Nonnotizie:Imitatore de "La Zanzara" si finge Mussolini, Gasparri abbocca e marcia su Roma

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11 marzo 2014


A volte gli scherzi fatti con le migliori intenzioni possono avere esiti tragici.

È di pochi istanti fa la notizia di un fallito colpo di Stato, sventato dall'intervento congiunto di forze dell'ordine e commessi di Montecitorio in tenuta antisommossa[1].

Ma partiamo dall'inizio

All'origine di tutto, una telefonata della trasmissione radio "La Zanzara" a Gasparri, da parte dello stesso imitatore che in precedenza aveva beffato Vendola, Odifreddi e altri.

Gasparri ha ricevuto la chiamata la mattina del 10 marzo, mentre stava settando le impostazioni del suo nuovo tablet, azione che lo teneva impegnato da oltre un mese.

DRIIIN

Gasparri : Pronto?

CAMERATA GASPARRI AAA-TTENTI!

CAME-RRA-TTA GAS-PA-RRRI! MI SENTITE? SONO LA VOSTRA UNICA GUIDA, L'ITALICA STELLA POLARE IL CUI BALUGINÍO GIUNGE ANCORA, CON ROMANA INCROLLABILE TENACIA, ALLA NOSTRA MARTORIATA PATRIA!

G. : Ahò, ma che è? No guardi, co' Wind me trovo bene, nun me interessa Vodafone...

IN QUESTE CONCITATE ORE, QUANDO LE SORTI DELL'ITALICO SUOLO VENGONO DECISE DA OSCURE TRAME DI PALAZZO E LE PAVIDE DEMOCRAZIE BORGHESI RIMANGONO INERTI DI FRONTE ALLA ROVINA DEI POPOLI, OCCORRONO ARDITEZZA E SPREZZO DEL PERICOLO!

G. : 'Spetta, spetta, mò... 'sta voce... ma che, è 'no scherzo?

CAME-RRA-TTA GAS-PA-RRRI! NON RICONOSCE-TTE LA MIA VOCE? VORRESTE FORSE TOCCARE COLLE DITA IL MIO COSTATO?

Pronto a gettare il cuore oltre l'ostacolo!
G. : Oddìo! Siete Voi! E parlate a me! Ma Duce, ma... io credevo... er, che lei... fosse... insomma... in Paradiso.

LEI NON HA FEDE, CAMERATA GASPARRI! DOPO AVERMI LIBERATO DAL CAMPO IMPERATORE, I NAZISTI MI SOSTITUIRONO CON UN SOSIA, MENTRE IO MI FACEVO IBERNARE SFRUTTANDO LA STESSA TECNOLOGIA POI USATA DAL CAMERATA DISNEY.

Purtroppo il tono stentoreo - ma chiaramente parodistico - dell'imitatore ha avuto un effetto dirompente sull'animo di Gasparri, a giudicare dall'ansimare all'altro capo del telefono. Lo scherzo stava scappando di mano.

Armiamoci e partite!

SONO STAT-TI TEMPI DURI! MA ORA SONO TORNAT-TO, E CHI MI HA TRADI-TTO, LA PAGHERA'!

G. : Beh, se siete qua per Fini, tranquillo. Quello è disperso da anni.

CAMERATA! SERVE UNA SCOSSA A QUEST'ITALIET-TA IN PERENNE ATTESA DI UN UOMO FORTE! È TEMPO DI RIPRENDERCI CIÒ CHE CI SPETTA! È TEMPO DI UNA NUOVA GLOR-RIOSA MARCIA SU ROMA!

Lo sapevo, cazzo! Lo sapevo che sarebbe tornato!
G. : Ma io già ce sto a Roma...

SILENZIO! A CHI I DICASTERI?

G. : A Renzi?

A NOI!

G. : Ma porc.

RAGGIUNGE-TTEMI A MONTE-CCI-TTORIO! CHE LA RIVOLU-ZZIO-NNE ABBIA INIZIO!

La gloriosa marcia

Gasparri ha subito avvertito colleghi e tutti gli

intellettuali di Destra
ERRORE IRREVERSIBILE DEL SISTEMA
ERRORE IRREVERSIBILE DEL SISTEMA

in circolazione perché si unissero all'impresa; noleggiato quindi un tandem a tre (quelli a due erano finiti), insieme a una sagoma di cartone di Julius Evola si è diretto, fascio in resta, alla volta di Montecitorio.

Franato rovinosamente nella prima buca, ha abbandonato il tandem per prendere il tram. Senza biglietto, però, e venendo sgamato subito da un controllore di origini indiane. Al quale Gasparri opponeva fiera resistenza:

« Ahò, se voi 'r biglietto prima ridacce i Marò! »

rifilandogli infine il nome tarocco "Eja Eja Brazorf". Risultato, 52 Euro e discesa immediata.

« Li Maròttaci sua! »

Fatto di corsa l'ultimo tratto, Gasparri è arrivato, cianotico e in iperventilazione, in una Piazza affollata da una manifestazione del nuovissimo "Movimento dei cappi infuocati" (un nome garanzia di moderatismo, assicura il capo), e avvicinatosi il più possibile con il passo del giaguaro, a 20 metri dal Palazzo ha tentato il tutto per tutto, caricando a testa bassa verso il portone. Proprio nel punto più sorvegliato.

« Per l'Impero Italiano! Per l'Abissinia! »
(Gasparri all'arrembaggio.)

La reazione immediata delle forze dell'ordine ha purtroppo vanificato il colpo di mano: circondato, per Gasparri sembrava la fine. Ma all'improvviso un'esplosione: da una nuvola di zolfo usciva La Russa in mimetica, su un MAS a pedali, distogliendo l'attenzione dei presenti. Gasparri ha colto l'occasione al volo: dribblati i poliziotti con una finta di occhio, è riuscito a scappare tra i vicoli, facendo perdere le sue tracce.

La Russa, vistosi accerchiato, si è arrampicato sull'obelisco. Giunto in cima, ha disteso il suo mantello nero e si è tuffato, planando verso l'orizzonte.

"Boia chi vola!" le sue ultime parole.

Li stanno ancora cercando.

Fonte

La burla precedente.

Note

  1. ^ resa obbligatoria da Laura Boldrini dopo le ultime intemperanze dei pentastellati
Questa è una notizia in latrina, sgamata come una delle notizie meno ruffiane evacuate dalla comunità.
È stata punita come tale il giorno 22 febbraio 2015 con 100% di voti (su 13).
Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto.

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