Utente:Deneuve/Sandbox: differenze tra le versioni

Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto aggiunto Contenuto cancellato
Nessun oggetto della modifica
m (→‎top: errori di lint, replaced: <center> → <div style="text-align: center;"> (3), </center> → </div> (3))
 
(71 versioni intermedie di 3 utenti non mostrate)
Riga 1: Riga 1:
{{Titolo|Manuali:Fare un pupazzo di neve}}
{{Titolo|Guerra degli emù}}
{|width=70% align=center class="radius" style="clear:right; background-color: #003; background-image: -moz-linear-gradient(left, #106, #29E); background-image: -webkit-gradient(linear,left top,right top,color-stop(0, #106),color-stop(1, #29E)); background-image: -o-linear-gradient(left, #106, #29E); border: 6px outset grey; color:black; -"
{|width=70% align=center class="radius" style="clear:right; background-color: #003; background-image: -moz-linear-gradient(left, #106, #29E); background-image: -webkit-gradient(linear,left top,right top,color-stop(0, #106),color-stop(1, #29E)); background-image: -o-linear-gradient(left, #106, #29E); border: 6px outset grey; color:black; -"
|<Font size="3"><center>{{Colore|#ccc|Salve}}</center></font><Center>{{Colore|#ccc|Questa è la Sandbox di Deneuve-, il luogo dove egli incamera le idee rubate agli altri.}}</center> <center>{{Colore|#ccc|Se sei qui per rubargli l'idea sappi che la responsabilità per il furto iniziale passerà a te. Se hai suggerimenti saranno ben accetti. Rivolgiti {{colore|#fff|[[Discussioni utente:Deneuve-|qui]]}}.}}</center>
|<Font size="3"><div style="text-align: center;">{{Colore|#ccc|Salve}}</div></font><div style="text-align: center;">{{Colore|#ccc|Questa è la Sandbox di Deneuve-, il luogo dove egli incamera le idee rubate agli altri.}}</div> <div style="text-align: center;">{{Colore|#ccc|Se sei qui per rubargli l'idea sappi che la responsabilità per il furto iniziale passerà a te. Se hai suggerimenti saranno ben accetti. Rivolgiti {{colore|#fff|[[Discussioni utente:Deneuve-|qui]]}}.}}</div>
|}[[Categoria:Sandboxes]]
|}[[Categoria:Sandboxes]]
{{Cassetto
{{Cassetto
Riga 13: Riga 13:
}}
}}


{{senonsai|https://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_degli_emù}}
[[File:Pupazzo di neve gigante.jpg|right|thumb|220px|un tipico pupazzo di neve.]]
<br />
'''Fare pupazzi di neve''' è un [[arte]], come fare i [[Castello|castelli]] di carte o le sculture con le [[Chewing gum|gomme da masticare]]. I pupazzi, se vengono male, tendono a sciogliersi per la [[vergogna]] o prendono [[vita]] per vendicarsi di voi sculacciandovi. Per questo la costruzione va studiata attentamente, vediamo come.
{{Conflitto
==Prendere le materie prime==
|nome del conflitto = Guerra degli Emù
Prima di tutto bisogna procurarsi la [[neve]], tanta neve. Se siete in pieno [[inverno]], fuori ci sono -23 C°, sta nevicando da tre giorni, non trovate più la vostra macchina e avete visto passare un gruppo di [[pinguini]] davanti casa, non avete problemi. Se invece siete in piena [[estate]] e volete fare il vostro pupazzo di neve con 40 gradi all'ombra, prima di tutto chiedetevi se avete tutte le rotelle a posto, poi cercate di procurarvi la neve.
|immagine = [[File:Emù armato.jpg|224px]]
===Prelevare la neve da un ghiacciaio===
|didascalia = Un soldato Emù in posa.
Prendete una [[settimana]] di [[ferie]] e andate in [[settimana bianca]]. Portatevi con voi dei sacchi della [[spazzatura]], un migliaio dovrebbe bastare. Andate con una scorta di sacchi sulle piste da [[sci]]. Aprite un sacco, strisciatelo sulla pista mentre scendete a valle e raccoglierete un bel po' di [[neve]]. Chiudete il sacco, prendetene un altro e ripetete il procedimento finché non vi cacciano dalla pista. Per portare a [[casa]] sano e salvo il carico è necessario tenere sotto zero la temperatura della vostra macchina per tutto il [[viaggio]]. Alto rischio di [[ipotermia]].
|inizio = 30 ottobre 1932
===Neve artificiale===
|fine = 8 novembre 1932
Fuori fa un freddo glaciale, ma di neve non ce n'è neanche l'ombra? Potete sempre far nevicare voi!
|luogo = Australandia
|esito = Vittoria tattica degli Emù, Cessate il fuoco imposto dalle Nazioni Unite
|casus = Odio razziale
|mutamenti_territoriali = Divisione dell'Australia
|schieramento1 = [[File:Australia.jpg|24px]]Australia <br/>Circolo della caccia
|schieramento2 =[[File:Emu3.jpg|24px]] Emù <br />Struzzi <br />Animalisti
|comandante1 = il presidente del Circolo di caccia
|comandante2 = Unemù
|armata1 = 30.000 soldati, 300 ornitorinchi e un echidna
|armata2 = 20.000 emù e 4.000 struzzi
|perdite1 = 20.000 soldati, una marmitta
|perdite2 = 2500 emù, una marmotta
|note = [[File:Distribuzione degli emú.jpg|center|295px]] L'Australia alla fine della guerra.
}}

{{cit2|Capitano! il nemico ha adottato per le sue comunicazioni un linguaggio sofisticato e impossibile da decifrare!|Soldato australiano addetto alle intercettazioni.}}
{{cit2|Squeak! Squeak!|Il capitano degli emù da istruzioni alla sua squadra.}}

La '''guerra degli emú''' fu un’operazione militare volta a sterminare il movimento armato indipendentista [[emù]], che aveva raccolto migliaia di adepti e aveva dichiarato la dipendenza unilaterale dello stato di Emulandia. I successivi combattimenti e la disfatta [[australia]]na fece in modo che questa guerra venisse chiamata [[Vietnam]] Australiano. Nonostante l’intervento dell'[[ONU]] non si é mai raggiunto un accordo tra le due fazioni e, talvolta, gli Emú compiono ancora scorrerie e attentati [[terrorismo|terroristici]] ai danni degli Australiani.

==Contesto==
Dopo la [[prima guerra mondiale]] molti ex soldati [[inglesi]] decisero di cambiare vita e trasferirsi in [[Australia]], dove cominciarono a costruire fattorie e piantare grano in ogni [[buco]] possibile. [[Nessuno]] ebbe niente da ridire, finché le coltivazioni non invasero il territorio notoriamente usato in [[primavera]] dagli emú per accoppiarsi e fare [[pic-nic]]. Quando gli emú tornarono su quel territorio videro quanto successo e si incazzarono di brutto. Fecero richiesta scritta al [[ministro]] dell’agricoltura per eliminare le coltivazioni e vedersi ristabilito il loro diritto di organizzare [[festival]] e [[rave party]] sul loro territorio, ma come risposta ricevettero solo un “Se siete emú, come diavolo fate a scrivere?”.
Fu la goccia che fece traboccare il vaso. Gli Emú dichiararono l’indipendenza unilaterale dello stato di Emulandia, che venne riconosciuta soltanto da [[Taiwan]] e dal [[Sealand|principato di Sealand]]. Non vedendosi riconosciuta l’indipendenza dal governo australiano gli emú attaccarono con un esercito di 20 000 soldati emú le zone da loro reclamate, scacciando la popolazione locale dopo aver sparso il terrore con attentati dinamitardi e spazzando via le coltivazioni. Tutto ció venne visto come un affronto da parte del governo australiano, che decise di dichiarare [[guerra]] al nuovo stato.

==Fasi della guerra==
[[File:Emu.jpg|left|thumb|200px|Un emù esegue il grido di battaglia prima di lanciarsi addosso agli ignari militari.]]
===L'inizio===
La controffensiva australiana fu immediata: [[10000|10.000]] soldati vennero schierati al confine con l’ordine di sparare a qualunque cosa con le piume si muovesse. L’ordine venne cambiato a "qualunque [[uccello]] grande" quando si accorsero che la fanteria aveva sterminato [[passero|passeri]], [[pavone|pavoni]] e [[fagiano|fagiani]] senza beccare neanche un emù. Venne cambiato infine in “sparare a qualunque uccello grande, con la testa [[blu]]astra, con le piume, che non sa volare e appartenente alla famiglia dei dromaidi. Eccheccazzo, lo sapete come è fatto un emù?".
All’inizio la situazione fu favorevole al governo australiano: il [[2 Novembre]] molti emù caddero vittima di un’imboscata nel distretto di Campion. Gli emù non si perdettero d’animo e organizzarono un attentato terroristico nei pressi di una [[diga]] due giorni più tardi. Questa volta le mitragliatrici australiane si incepparono e permisero agli emù di fare una strage. Nei giorni seguenti gli emù si resero conto di essere in inferiorità numerica e decisero di organizzare operazioni di [[guerriglia]]. Il successo di queste azioni si può riassumere in un rapporto dell’[[8 Novembre]] [[1932]] da parte dell’esercito australiano:

{{quote|I sogni dei mitraglieri di sparare raffiche su fitte masse di emù furono presto dissolti. Il comando emù ha evidentemente ordinato l'uso di tecniche di guerriglia, e il suo ampio e disorganizzato esercito si è immediatamente diviso in un innumerevole numero di piccole unità rendendo l'uso dell'equipaggiamento militare inefficace. Un esercito umiliato viene costretto quindi a ritirarsi dal campo di battaglia dopo quasi un mese.}}

[[File:Struzzi kamikaze.gif|left|thumb|200px|I reparti speciali emù attaccano.]]
Come soluzione d'[[emergenza]] il governo australiano provò a mandare forze speciali armate di [[boomerang]], che si rivelarono inefficaci perché i boomerang che non riuscivano a colpire gli emù tornavano indietro facendo perdite ingenti a causa del fuoco amico. Come ultimo disperato tentativo tentarono un assalto con un plotone di [[canguri]] armati a motore, ma i canguri scapparono tappandosi le orecchie dopo aver sentito il versaccio degli emù.
Per evitare la disfatta dell’esercito australiano e la figuraccia davanti a tutto il mondo (cosa c’è di più umiliante di essere sconfitti in battaglia da un esercito di emù?) il governo centrale stipulò un cessate il fuoco con i capi delle milizie separatiste.



Prendete a noleggio un Canadair della Protezione civile, dirigetelo verso il ghiacciaio più vicino e volate sul pelo della neve. Dopo aver riempito tutto il serbatoio dirigetevi verso casa e scaricate la neve sul vostro quartiere. Ripetere a piacimento.
===Neve fai-da-te===
Se avete un'[[ernia]] al disco probabilmente trasportare sacchi di neve non fa bene alla [[salute]]. Potete sempre produrre molta neve in poco tempo rubando dalle piste da sci un [[cannone]] sparaneve, magari nascondendolo in un sacco della spazzatura. Una volta arrivati a casa regolate il condizionatore alla temperatura più bassa possibile, anche se è [[Gennaio]] e fuori c'è la tramontana. Azionate il cannone, dopo pochi secondi il vostro salotto sarà ricoperto della tanto agognata sostanza.<br>
Se un cannone è troppo grande per la vostra casa (o non entra nel sacco della spazzatura) prendete dal [[frigo]] la vaschetta del [[ghiaccio]] e riempitela d'[[acqua]], mettetela nel [[freezer]] e aspettate un'oretta per farla gelare. Poi togliete dalla vaschetta i cubetti di ghiaccio appena formati e metteteli nel frullatore fino ad ottenere dei grani fini. Mettete da parte la neve appena creata, per evitare che si sciolga cospargetela di [[colla vinilica]]. Ripetete questo procedimento altre sessanta volte e, se avete raffreddato abbastanza la casa, avrete abbastanza neve per il vostro pupazzo.
===Trovare nevi alternative===
Se proprio non potete trovare questa benedetta neve cercate qualsiasi cosa le possa somigliare:


===Seconda fase===
* Comprate una ventina di pacchi di [[farina]], mischiate, impastate con l'[[acqua]], lievito, [[sale]] e lasciate a riposo. Il risultato finale potrebbe essere più simile ad una [[pizza]] che a un pupazzo di neve, ma tanto vale.
Dopo 4 giorni in cui entrambi gli schieramenti violavano continuamente il cessate il fuoco, l’esercito regolare riprese le ostilità. Gli australiani all’inizio non se la passarono bene: gli emù avevano raccolto nelle loro file anche migliaia di foreign fighter struzzi, stanchi di essere confusi con loro; mentre l’esercito australiano risentiva ancora delle perdite dei combattimenti precedenti. Tuttavia, grazie al supporto di alcuni mitraglioni da contraerea cal. 50 i soldati cominciarono a mietere migliaia di vittime emù. La situazione rimase in stallo finché l’intervento dell’ONU con i caschi blu pose fine al conflitto più grave della storia australiana. Un assemblea straordinaria dell’ONU stabilì quindi di dividere il territorio conteso in due parti tra australiani ed emù, lasciando scontenti entrambi gli schieramenti, che reclamavano l'intero territorio australiano.
* Andate da un [[pusher]] e chiedetegli mezzo quintale di [[cocaina]]. Soluzione poco conveniente: potrebbe costare diversi milioni di [[euro]] e un mandato d'arresto da parte dell'antidroga.
<br />
* Fregate da [[scuola]] tutti i gessetti che trovate e polverizzateli.
===Conseguenze===
* Rubate la polvere magica di Pollon.
*Gli australiani, chiedendo l’intervento dell’ONU, ebbero un enorme calo di reputazione.
*Nonostante il cessate il fuoco ci furono scontri e tensioni tra australiani ed emù nel 1934, 1943 e 1948. Ultimamente le aggressioni da parte degli emù hanno subito un’impennata dopo la decisione del governo australiano di limitare l’accesso alla “[[spianata delle moschee|Spianata dell’emùschee]]”, luogo sacro per molti emù.
==Voci correlate==
*[[Emù]]
*[[Australia]]
*[[Guerra dei bottoni]]
*[[Guerra della marmitta]]


{{Oceania}}
Una volta raccolta abbastanza ''neve'' conservatela in frigo e preparate il terreno. Basta chiedere in prestito a vostro [[Mio cuggino|cuggino]] uno [[zamboni]] e passarlo un paio di volte in [[giardino]].
{{portali|Guerra}}
==Il pupazzo ==
[[File:Pupazzo di neve a forma di torretta.jpg|left|thumb|200px|torette di neve a difesa dei pupazzi di neve: niente di più indicato!]]
===Metodo palle di neve===
Il metodo più semplice: basta prendere delle palle di [[neve]], farle girare e impilarle una sopra l'altra. Perché non rendere più interessante questo giramento di palle realizzando un pupazzo di neve gigante?<br>
Fate una palla con la neve e cominciate a rotolarla sul terreno fino a quando non avrà raggiunto il diametro di 18 m. Fate altre due palle delle dimensioni di 15 m e 10 m. Aiutatevi con un'[[autogru]] per impilare le palle l'una sopra l'altra. Sradicate due pini dal [[giardino]] del [[vicino]] per fargli le braccia, usate due palle da [[bowling]] per gli occhi e chiamate i giudici dei [[Guinness world records]]. Da fare lontano da casa: la pila di palle potrebbe cadere e sfondare il tetto di [[casa]] vostra.
===Metodo a "monticello"(da finire)===
Il metodo più usato dai novelli pupazzofili, dai [[bambini]] di due anni e dai [[fancazzisti]] che non hanno voglia di andare a cercare un'autogru. Basta semplicemente mettere due bottoni e una carota al primo mucchietto di neve che vedete. Se non ce sono in giro potete procurarvelo in diversi modi, come schiavizzare il vicino chiedendogli gentilmente di aiutarti a spalare la neve per tutto il giardino o grattandovi la testa per un quarto d'ora. Se siete sadici e volete vendicarvi di quelli che distruggono i pupazzi di neve a calci, basta usare come base del pupazzo un masso opportunamente coperto dalla neve.
===Riciclaggio===
Per questo metodo bisogna avere un altro pupazzo di neve già pronto, come quello del tuo [[vicino]]. Una volta rubato il pupazzo del vicino impiantatelo nel vostro giardino. Negate sempre se il vicino viene a chiedervi perché la sciarpa e la [[pipa]] del vostro pupazzo somigliano molto a quelle che sta cercando da tre ore. Quando la neve comincerà a sciogliersi basterà prendere il pupazzo e conservarlo in frigo, pronto ad essere riutilizzato per il prossimo [[inverno]].
===Per i pigri===
Inventato da [[Italo Calvino]] mentre cercava di ottenere il [[Darwin Awards|Darwin Award]] nel 1963. Consiste nel piazzarsi sotto a un [[tetto]] dopo un abbondante nevicata e aspettare che un cumulo di neve vi cada addosso ricoprendovi completamente, e il pupazzo di neve umano è servito.
===Fare un pupazzo di neve senza neve===
Pensandoci bene, a che ti serve aspettare che nevichi o saccheggiare i ghiacciai quando puoi tranquillamente fare a meno della sostanza bianca? Potete sempre fare il vostro pupazzo di neve con la classica [[carta igienica]] e [[colla vinilica]]:
* Prendete alcune palle molto grandi (alcuni palloni da basket o i vostri coglioni alle 11:00 ogni Lunedì vanno bene) e ricopriteli di carta igienica con una mistura di [[acqua]] e colla vinilica in parti uguali;
* Lasciate asciugare, poi estraete le palle dall'involucro di carta igienica e colla vinilica.
* Assemblate le parti del pupazzo con [[nastro adesivo]] e altri 30 tubetti di colla vinilica.
* Dipingete di [[bianco]], aggiungete accessori vari ed avrete finito.
==Difendere la vostra creatura==
Dopo aver costruito il vostro pupazzo perfetto, non vorrete certo che venga distrutto dalla prima nevicata o da un gruppo di ragazzini intenti a giocare a palle di neve. Per questo, dopo la costruzione, è necessario dotare il pupazzo di alcuni sistemi di sicurezza:
* [[Cappello]] imbevuto di cloroformio, per respingere gli assalti degli animali;
* Tettuccio telecomandato in plexiglas per proteggerlo dalle nevicate;
* Recinzione elettrificata del raggio di 5 m;
* Barriera alta 10 m rivolta verso la [[strada]], per evitare che gli [[spazzaneve]] vi facciano qualche brutto scherzo;
* Torrette [[robot]] sul tetto, [[mine]] antiuomo e armi da crimine di [[guerra]] su tutto il perimetro del giardino, nel caso scoppi la guerra mentre siete indaffarati a costruire il pupazzo.
==Gallery==
<gallery>
immagine:Scultura di neve ambigua.jpg|Anche i Pupazzi di neve hanno la loro vita sessuale.
immagine:Molti pupazzi di neve.jpg|Pupazzi di neve in sciopero contro l'aumento di prezzo delle [[carote]].
immagine:Scultura di neve a forma di pene.jpg|Quello che si definisce ''un pupazzo di neve del cazzo''.
immagine:R2-D2 di Star Wars Pupazzo di neve.jpg|Fotogramma dal film ''Snow Wars: l'attacco dei pupazzi di neve''.
immagine:Pupazzo di neve a forma di Buddha.jpg|No, non è un pupazzo di neve, è solo un monaco [[Buddhismo|buddista]] rimasto troppo tempo a meditare.
</gallery>

Versione attuale delle 23:19, 3 giu 2021

Il titolo di questa pagina non è il titolo di questa pagina perché così ci tirava il culo. Il titolo corretto è Guerra degli emù.
Salve
Questa è la Sandbox di Deneuve-, il luogo dove egli incamera le idee rubate agli altri.
Se sei qui per rubargli l'idea sappi che la responsabilità per il furto iniziale passerà a te. Se hai suggerimenti saranno ben accetti. Rivolgiti qui.

Altra roba

a questa ci devo trovare un posto!


Qualora tu non abbia la più pallida idea su ciò di cui si parla in questa voce, dovresti fare un salto qui.


Guerra degli Emù

Un soldato Emù in posa.
Luogo: Australandia
Inizio:

30 ottobre 1932

Fine:

8 novembre 1932

Esito:

Vittoria tattica degli Emù, Cessate il fuoco imposto dalle Nazioni Unite

Casus belli:

Odio razziale

Modifiche territoriali:

Divisione dell'Australia

Fazioni in guerra

Australia
Circolo della caccia

Emù
Struzzi
Animalisti

Comandanti

il presidente del Circolo di caccia

Unemù

Forze in campo

30.000 soldati, 300 ornitorinchi e un echidna

20.000 emù e 4.000 struzzi

Perdite

20.000 soldati, una marmitta

2500 emù, una marmotta

L'Australia alla fine della guerra.
« Capitano! il nemico ha adottato per le sue comunicazioni un linguaggio sofisticato e impossibile da decifrare! »
(Soldato australiano addetto alle intercettazioni.)
« Squeak! Squeak! »
(Il capitano degli emù da istruzioni alla sua squadra.)

La guerra degli emú fu un’operazione militare volta a sterminare il movimento armato indipendentista emù, che aveva raccolto migliaia di adepti e aveva dichiarato la dipendenza unilaterale dello stato di Emulandia. I successivi combattimenti e la disfatta australiana fece in modo che questa guerra venisse chiamata Vietnam Australiano. Nonostante l’intervento dell'ONU non si é mai raggiunto un accordo tra le due fazioni e, talvolta, gli Emú compiono ancora scorrerie e attentati terroristici ai danni degli Australiani.

Contesto

Dopo la prima guerra mondiale molti ex soldati inglesi decisero di cambiare vita e trasferirsi in Australia, dove cominciarono a costruire fattorie e piantare grano in ogni buco possibile. Nessuno ebbe niente da ridire, finché le coltivazioni non invasero il territorio notoriamente usato in primavera dagli emú per accoppiarsi e fare pic-nic. Quando gli emú tornarono su quel territorio videro quanto successo e si incazzarono di brutto. Fecero richiesta scritta al ministro dell’agricoltura per eliminare le coltivazioni e vedersi ristabilito il loro diritto di organizzare festival e rave party sul loro territorio, ma come risposta ricevettero solo un “Se siete emú, come diavolo fate a scrivere?”. Fu la goccia che fece traboccare il vaso. Gli Emú dichiararono l’indipendenza unilaterale dello stato di Emulandia, che venne riconosciuta soltanto da Taiwan e dal principato di Sealand. Non vedendosi riconosciuta l’indipendenza dal governo australiano gli emú attaccarono con un esercito di 20 000 soldati emú le zone da loro reclamate, scacciando la popolazione locale dopo aver sparso il terrore con attentati dinamitardi e spazzando via le coltivazioni. Tutto ció venne visto come un affronto da parte del governo australiano, che decise di dichiarare guerra al nuovo stato.

Fasi della guerra

Un emù esegue il grido di battaglia prima di lanciarsi addosso agli ignari militari.

L'inizio

La controffensiva australiana fu immediata: 10.000 soldati vennero schierati al confine con l’ordine di sparare a qualunque cosa con le piume si muovesse. L’ordine venne cambiato a "qualunque uccello grande" quando si accorsero che la fanteria aveva sterminato passeri, pavoni e fagiani senza beccare neanche un emù. Venne cambiato infine in “sparare a qualunque uccello grande, con la testa bluastra, con le piume, che non sa volare e appartenente alla famiglia dei dromaidi. Eccheccazzo, lo sapete come è fatto un emù?". All’inizio la situazione fu favorevole al governo australiano: il 2 Novembre molti emù caddero vittima di un’imboscata nel distretto di Campion. Gli emù non si perdettero d’animo e organizzarono un attentato terroristico nei pressi di una diga due giorni più tardi. Questa volta le mitragliatrici australiane si incepparono e permisero agli emù di fare una strage. Nei giorni seguenti gli emù si resero conto di essere in inferiorità numerica e decisero di organizzare operazioni di guerriglia. Il successo di queste azioni si può riassumere in un rapporto dell’8 Novembre 1932 da parte dell’esercito australiano:

« I sogni dei mitraglieri di sparare raffiche su fitte masse di emù furono presto dissolti. Il comando emù ha evidentemente ordinato l'uso di tecniche di guerriglia, e il suo ampio e disorganizzato esercito si è immediatamente diviso in un innumerevole numero di piccole unità rendendo l'uso dell'equipaggiamento militare inefficace. Un esercito umiliato viene costretto quindi a ritirarsi dal campo di battaglia dopo quasi un mese. »
I reparti speciali emù attaccano.

Come soluzione d'emergenza il governo australiano provò a mandare forze speciali armate di boomerang, che si rivelarono inefficaci perché i boomerang che non riuscivano a colpire gli emù tornavano indietro facendo perdite ingenti a causa del fuoco amico. Come ultimo disperato tentativo tentarono un assalto con un plotone di canguri armati a motore, ma i canguri scapparono tappandosi le orecchie dopo aver sentito il versaccio degli emù. Per evitare la disfatta dell’esercito australiano e la figuraccia davanti a tutto il mondo (cosa c’è di più umiliante di essere sconfitti in battaglia da un esercito di emù?) il governo centrale stipulò un cessate il fuoco con i capi delle milizie separatiste.


Seconda fase

Dopo 4 giorni in cui entrambi gli schieramenti violavano continuamente il cessate il fuoco, l’esercito regolare riprese le ostilità. Gli australiani all’inizio non se la passarono bene: gli emù avevano raccolto nelle loro file anche migliaia di foreign fighter struzzi, stanchi di essere confusi con loro; mentre l’esercito australiano risentiva ancora delle perdite dei combattimenti precedenti. Tuttavia, grazie al supporto di alcuni mitraglioni da contraerea cal. 50 i soldati cominciarono a mietere migliaia di vittime emù. La situazione rimase in stallo finché l’intervento dell’ONU con i caschi blu pose fine al conflitto più grave della storia australiana. Un assemblea straordinaria dell’ONU stabilì quindi di dividere il territorio conteso in due parti tra australiani ed emù, lasciando scontenti entrambi gli schieramenti, che reclamavano l'intero territorio australiano.

Conseguenze

  • Gli australiani, chiedendo l’intervento dell’ONU, ebbero un enorme calo di reputazione.
  • Nonostante il cessate il fuoco ci furono scontri e tensioni tra australiani ed emù nel 1934, 1943 e 1948. Ultimamente le aggressioni da parte degli emù hanno subito un’impennata dopo la decisione del governo australiano di limitare l’accesso alla “Spianata dell’emùschee”, luogo sacro per molti emù.

Voci correlate