Utente:GorillaK2/Sandbox: differenze tra le versioni

Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto aggiunto Contenuto cancellato
 
(283 versioni intermedie di 5 utenti non mostrate)
Riga 1: Riga 1:
[[File:Elly Schlein Brussels 2023 (cropped).jpg|thumb|180px|right|Il/Lo/La nuovo/a/boh segretari...auioe del [[Partito Democratico (Italia)|PD]]]]
{{Riquadro
|larghezza=80%
|colore-sfondo=#E6E6FA
|colore-testo=#800080
|spessore-bordo=3px
|stile-riquadro=font-size: 120%; border-radius:1em; padding: 4px;
|testo={{Carattere|Franklin Gothic Medium|14pt|'''FILM DI CUL...TO
[[Qualcuno]] ha definito questa pellicola "capolavoro inarrivabile".<br />
[[Qualcun altro]] ha pensato che fosse "spazzatura intollerabile".<br />
È il momento di agire! Rendi il Cinema migliore: accoppa un [[critico]]!'''}}
|file-sx=Logo Portale Pasolini.png
|largh-file-sx=140px
|file-dx=Logo Portale Pasolini.png
|largh-file-dx=140px
}}
{{Film
|titolo=La rabbia (Prima parte)
|immagine=[[File:film La rabbia locandina.jpg|220px]]
|didascalia=Se te incazzi fai due fatiche!
|paese=[[Italia]]
|regista=[[Pier Paolo Pasolini|Pier Pablo Pisolini]]
|casaproduttrice=Tor Pagnotta Production™
|sceneggiatura=[[Pier Paolo Pasolini|Pier Paolo Facciotuttoio]]
|anno=[[1963]]
|genere=Documentario asociale
|colore=Manco a pagallo
|suono=Dolby Sul Round
|attori=[[Nessuno]]
}}
{{cit2|Quando sarà inarrestabile il ciclo della produzione e del consumo, allora la nostra Storia sarà finita.|Pasolini sul [[Miracolo economico italiano|consumismo]] imperante.}}
{{cit2|Quando il consumatore arriverà ad indebitarsi per acquistare i prodotti, allora saranno finiti i soldi.|Pasolini sul [[consumatore]] imprudente.}}
{{cit2|Quando si arresterà il ciclo della produzione e del consumo, qualcuno metterà in cassa integrazione mille operai.|Pasolini sul [[capitalismo]] opportunista.}}
{{cit2|Quando il consumatore indebitato accetterà di prostituirsi per acquistare altri prodotti, allora: EVVAI!!|Pasolini sul consumatore visto come opportunità.}}


{{cit|Ci piace portare, diciamo, insieme ai nostri amministratori il Partito Democratico verso un futuro che, grazie anche alle nuove norme europee, sempre di più investe e costruisca dei cicli positivi, diciamo, della circolarità uscendo dal modello lineare.|19 aprile 2023: Elly Schlein incastra parole a caso tra un "diciamo" e l'altro.}}
'''La rabbia''' è un film del 1963 diviso in due parti: la prima scritta e diretta da [[Pier Paolo Pasolini]], la seconda da [[Giovannino Guareschi]]. Per chi si fosse perso il secondo, stiamo parlando del creatore dei personaggi di [[Don Camillo e l'onorevole Peppone]]. Tuttavia, considerando che nell'articolo si terrà conto solo della parte di Pasolini, [[A nessuno importa|non ce ne frega una prestigiosa minchia]] né di lui né della simpatica coppietta.<br /> È realizzato attraverso il montaggio di materiale di repertorio dei cinegiornali, archivi storici di diversi Paesi, interviste alla vicina impicciona, chiacchiere da [[barbiere]], nonché fotografie da libri d'arte e da rotocalchi. È in sostanza un riassunto degli [[Anni 1950|anni '50]] ma analizza, in modo fortemente critico e polemico, i fenomeni e i conflitti socio-politici di quel decennio.<br /> Diciamo la verità: ''"il film è palesemente una grande rottura di coglioni"'' e quindi, se avete di meglio da fare (tipo andare a spolverare la tomba della vostra bisnonna sepolta in [[Colombia]]) non fatevi scrupoli. Però è anche vero che per certi versi è un documentario attualissimo, alcune cose sono ancora come allora, altre possono essere spiegate come una conseguenza di quei fatti. E comunque [[Bogotá]] sarà lì anche domani. <br /> Ricapitolando:
# si parla di un periodo in cui, in varie parti del mondo, si menano ancora come fabbri;
# siamo in pieno clima [[guerra fredda]], riuscire a capire "chi sta con chi" è più difficile che decifrare il [[manoscritto Voynich]];
# il [[colonialismo]] non si è estinto, si è solo trasformato in un controllo economico;
# l'Italia è un paese devastato dal conflitto, la [[Repubblica]] è nata da pochi anni e il [[Manuali:Cambiare un pannolino|pannolino è pieno di cacca]];
# le [[Mafia|mafie]] si fregano le mani per gli appalti della ricostruzione;
# in [[Parlamento]] siede già [[Andreotti]].
C'è anche una notizia positiva: proprio perché c'è tanto da fare l'[[economia]] viaggia a mille, grazie anche agli aiuti finanziari del [[Piano Marshall]]. Qualcuno sostiene che questo ci renderà una colonia economica degli States, che prima o poi gli americani ci presenteranno il conto, e che sarebbe stato meglio fare da soli, magari mettendoci solo più tempo. Il buon senso prevale sulle malelingue: tanti soldi uguale tante mazzette (e comunque il debito se lo "accolleranno" le generazioni a venire).<br /> Ma torniamo al film, tenendo in conto che le persone attualmente in grado di ricordare quegli anni (e non sono molte) vi riescono [[Morbo di Alzheimer|a fasi alterne e per non più di sei-sette minuti al giorno]], è plausibile che il film interesserà lo 0,0000000004% della popolazione mondiale, contando anche chi ha il cinema più vicino a circa trenta chilometri da casa, le nazioni in cui i cinema sono vietati per legge e quelle in cui al cinema non ci va nessuno perché esplodono con le persone dentro.


'''Elena Ethel Schlein''', (Lugano, 4 maggio 1985), detta ''Elly'', ''Quel coso'', ''Parabola'' e altri appellativi di dubbio gusto, è una politica italiana con cittadinanza statunitense naturalizzata svizzera di origine ebraica e {{citnec|chiaramente una bella donna|e=da verifcare}}.
== Trama (si fa per dire) illustrata ==
{{cit2|La guerra è finita, si torna alla normalità. Già, la normalità. Nello stato di normalità non ci si guarda intorno, tutto si presenta come "normale". L'uomo tende ad addormentarsi nella propria normalità, si dimentica di riflettere. Si perde l'abitudine di giudicarsi, di giudicare.|Voce narrante all'inizio del film.}}
E qualcuno ne approfitta<ref>perché trovare "normale" cose come la mazzetta, il pizzo e i privilegi della casta, fa il gioco del nemico (nota dell'[[autore di questo articolo]])</ref>.


Per ragioni ancora in fase di studio, che nulla hanno a che fare con nepotismo, ricchezza e brogli elettorali, è diventata segretaria del Partito Democratico dal 12 marzo 2023. La logica è chiara: una volta toccato il fondo si può solo risalire.
<gallery widths="540px" heights="250px" perrow="2">
File:film La rabbia scena 1.jpg|Il film inizia con un [[funerale]], quello di [[Alcide De Gasperi]]. Lo spettatore in sala pensa subito: "cominciamo bene... era meglio che andavo a vedere [[Peplum|Sansone contro i pirati]]", ma il regista lo sorprende con una folla festante attorno a [[John Fitzgerald Kennedy|JFK]]. Le immagini vanno lette nel loro insieme: in Italia muore un grande statista, un severo e pragmatico eroe del dopoguerra; oltreoceano nasce il politico del futuro, quello "immagine", un bamboccione di buona famiglia, belloccio ed eternamente sorridente. Pasolini intendeva metterci in guardia, sapeva che l'[[italiano medio]] subisce il fascino della "americanata". Oggi, dopo i vari [[Aldo Moro|Moro]], [[Amintore Fanfani|Fanfani]] e [[Enrico Berlinguer|Berlinguer]], ci ritroviamo con [[Matteo Renzi]]. Restando nella stessa categoria poteva andar bene anche il [[Mago Galbusera]].
File:film La rabbia scena 2.jpg|La pace passa da [[Ginevra]], all'incontro dei quattro grandi. Mentre ne stanno parlando, in [[Algeria]] le truppe francesi sistemano le buche sulle strade della capitale, riempendole con i cadaveri degli indipendentisti. Negli aeroporti si assiste ad un continuo andare e venire di presidenti, ambasciatori e ministri, che scendono dalla scaletta dell'[[aereo]] e sorridono. Subito dietro di loro, non inquadrati, mercanti di armi e faccendieri di ogni sorta, che hanno "usufruito" dei primi per piazzare la loro merce. Stiamo parlando di voli di linea e poteva anche essere una coincidenza, ma c'è comunque sdegno. Ai nostri giorni un [[Valter Lavitola]] scende dall'{{u|aereo di stato}}, assieme a [[Berlusconi]], e nessuno esclama: ''"Oh cazzo!"''
File:film La rabbia scena 3.jpg|Fa rabbia il colonialismo, anacronistica violenza di una nazione su un'altra nazione. Eppure c'era chi lo difendeva, chi sosteneva che fosse un bene per il paese colonizzato, anche se l'iniziale "colon" suggerisce che qualcuno nel culo lo deve pigliare. L'attivista politica indiana Arundhati Roy un giorno disse: ''"Dibattere i pro e i contro del colonialismo è come dibattere i pro e i contro dello stupro"''. Gli Stati Uniti, come ex colonia britannica, lo hanno da sempre condannato, in tutte le sue forme. Il nobel portoghese José Saramago osservava: ''"Negli Stati Uniti non c'è nessuna base militare straniera, mentre ci sono basi militari statunitensi in tutto il mondo."'' Deve essercene una anche nello [[Stato Islamico dell'Iraq e della Grande Siria]], perché recentemente gli americani gli hanno paracadutato delle armi (a loro dire "accidentalmente").
File:film La rabbia scena 4.jpg|Fa rabbia la pace raggiunta in parte, l'occasione sprecata dopo il secondo conflitto mondiale di ottenere quella vera. Ci sono alcune parti del mondo in cui, con tutta la famiglia, puoi andare tranquillamente a fare un picnic senza il rischio di essere ucciso (anche se stare vicino ad una [[Fiat 600 multipla]] non è del tutto sicuro). In altre la guerra continua, posti nei quali "fare una scampagnata" significa: darsi alla macchia da rivoluzionario, sparare a chi ti vuole morto e mangiare [[Tucano|tucani]] al posto dei tramezzini. Non è un caso che, ancora oggi, il desiderio principale di [[Miss Italia|alcune tra le menti più illuminate del pianeta]] sia: ''"[[Pace|La pace nel mondo]]"''. Spesso a pari merito con [[Chirurgia estetica|rifarsi le tette]].
File:film La rabbia scena 5.jpg|Fa rabbia il [[conformismo]], da cui nasce l'odio per tutto ciò che è diverso, che non rientra nella norma e che quindi turba l'ordine borghese. Quelli che vivono nelle periferie sono individui pericolosi: non vanno a Via Veneto a fare una passeggiata, non prendendo un caffè nei lussuosi bar, non socializzano, probabilmente tramano nell'ombra della miseria. A parte che sarebbe sconveniente sedersi nel bar con le scarpe completamente infangate, visto che dalle parti del "Serpentone" le strade sono previste nei sogni, il loro vero problema è reperire le seimila lire per pagarlo, che comporterebbe [[Manuali:Svaligiare un caveau|svaligiare il caveau]] della filiale BNL al Trullo.
File:film La rabbia scena 6.jpg|Fa rabbia la ricchezza mal distribuita, lo sfruttamento dei tanti da parte di pochi. Non manca la critica al simbolo stesso del [[capitalismo]] di casa nostra: la [[Fiat]] (''"comprare un operaio non costa nulla..."''). Le pessime condizioni degli sfruttati, la classe che ringrazia il padrone per le sue "[[Stipendio|mille lire al mese]]". Esse sono denunciate da Pasolini con brani tratti da documentari, quelli sui lavoratori costretti ad emigrare o, peggio ancora, sulla tragedia di quelli morti in miniera. Oggi è tutta un'altra cosa, la cassiera di un [[supermercato]] può arrivare a guadagnare anche mille euro al mese, lavorando 14-15 ore al giorno, anche la [[domenica]]. E dopo [[Colloquio di lavoro|"averla data" per ottenere il lavoro]].
File:film La rabbia scena 7.jpg|Fa rabbia la fame dei bambini nel [[Terzo Mondo]] (''"...un singhiozzo che squassa il pianeta"''). Secondo gli attuali dati dell'[[UNICEF]]: a causa della denutrizione, ogni anno muoiono oltre 3 milioni di bambini prima di raggiungere i 5 anni. Secondo una stima moderatamente fantasiosa (ma plausibile): trasformando in cibo quello che costa mantenere la struttura dell'UNICEF, ne morirebbero mezzo milione di meno. Ma sono cadaveri funzionali al business, pianti da pochi. All'epoca, furono versate molte più lacrime per la morte di [[Marilyn Monroe]], anch'essa funzionale al potere. Pasolini le dedica un inno: ''"...la tua bellezza sopravvissuta dal mondo antico, richiesta dal mondo futuro, posseduta dal mondo presente, divenne un male mortale."''
File:film La rabbia scena 8.jpg|Fa rabbia la perdita della speranza, quella che questi problemi possano essere risolti. Sul finire del film un raggio di speranza pare accendersi, al ritorno dalla sua impresa spaziale [[German Titov]] afferma: ''"Da lassù tutti mi erano fratelli"''. Ma tale speranza è di breve durata, poiché il film si conclude con una serie impressionante di [[Bomba atomica|esplosioni nucleari]]. Pasolini l'aveva persa nel 1963; a distanza di mezzo secolo i problemi sono ancora tutti lì, ce ne siamo inventati anche di nuovi. Magari è vero che la speranza è l'ultima a morire, ma ci verrebbe da dire: '''''"Dio vi stramaledica! Almeno teneteci aggiornati sul suo stato di salute"'''''.
</gallery>


== Curiosità ==
== Biografia ==
[[File:Elly Schlein 2014 Crop.jpg|thumb|left|180px|Elly... o forse suo fratello]]
{{Curiosità}}
Elena Ethel Schlein nasce a Lugano nel Canton Ticino, in un'umile casa che al confronto la villa dei Casamonica a Roma è una cuccia per cani. Suo padre è Melvin Schlein, un politologo e accademico statunitense di origine ebraica aschenazista<ref>forse aschenazita, ma non stiamo a guardare il pelo nell'uovo più o meno siamo lì</ref>, gli avi paterni sono originari di Žovkva un villaggio oggi situato in {{Citnec|Ucraina}}.
*[[Maurizio Gasparri]] ha definito la visione del regista ''"pessimistica e sinistroide"'', ma non è sicuro di aver pronunciato i due termini in modo corretto perché non li conosce.
*Prima di vedere la pellicola, [[Flavia Vento]] credeva che la [[Guerra d'Algeria]] fosse un film con [[Omar Sharif]]. Ancora ne è convinta.
*[[Sara Tommasi]] ha pianto a lungo per il [[tucano]] mangiato dai rivoluzionari cubani. Comunque sempre meno che nella scena di [[sesso anale]] contenuta nel suo [[La mia prima volta|primo film da protagonista]].


Quando il suo bisnonno Herschel decide di emigrare in America, spinto dalla propensione naturale a diventare ricco e temendo, tuttavia, di essere etichettato come il solito ebreo che vuole fare soldi a palate, all'arrivò a Ellis Island cambia subito il cognome originario "Schleyen" in Schlein.
== Note ==
Tra le grasse risate dell'addetto all'anagrafe.
{{Legginote}}
{{Note|2}}


All'epoca della sua nascita, la famiglia di Elly ha un reddito di poco inferiore al PIL giamaicano.
== Voci correlate ==

*[[Problemi esistenziali]]
Dopo aver conseguito la maturità al liceo cantonale di Lugano, con il massimo dei voti, si trasferisce a Bologna dove si laurea, con il massimo dei voti, in giurisprudenza. Alle primarie del PD viene eletta con il massimo dei voti, anche qualcuno in più.
*[[Indignazione]]

Nel 2012 ha anche collaborato alla realizzazione del documentario ''Anija - La nave'', riguardante l'immigrazione albanese in Italia attraverso il mare Adriatico negli anni novanta, vincitore del David di Donatello come miglior documentario 2013. In qualità di segretaria di produzione prende importanti decisioni riguardo: il profumo della carta igienica nei bagni del set, la farcitura dei panini per le comparse e le trasgressive cover color malva dei telefonini della troupe.

Schlein è dichiaratamente bisessuale, questo spiega l'interesse per le tematiche LGBT e il fatto che il suo volto si barcamena tra l'assomigliare ad un polacco alcolizzato e la figlia di Fantozzi.

== Carriera politica ==
[[File:Elly Schlein logo.png|thumb|right|180px|Che parta da loro è scontato, che poi il cetriolo finisca dove sappiamo pure. E questo sarebbe uno slogan innovativo?!]]
Le sue umili origini, la sensibilità nello scegliere i colori delle scarpe e il suo costante impegno a favore di tematiche che un manovale di [[Cosenza]]
ha a cuore quanto l'interesse per l'[[arte greca]], fanno di lei il rappresentante ideale della sinistra.
L'alternativa sarebbe stata [[Enzo Miccio]], ma lei ha più palle.

La sua ascesa politica non è frutto del caso, ma di un concreto impegno che la porta poco più che ventenne ad ottenere importanti incarichi. Le malelingue affermano che le conoscenze della famiglia abbiano avuto il loro peso, che la loro ricchezza abbia giocato un ruolo fondamentale, tutte fandonie.
Tenendo conto che non ha mai dovuto lavorare un giorno nella sua vita, e che quindi ha potuto perfezionare con costanza il non fare un cazzo di utile, la politica era tagliata su misura per lei. Comunque soldi e nepotismo c'entrano parecchio.

Cronologia incarichi:
* 2008 - partecipa a Chicago come volontaria alla campagna elettorale di [[Barack Obama]], molti i voti ottenuti grazie al suo slogan "Provi il negro e non torni indietro";
* 2011 - fonda a Bologna l'associazione ''Progrè'', che si occupa di sensibilizzare l'opinione pubblica sulle realtà carcerarie, pubblicando scandalosi articoli sulla propria rivista ''Saponette cadute'';
* 2011 - decide di dare vita alla campagna di mobilitazione #OccupyPD, per dare voce al malumore della base giovanile del partito, sua l'idea di disegnare peni sulle foto di [[Enrico Letta]] che stanno nelle sedi occupate;
* 2014 - decide di candidarsi col PD al Parlamento europeo, l'hashtag ''#siscriveschlein'' diventa virale e viene eletta con oltre 50.000 preferenze, alcune delle quali ottenute senza carta di credito;
* 2020 - si candida alle regionali per la lista ''Emilia-Romagna Coraggiosa Ecologista Progressista e Travestista'', fondamentali per la sua elezione i manifesti con la didascalia "Se non mi voti ti vengo in sogno".
[[File:P060696-746027.jpg|thumb|left|260px|La versione europeista di Gianni e Pinotto]]
Forte di questa carriera politica {{Citnec|importante}}, quanto sorprendentemente repentina, ottiene la vicepresidenza della regione, che equivale ad avere una laurea in architettura per aver giocato coi [[Lego]] da piccolo.

Nel 2022 viene eletta alla Camera dei deputati e lascia l'incarico in Regione, da un lato per non fare la figura del solito politico con [[diciassotto]] incarichi, ma soprattutto per tener fede all'irrinunciabile [[apericena]] con le amiche. Nello stesso anno si dimette Enrico Letta e lei si candida con una diretta Instagram per rimpiazzarlo, i vertici del PD restano divisi fino alle primarie, all'incasso dei bonifici e alla promessa che il [[magna-magna]] sarebbe continuato come prima però [[Ambientalista|assai più green]].

A inizio febbraio 2023, nelle votazioni interne del PD riservate agli iscritti, tutti e tre, Schlein ottiene il 34,88% di preferenze contro il 52,87% di Stefano Bonaccini. Il 26 febbraio vince le primarie col 453,75% dei voti e riporto tre. Dopo l'iniziale stupore, due suicidi tra gli addetti al conteggio delle schede e Bonaccini che riga la Panda Hybrid dell'avversaria, Elly viene eletta ufficialmente nell'Assemblea nazionale il 12 marzo 2023.

Da subito si dimostra un leader determinato, tanto che paga una [[armocromista]] 300 euro l'ora per decidere il colore degli abiti e un personal shopper per acquistarli. Nel caso avesse bisogno di decidere la riforma delle pensioni ha già pronto un consulente, un neodiplomato in tromba al conservatorio. In compenso sa scaccolarsi da sola e riesce a stare su una gamba per circa 10 secondi.

== Posizioni e idee politiche ==
Schlein crede fortemente nella necessità di contrastare il precariato, un'idea innovativa che ha colto di sorpresa i più.
Nel suo programma troviamo:
* introduzione del salario minimo, che peraltro è già assai "minimo" da diversi anni;
* riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario, una cosa già trattata in molti racconti di fantascienza;
* vietare l'abuso dei contratti di lavoro a tempo determinato, il lavoratore che ne abusa dovrà disintossicarsi per tre mesi all'anno da disoccupato.
Riguardo la politica estera la sua posizione è estremamente europeista, in suo sogno è unire l'[[Europa]] al [[Canadafrica]] e accogliere come primo paese il [[Gabon]].

Anche posizioni come quella del ragno, dell'albero da frutto, del bambù e dell'aratro, le sono particolarmente gradite.

Si è dichiarata favorevole all'[[Nonnotizie:Guerra in Ucraina|invio di armi all'Ucraina]] e ad un'orgia con Zelensky assieme agli altri ballerini vestiti in latex nero e tacchi a spillo.

Elly Schlein sta ai lavoratori come un diabetico alla meringata.

== Note ==
<references/>

Versione attuale delle 14:19, 15 mag 2023

Il/Lo/La nuovo/a/boh segretari...auioe del PD
« Ci piace portare, diciamo, insieme ai nostri amministratori il Partito Democratico verso un futuro che, grazie anche alle nuove norme europee, sempre di più investe e costruisca dei cicli positivi, diciamo, della circolarità uscendo dal modello lineare. »
(19 aprile 2023: Elly Schlein incastra parole a caso tra un "diciamo" e l'altro.)

Elena Ethel Schlein, (Lugano, 4 maggio 1985), detta Elly, Quel coso, Parabola e altri appellativi di dubbio gusto, è una politica italiana con cittadinanza statunitense naturalizzata svizzera di origine ebraica e chiaramente una bella donna[da verifcare].

Per ragioni ancora in fase di studio, che nulla hanno a che fare con nepotismo, ricchezza e brogli elettorali, è diventata segretaria del Partito Democratico dal 12 marzo 2023. La logica è chiara: una volta toccato il fondo si può solo risalire.

Biografia

Elly... o forse suo fratello

Elena Ethel Schlein nasce a Lugano nel Canton Ticino, in un'umile casa che al confronto la villa dei Casamonica a Roma è una cuccia per cani. Suo padre è Melvin Schlein, un politologo e accademico statunitense di origine ebraica aschenazista[1], gli avi paterni sono originari di Žovkva un villaggio oggi situato in Ucraina[citazione necessaria].

Quando il suo bisnonno Herschel decide di emigrare in America, spinto dalla propensione naturale a diventare ricco e temendo, tuttavia, di essere etichettato come il solito ebreo che vuole fare soldi a palate, all'arrivò a Ellis Island cambia subito il cognome originario "Schleyen" in Schlein. Tra le grasse risate dell'addetto all'anagrafe.

All'epoca della sua nascita, la famiglia di Elly ha un reddito di poco inferiore al PIL giamaicano.

Dopo aver conseguito la maturità al liceo cantonale di Lugano, con il massimo dei voti, si trasferisce a Bologna dove si laurea, con il massimo dei voti, in giurisprudenza. Alle primarie del PD viene eletta con il massimo dei voti, anche qualcuno in più.

Nel 2012 ha anche collaborato alla realizzazione del documentario Anija - La nave, riguardante l'immigrazione albanese in Italia attraverso il mare Adriatico negli anni novanta, vincitore del David di Donatello come miglior documentario 2013. In qualità di segretaria di produzione prende importanti decisioni riguardo: il profumo della carta igienica nei bagni del set, la farcitura dei panini per le comparse e le trasgressive cover color malva dei telefonini della troupe.

Schlein è dichiaratamente bisessuale, questo spiega l'interesse per le tematiche LGBT e il fatto che il suo volto si barcamena tra l'assomigliare ad un polacco alcolizzato e la figlia di Fantozzi.

Carriera politica

Che parta da loro è scontato, che poi il cetriolo finisca dove sappiamo pure. E questo sarebbe uno slogan innovativo?!

Le sue umili origini, la sensibilità nello scegliere i colori delle scarpe e il suo costante impegno a favore di tematiche che un manovale di Cosenza ha a cuore quanto l'interesse per l'arte greca, fanno di lei il rappresentante ideale della sinistra. L'alternativa sarebbe stata Enzo Miccio, ma lei ha più palle.

La sua ascesa politica non è frutto del caso, ma di un concreto impegno che la porta poco più che ventenne ad ottenere importanti incarichi. Le malelingue affermano che le conoscenze della famiglia abbiano avuto il loro peso, che la loro ricchezza abbia giocato un ruolo fondamentale, tutte fandonie. Tenendo conto che non ha mai dovuto lavorare un giorno nella sua vita, e che quindi ha potuto perfezionare con costanza il non fare un cazzo di utile, la politica era tagliata su misura per lei. Comunque soldi e nepotismo c'entrano parecchio.

Cronologia incarichi:

  • 2008 - partecipa a Chicago come volontaria alla campagna elettorale di Barack Obama, molti i voti ottenuti grazie al suo slogan "Provi il negro e non torni indietro";
  • 2011 - fonda a Bologna l'associazione Progrè, che si occupa di sensibilizzare l'opinione pubblica sulle realtà carcerarie, pubblicando scandalosi articoli sulla propria rivista Saponette cadute;
  • 2011 - decide di dare vita alla campagna di mobilitazione #OccupyPD, per dare voce al malumore della base giovanile del partito, sua l'idea di disegnare peni sulle foto di Enrico Letta che stanno nelle sedi occupate;
  • 2014 - decide di candidarsi col PD al Parlamento europeo, l'hashtag #siscriveschlein diventa virale e viene eletta con oltre 50.000 preferenze, alcune delle quali ottenute senza carta di credito;
  • 2020 - si candida alle regionali per la lista Emilia-Romagna Coraggiosa Ecologista Progressista e Travestista, fondamentali per la sua elezione i manifesti con la didascalia "Se non mi voti ti vengo in sogno".
La versione europeista di Gianni e Pinotto

Forte di questa carriera politica importante[citazione necessaria], quanto sorprendentemente repentina, ottiene la vicepresidenza della regione, che equivale ad avere una laurea in architettura per aver giocato coi Lego da piccolo.

Nel 2022 viene eletta alla Camera dei deputati e lascia l'incarico in Regione, da un lato per non fare la figura del solito politico con diciassotto incarichi, ma soprattutto per tener fede all'irrinunciabile apericena con le amiche. Nello stesso anno si dimette Enrico Letta e lei si candida con una diretta Instagram per rimpiazzarlo, i vertici del PD restano divisi fino alle primarie, all'incasso dei bonifici e alla promessa che il magna-magna sarebbe continuato come prima però assai più green.

A inizio febbraio 2023, nelle votazioni interne del PD riservate agli iscritti, tutti e tre, Schlein ottiene il 34,88% di preferenze contro il 52,87% di Stefano Bonaccini. Il 26 febbraio vince le primarie col 453,75% dei voti e riporto tre. Dopo l'iniziale stupore, due suicidi tra gli addetti al conteggio delle schede e Bonaccini che riga la Panda Hybrid dell'avversaria, Elly viene eletta ufficialmente nell'Assemblea nazionale il 12 marzo 2023.

Da subito si dimostra un leader determinato, tanto che paga una armocromista 300 euro l'ora per decidere il colore degli abiti e un personal shopper per acquistarli. Nel caso avesse bisogno di decidere la riforma delle pensioni ha già pronto un consulente, un neodiplomato in tromba al conservatorio. In compenso sa scaccolarsi da sola e riesce a stare su una gamba per circa 10 secondi.

Posizioni e idee politiche

Schlein crede fortemente nella necessità di contrastare il precariato, un'idea innovativa che ha colto di sorpresa i più. Nel suo programma troviamo:

  • introduzione del salario minimo, che peraltro è già assai "minimo" da diversi anni;
  • riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario, una cosa già trattata in molti racconti di fantascienza;
  • vietare l'abuso dei contratti di lavoro a tempo determinato, il lavoratore che ne abusa dovrà disintossicarsi per tre mesi all'anno da disoccupato.

Riguardo la politica estera la sua posizione è estremamente europeista, in suo sogno è unire l'Europa al Canadafrica e accogliere come primo paese il Gabon.

Anche posizioni come quella del ragno, dell'albero da frutto, del bambù e dell'aratro, le sono particolarmente gradite.

Si è dichiarata favorevole all'invio di armi all'Ucraina e ad un'orgia con Zelensky assieme agli altri ballerini vestiti in latex nero e tacchi a spillo.

Elly Schlein sta ai lavoratori come un diabetico alla meringata.

Note

  1. ^ forse aschenazita, ma non stiamo a guardare il pelo nell'uovo più o meno siamo lì