Nonnotizie:Tassa sul mestruo fissa al 22%

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15 maggio 2019

« [...]i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli. Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà. »

No, non è la Bibbia, è il regime verde pisello che ce lo ricorda. Ieri è infatti stata deliberata in Camera la repulsione verso l'emendamento che avrebbe ridotto l'IVA, e quindi il prezzo, su beni di evidente necessità dedicati all'igiene femminile, nella fattispecie assorbenti, salvaslip, coppette vaginali e calici rituali per Mammon.

Il tumulto e lo spargimento di sangue che ne sono conseguiti sono stati... Impressionanti, per usare un eufemismo, ma del tutto normali considerata la sincronizzazione del ciclo di 200 e passa deputate, una pessima notizia per le proprie passere e una collettiva sindrome premestruale: molte palle sarebbero potute cadere, questo avrebbe richiesto però l'esistenza delle suddette palle nelle mutande dei deputati[citazione necessaria]. Di grande sorpresa è stato il genere delle voci del dissenso sull'emendamento, due donne. Carla "Gillette" Ruocco e Laura "odio il mio genere" Castelli, entrambe donne, entrambe pentastellate, hanno giustificato con spese e perdite finanziarie il rifiuto dell'emendamento, apparentemente spese dell'ordine dei triliardi, senza parlare della assolutamente reale guerra europea contro le passere portata avanti dai mulini olandesi.

Ma lo scandalo si è ripercosso come sempre sui social, riportando in auge l'hashtag #tampontax e promuovendo le affermazioni da mercato ortofrutticolo del popolino tuttologo. Cavalieri dalla scintillante armatura e sacerdotesse dalle purpuree vesti portano avanti tutt'ora post infiniti su coppette vaginali, diritti ornitologici e igiene intima. Insomma, mentre instagram diventa una pubblicità progresso stile Vagisil, nella redazione del Nonciclopediano ci siamo portati avanti con indagini approfondite che mostrano ora una faccia completamente diversa dello scandalo Tampon Tax. La ragione del rifiuto dell'emendamento riguarda infatti un accordo internazionale con la Francia: la situazione si fa compliqué.

Risale infatti al 2015 l'emendamento che portava, in Francia, l'IVA sui beni di necessità femminile dal 20% al 5,5%, e fino al 2018 non c'erano ragioni per essere scontenti di ciò, asfalto e marciapiedi rimanevano non rossi, anche a basso prezzo per le consumatrici mangia-lumache. Ma nel 2018 con l'incremento del movimento popolare di insurrezione dei Gilet Gialli il governo francese si è dovuto impuntare per ridurre le importazioni di pigmenti, in modo tale che i Gilet Gialli non divenissero Gilet Arcobaleno: un governo può sempre ordinare alle forze dell'ordine di picchiare a sangue dei Gilet gialli, ma se fossero Gilet Arcobaleno incorrerebbero in accuse di omofobia, divenendo persecutori. Bloccando l'importazione di pigmenti coloranti, si è anche bloccata la manifattura di tappeti rossi da stendere per pomposi gala francesi, per pompose cerimonie francesi e pomposi pompini francesi. Questa penuria di tappeti rossi riverbera fino ad oggi, nel pieno del Festival del cinema di Cannes: ad un tale livello di consumo di tappeti rossi, il Festival di Cannes del 2019 sarebbe stato il primo festival con tappeti bianchi. Così, all'inizio del 2019, i governi Francese e Italiano si sono accordati, in segreto, per tenere gli assorbenti a prezzi proibitivi in Italia e di far sfilare sui "Red" Carpet francesi le attrici italiane per prime nella speranza che il sangue fluisse sul tappeto bianco rendendolo gratuitamente rosso.

Fonti