Robinson Crusoe

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Venerdì : Ma badrone tu hai detto che il Venerdì non si mangia garne
Robinson : Non devi mordere: succhia!

Robinson Crusoe di Robert Louis Stevenson è il primo romanzo gay della storia della letteratura.

Il naufragio

Robinson Crusoe si imbarca clandestinamente su una nave a vela per evitare l'arresto per sodomia. La nave prima sbaglia rotta, poi si ferma in mezzo all'oceano per mancanza di benzina, poi incontra una tempesta che la fa naufragare. Sopravvive solo Robinson grazie alla sua fortuna dovuta al fatto che è stato sodomizzato da un prete ricchione. Riesce a raggiungere terra a nuoto e si trova su un'isola deserta, come gli dice il cartello "ISOLA DESERTA" che c'è sulla spiaggia.

Venerdì

Ora lui si trova in mutande, infreddolito, morto di fame e senza niente, come un cassintegrato. Ma mentre sta per suicidarsi sbattendosi in testa una noce di cocco, la noce si rompe e lui mangia il cocco rosicchiandolo dalla scorza. Poi comincia a raccogliere maruzze ed alghe per la fame e nel frattempo sulla piaggia giunge una barca di selvaggi, che lui riconosce per essere selvaggi perchè somigliano proprio a dei selvaggi, con un prigioniero che loro vogliono cucinarsi rosmarino e brace. Stanno per ammazzarlo quando vedono Crusoe che fa così schifo da fargli passare la fame. Crusoe, siccome a mangiato alghe e maruzze,emette un rutto che solleva una nuvola di sabbia ed i selvaggi che sembrano selvaggi si spaventano, si schifano, rinunciano al pranzo cannibale, lasciano il prigioniero nero e fuggono a piedi in mare. Crusoe chiede al prigioniero come si chiama ed ottiene come risposta:" E parla selvaggio, stronzo. Non lo sai che io non ho studiato inglese?" e allora Crusoe, che non ha capito un beneamato cazzo di quello che ha detto il negro, lo chiama Venerdì. "Tu da oggi ti chiami Venerdì." dice Crusoe. "Gome zarebbe? - pensa Venerdì - Io mi ghiamo Vemneriaunzepiotripocheraticosmu! Se non gli biaceva non boteva chiamarmi, che so? Temistocle, Prosdocimo, Alcibiade, Neottolemo, Vercingetorige? Ma ghi crede di essere guesto? L'Ufficio Anagrafe?"

Amicizia tra Crusoe e Venerdì

Comunque quella notte, mentre dormivano, Venerdì sente una cosa calda dietro."Ma che mi ha messo lo scaldino?" pensa Venerdì "Ma che è scemo? Qua siamo ai tropici!" Poi si accorge che lo scaldino ha forma tubolare e che lo spinge come una supposta.. Venerdì si oppone alla cosa ma Crusoe lo picchia in testa con un bastone e lo obbliga a sottostare, cioè a stare sotto, fino ai bruciori di culo. Crusoe mette Venerdì al lavoro: gli fa costruire una casa con piscina e doppi servizi, lo manda a pescare granchi ed aragoste, lo fa cucinare, lavare i piatti, fargli pediluvio, pedicue e pompino, gli fa lavare ogni mattina le uniche mutande che gli sono rimaste (Venerdì invece porta una foglia di babano sulla banana). "Ma du guarda guesto!- pensa Venerdì - Mi ha breso per un'ugraina? Ma io vado al sindagato e gli faccio causa!"

Ma un giorno Crusoe si ammala, è debolissimo, ed allora Venerdì, dopo essersi infarinato il cazzo nella sabbia, lo mette a pancia sotto e gli fa lo stesso servizio della supposta. La cosa è dolorosa, Venerdì è un negro col cazzo da negro, ma alla fine Robinson deve cedere, anche se il suo urlo richiama tutti i bagnati dell'isola deserta. Robinson continua ad urlare per circa un'ora e poi corre in mare a sedersi nell'acqua, che per questa ragione comincia a fumare.

La nave della salvezza

Alla fine arriva una nave da crociera che porta una comitiva di trans diretti ad un concerto porno di Adriano Pappalardo. Crusoe e Venerdì. col fumo, urla e sculetti, riescono ad attirare l'attenzione, vengono presi a bordo e tastati dai trans,ma questi, non avendo risposte si accorgono che i due sono erano affrociati e li ributtano a mare. I due tornano a nuoto sull'isola dove aprono un albergo dal nome: " Anal Black and Wite" e una rivendita di dildo fabbricati a Venerdì col legno di cocco.

Il filosofo Raffaele Quagliulo sul personaggio di Venerdì

Al Prof.Raffaele Quagliulo, autore del trattato Eros ad tergum, abbiamo chiesto di delucidarci sull'importanza filosofica del personaggio di Venerdì.

- Domanda: “Professore, che può dirci di Venerdì?”
- Risposta: “Te lo dico fra tre giorni...oggi è martedì”
- Domanda: “Ma no, Professore! mi riferivo al personaggio di Stevenson.”
- Risposta: “Stevenson? Giocava con la Lazio?”
- Domanda: “Ma no,no. Il romanzo, il romanzoooo...”
- Risposta: “ Ah! Così questo Stevenson ha scritto un romanzo sulla Lazio?”
- Domanda: “Noo, noooo, ma quale Lazio e Lazio, Dio solforico! Il romanzo Robinson Crusoe, quello del naufrago sull'isola deserta..”
- Risposta: “ Ah, si? E che ha fatto?”
- Domanda: “San Licopodio martire!!!...Robison sbarca sull'isola e trova un negro e lo chiama Venerdì, ricorda?”
- Risposta: “Si, si. Ho capito...ho capito...ma a quel che ne sono fra i due....sai...l'sola è deserta...la donna manca...eeee...”
- Domanda: “Ma l'importanza filosofica di Venerdì?”
- Risposta: “E' l'espressione del dualismo frocico aristotelico..dimostra che o lo prendi o lo dai. Venerdì, il nero, era inculprendente....ma sei sicuro che Stevenson non giocava con la Lazio? oppure era Bucchinson? Sai, quel "son" alla fine del cognome vuol dire "figlio di..". Stevenson significa figlio di Steven, Robinson figlio di Robin, e Bucchinson...”