Utente:GorillaK2/Sandbox: differenze tra le versioni

Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto aggiunto Contenuto cancellato
 
(173 versioni intermedie di 5 utenti non mostrate)
Riga 1: Riga 1:
[[File:Elly Schlein Brussels 2023 (cropped).jpg|thumb|180px|right|Il/Lo/La nuovo/a/boh segretari...auioe del [[Partito Democratico (Italia)|PD]]]]
{{Pasolini}}
{{Film
|titolo=Il fiore delle Mille e una notte
|immagine=[[File:film Il fiore delle Mille e una notte locandina.jpg|220px]]
|didascalia=Anche gli [[arabi]] nel loro piccolo si ingrifano
|paese=[[Italia]]
|regista=[[Pier Paolo Pasolini]]
|casaproduttrice=PEA<ref>Produzioni Europee Allupate</ref>
|sceneggiatura=Pierpy e [[Dacia Maraini]]
|anno=[[1974]]
|genere={{s|Commed}} {{s|Grot}} {{s|Fiabes}} Zozzo
|colore=Soprattutto rosa-carne
|suono=Gemity Surround
|attori=[[Ninetto Davoli]], [[Franco Citti]], svariate [[Classificazione delle donne|bonazze]]
}}
'''Il fiore delle Mille e una notte''' è un film del [[1974]] scritto e diretto da Pier Paolo Pasolini. È il terzo e conclusivo capitolo della cosiddetta "Trilogia della vita", dopo [[Il Decameron]] ([[1971]]) e [[I racconti di Canterbury]] ([[1972]]).<br /> Al 27º [[Festival del cinema|Festival di Cannes]] si aggiudicò il premio ''Grand Prix Speciale della Giuria'', uno dei più ambiti a difficili da prendere perché: per averlo, occorre raggiungere un giudice a bordo di una ''[[Veicoli Super Car|Lamborghini Miura]]'' che procede ad una [[velocità]] di 270 km/h.<br /> Per la scena clou del film, quella con l'arco e la freccia-fallo, il [[regista]] affida il ruolo di Aziz a Ninetto Davoli, oramai considerato un attore consumato, e quello di Budùr a Luigina Rocchi, che prima di questa pellicola aveva recitato in ''La Liceale nella classe dei ripetenti'', interpretando la ragazza della seconda fila
che fa un [[pompino]] ad un flauto dolce.
{{Dialogo2|Aziz|In nome di Dio, dite o innamorati, come deve fare un ragazzo quando l'amore diventa suo padrone?|Budùr|Ha pazienza col destreggio della rassegnazione nascondendo il suo amore segreto.}}
{{Dialogo2|Pasolini|STOOOP! Luigina, bella mia, non era questa la battuta. Rifacciamola!|Luigina Rocchi|Va bene maestro.}}
{{Dialogo2|Aziz|In nome di Dio, dite o innamorati, come deve fare un ragazzo quando l'amore diventa suo padrone?|Budùr|Ha destrezza nel pazientare in segreto ma non si rassegna all'amore.}}
{{Dialogo2|Pasolini|STOOOP! Luigina, bimba adorata, ripassala cinque minuti e proviamo a rifarla.|Luigina Rocchi|Certo maestro.}}
{{Dialogo2|Aziz|In nome di Dio, dite o innamorati, come deve fare un ragazzo quando l'amore diventa suo padrone?|Budùr|Si rassegna ad amare il segreto pazientando con destrezza.}}
{{Dialogo2|Pasolini|STOOOP! Luigina, stellina mia, se mi sbagli la prossima ti metto due strizzacapezzoli.|Luigina Rocchi|A sor Maé, io vorrebbe sapé chi cazzo scrive 'ste battute de mmerda!}}
{{Dialogo2|Pasolini|Sono io mia cara. ALVAROOOO, portami due strizzacapezzoli.|Alvaro|Subito maestro!}}
{{Dialogo2|Aziz|In nome di Dio, dite o innamorati, come deve fare un ragazzo quando l'amore diventa suo padrone?|Budùr|Si destreggia con il suo amore, nasconde il suo segreto, e ha pazienza di tutte le cose con la rassegnazione.}}
{{Dialogo2|Pasolini|STOOOP! Questa era buona, ne giriamo altre due o tre per sicurezza.|Luigina Rocchi|Mi scusi Maestro, devo sempre tenere questi cosi? I capezzoli iniziano a farmi male!}}
{{Dialogo2|Pasolini|È proprio per questo che ne facciamo altre.}}
Seguendo l'architettura orientale della raccolta di racconti, organizzata nella forma attuale attorno al [[1400]], lo sviluppo narrativo procede secondo una struttura a incastro. All'inizio la trama appare vaga ed ambigua, per poi evolvere nella parte centrale in un [[caos]] assurdo. Alla fine, per nostra fortuna, non ci si capisce un fico secco, ma almeno abbiamo assistito ad un generoso sperpero di [[tette]] e [[culi]].


{{cit|Ci piace portare, diciamo, insieme ai nostri amministratori il Partito Democratico verso un futuro che, grazie anche alle nuove norme europee, sempre di più investe e costruisca dei cicli positivi, diciamo, della circolarità uscendo dal modello lineare.|19 aprile 2023: Elly Schlein incastra parole a caso tra un "diciamo" e l'altro.}}
{{Riquadro
|larghezza=70%
|colore-sfondo=#FFFFFF
|colore-testo=#000000
|colore-bordo=#CC0000
|spessore-bordo=5px
|stile-riquadro=font-size: 100%; border-radius: 1em;
|testo=Certi di aver fatto cosa gradita, almeno a [[Autore di questo articolo|qualcuno che odia profondamente gli esterofili]], abbiamo tradotto i dialoghi dall'incomprensibile [[Lingua araba|arabo]] al [[Dialetto romanesco|romanesco]], che [[peraltro]] smuove meno il [[catarro]] pronunciando le erre.<br /> Qualora non siate avvezzi a tale idioma [[A nessuno importa|ce ne faremo una ragione]] (''"sticazzi"'' nella versione tradotta).
|file-sx=Logo Al Jazeera.png
|largh-file-sx=80px
|file-dx=Logo della Roma.png
|largh-file-dx=70px
}}


'''Elena Ethel Schlein''', (Lugano, 4 maggio 1985), detta ''Elly'', ''Quel coso'', ''Parabola'' e altri appellativi di dubbio gusto, è una politica italiana con cittadinanza statunitense naturalizzata svizzera di origine ebraica e {{citnec|chiaramente una bella donna|e=da verifcare}}.
== Personaggi e interpreti ==
[[File:Donne col burqa.jpg|right|thumb|180px|Per circa venti secondi Pasolini pensò di utilizzare attrici del luogo.]]
[[File:Yemen-anziano-2.jpg|right|thumb|180px|L'attore Saleh Bin Moukaish, che si vide soffiare il ruolo di [[re]] Harùn da un [[pensionato]] di [[Cosenza]].]]
Pasolini decise di girare parte del film nello Yemen del Sud. Durante la lavorazione del suo documentario ''[[Le mura di Sana'a]]'', era rimasto molto colpito dai volti locali, perlomeno da quelli maschili, le donne dovevano essere altrettanto belle. Purtroppo c'era la necessità di metterle nude davanti alla macchina da presa, cosa che comportava una condanna a morte delle stesse per [[lapidazione]]. Provò comunque con un annuncio di lavoro: ''Cercasi aspiranti attrici, richiesta massima serietà, disponibilità a spogliarsi e [[vita]] "a perdere"''. Ai provini si presentò la sola Hissa Al-Baleid, un'[[analfabeta]] convinta di dover lavorare come [[donna delle pulizie]], vittima dello scherzo di una sua amica stronzetta. A questo punto la scelta
fu obbligata, il regista ripiegò nelle bellezze esotiche d'importazione.


Per ragioni ancora in fase di studio, che nulla hanno a che fare con nepotismo, ricchezza e brogli elettorali, è diventata segretaria del Partito Democratico dal 12 marzo 2023. La logica è chiara: una volta toccato il fondo si può solo risalire.
{| class="wikitable" style="text-align:left;"
|-
!style="width: 50px;"|Personaggio
!style="width: 50px;"|Interprete
!style="width: 340px;"|Caratteristiche
|-
|'''Aziz'''
|Ninetto Davoli
|Un uomo per tutte le occasioni, in grado di passare (senza battere ciglio<ref>ironia involontaria</ref>) dal "riccetto della borgata romana" a "uno coi capelli ricci della periferia di Sana'a".
|-
|'''Aziza'''
|Tessa Bouché
|Il ruolo della [[Zitella|futura sposa mancata]] di Aziz le calza a pennello. L'attrice è giovanissima ma preparata, tutte le mattine dalla mamma.
|-
|'''Il Demone'''
|Franco Citti
|Serviva un volto ironico ma allo stesso tempo spietato, un sornione [[pezzo di merda]]. Citti era così di suo ma, per renderlo ancora più infame, Pasolini lo vuole anche affetto da [[rutilismo]].
|-
|'''Nur ed-Din'''
|Franco Merli
|Più che un volto un [[culo]]. Quando c'è da mostrarne uno il regista non ha dubbi, è il suo.
|-
|'''Zumurrùd'''
|Ines Pellegrini
|L'attrice ebbe grossi dubbi riguardo il ruolo della schiava amata da Nur ed-Din. Veniva dai successi de ''Il brigadiere Pasquale Zagaria ama la mamma e la polizia'', temeva quindi di rovinare l'immagine che si era costruita di cameriera/zoccola negra.
|-
|'''Shahzamàn'''
|Alberto Argentino
|Perfetto nel ruolo del [[Idiota|pirla convinto di avere la meglio su un demone]]. Sguardo glaciale e fisico {{s|prestan}} prestato, a [[qualcun altro]].
|-
|'''Zeudi'''
|Zeudi Biasolo
|È la regina sposata con uno che potrebbe essere il padre<ref>di suo nonno</ref>. Il nome del personaggio doveva in origine essere Hilan, fu cambiato per venire incontro al secondo neurone della Biasolo.
|-
|'''Munis'''
|Elisabetta Genovese
|La sacerdotessa Munis, che gestisce il "[[centro benessere]]", è il terzo ruolo interpretato dalla Genovese nella trilogia, sempre con le poppe al vento. I tre film rappresentarono una notevole svolta per la sua carriera, composta anche da una quarta pellicola.
|-
|'''Budùr'''
|Luigina Rocchi
|Tra le sue apparizioni ci piace anche ricordare ''The Mountain of the Cannibal God'' (1978) e ''Cannibal Holocaust'' (1980), due pellicole che l'hanno consacrata nel ruolo di braciola da sbranare.
|}


== Biografia ==
{{Riquadro
[[File:Elly Schlein 2014 Crop.jpg|thumb|left|180px|Elly... o forse suo fratello]]
|larghezza=80%
Elena Ethel Schlein nasce a Lugano nel Canton Ticino, in un'umile casa che al confronto la villa dei Casamonica a Roma è una cuccia per cani. Suo padre è Melvin Schlein, un politologo e accademico statunitense di origine ebraica aschenazista<ref>forse aschenazita, ma non stiamo a guardare il pelo nell'uovo più o meno siamo lì</ref>, gli avi paterni sono originari di Žovkva un villaggio oggi situato in {{Citnec|Ucraina}}.
|colore-sfondo=#FFFFFF
|colore-testo=#000000
|colore-bordo=#CC0000
|spessore-bordo=5px
|stile-riquadro=font-size: 100%; border-radius: 1em;
|testo='''ATTENZIONE!''' Le immagini contenute nella trama sono [[V.M. 18|riservate ad un pubblico adulto]], quindi:
* se avete la [[patente]] ma vale solo per la [[Macchina 50|Jeep di Barbie]],
* se il [[pelo]] visibile sul torace è quello del [[gatto]] che avevate in braccio due minuti fa,
* se non vi radete due volte a settimana la [[barba]] (o la [[passera]]),
siete pregati di {{s|levarvi dalle pa}} desistere dal proseguire la lettura. La vostra [[vista]] ve ne sarà grata.
|file-sx=Bollino rosso papocchio.png
|largh-file-sx=80px
|file-dx=Cartello di chiesa sulla masturbazione.jpg
|largh-file-dx=150px
}}


Quando il suo bisnonno Herschel decide di emigrare in America, spinto dalla propensione naturale a diventare ricco e temendo, tuttavia, di essere etichettato come il solito ebreo che vuole fare soldi a palate, all'arrivò a Ellis Island cambia subito il cognome originario "Schleyen" in Schlein.
== Trama illustrata ==
Tra le grasse risate dell'addetto all'anagrafe.
<gallery widths="540px" heights="250px" perrow="2">
File:film Il fiore delle Mille e una notte scena 1.jpg|Il giovane Nur ed-Din conosce Zumurrùd al mercato di Dhamar, fa parte di un kit completo che prevede: una schiava, una frusta e un [[Manuali:Donna ideale|manuale d'uso]]. Il ragazzo convince la madre ad acquistarla, ma dovrà rinunciare al [[Scooter|motorino]]. Purtroppo, qualche anno dopo, suo padre dimentica di pagare l'[[ICI]] (Imposta per i Cammelli Invalidi) e perde così il suo amato giocattolo sessuale. Se riuscirà a sanare la situazione, forse potrà riaverla.
File:film Il fiore delle Mille e una notte scena 2.jpg|Nel frattempo, nella vicina {{citnec|città|e=buona questa!}} di Al-Bāha, il sovrano Harùn e la sua giovane moglie Zeudi si divertono come possono, d'altra parte, per il [[viagra]] ci vorrà ancora del tempo. Hanno scommesso sull'attrazione sessuale di due sconosciuti messi nudi su un letto, idea che sarà riciclata nel format televisivo ''[[Undressed]]'' qualche secolo più tardi. D'altronde, per avere [[Youporn]] ci vorrà ancora qualche anno.
File:film Il fiore delle Mille e una notte scena 3.jpg|La sorte ha comunque sorriso a Zumurrùd, è finita a lavorare come termocoperta per lo sceicco Khaled Al-Gahwji, il che garantisce quattro pasti al giorno e [[vaselina]] illimitata. Alla morte del sovrano, privo di eredi, le varie correnti politiche si scannano. Alla fine decidono di eleggere Zumurrùd col titolo di "Re Sair", sarà anche ben accetto dal popolo: per una volta saranno guidati da [[qualcuno]] che l'ha preso nel culo più di loro.
File:film Il fiore delle Mille e una notte scena 4.jpg|Intanto, il disperato Nur ed-Din continua a cercare l'amata Zumurrùd. Senza saperlo arriva proprio nella città in cui regna, un luogo sfarzoso costruito nel deserto che ha ben meritato l'appellativo di "Las Fognas". In uno dei numerosi [[Bordello|centri relax riservati ai membri]], il ragazzo conosce Munis e le sue ancelle, che lo accolgono con [[Kamasutra|acrobazie erotiche]] condannate con la dannazione eterna in tutte le [[religioni]] della galassia, compresa lo [[Zebraismo]].
File:film Il fiore delle Mille e una notte scena 5.jpg|In città vive anche Aziz, un riccetto che sta per sposare Aziza, una ragazza talmente brutta che la madre chiede tutti i giorni scusa al marito, da venti anni. Aziz conosce Budùr, che lo coinvolge in uno dei suoi giochi preferiti: "Chi vuol essere Occhio di Falco", una via di mezzo tra il [[tiro con l'arco]] e il [[Contraccezione|tiralo via prima di fare danni]]. Aziz sarà talmente indeciso tra le due che sposerà una terza donna, avrà un figlio e, quando proverà a tornare da Budùr, ci rimetterà il [[Pene|puparuolo]].
File:film Il fiore delle Mille e una notte scena 6.jpg|Shahzamàn, un [[falegname]] pratico di [[seghe]], scopre una misteriosa botola nel cantiere dove lavora. È l'entrata della dimora di un demone, in cui è tenuta prigioniera una principessa. I due, dopo una formale presentazione con tanto di inchino, scopano come ricci per varie ore. Il demone torna e li sorprende nella posizione della [[carriola]], cosa che lei gli aveva sempre negato. La prende comunque in modo sportivo: prima taglia alla ragazza mani, piedi e testa, poi porta il ragazzo nel deserto e lo tramuta in un [[colobo]].
File:film Il fiore delle Mille e una notte scena 7.jpg|Yunan è il rampollo di un nobile indiano, mai uscito dal palazzo e molto impegnato a [[Manuali:Dare un nonsenso alla propria vita|dare un nonsenso alla propria vita]]. Un mercante gli parla di un feroce cavaliere-demone, che rapisce e abusa dei naufraghi su una delle sue isole. Per fare lo "[[Eroe|splendido]]" agli occhi della [[ragazza della porta accanto]] decide di affrontarlo. Grazie ad uno stratagemma ha la meglio su quel buzzico<ref>contenitore cilindrico, grosso secchio</ref> di latta, poi scende sulla spiaggia e trova una botola che lo conduce [[da qualche altra parte]]. Non siamo in grado di dire dove, perché abbiamo trovato una botola<ref>stanno dappertutto!</ref> e siamo andati un attimo alla [[Cesso|toilette]].
File:film Il fiore delle Mille e una notte scena 8.jpg|Terminate le "terapie" di Munis, il triste Nur ed-Din viene convocato da Re Sair nelle sue stanze. Non sa cosa voglia da lui, però teme di immaginarlo. Decide comunque di obbedire per non far montare il sovrano su tutte le furie. Giunto nella stanza del re [[Sesso anale|si prepara al peggio]]. Inizialmente non riconosce la sua amata, Zumurrùd si diverte troppo per rivelarsi a lui, quindi commette il classico errore dell'uomo a letto: parla troppo. Per una volta però Pasolini ci concede un lieto fine: lei se la tira per qualche minuto e fa l'offesa, poi fanno pace e governano assieme la città. La prima [[legge]] che decideranno assieme sarà vietare le botole, ci sparisce troppa [[gente]].
</gallery>


All'epoca della sua nascita, la famiglia di Elly ha un reddito di poco inferiore al PIL giamaicano.
== Note ==
{{Legginote}}
{{Note|2}}


Dopo aver conseguito la maturità al liceo cantonale di Lugano, con il massimo dei voti, si trasferisce a Bologna dove si laurea, con il massimo dei voti, in giurisprudenza. Alle primarie del PD viene eletta con il massimo dei voti, anche qualcuno in più.
== Voci correlate ==
*[[Imprevisto|Botole e trabocchetti]]
*[[Rapimento alieno|Finire in un posto dove non ti trova nessuno]]
*[[Belfagor|Demoni incazzosi]]


Nel 2012 ha anche collaborato alla realizzazione del documentario ''Anija - La nave'', riguardante l'immigrazione albanese in Italia attraverso il mare Adriatico negli anni novanta, vincitore del David di Donatello come miglior documentario 2013. In qualità di segretaria di produzione prende importanti decisioni riguardo: il profumo della carta igienica nei bagni del set, la farcitura dei panini per le comparse e le trasgressive cover color malva dei telefonini della troupe.
{{Pasolinate}}

{{Portali|Pasolini}}
Schlein è dichiaratamente bisessuale, questo spiega l'interesse per le tematiche LGBT e il fatto che il suo volto si barcamena tra l'assomigliare ad un polacco alcolizzato e la figlia di Fantozzi.
[[Categoria:Cinema]]

[[Categoria:Film]]
== Carriera politica ==
[[Categoria:Pier Paolo Pasolini]]
[[File:Elly Schlein logo.png|thumb|right|180px|Che parta da loro è scontato, che poi il cetriolo finisca dove sappiamo pure. E questo sarebbe uno slogan innovativo?!]]
Le sue umili origini, la sensibilità nello scegliere i colori delle scarpe e il suo costante impegno a favore di tematiche che un manovale di [[Cosenza]]
ha a cuore quanto l'interesse per l'[[arte greca]], fanno di lei il rappresentante ideale della sinistra.
L'alternativa sarebbe stata [[Enzo Miccio]], ma lei ha più palle.

La sua ascesa politica non è frutto del caso, ma di un concreto impegno che la porta poco più che ventenne ad ottenere importanti incarichi. Le malelingue affermano che le conoscenze della famiglia abbiano avuto il loro peso, che la loro ricchezza abbia giocato un ruolo fondamentale, tutte fandonie.
Tenendo conto che non ha mai dovuto lavorare un giorno nella sua vita, e che quindi ha potuto perfezionare con costanza il non fare un cazzo di utile, la politica era tagliata su misura per lei. Comunque soldi e nepotismo c'entrano parecchio.

Cronologia incarichi:
* 2008 - partecipa a Chicago come volontaria alla campagna elettorale di [[Barack Obama]], molti i voti ottenuti grazie al suo slogan "Provi il negro e non torni indietro";
* 2011 - fonda a Bologna l'associazione ''Progrè'', che si occupa di sensibilizzare l'opinione pubblica sulle realtà carcerarie, pubblicando scandalosi articoli sulla propria rivista ''Saponette cadute'';
* 2011 - decide di dare vita alla campagna di mobilitazione #OccupyPD, per dare voce al malumore della base giovanile del partito, sua l'idea di disegnare peni sulle foto di [[Enrico Letta]] che stanno nelle sedi occupate;
* 2014 - decide di candidarsi col PD al Parlamento europeo, l'hashtag ''#siscriveschlein'' diventa virale e viene eletta con oltre 50.000 preferenze, alcune delle quali ottenute senza carta di credito;
* 2020 - si candida alle regionali per la lista ''Emilia-Romagna Coraggiosa Ecologista Progressista e Travestista'', fondamentali per la sua elezione i manifesti con la didascalia "Se non mi voti ti vengo in sogno".
[[File:P060696-746027.jpg|thumb|left|260px|La versione europeista di Gianni e Pinotto]]
Forte di questa carriera politica {{Citnec|importante}}, quanto sorprendentemente repentina, ottiene la vicepresidenza della regione, che equivale ad avere una laurea in architettura per aver giocato coi [[Lego]] da piccolo.

Nel 2022 viene eletta alla Camera dei deputati e lascia l'incarico in Regione, da un lato per non fare la figura del solito politico con [[diciassotto]] incarichi, ma soprattutto per tener fede all'irrinunciabile [[apericena]] con le amiche. Nello stesso anno si dimette Enrico Letta e lei si candida con una diretta Instagram per rimpiazzarlo, i vertici del PD restano divisi fino alle primarie, all'incasso dei bonifici e alla promessa che il [[magna-magna]] sarebbe continuato come prima però [[Ambientalista|assai più green]].

A inizio febbraio 2023, nelle votazioni interne del PD riservate agli iscritti, tutti e tre, Schlein ottiene il 34,88% di preferenze contro il 52,87% di Stefano Bonaccini. Il 26 febbraio vince le primarie col 453,75% dei voti e riporto tre. Dopo l'iniziale stupore, due suicidi tra gli addetti al conteggio delle schede e Bonaccini che riga la Panda Hybrid dell'avversaria, Elly viene eletta ufficialmente nell'Assemblea nazionale il 12 marzo 2023.

Da subito si dimostra un leader determinato, tanto che paga una [[armocromista]] 300 euro l'ora per decidere il colore degli abiti e un personal shopper per acquistarli. Nel caso avesse bisogno di decidere la riforma delle pensioni ha già pronto un consulente, un neodiplomato in tromba al conservatorio. In compenso sa scaccolarsi da sola e riesce a stare su una gamba per circa 10 secondi.

== Posizioni e idee politiche ==
Schlein crede fortemente nella necessità di contrastare il precariato, un'idea innovativa che ha colto di sorpresa i più.
Nel suo programma troviamo:
* introduzione del salario minimo, che peraltro è già assai "minimo" da diversi anni;
* riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario, una cosa già trattata in molti racconti di fantascienza;
* vietare l'abuso dei contratti di lavoro a tempo determinato, il lavoratore che ne abusa dovrà disintossicarsi per tre mesi all'anno da disoccupato.
Riguardo la politica estera la sua posizione è estremamente europeista, in suo sogno è unire l'[[Europa]] al [[Canadafrica]] e accogliere come primo paese il [[Gabon]].

Anche posizioni come quella del ragno, dell'albero da frutto, del bambù e dell'aratro, le sono particolarmente gradite.

Si è dichiarata favorevole all'[[Nonnotizie:Guerra in Ucraina|invio di armi all'Ucraina]] e ad un'orgia con Zelensky assieme agli altri ballerini vestiti in latex nero e tacchi a spillo.

Elly Schlein sta ai lavoratori come un diabetico alla meringata.

== Note ==
<references/>

Versione attuale delle 14:19, 15 mag 2023

Il/Lo/La nuovo/a/boh segretari...auioe del PD
« Ci piace portare, diciamo, insieme ai nostri amministratori il Partito Democratico verso un futuro che, grazie anche alle nuove norme europee, sempre di più investe e costruisca dei cicli positivi, diciamo, della circolarità uscendo dal modello lineare. »
(19 aprile 2023: Elly Schlein incastra parole a caso tra un "diciamo" e l'altro.)

Elena Ethel Schlein, (Lugano, 4 maggio 1985), detta Elly, Quel coso, Parabola e altri appellativi di dubbio gusto, è una politica italiana con cittadinanza statunitense naturalizzata svizzera di origine ebraica e chiaramente una bella donna[da verifcare].

Per ragioni ancora in fase di studio, che nulla hanno a che fare con nepotismo, ricchezza e brogli elettorali, è diventata segretaria del Partito Democratico dal 12 marzo 2023. La logica è chiara: una volta toccato il fondo si può solo risalire.

Biografia

Elly... o forse suo fratello

Elena Ethel Schlein nasce a Lugano nel Canton Ticino, in un'umile casa che al confronto la villa dei Casamonica a Roma è una cuccia per cani. Suo padre è Melvin Schlein, un politologo e accademico statunitense di origine ebraica aschenazista[1], gli avi paterni sono originari di Žovkva un villaggio oggi situato in Ucraina[citazione necessaria].

Quando il suo bisnonno Herschel decide di emigrare in America, spinto dalla propensione naturale a diventare ricco e temendo, tuttavia, di essere etichettato come il solito ebreo che vuole fare soldi a palate, all'arrivò a Ellis Island cambia subito il cognome originario "Schleyen" in Schlein. Tra le grasse risate dell'addetto all'anagrafe.

All'epoca della sua nascita, la famiglia di Elly ha un reddito di poco inferiore al PIL giamaicano.

Dopo aver conseguito la maturità al liceo cantonale di Lugano, con il massimo dei voti, si trasferisce a Bologna dove si laurea, con il massimo dei voti, in giurisprudenza. Alle primarie del PD viene eletta con il massimo dei voti, anche qualcuno in più.

Nel 2012 ha anche collaborato alla realizzazione del documentario Anija - La nave, riguardante l'immigrazione albanese in Italia attraverso il mare Adriatico negli anni novanta, vincitore del David di Donatello come miglior documentario 2013. In qualità di segretaria di produzione prende importanti decisioni riguardo: il profumo della carta igienica nei bagni del set, la farcitura dei panini per le comparse e le trasgressive cover color malva dei telefonini della troupe.

Schlein è dichiaratamente bisessuale, questo spiega l'interesse per le tematiche LGBT e il fatto che il suo volto si barcamena tra l'assomigliare ad un polacco alcolizzato e la figlia di Fantozzi.

Carriera politica

Che parta da loro è scontato, che poi il cetriolo finisca dove sappiamo pure. E questo sarebbe uno slogan innovativo?!

Le sue umili origini, la sensibilità nello scegliere i colori delle scarpe e il suo costante impegno a favore di tematiche che un manovale di Cosenza ha a cuore quanto l'interesse per l'arte greca, fanno di lei il rappresentante ideale della sinistra. L'alternativa sarebbe stata Enzo Miccio, ma lei ha più palle.

La sua ascesa politica non è frutto del caso, ma di un concreto impegno che la porta poco più che ventenne ad ottenere importanti incarichi. Le malelingue affermano che le conoscenze della famiglia abbiano avuto il loro peso, che la loro ricchezza abbia giocato un ruolo fondamentale, tutte fandonie. Tenendo conto che non ha mai dovuto lavorare un giorno nella sua vita, e che quindi ha potuto perfezionare con costanza il non fare un cazzo di utile, la politica era tagliata su misura per lei. Comunque soldi e nepotismo c'entrano parecchio.

Cronologia incarichi:

  • 2008 - partecipa a Chicago come volontaria alla campagna elettorale di Barack Obama, molti i voti ottenuti grazie al suo slogan "Provi il negro e non torni indietro";
  • 2011 - fonda a Bologna l'associazione Progrè, che si occupa di sensibilizzare l'opinione pubblica sulle realtà carcerarie, pubblicando scandalosi articoli sulla propria rivista Saponette cadute;
  • 2011 - decide di dare vita alla campagna di mobilitazione #OccupyPD, per dare voce al malumore della base giovanile del partito, sua l'idea di disegnare peni sulle foto di Enrico Letta che stanno nelle sedi occupate;
  • 2014 - decide di candidarsi col PD al Parlamento europeo, l'hashtag #siscriveschlein diventa virale e viene eletta con oltre 50.000 preferenze, alcune delle quali ottenute senza carta di credito;
  • 2020 - si candida alle regionali per la lista Emilia-Romagna Coraggiosa Ecologista Progressista e Travestista, fondamentali per la sua elezione i manifesti con la didascalia "Se non mi voti ti vengo in sogno".
La versione europeista di Gianni e Pinotto

Forte di questa carriera politica importante[citazione necessaria], quanto sorprendentemente repentina, ottiene la vicepresidenza della regione, che equivale ad avere una laurea in architettura per aver giocato coi Lego da piccolo.

Nel 2022 viene eletta alla Camera dei deputati e lascia l'incarico in Regione, da un lato per non fare la figura del solito politico con diciassotto incarichi, ma soprattutto per tener fede all'irrinunciabile apericena con le amiche. Nello stesso anno si dimette Enrico Letta e lei si candida con una diretta Instagram per rimpiazzarlo, i vertici del PD restano divisi fino alle primarie, all'incasso dei bonifici e alla promessa che il magna-magna sarebbe continuato come prima però assai più green.

A inizio febbraio 2023, nelle votazioni interne del PD riservate agli iscritti, tutti e tre, Schlein ottiene il 34,88% di preferenze contro il 52,87% di Stefano Bonaccini. Il 26 febbraio vince le primarie col 453,75% dei voti e riporto tre. Dopo l'iniziale stupore, due suicidi tra gli addetti al conteggio delle schede e Bonaccini che riga la Panda Hybrid dell'avversaria, Elly viene eletta ufficialmente nell'Assemblea nazionale il 12 marzo 2023.

Da subito si dimostra un leader determinato, tanto che paga una armocromista 300 euro l'ora per decidere il colore degli abiti e un personal shopper per acquistarli. Nel caso avesse bisogno di decidere la riforma delle pensioni ha già pronto un consulente, un neodiplomato in tromba al conservatorio. In compenso sa scaccolarsi da sola e riesce a stare su una gamba per circa 10 secondi.

Posizioni e idee politiche

Schlein crede fortemente nella necessità di contrastare il precariato, un'idea innovativa che ha colto di sorpresa i più. Nel suo programma troviamo:

  • introduzione del salario minimo, che peraltro è già assai "minimo" da diversi anni;
  • riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario, una cosa già trattata in molti racconti di fantascienza;
  • vietare l'abuso dei contratti di lavoro a tempo determinato, il lavoratore che ne abusa dovrà disintossicarsi per tre mesi all'anno da disoccupato.

Riguardo la politica estera la sua posizione è estremamente europeista, in suo sogno è unire l'Europa al Canadafrica e accogliere come primo paese il Gabon.

Anche posizioni come quella del ragno, dell'albero da frutto, del bambù e dell'aratro, le sono particolarmente gradite.

Si è dichiarata favorevole all'invio di armi all'Ucraina e ad un'orgia con Zelensky assieme agli altri ballerini vestiti in latex nero e tacchi a spillo.

Elly Schlein sta ai lavoratori come un diabetico alla meringata.

Note

  1. ^ forse aschenazita, ma non stiamo a guardare il pelo nell'uovo più o meno siamo lì