Regola di Ruffini: differenze tra le versioni

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{{Cit|Non sbaglia mai!|[[Max Pezzali]] sulla regola di Ruffini, prima di essere pestato a sangue dal professore}}
{{Cit|Non sbaglia mai!|[[Max Pezzali]] sulla regola di Ruffini, prima di essere pestato a sangue dal professore}}

Versione attuale delle 19:13, 14 dic 2020

« Non sbaglia mai! »
(Max Pezzali sulla regola di Ruffini, prima di essere pestato a sangue dal professore)
« È un metodo potente »
(Rambo su Ruffini)
« Perché scomporre i polinomi? Che male ci hanno fatto? »
(L'Osservatore Romano)
« La regola di Ruffini è il male. »
(Studente)
« Ma è sempre più divertente dell'omonimo "comico". »
(Matematico su citazione precedente[1])

La regola di scomposizione di Ruffini è una tecnica che permette di ridurre velocemente un polinomio[2] in tanti piccoli fattori, anche se si applica di più alla scomposizione dei coglioni di chi la pratica. Essa è stata inventata da Paolo Ruffini (sì, quello di Colorado), di cui purtroppo non conosciamo l'indirizzo.[3]

Questa regola è utilissima per risolvere le equazioni di cui conoscete già la soluzione.

E allora a che serve?

A dimostrare il risultato che conoscete già, ma con eleganza.

L'algoritmo

La regola di Ruffini dice che se hai un polinomio di forma

P(x)=

             ____        _|_      ____
             _||_  +    /(_)\ =   _||_ 
             /__\        / \      /__\
                        /   \    __||__
                                / (__) \
                                  /  \
                                 /    \     
                              

e un binomio dalla forma di un copricapo di piume A(x), il loro quoziente è l'immagine di un capo indiano. Dato che questa procedura è davvero molto semplice, nessun matematico di rispetto volle ascoltare il nostro Ruffo, che fu costretto a immetterci altri millemila calcoli inutili:

Spiegazione Pratica per il Metodo della Scomposizione dei Polinomi

In parole povere, per chi non avesse capito quello che c'è scritto sopra, la regola di Ruffini è piuttosto semplice da applicare: seguita la semplice guida a passi e persino tu potresti capire il suo funzionamento:

  • 1:Supponiamo di voler scomporre il simpatico polinomio X²+2x+4: per prima cosa dobbiamo trovare un numero che,sostituito alla x dia come risultato totale 0.

esempio : P(1)=1²+2x+4=7 è diverso da zero. Prova tu allora, niubbo, a cercare il numero magico! (usando gli insiemi magici N, Z e Q)

  • 2:Una volta trovato il numero scrivete su un foglio questa tabella e compilatela come scritto:
+2x +4
Ruffini mostra quanto l'algebra può essere Cool
Risultato 1 risultato 2
(Numero da usare per scomporre il polinomio) x² diviso per x e moltiplicato per il numero usato per scomporre il polinomio (che chiameremo risultato 1) risultato 1 +2x fratto x e moltiplicato per il numero per scomporre il polinomio (che chiameremo risultato 2) risultato 2 +4

Dovrete compilare la tabella seguendo questo l'ordine: numero usato per scomporre il polinomio,i monomi che compongono il polinomio(cioè x²;2x e 4); casella x² in alto, casella x² in basso; casella subito sotto (x² diviso per x e moltiplicato per il numero[...]risultato 1); la casella della colonna successiva(Risultato 1);quella subito sotto; quella nell'ultima colonna in alto(risultato 2); quella subito sotto e infine l'ultima in basso a destra(risultato 2 + 4). Una volta finito tutto, se la casella "risultato 2+ 4" darà come risultato 0, bene, avrete ottenuto il vostro scopo. Complimenti!

Nota: consiglio di provare con questo esempio, dato che è uno dei più facili (quindi vuol dire che se non riesci a scomporlo sei un povero pirla!)

  • 3: Una volta completato la tabella, scrivete il risultato così:

(risultato 1+risultato 2)(risultato 1 + numero usato per scomporre il polinomio cambiato di segno!)

Considerazioni etiche

  • Non esistono metodi alternativi, che non comportano la scomposizione in fattori? Risposta: sì, la forza bruta.

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Note

  1. ^ e ha ragione
  2. ^ O un polipo.
  3. ^ Era Modena, ma è morto.