Saponette cadute'';
* 2011 - decide di dare vita alla campagna di mobilitazione #OccupyPD, per dare voce al malumore della base giovanile del partito, sua l'idea di disegnare peni sulle foto di [[Enrico Letta]] che stanno nelle sedi occupate;
* 2014 - decide di candidarsi col PD al Parlamento europeo, l'hashtag ''#siscriveschlein'' diventa virale e viene eletta con oltre 50.000 preferenze, alcune delle quali ottenute senza carta di credito;
* 2020 - si candida alle regionali per la lista ''Emilia-Romagna Coraggiosa Ecologista Progressista e Travestista'', fondamentali per la sua elezione i manifesti con la didascalia "Se non mi voti ti vengo in sogno".
[[File:P060696-746027.jpg|thumb|left|260px|La versione europeista di Gianni e Pinotto]]
Forte di questa carriera politica {{Citnec|importante}}, quanto sorprendentemente repentina, ottiene la vicepresidenza della regione, che equivale ad avere una laurea in architettura per aver giocato coi [[Lego]] da piccolo.

Nel 2022 viene eletta alla Camera dei deputati e lascia l'incarico in Regione, da un lato per non fare la figura del solito politico con [[diciassotto]] incarichi, ma soprattutto per tener fede all'irrinunciabile [[apericena]] con le amiche. Nello stesso anno si dimette Enrico Letta e lei si candida con una diretta Instagram per rimpiazzarlo, i vertici del PD restano divisi fino alle primarie, all'incasso dei bonifici e alla promessa che il [[magna-magna]] sarebbe continuato come prima però [[Ambientalista|assai più green]].

A inizio febbraio 2023, nelle votazioni interne del PD riservate agli iscritti, tutti e tre, Schlein ottiene il 34,88% di preferenze contro il 52,87% di Stefano Bonaccini. Il 26 febbraio vince le primarie col 453,75% dei voti e riporto tre. Dopo l'iniziale stupore, due suicidi tra gli addetti al conteggio delle schede e Bonaccini che riga la Panda Hybrid dell'avversaria, Elly viene eletta ufficialmente nell'Assemblea nazionale il 12 marzo 2023.

Da subito si dimostra un leader determinato, tanto che paga una [[armocromista]] 300 euro l'ora per decidere il colore degli abiti e un personal shopper per acquistarli. Nel caso avesse bisogno di decidere la riforma delle pensioni ha già pronto un consulente, un neodiplomato in tromba al conservatorio. In compenso sa scaccolarsi da sola e riesce a stare su una gamba per circa 10 secondi.

== Posizioni e idee politiche ==
Schlein crede fortemente nella necessità di contrastare il precariato, un'idea innovativa che ha colto di sorpresa i più.
Nel suo programma troviamo:
* introduzione del salario minimo, che peraltro è già assai "minimo" da diversi anni;
* riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario, una cosa già trattata in molti racconti di fantascienza;
* vietare l'abuso dei contratti di lavoro a tempo determinato, il lavoratore che ne abusa dovrà disintossicarsi per tre mesi all'anno da disoccupato.
Riguardo la politica estera la sua posizione è estremamente europeista, in suo sogno è unire l'[[Europa]] al [[Canadafrica]] e accogliere come primo paese il [[Gabon]].

Anche posizioni come quella del ragno, dell'albero da frutto, del bambù e dell'aratro, le sono particolarmente gradite.

Si è dichiarata favorevole all'[[Nonnotizie:Guerra in Ucraina|invio di armi all'Ucraina]] e ad un'orgia con Zelensky assieme agli altri ballerini vestiti in latex nero e tacchi a spillo.

Elly Schlein sta ai lavoratori come un diabetico alla meringata.

== Note ==
<references/>

Versione attuale delle 14:19, 15 mag 2023

Il/Lo/La nuovo/a/boh segretari...auioe del PD
« Ci piace portare, diciamo, insieme ai nostri amministratori il Partito Democratico verso un futuro che, grazie anche alle nuove norme europee, sempre di più investe e costruisca dei cicli positivi, diciamo, della circolarità uscendo dal modello lineare. »
(19 aprile 2023: Elly Schlein incastra parole a caso tra un "diciamo" e l'altro.)

Elena Ethel Schlein, (Lugano, 4 maggio 1985), detta Elly, Quel coso, Parabola e altri appellativi di dubbio gusto, è una politica italiana con cittadinanza statunitense naturalizzata svizzera di origine ebraica e chiaramente una bella donna[da verifcare].

Per ragioni ancora in fase di studio, che nulla hanno a che fare con nepotismo, ricchezza e brogli elettorali, è diventata segretaria del Partito Democratico dal 12 marzo 2023. La logica è chiara: una volta toccato il fondo si può solo risalire.

Biografia

Elly... o forse suo fratello

Elena Ethel Schlein nasce a Lugano nel Canton Ticino, in un'umile casa che al confronto la villa dei Casamonica a Roma è una cuccia per cani. Suo padre è Melvin Schlein, un politologo e accademico statunitense di origine ebraica aschenazista[1], gli avi paterni sono originari di Žovkva un villaggio oggi situato in Ucraina[citazione necessaria].

Quando il suo bisnonno Herschel decide di emigrare in America, spinto dalla propensione naturale a diventare ricco e temendo, tuttavia, di essere etichettato come il solito ebreo che vuole fare soldi a palate, all'arrivò a Ellis Island cambia subito il cognome originario "Schleyen" in Schlein. Tra le grasse risate dell'addetto all'anagrafe.

All'epoca della sua nascita, la famiglia di Elly ha un reddito di poco inferiore al PIL giamaicano.

Dopo aver conseguito la maturità al liceo cantonale di Lugano, con il massimo dei voti, si trasferisce a Bologna dove si laurea, con il massimo dei voti, in giurisprudenza. Alle primarie del PD viene eletta con il massimo dei voti, anche qualcuno in più.

Nel 2012 ha anche collaborato alla realizzazione del documentario Anija - La nave, riguardante l'immigrazione albanese in Italia attraverso il mare Adriatico negli anni novanta, vincitore del David di Donatello come miglior documentario 2013. In qualità di segretaria di produzione prende importanti decisioni riguardo: il profumo della carta igienica nei bagni del set, la farcitura dei panini per le comparse e le trasgressive cover color malva dei telefonini della troupe.

Schlein è dichiaratamente bisessuale, questo spiega l'interesse per le tematiche LGBT e il fatto che il suo volto si barcamena tra l'assomigliare ad un polacco alcolizzato e la figlia di Fantozzi.

Carriera politica

Che parta da loro è scontato, che poi il cetriolo finisca dove sappiamo pure. E questo sarebbe uno slogan innovativo?!

Le sue umili origini, la sensibilità nello scegliere i colori delle scarpe e il suo costante impegno a favore di tematiche che un manovale di Cosenza ha a cuore quanto l'interesse per l'arte greca, fanno di lei il rappresentante ideale della sinistra. L'alternativa sarebbe stata Enzo Miccio, ma lei ha più palle.

La sua ascesa politica non è frutto del caso, ma di un concreto impegno che la porta poco più che ventenne ad ottenere importanti incarichi. Le malelingue affermano che le conoscenze della famiglia abbiano avuto il loro peso, che la loro ricchezza abbia giocato un ruolo fondamentale, tutte fandonie. Tenendo conto che non ha mai dovuto lavorare un giorno nella sua vita, e che quindi ha potuto perfezionare con costanza il non fare un cazzo di utile, la politica era tagliata su misura per lei. Comunque soldi e nepotismo c'entrano parecchio.

Cronologia incarichi:

  • 2008 - partecipa a Chicago come volontaria alla campagna elettorale di Barack Obama, molti i voti ottenuti grazie al suo slogan "Provi il negro e non torni indietro";
  • 2011 - fonda a Bologna l'associazione Progrè, che si occupa di sensibilizzare l'opinione pubblica sulle realtà carcerarie, pubblicando scandalosi articoli sulla propria rivista Saponette cadute;
  • 2011 - decide di dare vita alla campagna di mobilitazione #OccupyPD, per dare voce al malumore della base giovanile del partito, sua l'idea di disegnare peni sulle foto di Enrico Letta che stanno nelle sedi occupate;
  • 2014 - decide di candidarsi col PD al Parlamento europeo, l'hashtag #siscriveschlein diventa virale e viene eletta con oltre 50.000 preferenze, alcune delle quali ottenute senza carta di credito;
  • 2020 - si candida alle regionali per la lista Emilia-Romagna Coraggiosa Ecologista Progressista e Travestista, fondamentali per la sua elezione i manifesti con la didascalia "Se non mi voti ti vengo in sogno".
La versione europeista di Gianni e Pinotto

Forte di questa carriera politica importante[citazione necessaria], quanto sorprendentemente repentina, ottiene la vicepresidenza della regione, che equivale ad avere una laurea in architettura per aver giocato coi Lego da piccolo.

Nel 2022 viene eletta alla Camera dei deputati e lascia l'incarico in Regione, da un lato per non fare la figura del solito politico con diciassotto incarichi, ma soprattutto per tener fede all'irrinunciabile apericena con le amiche. Nello stesso anno si dimette Enrico Letta e lei si candida con una diretta Instagram per rimpiazzarlo, i vertici del PD restano divisi fino alle primarie, all'incasso dei bonifici e alla promessa che il magna-magna sarebbe continuato come prima però assai più green.

A inizio febbraio 2023, nelle votazioni interne del PD riservate agli iscritti, tutti e tre, Schlein ottiene il 34,88% di preferenze contro il 52,87% di Stefano Bonaccini. Il 26 febbraio vince le primarie col 453,75% dei voti e riporto tre. Dopo l'iniziale stupore, due suicidi tra gli addetti al conteggio delle schede e Bonaccini che riga la Panda Hybrid dell'avversaria, Elly viene eletta ufficialmente nell'Assemblea nazionale il 12 marzo 2023.

Da subito si dimostra un leader determinato, tanto che paga una armocromista 300 euro l'ora per decidere il colore degli abiti e un personal shopper per acquistarli. Nel caso avesse bisogno di decidere la riforma delle pensioni ha già pronto un consulente, un neodiplomato in tromba al conservatorio. In compenso sa scaccolarsi da sola e riesce a stare su una gamba per circa 10 secondi.

Posizioni e idee politiche

Schlein crede fortemente nella necessità di contrastare il precariato, un'idea innovativa che ha colto di sorpresa i più. Nel suo programma troviamo:

  • introduzione del salario minimo, che peraltro è già assai "minimo" da diversi anni;
  • riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario, una cosa già trattata in molti racconti di fantascienza;
  • vietare l'abuso dei contratti di lavoro a tempo determinato, il lavoratore che ne abusa dovrà disintossicarsi per tre mesi all'anno da disoccupato.

Riguardo la politica estera la sua posizione è estremamente europeista, in suo sogno è unire l'Europa al Canadafrica e accogliere come primo paese il Gabon.

Anche posizioni come quella del ragno, dell'albero da frutto, del bambù e dell'aratro, le sono particolarmente gradite.

Si è dichiarata favorevole all'invio di armi all'Ucraina e ad un'orgia con Zelensky assieme agli altri ballerini vestiti in latex nero e tacchi a spillo.

Elly Schlein sta ai lavoratori come un diabetico alla meringata.

Note

  1. ^ forse aschenazita, ma non stiamo a guardare il pelo nell'uovo più o meno siamo lì