Nonnotizie:Nasce Vegracula, il Dracula vegano

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7 ottobre 2015

Un'illustrazione di Vegracula. Le spremute di sedano gli hanno donato una sana carnagione verdognola

Una nuova pagina si aggiunge nella storia della letteratura vegana. Il merito è di Abramo Stocherro, una delle menti più geniali del movimento veg: ben 40 punti QI contro i 5 della media dei veg. Lo scrittore vicentino ha spiegato la nascita dell'idea durante un'intervista:

« Era sera e stavo seduto sulla scrivania. Vedo il mio gàto che se posa sul libro Dracula, e lì nasce l'idea. Mangiare il gàto. [1] »

Lo scrittore ha successivamente parlato di come rileggendo il libro sul quale si era posato il gatto ha avuto l'idea di creare Vegracula.
I cambiamenti rispetto al Dracula di Bram Stocker sono evidenti. L'aglio, che nel romanzo del 1897 costituisce una delle armi principali contro il Conte, è stato sostituito dalle costatelle. Per uccidere Vegracula occorre piantargli un paletto nel cuore, a patto che il paletto prima fungesse da spiedino. Vegracula nel romanzo azzanna i pomodori, è alleato degli zombie, i crudisti per eccellenza, e di Frankenstein, qui respirariano, che schiatta per denutrizione nelle prime pagine del libro. Il romanzo stavolta si conclude con la vittoria del sanguinario... frullatario conte della Transilvania: infatti i nemici, tutti carnivori, muoiono per tumori consentendo la vittoria di Vegracula.

Note

  1. ^ Si ok, è vegano, ma che ci vuoi fare? È pur sempre vicentino!