Storia della Russia: differenze tra le versioni

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== Il Ducato di Moscovia ==
== Il Ducato di Moscovia ==


Finalmente, più o meno nell'''anno della grande sbronza'' 1350 d.c., vede la luce il primo vero bambino russo di Russia: il tenero Ducato della Moscovia, nato il 25 dicembre del calendario russo nei pressi della Moscova in un'isba del villaggio di isbe di Mosca, ma soprattutto viene messa definitivamente a punto la versione ufficiale e finale (D.O.C.G., di origine cosacca garantita) della vodka russa, che resterà tale per sempre e che quindi passo subito a schedare:
Finalmente, più o meno nell'''anno della grande sbronza'' 1350 d.c., vede la luce il primo vero bambino russo di Russia: il tenero Ducato della Moscovia, nato il 25 dicembre del calendario russo nei pressi della Moscova in un'isba del villaggio di isbe di Mosca, ma soprattutto viene messa definitivamente a punto la versione ufficiale e finale (D.O.C.G., di origine certa garantita) della vodka russa, che resterà tale per sempre e che quindi passo subito a schedare:


=== Scheda: vodka russa ===
=== Scheda: vodka russa ===

Versione delle 17:47, 23 set 2009

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La Russia è santa, grande madre e moglie ubriaca. La Russia non è una nazione, è una donna, quindi questa è una biografia.

A parte le stronzate, questa tizia è nata ufficialmente circa tremila anni fa, ed io sono un gerontofilo.

Origini

Il primo russo della storia fu Conan il Cimmero - poi divenuto Conan il Barbaro per venire incontro a Schwarzenegger - della tribù caucasica dei Cimmeri, popolazione di protocosacchi che abitavano le steppe depresse del Mar Caspio e che per vincere la noia e il freddo, ubriachi di vodka - distillato di grano cimmero fermentato, alcool e cherosene (del quale Conan il Cimmero possedeva il segreto) di origine antidiluviana, forse scoperto da Caino - inventarono il “pogrom”, ovvero lo spingersi, il calpestarsi con violenza e il darsi fuoco l'un l'altro fino a che qualcuno decideva di emigrare, mantenendo così costante il livello demografico, indispensabile per sopravvivere nella steppa caspica.

I Cimmeri purtroppo lasciarono solo poche tracce archeologiche, delle bottiglie vuote, per cui è sempre risultato piuttosto difficile ricostruire la loro vera storia, pur se conosciamo tutte le loro risse, in particolare quelle con i turchi. Grazie al carbonio 14 si è comunque stabilito che le bottiglie più antiche risalgono alla fine del secondo millennio a.c. (cultura presta, cosiddetta “delle bottiglie affioranti”) mentre le ultime sembrano non arrivare oltre il terzo secolo a.c. (cultura tarda, “delle bottiglie inumate”) naturalmente grazie ai residui organici di cherosene ritrovati nei fondi.

Scheda: vodka cimmera

  • acqua: 5 %
  • distillato di grano cimmero: 4 %
  • alcool: 80 %
  • cherosene: 9 %
  • aromi naturali cimmeri (letame): 2 %

Sciti e Sarmati

A soppiantare i Cimmeri nella genealogia russa e nella schifosa depressione caspica furono le popolazioni iraniche degli Sciti e dei Sarmati, tra loro incestuosamente imparentate, con i quali i predecessori ebbero un confronto sulla falsariga del conflitto uomo di Neanderthal-uomo di Cro Magnon, che vide appunto trionfare gli ultimi arrivati, padroni del segreto della nafta, con la quale perfezionarono la distillazione del brodo primordiale cimmero.

Grazie al nuovo tipo di sbronza, molto più sofisticata rispetto alla troglodita ubriacatura precedente, Sciti della Scizia (Crimea) e Sarmati della Sarmazia (Ucraina, Moldavia, Romania, Transdnestria) raffinarono anche la tecnica del pogrom, adottata più e più volte dai primi contro i goti e dai secondi contro i romani (con scarsi risultati) ma soprattutto gli uni contro gli altri fino alla totale estinzione di entrambi, avvenuta all'incirca tra il II e il IV secolo d.c. Dei Sarmati sopravvissero soltanto un paio di tribù, gli alani e i chihuahua. Le due popolazioni ci hanno però lasciato molte più testimonianze, quali bracciali, collane, orecchini in osso di scito per i Sarmati e in osso di sarmato per gli Sciti, elmi e spade d'acciaio temprato e soprattutto bottiglie bruciate (cultura tardissima detta “delle bottiglie cremate”).

Scheda: vodka scita

  • acqua: 4 %
  • distillato di patate: 6 %
  • alcool: 79 %
  • nafta: 10 %
  • aromi naturali sciti (muschio): 1 %

Scheda: vodka sarmata

  • acqua: 3 %
  • distillato di patate e carrube: 5 %
  • alcool: 77 %
  • nafta: 6 %
  • petrolio greggio: 8 %
  • aromi naturali sarmati (torba): 1 %

Gli Ostrogoti

A un certo punto dei goti sbandati che invece di andare a ovest come tutti gli altri andarono a est (ostrogoti) passarono di lì per caso e, non trovando anima viva, decisero di impadronirsi illegalmente di tutta la Russia dal Mar Nero al Mar Baltico, ma solo perché dovevano lasciarci la versione ostrogota della vodka.

Scheda: vodka ostrogota

  • acqua: 20 %
  • distillato di segale: 4 %
  • distillato di avena: 4 %
  • distillato di biada: 14 %
  • alcool: 55 %
  • aromi naturali di qualcun altro (sconosciuti): 3 %

Gli Unni e gli Alltri

L'inizio dell'alto medioevo russo coincise con la colata orrenda degli Unni dalle steppe asiatiche, i quali sparpagliarono gli ostrogoti un po' ovunque e riversarono tonnellate di sudore per tutta la Russia. Ma essendo una specie nomade, gli Unni non si trattennero più di qualche giorno e, dopo aver compiuto qualche veloce massacro e rapito qualche migliaio di bambini ostrogoti, andarono a fondare l'Ungheria, non prima di aver lasciato tracce della loro vodka, comunque.

Il posto (sporco) lasciato dagli Unni fu occupato timorosamente dai turco-mongoloidi Bulgari, sofisticata popolazione euroasiatica che inventò i gioielli di lusso falsi e che combattè più volte contro l'Impero bizantino, in particolare contro Giustiniano, onestamente intenzionato a derubarli. Il Cannato di Kazzan’, vale a dire il loro regno russo, con capitale l'odierna Kazan’, si distinse per il suo pacifismo e per la sua stabilità interna, tanto che alle elezioni il re otteneva sempre il 99,99 % dei voti - lo 0,01 % veniva solitamente lasciato ai repubblicani per dimostrare che il regno non era una dittatura, che vi era libertà di espressione ma che evidentemente gli oppositori non erano mai più di quattro - consuetudine dalla quale nacque l'espressione “elezioni del kazzan”, o “elezioni bulgare”. Ad ogni modo, i Bulgari verranno poi cacciati a loro volta dai Variaghi, così che, dopo aver creato la loro vodka, dovettero andare a fondare la Bulgheria, o a fondere la Bulgaria.

I Variaghi non erano altro che la versione orientale, terricola e pezzente dei vichinghi scandinavi, tanto che erano soliti navigare lungo i fiumi e trasportare le loro navi a spalle da un fume all'altro quando nel fiume non ci stavano più. Sembrerà strano, che degli idioti simili possano aver dato vita al primo stato coerente e di una certa durata della Russia - oppure no - ma la vera origine della Madre Russia va rintracciata qui.

Scheda: vodka unna

  • acqua: assente
  • distillato di erba: tracce
  • alcool: 40 %
  • urina: 50 %
  • aromi naturali unni (sudore): 9,99 %

Scheda: vodka bulgara

  • acqua: ragia
  • distillato di orzo: q.b.
  • alcool: q.b.
  • aromi naturali bulgari (schede favorevoli al re): 99,99 %

Scheda: vodka variaga

  • acqua di fiume: 60 %
  • distillato di pigne: 10 %
  • alcool: 15 %
  • aromi naturali variaghi (merluzzo): 15 %

(da più parti ci si è in effetti domandati se questa sia ancora vodka, e se debba di conseguenza rientrare nella presente classificazione, ma non essendoci ancora riscontri certi in contrario la voce vodka variaga è stata normalmente mantenuta)

Il Principato di Kijev

Questo aborto di stato fu chiamato principato proprio perché era più bello degli altri, e venne sputato fuori dalla steppa più o meno a Kijev nel IX secolo. Ma se Kijev era dinamo, la nordica città di Novgorod era dinamica, e rappresentava il vero centro commerciale, la periferia industriale e il sobborgo degradato dello stato. In duecento anni circa di vita il principato di Kijev riuscì a partorire soltanto una conversione di massa degli ex vichinghi al cristianesimo greco-ortodosso - grazie al principe Vladimiro detto Vlad l'Apostata - un numero impressionante di chiese e la vodka sopramenzionata, utilizzata nella messa. La vodka variaga era troppo annacquata per avere un utilizzo migliore, è difatti risaputo che il russo dà il meglio di sé quando è ubriaco, come alla Beresina, a Stalingrado e in Cecenia - in Afghanistan all'Armata Rossa venne effettivamente distribuita una partita di vodka variaga.

I due secoli oscuri

Poi, per duecento anni - il Medioevo russo - andò via la luce e quindi non si sa assolutamente cosa cazzo successe, anche se leggende metropolitane e fiabe slave posteriori raccontano di steppe abbandonate battute da orchi mangiatori di bambini e comunisti ubriachi, figure della mitologia russa poi condensate in epoca tarda. Purtroppo non si hanno nemmeno notizie di possibili versioni medievali di vodka.

I Mongoli

A un certo punto del XIII secolo arrivò di corsa un tizio che si faceva chiamare Giangi Cane, che, dopo aver azzannato e attaccato la rabbia a tutti gli abitanti ancora in vita della zona, rendendoli, oltre che cannibali, anche idrofobi, si piazzò con la tenda da qualche parte in mezzo alle praterie e dalla sua canadese di pelle umana russa compì fastidiose scorrerie per le steppe e le foreste depredando, scannando, stuprando, inculando, gridando come un mongolo per circa cento anni, per poi levarsi dalle palle quando in piedi non c'era più niente di normale. La cosiddetta Corda d'Oro, con la quale fu impiccato Jordy, lasciò solo macerie, anche se le città di Kijev e Novgorod avevano miracolosamente resistito, perché, si racconta, i loro abitanti, assediati dai mongoli, costretti a mangiare vermi avevano trovato sottoterra ingenti quantitativi di bottiglie di vodka cimmera.

Scheda: vodka mongola

  • acqua: quando piove
  • distillato di qualsiasi cosa: assente
  • alcool: dipende
  • aromi naturali mongoli (piscio di cavallo): 100 %

Il Ducato di Moscovia

Finalmente, più o meno nell'anno della grande sbronza 1350 d.c., vede la luce il primo vero bambino russo di Russia: il tenero Ducato della Moscovia, nato il 25 dicembre del calendario russo nei pressi della Moscova in un'isba del villaggio di isbe di Mosca, ma soprattutto viene messa definitivamente a punto la versione ufficiale e finale (D.O.C.G., di origine certa garantita) della vodka russa, che resterà tale per sempre e che quindi passo subito a schedare:

Scheda: vodka russa

  • acqua russa: 43 %
  • distillato di grano fermentato russo: 5 %
  • alcool russo: 44 %
  • aromi naturali russi (segreti, ma le malelingue dicono sia la grappa friulana): 8 %

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