Utente:GorillaK2/Sandbox: differenze tra le versioni

Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto aggiunto Contenuto cancellato
Nessun oggetto della modifica
 
(305 versioni intermedie di 5 utenti non mostrate)
Riga 1: Riga 1:
[[File:Elly Schlein Brussels 2023 (cropped).jpg|thumb|180px|right|Il/Lo/La nuovo/a/boh segretari...auioe del [[Partito Democratico (Italia)|PD]]]]


{{cit|Ci piace portare, diciamo, insieme ai nostri amministratori il Partito Democratico verso un futuro che, grazie anche alle nuove norme europee, sempre di più investe e costruisca dei cicli positivi, diciamo, della circolarità uscendo dal modello lineare.|19 aprile 2023: Elly Schlein incastra parole a caso tra un "diciamo" e l'altro.}}
{{Riquadro
|larghezza=80%
|colore-sfondo=#E6E6FA
|colore-testo=#800080
|spessore-bordo=3px
|stile-riquadro=font-size: 120%; border-radius:1em; padding: 4px;
|testo={{Carattere|Franklin Gothic Medium|14pt|'''FILM DI CUL...TO
[[Qualcuno]] ha definito questa pellicola "capolavoro inarrivabile".<br />
[[Qualcun altro]] ha pensato che fosse "spazzatura intollerabile".<br />
È il momento di agire! Rendi il Cinema migliore: accoppa un [[critico]]!'''}}
|file-sx=Logo Portale Pasolini.png
|largh-file-sx=140px
|file-dx=Logo Portale Pasolini.png
|largh-file-dx=140px
}}
{{Film
|titolo=Accattone
|immagine=[[File:film accartone locandina.jpg|180px]]
|didascalia=Una delle locandine sbagliate andate affisse.
|paese=[[Italia]]
|regista=[[Pier Paolo Pasolini|Pier Pablo Pisolini]]
|casaproduttrice=Tufello Production™
|sceneggiatura=[[Pier Paolo Pasolini|Pier Poldo Pippolini]]
|anno=[[1961]]
|genere=Dramma de borgata
|colore=Con gli occhiali 3D
|suono=Stereo da coatto
|attori=Attori non professionisti (no, non ci lavora [[Costantino Vitagliano]])
}}
{{cit2|Accatto' c'hai er portafojo foderato de cipolla, quanno l'apri te viene da piagne!|Tizio chiamato Cartagine (seduto al bar del Pigneto)}}
{{cit2|Accatto', senti quello che te dice er profeta: oggi te vendi l'anello, domani la catenina, fra sette giorni pure l'orologio e fra settantasette giorni nun c'avrai nemmeno l'occhi pe' piagne!|Er Profeta (altro avventore del bar)}}
{{cit2|Perché nun ve fate 'n frullato de cazzi vostri?! Siete talmente disgraziati che auguravve de peggio nun me viene.|Cataldi Vittorio detto Accattone}}
'''Accattone''' (1961) è il primo film diretto da [[Pier Paolo Pasolini]], ma sarebbe più indicato il termine "indirizzato". Come [[regista]] è ancora acerbo e si vede, alcuni primi piani dei gomiti dei personaggi potevano essere sicuramente evitati. D'altra parte, sono in molti a pensare che solo col trentesimo film Pasolini avrebbe raggiunto la completa maturazione, se fosse arrivato a farlo. È comunque una direzione distaccata ed asettica, asciutta, leggermente pastosa, con un tannino appena pronunciato e un leggero aroma di sandalo.<br /> In questa pellicola insegue la sua idea di narrazione epica e tragica, nella quale i personaggi raggiungono quasi tutti una gloriosa fine del cazzo.<br /> Da profondo conoscitore della periferia romana, il regista sceglie di far interpretare i ruoli ad attori non professionisti, perché secondo lui: ''"coatti ce se nasce, mica ce se diventa"''. Una scelta comunque coraggiosa, che potenzialmente potrebbe sconfinare nel comico involontario. Un principiante è facile che sorrida anche in una delle scene drammatiche, ma Pasolini ha pensato a come risolvere l'eventualità che ciò avvenga: prima di ogni "ciak", un suo incaricato affibbia un poderoso cazzotto alla bocca dello stomaco di ciascun attore, maschio o femmina che sia.<br /> Per la stampa delle locandine Amedeo Paciocconi, direttore esecutivo della ''Tufello Production'', si affida alla ''Centocelle Graphics & Tabellon'', una ditta con pochissima esperienza, tanto che fino a quel momento aveva stampato solo alcuni necrologi e la pubblicità della Spuma Appia. Al proprietario il termine "accattone" suona come "troppo dialettale" e, per non fare brutta figura, lo cambia basandosi sulla fotografia.<br /> Il film è stato selezionato tra i 100 film italiani da salvare, ad oggi esiste una sola coppia di bobine con la pellicola originale per intero. Tutte le altre contengono solo il secondo tempo, perché durante l'intervallo il pubblico faceva irruzione nella sala di proiezione e dava regolarmente alle fiamme il rullo del primo.
{{cit2|Il feroce e toccante ritratto di un uomo che non si arrende, arte cruda in movimento e dialoghi sagaci.|Un critico che deve aver visto qualche altro film.}}


'''Elena Ethel Schlein''', (Lugano, 4 maggio 1985), detta ''Elly'', ''Quel coso'', ''Parabola'' e altri appellativi di dubbio gusto, è una politica italiana con cittadinanza statunitense naturalizzata svizzera di origine ebraica e {{citnec|chiaramente una bella donna|e=da verifcare}}.
== Trama illustrata ==
<gallery widths="480px" heights="250px" perrow="2">
File:film accattone scena 1.jpg|La giornata di Cataldi Vittorio, detto Accattone, è una come le altre. L'ultimo 65 barrato salta la corsa, la sfiga invece è puntuale come al solito e si accanisce con una scarpa bucata sul povero Cristo, che dovrà tornare a casa a piedi. Dopo aver attraversato alcuni suggestivi scorci della periferia romana, luoghi evitati anche dalla mafia cinese, Vittorio arriva nel quartiere dove abita. Vive nei pressi del fosso della Maranella, affluente minore dell'Aniene, in molti affermano che da quelle parti la malaria è oramai un ricordo, ma probabilmente lo dicono solo per farsi coraggio.
File:film accattone scena 2.jpg|Vittorio vive di espedienti. Tira a campare grazie ad attività diversamente legali, che vanno dalla circonvenzione d'incapace allo sfruttamento del lavoro minorile. Ogni tanto partecipa a qualche [[furto con scasso]] nel vicino quartiere di Pietralata, in appartamenti abitati da [[gente]] talmente povera che i [[piccioni]] gli portano le briciole all'ora di pranzo.
File:film accattone scena 3.jpg|Riesce a sopravvivere sfruttando Maddalena, una [[prostituta|dispensatrice di sesso a nolo]] "sottratta" a un [[napoletano]] momentaneamente in [[Galera|ferie forzate a Regina Coeli]]. Come [[pappone]] lascia a desiderare, il suo fisico è più vicino a quello di un sollevatore di polemiche che di un picchiatore professionista.
File:film accattone scena 4.jpg|Purtroppo per lui, anche Maddalena si prende una meritata vacanza di sei mesi senza condizionale. Rimasto senza la principale fonte di reddito Vittorio chiede lavoro a "Balilla", un pregiudicato coinvolto in affari più redditizi e pericolosi, nei quali beccarsi una pallottola è più facile che prendere l'influenza.
File:film accattone scena 5.jpg|Un giorno incontra Stella, una ragazza che cerca di convincere a lavorare per lui. Gli propone un impiego nel settore delle pulizie per auto, il suo compito sarà quello di contattare i potenziali clienti, accompagnarli in macchina in un luogo stabilito e infine, svuotare i posacenere e qualsiasi altra cosa possa essere svuotata a richiesta. Lei rifiuta e lui intanto se ne innamora.
File:film accattone scena 6.jpg|L'amore per la ragazza lo convince a cercare un lavoro onesto. Prova prima col riciclaggio del vetro, ma il mercato è già saldamente in mano agli [[Zingaro|zingari]]; tenta con il cartone e le lamiere, ma baraccati e [[barboni]] sanno come procurarsi il necessario da soli. Partecipa infine ad un concorso per dipendenti pubblici, dal quale viene scartato perché alla domanda: ''"Cos'è stato il [[Risorgimento]]?"'', lui ha risposto: ''"[[Miracoli di Gesù|Quanno Cristo a fatto riarzà quello che era morto ma nun me viene come se chiamava]]"''.
File:film accattone scena 7.jpg|Vittorio realizza di essere utile come un culo senza buco. Preso dalla disperazione tenta di suicidarsi gettandosi nel Tevere. La tragedia si evita grazie al tempestivo intervento di alcuni disinteressati passanti, ma soprattutto per il fatto che Accattone è palesemente privo di [[palle]].
File:film accattone scena 8.jpg|Torna a delinquere, l'unica cosa che gli riesce un minimo. La sfortuna torna però a perseguitarlo. Nel tentativo di sfuggire alla cattura della [[Polizia]], ruba un [[Apecar|potente motociclo cassonato]] e parte a tutto gas. Putroppo resta vittima di un mortale incidente, causato dall'elevata [[velocità]] e dal fatto che anche come [[centauro]] non vale una minchia.
</gallery>


Per ragioni ancora in fase di studio, che nulla hanno a che fare con nepotismo, ricchezza e brogli elettorali, è diventata segretaria del Partito Democratico dal 12 marzo 2023. La logica è chiara: una volta toccato il fondo si può solo risalire.
== Produzione ==
[[File:Federico Fellini e Tinto Brass.jpg|right|thumb|380px|Due assenze importanti.]]
{{cit2|Pasochi?!|[[Federico Fellini]] che non gradisce Pasolini alla regia.}}
Il film doveva essere prodotto da Federico Fellini, che tuttavia si tirò indietro all'ultimo momento. Era preoccupato dall'imperizia di Pasolini come regista, ruolo a cui si avvicinava per la prima volta. I maligni affermano invece che Fellini temesse un ritorno negativo in termini d'immagine, l'altro stava al concetto di integrità morale come un portuale di [[Livorno]] a quello di raffinatezza.
{{cit2|Ma si vedono i culi?|[[Tinto Brass]] interessato invece ai contenuti.}}
Come aiuto-regista Pasolini avrebbe voluto Tinto Brass, apprezzato assistente di maestri del cinema del calibro di Roberto Rossellini. Tuttavia il milanese aveva iniziato a manifestare i primi sintomi della porcaggine rincretinente, patologia che lo ha trasformato ben presto nel regista che tutti conosciamo.


== Distribuzione ==
== Biografia ==
[[File:Elly Schlein 2014 Crop.jpg|thumb|left|180px|Elly... o forse suo fratello]]
Presentato alla 26ª [[Festival del cinema|Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia]], il [[31 agosto]], il film ricevette dure contestazioni e critiche negative. Il solo plauso giunse dal ''CONVINTI'' (Comitato Omosessuali Non Vedenti Italiani Nemmeno Troppo Intelligenti).<br /> Alla "prima" del film, presso il cinema Barberini a [[Roma]], un gruppo di giovani neofascisti cercò di impedirne la proiezione tramite il lancio di bottiglie di inchiostro contro lo schermo, fialette puzzolenti, bombe carta e finocchi tra il pubblico, e non stiamo parlando degli ortaggi.<br /> Il film sarà bloccato in sede di censura dal sottosegretario al Ministero del Turismo e Spettacolo Renzo Helfer, un essere quasi leggendario, capace di vietare a [[Raffaella Carrà]] di mandare indietro la testa alla sua maniera, perché riteneva il gesto troppo lascivo. Che poi sarebbe come impedire a [[Rocco Siffredi]] di tirare fuori l'[[Cazzo|attrezzo con cui si guadagna da vivere]].<br /> Nel [[1962]] il film viene presentato al Festival del cinema di Karlovy Vary ([[Cecoslovacchia]]) e vince il Primo premio per la regia. Per lo stesso {{s|import}} riconoscimento, molti anni più tardi, [[Steven Spielberg]] pensò seriamente al suicidio.
Elena Ethel Schlein nasce a Lugano nel Canton Ticino, in un'umile casa che al confronto la villa dei Casamonica a Roma è una cuccia per cani. Suo padre è Melvin Schlein, un politologo e accademico statunitense di origine ebraica aschenazista<ref>forse aschenazita, ma non stiamo a guardare il pelo nell'uovo più o meno siamo lì</ref>, gli avi paterni sono originari di Žovkva un villaggio oggi situato in {{Citnec|Ucraina}}.


Quando il suo bisnonno Herschel decide di emigrare in America, spinto dalla propensione naturale a diventare ricco e temendo, tuttavia, di essere etichettato come il solito ebreo che vuole fare soldi a palate, all'arrivò a Ellis Island cambia subito il cognome originario "Schleyen" in Schlein.
== Curiosità ==
Tra le grasse risate dell'addetto all'anagrafe.
{{Curiosità}}

* Franco Citti, deciso a sfruttare l'occasione e interpretare al meglio la parte, si è calato nel ruolo di Accattone dodici anni prima che Pasolini scrivesse la sceneggiatura.
All'epoca della sua nascita, la famiglia di Elly ha un reddito di poco inferiore al PIL giamaicano.
* Le mignotte inquadrate in alcune scene sono vere, ma non hanno subito maltrattamenti durante la lavorazione del film (escludendo il loro pappone).

* [[Antonio Cassano]] afferma di aver visto il film e di averlo capito.
Dopo aver conseguito la maturità al liceo cantonale di Lugano, con il massimo dei voti, si trasferisce a Bologna dove si laurea, con il massimo dei voti, in giurisprudenza. Alle primarie del PD viene eletta con il massimo dei voti, anche qualcuno in più.

Nel 2012 ha anche collaborato alla realizzazione del documentario ''Anija - La nave'', riguardante l'immigrazione albanese in Italia attraverso il mare Adriatico negli anni novanta, vincitore del David di Donatello come miglior documentario 2013. In qualità di segretaria di produzione prende importanti decisioni riguardo: il profumo della carta igienica nei bagni del set, la farcitura dei panini per le comparse e le trasgressive cover color malva dei telefonini della troupe.

Schlein è dichiaratamente bisessuale, questo spiega l'interesse per le tematiche LGBT e il fatto che il suo volto si barcamena tra l'assomigliare ad un polacco alcolizzato e la figlia di Fantozzi.

== Carriera politica ==
[[File:Elly Schlein logo.png|thumb|right|180px|Che parta da loro è scontato, che poi il cetriolo finisca dove sappiamo pure. E questo sarebbe uno slogan innovativo?!]]
Le sue umili origini, la sensibilità nello scegliere i colori delle scarpe e il suo costante impegno a favore di tematiche che un manovale di [[Cosenza]]
ha a cuore quanto l'interesse per l'[[arte greca]], fanno di lei il rappresentante ideale della sinistra.
L'alternativa sarebbe stata [[Enzo Miccio]], ma lei ha più palle.

La sua ascesa politica non è frutto del caso, ma di un concreto impegno che la porta poco più che ventenne ad ottenere importanti incarichi. Le malelingue affermano che le conoscenze della famiglia abbiano avuto il loro peso, che la loro ricchezza abbia giocato un ruolo fondamentale, tutte fandonie.
Tenendo conto che non ha mai dovuto lavorare un giorno nella sua vita, e che quindi ha potuto perfezionare con costanza il non fare un cazzo di utile, la politica era tagliata su misura per lei. Comunque soldi e nepotismo c'entrano parecchio.

Cronologia incarichi:
* 2008 - partecipa a Chicago come volontaria alla campagna elettorale di [[Barack Obama]], molti i voti ottenuti grazie al suo slogan "Provi il negro e non torni indietro";
* 2011 - fonda a Bologna l'associazione ''Progrè'', che si occupa di sensibilizzare l'opinione pubblica sulle realtà carcerarie, pubblicando scandalosi articoli sulla propria rivista ''Saponette cadute'';
* 2011 - decide di dare vita alla campagna di mobilitazione #OccupyPD, per dare voce al malumore della base giovanile del partito, sua l'idea di disegnare peni sulle foto di [[Enrico Letta]] che stanno nelle sedi occupate;
* 2014 - decide di candidarsi col PD al Parlamento europeo, l'hashtag ''#siscriveschlein'' diventa virale e viene eletta con oltre 50.000 preferenze, alcune delle quali ottenute senza carta di credito;
* 2020 - si candida alle regionali per la lista ''Emilia-Romagna Coraggiosa Ecologista Progressista e Travestista'', fondamentali per la sua elezione i manifesti con la didascalia "Se non mi voti ti vengo in sogno".
[[File:P060696-746027.jpg|thumb|left|260px|La versione europeista di Gianni e Pinotto]]
Forte di questa carriera politica {{Citnec|importante}}, quanto sorprendentemente repentina, ottiene la vicepresidenza della regione, che equivale ad avere una laurea in architettura per aver giocato coi [[Lego]] da piccolo.

Nel 2022 viene eletta alla Camera dei deputati e lascia l'incarico in Regione, da un lato per non fare la figura del solito politico con [[diciassotto]] incarichi, ma soprattutto per tener fede all'irrinunciabile [[apericena]] con le amiche. Nello stesso anno si dimette Enrico Letta e lei si candida con una diretta Instagram per rimpiazzarlo, i vertici del PD restano divisi fino alle primarie, all'incasso dei bonifici e alla promessa che il [[magna-magna]] sarebbe continuato come prima però [[Ambientalista|assai più green]].

A inizio febbraio 2023, nelle votazioni interne del PD riservate agli iscritti, tutti e tre, Schlein ottiene il 34,88% di preferenze contro il 52,87% di Stefano Bonaccini. Il 26 febbraio vince le primarie col 453,75% dei voti e riporto tre. Dopo l'iniziale stupore, due suicidi tra gli addetti al conteggio delle schede e Bonaccini che riga la Panda Hybrid dell'avversaria, Elly viene eletta ufficialmente nell'Assemblea nazionale il 12 marzo 2023.

Da subito si dimostra un leader determinato, tanto che paga una [[armocromista]] 300 euro l'ora per decidere il colore degli abiti e un personal shopper per acquistarli. Nel caso avesse bisogno di decidere la riforma delle pensioni ha già pronto un consulente, un neodiplomato in tromba al conservatorio. In compenso sa scaccolarsi da sola e riesce a stare su una gamba per circa 10 secondi.

== Posizioni e idee politiche ==
Schlein crede fortemente nella necessità di contrastare il precariato, un'idea innovativa che ha colto di sorpresa i più.
Nel suo programma troviamo:
* introduzione del salario minimo, che peraltro è già assai "minimo" da diversi anni;
* riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario, una cosa già trattata in molti racconti di fantascienza;
* vietare l'abuso dei contratti di lavoro a tempo determinato, il lavoratore che ne abusa dovrà disintossicarsi per tre mesi all'anno da disoccupato.
Riguardo la politica estera la sua posizione è estremamente europeista, in suo sogno è unire l'[[Europa]] al [[Canadafrica]] e accogliere come primo paese il [[Gabon]].

Anche posizioni come quella del ragno, dell'albero da frutto, del bambù e dell'aratro, le sono particolarmente gradite.

Si è dichiarata favorevole all'[[Nonnotizie:Guerra in Ucraina|invio di armi all'Ucraina]] e ad un'orgia con Zelensky assieme agli altri ballerini vestiti in latex nero e tacchi a spillo.

Elly Schlein sta ai lavoratori come un diabetico alla meringata.

== Note ==
<references/>

Versione attuale delle 14:19, 15 mag 2023

Il/Lo/La nuovo/a/boh segretari...auioe del PD
« Ci piace portare, diciamo, insieme ai nostri amministratori il Partito Democratico verso un futuro che, grazie anche alle nuove norme europee, sempre di più investe e costruisca dei cicli positivi, diciamo, della circolarità uscendo dal modello lineare. »
(19 aprile 2023: Elly Schlein incastra parole a caso tra un "diciamo" e l'altro.)

Elena Ethel Schlein, (Lugano, 4 maggio 1985), detta Elly, Quel coso, Parabola e altri appellativi di dubbio gusto, è una politica italiana con cittadinanza statunitense naturalizzata svizzera di origine ebraica e chiaramente una bella donna[da verifcare].

Per ragioni ancora in fase di studio, che nulla hanno a che fare con nepotismo, ricchezza e brogli elettorali, è diventata segretaria del Partito Democratico dal 12 marzo 2023. La logica è chiara: una volta toccato il fondo si può solo risalire.

Biografia

Elly... o forse suo fratello

Elena Ethel Schlein nasce a Lugano nel Canton Ticino, in un'umile casa che al confronto la villa dei Casamonica a Roma è una cuccia per cani. Suo padre è Melvin Schlein, un politologo e accademico statunitense di origine ebraica aschenazista[1], gli avi paterni sono originari di Žovkva un villaggio oggi situato in Ucraina[citazione necessaria].

Quando il suo bisnonno Herschel decide di emigrare in America, spinto dalla propensione naturale a diventare ricco e temendo, tuttavia, di essere etichettato come il solito ebreo che vuole fare soldi a palate, all'arrivò a Ellis Island cambia subito il cognome originario "Schleyen" in Schlein. Tra le grasse risate dell'addetto all'anagrafe.

All'epoca della sua nascita, la famiglia di Elly ha un reddito di poco inferiore al PIL giamaicano.

Dopo aver conseguito la maturità al liceo cantonale di Lugano, con il massimo dei voti, si trasferisce a Bologna dove si laurea, con il massimo dei voti, in giurisprudenza. Alle primarie del PD viene eletta con il massimo dei voti, anche qualcuno in più.

Nel 2012 ha anche collaborato alla realizzazione del documentario Anija - La nave, riguardante l'immigrazione albanese in Italia attraverso il mare Adriatico negli anni novanta, vincitore del David di Donatello come miglior documentario 2013. In qualità di segretaria di produzione prende importanti decisioni riguardo: il profumo della carta igienica nei bagni del set, la farcitura dei panini per le comparse e le trasgressive cover color malva dei telefonini della troupe.

Schlein è dichiaratamente bisessuale, questo spiega l'interesse per le tematiche LGBT e il fatto che il suo volto si barcamena tra l'assomigliare ad un polacco alcolizzato e la figlia di Fantozzi.

Carriera politica

Che parta da loro è scontato, che poi il cetriolo finisca dove sappiamo pure. E questo sarebbe uno slogan innovativo?!

Le sue umili origini, la sensibilità nello scegliere i colori delle scarpe e il suo costante impegno a favore di tematiche che un manovale di Cosenza ha a cuore quanto l'interesse per l'arte greca, fanno di lei il rappresentante ideale della sinistra. L'alternativa sarebbe stata Enzo Miccio, ma lei ha più palle.

La sua ascesa politica non è frutto del caso, ma di un concreto impegno che la porta poco più che ventenne ad ottenere importanti incarichi. Le malelingue affermano che le conoscenze della famiglia abbiano avuto il loro peso, che la loro ricchezza abbia giocato un ruolo fondamentale, tutte fandonie. Tenendo conto che non ha mai dovuto lavorare un giorno nella sua vita, e che quindi ha potuto perfezionare con costanza il non fare un cazzo di utile, la politica era tagliata su misura per lei. Comunque soldi e nepotismo c'entrano parecchio.

Cronologia incarichi:

  • 2008 - partecipa a Chicago come volontaria alla campagna elettorale di Barack Obama, molti i voti ottenuti grazie al suo slogan "Provi il negro e non torni indietro";
  • 2011 - fonda a Bologna l'associazione Progrè, che si occupa di sensibilizzare l'opinione pubblica sulle realtà carcerarie, pubblicando scandalosi articoli sulla propria rivista Saponette cadute;
  • 2011 - decide di dare vita alla campagna di mobilitazione #OccupyPD, per dare voce al malumore della base giovanile del partito, sua l'idea di disegnare peni sulle foto di Enrico Letta che stanno nelle sedi occupate;
  • 2014 - decide di candidarsi col PD al Parlamento europeo, l'hashtag #siscriveschlein diventa virale e viene eletta con oltre 50.000 preferenze, alcune delle quali ottenute senza carta di credito;
  • 2020 - si candida alle regionali per la lista Emilia-Romagna Coraggiosa Ecologista Progressista e Travestista, fondamentali per la sua elezione i manifesti con la didascalia "Se non mi voti ti vengo in sogno".
La versione europeista di Gianni e Pinotto

Forte di questa carriera politica importante[citazione necessaria], quanto sorprendentemente repentina, ottiene la vicepresidenza della regione, che equivale ad avere una laurea in architettura per aver giocato coi Lego da piccolo.

Nel 2022 viene eletta alla Camera dei deputati e lascia l'incarico in Regione, da un lato per non fare la figura del solito politico con diciassotto incarichi, ma soprattutto per tener fede all'irrinunciabile apericena con le amiche. Nello stesso anno si dimette Enrico Letta e lei si candida con una diretta Instagram per rimpiazzarlo, i vertici del PD restano divisi fino alle primarie, all'incasso dei bonifici e alla promessa che il magna-magna sarebbe continuato come prima però assai più green.

A inizio febbraio 2023, nelle votazioni interne del PD riservate agli iscritti, tutti e tre, Schlein ottiene il 34,88% di preferenze contro il 52,87% di Stefano Bonaccini. Il 26 febbraio vince le primarie col 453,75% dei voti e riporto tre. Dopo l'iniziale stupore, due suicidi tra gli addetti al conteggio delle schede e Bonaccini che riga la Panda Hybrid dell'avversaria, Elly viene eletta ufficialmente nell'Assemblea nazionale il 12 marzo 2023.

Da subito si dimostra un leader determinato, tanto che paga una armocromista 300 euro l'ora per decidere il colore degli abiti e un personal shopper per acquistarli. Nel caso avesse bisogno di decidere la riforma delle pensioni ha già pronto un consulente, un neodiplomato in tromba al conservatorio. In compenso sa scaccolarsi da sola e riesce a stare su una gamba per circa 10 secondi.

Posizioni e idee politiche

Schlein crede fortemente nella necessità di contrastare il precariato, un'idea innovativa che ha colto di sorpresa i più. Nel suo programma troviamo:

  • introduzione del salario minimo, che peraltro è già assai "minimo" da diversi anni;
  • riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario, una cosa già trattata in molti racconti di fantascienza;
  • vietare l'abuso dei contratti di lavoro a tempo determinato, il lavoratore che ne abusa dovrà disintossicarsi per tre mesi all'anno da disoccupato.

Riguardo la politica estera la sua posizione è estremamente europeista, in suo sogno è unire l'Europa al Canadafrica e accogliere come primo paese il Gabon.

Anche posizioni come quella del ragno, dell'albero da frutto, del bambù e dell'aratro, le sono particolarmente gradite.

Si è dichiarata favorevole all'invio di armi all'Ucraina e ad un'orgia con Zelensky assieme agli altri ballerini vestiti in latex nero e tacchi a spillo.

Elly Schlein sta ai lavoratori come un diabetico alla meringata.

Note

  1. ^ forse aschenazita, ma non stiamo a guardare il pelo nell'uovo più o meno siamo lì