Saturno (divinità): differenze tra le versioni
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'''Saturno''' era il [[dio]] romano dell'[[agricoltura]], del bestiame, dei vigneti e della [[bella vita]]; secondo molti il suo stesso nome significherebbe "''Abbondanza''". Come si possa confonderlo con un [[Crono|dio castratore e mangiabambini]] non è ben chiaro. |
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All'[[alba]] dei tempi Saturno governava sul [[mondo]] dove l'[[uomo]] viveva in pace a fianco del [[brontosauro]], immerso in un'eterna [[primavera]] e organizzato in tanti piccoli [[kolkhoz]] felici e ridenti.<br /> |
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Ovviamente le cose non potevano durare per sempre e Saturno fu scalzato dal [[figlio]] [[Giove (divinità)|Giove]], al grido di "''Rottamiamo la gerontocrazia!''" Solo e senza amici Saturno capitò nel [[Lazio (regione)|Lazio]], dove fu accolto da [[Giano]] e dove si stabilì, regalando alla gente del posto un prezioso aiuto per rendere più produttivi i loro campi e più corroborante l'[[aria]] di [[campagna]]: lo [[sterco]]. |
Ovviamente le cose non potevano durare per sempre e Saturno fu scalzato dal [[figlio]] [[Giove (divinità)|Giove]], al grido di "''Rottamiamo la gerontocrazia!''" Solo e senza amici Saturno capitò nel [[Lazio (regione)|Lazio]], dove fu accolto da [[Giano]] e dove si stabilì, regalando alla gente del posto un prezioso aiuto per rendere più produttivi i loro campi e più corroborante l'[[aria]] di [[campagna]]: lo [[sterco]]. |
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Quando i romani vennero a contatto con la [[cultura]] greca adattarono i loro dei a quelli ellenici per non fare la figura dei buzzurri ignoranti davanti ai raffinati [[greci]]. La cosa non funzionò tuttavia, forse a causa del loro forte [[accento]] da terroni.<br /> |
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In ogni caso Saturno fu fatto corrispondere al greco [[Crono]] e quindi divenne il tirannico [[padre]] padrone che ingurgitava i figli avuti da [[Gea]]. Perché poi continuassero a raffigurarlo ridente e panciuto o lo festeggiassero ubriacandosi e cantando resta un [[mistero]]. |
In ogni caso Saturno fu fatto corrispondere al greco [[Crono]] e quindi divenne il tirannico [[padre]] padrone che ingurgitava i figli avuti da [[Gea]]. Perché poi continuassero a raffigurarlo ridente e panciuto o lo festeggiassero ubriacandosi e cantando resta un [[mistero]]. |
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Saturno veniva festeggiato durante i saturnali, un periodo di circa una settimana a metà [[Dicembre]]. In questo lasso di [[tempo]] si invertivano i rapporti di [[schiavo]]-padrone e tutti i codici morali venivano abbandonati in favore delle attività più depravate che la [[mente]] umana riuscisse a concepire. Si può dunque ben capire perché i romani non facessero nulla tutto l'[[anno]], in trepidante attesa dei successivi saturnali. |
Saturno veniva festeggiato durante i saturnali, un periodo di circa una settimana a metà [[Dicembre]]. In questo lasso di [[tempo]] si invertivano i rapporti di [[schiavo]]-padrone e tutti i codici morali venivano abbandonati in favore delle attività più depravate che la [[mente]] umana riuscisse a concepire. Si può dunque ben capire perché i romani non facessero nulla tutto l'[[anno]], in trepidante attesa dei successivi saturnali. |
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[[Categoria:Divinità]] |
[[Categoria:Divinità]] |
Versione attuale delle 15:54, 25 dic 2022
Saturno era il dio romano dell'agricoltura, del bestiame, dei vigneti e della bella vita; secondo molti il suo stesso nome significherebbe "Abbondanza". Come si possa confonderlo con un dio castratore e mangiabambini non è ben chiaro.
Il mito
All'alba dei tempi Saturno governava sul mondo dove l'uomo viveva in pace a fianco del brontosauro, immerso in un'eterna primavera e organizzato in tanti piccoli kolkhoz felici e ridenti.
Ovviamente le cose non potevano durare per sempre e Saturno fu scalzato dal figlio Giove, al grido di "Rottamiamo la gerontocrazia!" Solo e senza amici Saturno capitò nel Lazio, dove fu accolto da Giano e dove si stabilì, regalando alla gente del posto un prezioso aiuto per rendere più produttivi i loro campi e più corroborante l'aria di campagna: lo sterco.
L'influsso greco
Quando i romani vennero a contatto con la cultura greca adattarono i loro dei a quelli ellenici per non fare la figura dei buzzurri ignoranti davanti ai raffinati greci. La cosa non funzionò tuttavia, forse a causa del loro forte accento da terroni.
In ogni caso Saturno fu fatto corrispondere al greco Crono e quindi divenne il tirannico padre padrone che ingurgitava i figli avuti da Gea. Perché poi continuassero a raffigurarlo ridente e panciuto o lo festeggiassero ubriacandosi e cantando resta un mistero.
Il culto a Roma
Saturno veniva festeggiato durante i saturnali, un periodo di circa una settimana a metà Dicembre. In questo lasso di tempo si invertivano i rapporti di schiavo-padrone e tutti i codici morali venivano abbandonati in favore delle attività più depravate che la mente umana riuscisse a concepire. Si può dunque ben capire perché i romani non facessero nulla tutto l'anno, in trepidante attesa dei successivi saturnali.