Arte greca

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« La finisco domani »
(Pitocrito su "Nike di Samotracia", senza testa)
L'importanza del Voltaren Emulgel, Mirone; Museo Internazionale della piedofilia.
« La finisco domani »
(Alessandro d'Antiochia su "Venere di Milo", senza braccia)
« La finisco domani »
(Prassitele su "Statua senza testa", senza collo né testa[1])
« Oh Zeus! Dopo anni di sacrifici e di lavoro ho completato definitivamente queste opere. Sono straordinarie! Sono straordinarie tutte! Il mio nome rimarrà per sempre nella storia, per generazioni e generazioni, e nei millenni non sarò mai dimenticato! »
(Autore sconosciuto su "bronzi di Riace")

Si definisce arte greca l'insieme dei prodotti della manifattura greca, dalle statue ai vasini da notte. Questo stile artistico, inoltre, fece secernere cisterne di sperma ai critici di ogni tempo, che la presero sempre come punto di riferimento per i concetti di bellezza, perfezione e armonia.

L'arte greca nella storia

Donna ambigua vestita in modo ambiguo con oggetti ambigui, Porcellide; Troian Museum.

L'arte greca fa la sua prima comparsa con i Minoici, quelli che avevano il corpo da uomo, la testa di marmo e il culo da toro. Queste prime forme d'arte erano molto rudimentali, ma ancora oggi i soggetti intrinsechi e impliciti, nonché le profonde e significative tematiche rappresentate, sono validi e interessanti: tette.

Soggetti a sessomania, i Minoici, come del resto tutte le altre civiltà elleniche, non riuscivano a completare un'opera senza abusare di falli al vento, formose poppe e culi sodi e palestrati. Purtroppo la loro verve creativa era fortemente limitata dalla loro incapacità cronica, dunque ciò che ci rimane di questo periodo artistico sono orripilanti disegnini bidimensionali, squadrati e storti, vagamente somiglianti a pornografie rupestri.

In molti sospettano che risultati così scadenti siano dovuti al fatto che i Minoici avessero zoccoli taurini al posto delle mani.

Tipico esempio di arte greca

Successivamente le tecniche si evolsero, tanto che ogni giorno arrivavano milioni di turisti giapponesi che entusiasti fotografavano con obsolete macchine fotografiche Nikon i maggiori capolavori dell'architettura, della scultura, della pittura e della sciagura[2]. L'arte greca morì definitivamente sotto gli assalti dei romani, i quali, irrispettosi delle raffigurazioni divine e delle simbologie ellenistiche, usarono le ceramiche come vasi da notte e le sculture come mazze da baseball.

Pittura

Non ci sono pervenute opere pittoriche del periodo classico, principalmente perché quelle menti superiori dei Greci le dipinsero a secco su muro, rendendo i loro capolavori biodegradabili come composta di frutta. Al contrario, si sa che i greci prediligevano il monocromo per diversi motivi:

  1. nella lingua greca è evidente un certo daltonismo: ad esempio si indicava con lo stesso termine rosso e verde, oppure verde e azzurro, o anche azzurro e rosso;
  2. Talete e Pitagora non erano riusciti a sintetizzare il magenta quinacridone;
  3. i colori, principalmente terrosi, davano alle epidermidi dei ritratti la stessa brillantezza di quella di tua nonna quando fa il caffè in pantofole alle sei del mattino.

Scultura

Arte greca allo stato puro.

La scultura fu l'arte in cui i Greci riuscirono meglio.. peccato che dei loro machi e delle loro procaci femmine in bronzo, tranne per quanto riguarda i Bronzi di Riace e i vari frontoni dei templi, ci rimangano le copie fatte all'Accademia di Belle Arti da quelle menti creative dei Romani.

Lo scultore più conosciuto è sicuramente Fidia, che, grazie ai suoi agganci con la mafia locale, riuscì a farsi dare l'appalto per scolpire i fregi del Partenone, edificio inizialmente concepito come capanno abusivo in cui sequestrare i ricchi notabili ateniesi: senonché un giorno, trovandosi Pericle imboscato da quelle parti con l'amante di turno, vide l'edificio e lo giudicò così bello da essere degno di ornare l'Acropoli, e così decise di farvelo trasportare a braccia dai più valenti pompati del gymnasium. Lì si trova ancor oggi, spogliato dai fregi, affumicato dagli idilliaci fumi industriali di Atene e deteriorato dai centinaia di flash delle Nikon dei Giapponesi.

Dopo il periodo aureo della scultura classica, abbiamo la scultura alessandrina, che trattò temi quotidiani: ricordiamo statue di profondo impatto estetico come "La vecchia ubriaca", "bambino inculato da un'oca" e il gruppo marmoreo "La prostituta della porta accanto circondata dai suoi clienti."

Poseidone Enosìktono si lamenta delle tasse, Fidia, Freezer Museum.

Caratteristiche

Benché quando si pensa al mondo classico vengano in mente città completamente bianche e ordinate, si deve sapere che i Greci amavano tantissimo il colore, infatti le statue che creavano avevano un maquillage simile a quello di Platinette e i vestiti indossati ricordavano molto alcuni costumi circensi. Ciò corrobora la tesi esposta sopra che i Greci non ne capissero un'emerita ceppa di colore.

Non era importante quanto fosse bello il soggetto rappresentato purché fosse nudo: in rari casi, per gli scultori più perbenisti, il soggetto indossava un elmo sul capo (per i greci era considerata più oscena la barba che il pube).

In altre occasioni il fallo era ricoperto da un mantello o da una donna avviluppata attorno ad esso.

Periodi

Negli anni '60 furono restaurate con grandissima accuratezza più di 160 ceramiche greche. Per ignoti motivi quasi la totalità di queste andò in frantumi.

La scultura greca si articola in tre periodi fondamentali:

  1. Arcaico: zeppo di donnine e omini geometrici con sorriso in serie da far invidia ad Andy Warhol;
  2. Classico: Olimpo e atleti ovunque;
  3. Ellenistico: popolino a gogò.

Ceramica

I Greci erano particolarmente capaci a modellare la ceramica, ad Atene esisteva addirittura un quartiere adibito solo alla creazione di oggetti in ceramica: il Ceramico, ça va sans dire. In questa zona della città facevano mostra di sé alcuni dei migliori articoli della produzione greca: Il WC di Zeus, tanto comodo da essere da lui preferito al trono, la jacuzzi di Afrodite e il lavandino dove Era era solita la vare i piatti.

Architettura

Anche i gusti in fatto di design degli Ellenici hanno subito uno sviluppo notevole nel corso del tempo. Per l'appunto i Greci sono passati da allegre capannette sulla spiaggia alla perfezione di templi come il Partenone. Sì, quello che abbiamo delicatamente bombardato durante la Seconda Guerra Mondiale. È inoltre possibile elencare i diversi stili che hanno caratterizzato l'architettura dell'Ellade:

  • Il dorico: 'na schifezza. Neanche una decorazione, un disegnino, una fogliolina di vite. Che tristezza...
  • Lo ionico: caratterizzato dalle volute delle colonne, o i cosiddetti "giramenti di Ioni"
  • Il Corinzio: lo stile degli sboroni. Ridondante, ricco di decorazioni a fiorellini, farfalline e cuoricini

Le principali opere d'arte greche

Architettura


Scultura

Vasura

Altro

Voci correlate

Note

  1. ^ Eppure dal nome prometteva bene...
  2. ^ Ci riferiamo alle grandi tragedie greche, interpretate magistralmente da marionette e burattini.