Sherlock Holmes

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« Alimentari, Watson! »
(Sherlock quando aveva fame)
« Che licenza hai, Sherlock? »
(Watson a Sherlock Holmes)
« Elementare, Watson! »
(Sherlock Holmes che risponde alla domanda)
   La stessa cosa ma di più: John Holmes.
File:Sherlock Holmes2.jpg
Sì, quest'uomo canappiato è proprio lui.

Sherlock Holmes è nato il 6 gennaio 1800 (la Befana... non a caso). Padre di Katie Holmes e del piccolo John Holmes, si tratta in effetti di uno dei più abnormi e mostruosi casi umani del genere umano.

Biografia

File:Hectorfudd.png
Sherlock Holmes durante un'indagine.

Personaggio creato dalla vorticosa penna di sir Arthur Conan il Barbaro, noto anche come sir Arthur Conan Doyle.

Sherlock Holmes viene presentato per la prima volta nel romanzo Uno studio in rosso, compendio sui gusti di Watson in fatto d'arredamento; il narratore è infatti il medico Watson, che in realtà pare molto più intelligente dello stesso Holmes, alla faccia delle apparenze.
Holmes è inizialmente uno studente di chimica. Fin qui tutto bene. Poi si viene a sapere che ha profonde conoscenze di criminologia, e che conosce a menadito tutti i peggiori misfatti perpetrari in Inglesia e nel mondo nel corso dell'Ottocento. Direte voi, per divenire un investigatore di fama! Ma signori, nulla di più sbagliato! Il fine di Holmes era quello di farsi di cocaina senza entrare in grane con la legge...
Il personaggio si rincitrullirà nei romanzi successivi, abbandonando l'uso della droga. Faccio notare che nello stesso periodo un medico pazzo, Sigmund Freud, uccideva i suoi pazienti prescrivendo abbondanti dosi di cocaina. Che casualità!

La professione

Sherlock Holmes è un consulente investigativo. Ciò significa che:

È, bensì, una sorta di ibrido tra queste professioni. Dal poliziotto eredita l'abitudine di mangiare qualunque cosa a colazione, dal carabiniere l'acume e la rapida deduzione (dannazione, il mio naso sta per bucare lo schermo), mentre dell'investigatore assume la lente d'ingrandimento. Ciò ci porta a concludere che Holmes non fa una beata mazza.

Il metodo investigativo

"Mmh...Qui è certamente passato qualcuno a cavallo."

Particolare è la tecnica di cui si avvale Holmes per risolvere ogni tipo di caso, dal furto di biscotti dalla credenza all'omicidio del capo di Stato. Esso si compone di questi punti:

  • Acquisizione di una marea di nozioni altamente variegate ed assolutamente inutili, come per esempio le caratteristiche fisiologiche di una medusa gigante (vi giuro che è così, l'ha fatto davvero!);
  • Osservazione meticolosa di ogni particolare sul luogo del crimine, come la traiettoria percorsa dai granelli di polvere deviati dalla furia di una collutazione, indipendentemente dal fatto che l'assassino si voglia costituire e sia lì di fronte;
  • Applicazione delle nozioni al crimine stesso, con risultati a dir poco stupefacenti. Caso tipo:
« So come si è svolto il crimine. La signora Segabene è stata ritrovata riversa nel suo salotto in un lago di sangue, e l'arma del delitto è stata scoperta essere un mazzuolo da 150 kg rinvenuto, pieno di sangue secco, nella stanza del giardiniere, il quale ha però dichiarato di trovarsi, al momento del delitto, in vacanza alle Bahamas con la sua trisnonna e di essere rientrato casualmente dieci minuti dopo il misfatto. Ha spiegato che le sue mani sporche di sangue erano dovute alla disattenzione nel potare le rose. Ma dallo studio e dall'osservazione approfondita del piatto di crauti sul tavolo della cucina, sono giunto a comprendere che il colpevole è senz'altro...LUI! [indicando il neonato nella culla lì a pochi passi] »
(Sherlock Holmes)

I casi più importanti

File:Vaccaalieni.jpg
La prova che inchiodò i colpevoli del misterioso caso della mucca scomparsa.


Il segno dei quattro

Una notte viene scoperto il cadavere di una sorta di santone indiano, il signor Sholto (a causa dei frequenti attacchi di dissenteria), ucciso tramite una freccia avvelenata infilata nell'orecchio. Holmes, osservando che tutte le porte sono chiuse, deduce che l'assassino non può essere entrato in casa e che quindi non c'è stato alcun omicidio. Fattagli notare nuovamente la presenza di un morto, Holmes assume un segugio per scovare le tracce dei malfattori, ma finisce nei pressi di un barile pieno di una sostanza chimica cancerogena e puzzolente. Abbandonata l'idea del cane, Holmes utilizza dei propri sicari (bambini poveri e malnutriti da lui sfruttati) per trovare i nomi degli assassini: essi sono un vecchio scuro e zoppo (che si è arrampicato sul tetto dell'edificio con l'agilità di una moffetta), un marinaio ben piantato e un indigeno alto un metro e venti cattivo come la peste bubbonica e armato fino ai denti con frecce avvelenate. Il caso si conclude con un inseguimento con barche a vapore nel Tamigi (a circa 2 nodi all'ora, visto che siamo nel 1884), nel corso del quale la lancia degli assassini si sfracella contro la riva, per pura casualità. La refurtiva si scoprirà essere sepolta sotto la melma del fiume inglese, con gran disappunto del detective, che per la rabbia si farà una doppia dose.

Il mastino dei Baskervilles

Il malvagio mastino.

Il romanzo appare emblematico già dal titolo per il nome inconsueto (leggasi: indecifrabile) dei protagonisti, e cioè i Baskervilles. L'ultimo componente di questa rinomata (?) e nobile (?!?) famiglia ha ereditato una stupenda magione con vista sulla circostante brughiera, ameno luogo dove si possono osservare licheni, arbusti secchi e nessun animale, perennemente nuvoloso e con pioggia diuturna. Il problema è che tutti i suoi avi sono stati dilaniati e uccisi da un mastino gigante mannaro che dimora nella brughiera stessa. La magione si rivela altrettanto stupefacente, vecchia di undici secoli e con uno strato di polvere così alto da farla sembrare inizialmente un deposito per materiali edili. A complicare la situazione, si aggiungono i domestici:

  • un maggiordomo alto e dinoccolato, con una lunga barba e un carattere decisamente tutto d'un pezzo. Alterna infatti scatti d'ira con uno strisciante servilismo verso il padrone. Come se non bastasse, la sua occupazione preferita è quella di alzarsi in segreto alle due di notte per guardare fuori dalla finestra con una candela.
  • La moglie del maggiordomo, che piange a squarciagola nel cuore della notte senza un motivo apparente, suscitando i sospetti di Watson che, da bravo medico, solo dopo due giorni si decide a scoprire perché ella è così triste.

Watson viene mandato da Holmes in avanscoperta dal Bisker...Whiskey...Baskervilles: in questo modo Holmes dimostra quanto interesse comporti in lui la sua professione.
Watson, da bravo assistente fedele, non scopre assolutamente nulla, se non che il maggiordomo, durante le sue scampagnate notturne, faceva semplicemente segnali luminosi con la candela al fratello della moglie, un pazzo assassino evaso e nascostosi nella brughiera, il quale verrà ovviamente perdonato dal medico e dal padrone di casa. Inoltre Watson scopre una misteriosa entità che si cela, come l'assassino, nella ridente brughiera. Durante un'ulteriore scampagnata in quel luogo ameno e gaio, Watson trova delle abitazioni risalenti al neolitico (tipiche case scozzesi in materiale scadente): entratovi, scopre che uno degli abitanti di esse, nonché la misteriosa figura nella brughiera, è nientepopodimeno che Holmes stesso, teletrasportatosi da Londra alla Scozia per osservare gli avvenimenti. Il lettore si domanderà perché Watson non colpisca violentemente in faccia Holmes con un pugno, avendolo fatto andare fino a lì per poi prenderlo per il culo andandoci anche lui.
Holmes si presenta senza bagagli al seguito dal Baskervilles, da perfetto scroccone: ma nel giro di poche ore, scopre che il mastino non è un'entità soprannaturale come Mike Bongiorno o Luca Giurato, bensì è un vero mastino il cui proprietario è un entomologo[1] vicino di casa del Baskervilles. DOpo un emozionante appostamento notturno, completo di effetti speciali come la nebbia, compare il mastino fosforescente, che viene messo al tappeto da Holmes con qualche colpo di rivoltella. L'entomologo viene arrestato e la fiaba finisce così, col botto.

Precursori

  • Zadig, di Voltaire (Sultano: "Avete visto il mio cavallo?" Zadig: "Un cavallo, quattro zampe? Pelo nero? Sella dorata? Aveva mangiato pesante questa mattina?" Sultano: "Sìsìsì, sì a tutto" "Mi spiace, non l'ho proprio visto!" E il Sultano lo manda in galera... ma Zadig il cavallo proprio non l'aveva visto, l'aveva solo dedotto)
  • Auguste Dupin, il ladro gentiluomo inventato da Edgar Allan Poe, noto per scoprire colpevoli improbabili ("L'Assassino... è un orango-tango!"), trovare lettere nascoste in bella vista, per il totale di tre storie.
Holmes dichiara nella prima storia: "Dupin? Un mediocre!"
  • Pastroche, il poliziotto francese rivoluzionario.
Holmes dichiara nel corso della storia: "Pastroche? Un pasticcione!"

Quando Watson gli ha chiesto di Zadig, Holmes è cascato dalle nuvole: "Zazà? Come? Cosa? Quando?" si è levato la maschera, e, rivelandosi essere Lupin III, si è dileguato all'orizzonte in una nuvoletta di polvere.

Personaggi ispirati a Sherlock Holmes, comprese le viete imitazioni

  • Jerry Cornelius: quello del garage, del progetto finale e di tante, altre, cose.
  • Topolino
  • Herlock Sholmes (avversario di Lupin III)
  • Mr. Bean
  • Detective Conan (lui, il nano malefico! Fin dal nome...)
  • Dr. House (non Holme, House! Fin dal nome... ): risolve casi impossibili. Il suo assistente è sempre il dottor What s'on?
  • Il dottor Bell: fin dal nome! Personaggio del fumetto francese. Casi improbabili, come il caso dell'aspirante assassino con due teste, il caso del fantasma malato, il caso del bottone senziente. Il caso del gatto parlante ma di questo non sono sicuro e indagherò.

Note

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  1. ^ Uno studioso di insetti, ignorante!