Nonsource:Storia di un estintore abbandonato

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« Che tenerezza! »
(Tu, durante la lettura.)

Riposto in un angolino remoto di una stanza remota giace un estintore abbandonato. È rosso e schiumante dalla rabbia, ma nessuno ci fa caso. Chissà quali storie nasconderà...

Una triste realtà: l'indifferenza delle persone verso gli estintori.
L'estintore si lancia nella mischia, pronto a colpire un teppista e salvare la città.

Questo racconto nasce per sensibilizzare l'opinione pubblica su un tema trascurato: gli estintori. Spesso ritenuti dei semplici oggetti, trattati come cose e sfruttati, il tutto nel disinteresse generale. Il racconto vuole dare un segno di cambiamento mostrando una realtà del tutto inedita e svelando i pensieri di un estintore abbandonato.

Un giorno lontano del passato

Nacqui 5 anni fa. Mia madre era un uomo. Mi partorì nella fabbrica in cui lavorava e forse tuttora vi lavora. Mi abbandonò appena nato in quella stessa fabbrica e un camionista mi schiaffò senza troppi problemi nel rimorchio del suo autoarticolato assieme ad altri estintori orfani come me. Dopo un paio d'ore non rividi mai più nemmeno loro.

Passarono due anni dalla mia nascita, dopodiché fui agganciato in una scuola. No, non mi diedero stipendi né mi furono pagati salari in nero o compensi in schiuma o vivande di alcun genere, mi agganciarono per l'impugnatura per due lunghi anni, finché un mio amico umano, chiamato dai suoi simili piromane, un giorno fece in modo di far vedere che potevo essere d'aiuto alla società. Lui aveva fatto fuoco e fiamme, io raffreddai l'ambiente mentre un gruppo spropositato di persone giubilava fuori dall'istituto.

Quello era il mio momento di gloria, era il momento in cui un estintore come me si sarebbe potuto inserire nel mondo, ma il destino sembra essersi preso di nuovo gioco di me. Qualcun altro mi aveva sottratto il titolo di supereroe, un vigile del fuoco. Bah, che ipocrisia, quello lì non era in grado nemmeno di spegnere un centinaio di candele con un solo soffio.

Un giorno lontano del presente

L'estintore sfoga la sua frustrazione su un oggetto in fiamme, mentre un pompiere cerca di trattenerlo.

Sono di nuovo appeso al muro. Ho imparato a essere freddo, ma pur sempre attaccato perché non riesco a togliermi sto cazzo di gancio dall'impugnatura. Coloro che ho aiutato mi passano davanti senza rivolgermi nemmeno uno sguardo, neanche un cenno con la testa o un Buongiorno Estintor Rossi. Mi sento ferito, mi sento usato, ma è meglio che non ci pensi troppo, altrimenti mi scoppia la leva. Hanno chiamato tutti me quando c'era bisogno e adesso non mi è più amico nessuno. Anzi, se qualcuno mi rivolge la parola viene addirittura definito pazzo.

Il mio problema più grande adesso è trovarmi una fidanzata, ma mi accontenterei anche di una che mi faccia alzare l'erogatore una volta ogni tanto. Ma dove saranno finite tutte le estintrici? Si saranno mica estinte? La solitudine mi fa fare battute squallide. Purtroppo nemmeno questo fatto posso cambiare, noi estintori veniamo etichettati dalla nascita, solo perché qualcuno di noi è stato usato al posto di una spranga. Le schiumogeni nere ci sono in ogni famiglia.

Un giorno lontano nel futuro

I robot sono supergentilissimi. Ora ho tanti amici con cui poter parlare liberamente di Mg(NO3)2, una cyborg che non fa la schizzinosa riguardo a pompe o tubi elastici e, infine, gambe e braccia elettroniche per un lavoro vero. Spruzzo felicità a forma di schiuma da tutti i pori, cioè dall'erogatore. Questo 2015 è una vera figata!

Morale

Restare sobri può ostacolare la stesura di un capolavoro. L'autore di questo articolo era difatti astemio.