Notte in cui rubarono la Norvegia
La notte in cui rubarono la Norvegia è il nome dato ad uno dei più grandi misteri del ventordicesimo secolo.
L'evento
Il Quintordici dicettobre duemilaequalcosa, secondo le fonti a noi pervenute, è il giorno in cui una grande e florida Nazione è scomparsa improvvisamente e senza alcun motivo apparente. I giornalisti si sono immediatamente accaniti come bestie sulla vicenda, scatenando polemiche e scandali che hanno portato il premier italiano Silvio Berlusconi, che non c'entrava un emerito cazzo, a commentare:
Dopo questo breve, inaspettato e sconvolgente annuncio, l'FBI è immediatamente intervenuta per dichiarare che la Norvegia, questo il nome dato alla misteriosa Nazione, non era mai esistita ma era stata frutto di un'allucinazione prolungata generata dai freddi climi artici, accompagnati da una dieta a base di grasso di yak, a cui la popolazione nordica è da sempre sottoposta.
Le reazioni a queste dichiarazioni sono state molteplici e immediate[1].
Le reazioni
Internet
Immediatamente sono sorti sul web migliaia di siti dedicati al mistero, perlopiù dal titolo "Ragazzi, sono pazzo io oppure qui stanno insabbiando la scomparsa della Norvegia?" oppure "Ehi, avete visto quei niubbi che credono che la Norvegia sia esistita?".
La maggior parte di questi siti si sono distrutti a vicenda nel giro di poche ore, i primi perché i fondatori non riuscironoo a trovare su Internet nessuna foto della Norvegia, finendo col suicidarsi dalla disperazione; i secondi perché, guardando su un atlante cartaceo, si resero conto della verità e furono giustiziati deportati trasferiti in un luogo sicuro dall'Interpol.
Giornali
La notizia si diffuse in tutto il mondo grazie ai giornali, nei quali abili reporter esposero dettagliatamente e senza opinioni politiche e personali i fatti così come erano accaduti. Ben presto quindi tutto il mondo seppe, ed ognuno la vide a modo suo, proprio come i giornalisti. I risultati fecero crollare la borsa di Tokyo e Wall Street se la rise di gusto, scatenando i sospetti del popolo americano che, fuorioso, la diede alle fiamme. Era il 12+1+234-410 Dicembre 2000+qualcosa.
Televisione
La notte in cui rubarono la Norvegia divenne l'unico argomento di discussione dei 18 mesi successivi, e fu riproposto in ogni possibile modo. Alcuni esempi:
Tutti coloro che ipotizzavano fosse opera di un piano ben preciso ordito da qualcuno scomparvero per riapparire in seguito in comode rate mensili, così gli investigatori decisero di escludere quella pista, siccome non portava da nessuna parte[2].
Vista la notevole popolarità dell'evento, qualche regista americano in quel momento disoccupato decise di realizzarne un film il più fedele possibile, che infatti chiamò "Norway: the Atlantis sons revenge". Fu un successo strepitoso in tutto il mondo, e vinse un Oscar come "Film più educativo dell'anno". Infatti il tasso di esplosioni atomiche nelle stazioni spaziali orbitanti calò fino allo 0%[3].
Letteratura
La notte in cui rubarono la Norvegia diede anche l'opportunità a Dan Brown di tornare a lavorare con il suo ultimo libro, "La verità dietro l'ombra delle menzogne di ghiaccio ordite dai demoni in Norvegia nell'Anno 0", nel quale riunisce svariate testimonianze di esimi professori ed espone la tesi definitiva secondo cui un culto satanista che ha per massimi esponenti i membri più potenti del Vaticano, infiltrati da tempo immemore, ha intenzione di distruggere il mondo causando una crisi globale nel mercato dell'IKEA[4].
Il libro ha avuto un successo editoriale così enorme che è stato realizzato uno sceneggiato sulla vita dell'autore intitolato "Fanculo Dan Brown!", che ha avuto ben più successo del libro.
Note
- ^ se escludiamo i cordiali inviti degli italiani al loro premier ad andare in vacanza, solo immediate
- ^ la polizia americana ne ha sempre di questi colpi di genio
- ^ poco importa che lo fosse sempre stato
- ^ per far quadrare i conti, nel suo libro l'IKEA è Norvegese, la 4Kids è spagnola, il Vaticano è un piccolo santuario situato in cima al Monte Bianco e babbo Natale vive in Cina