Everest: differenze tra le versioni

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Versione delle 18:09, 18 ago 2011

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« Cazzo, che freddo! »
(Qualcuno sull'Everest)
« Sì, lo skilift è un pò lungo, però ne vale la pena! »
(Sciatore sull'Everest)
« Ma non avevamo detto che questa estate si andava al mare? »
(Moglie al marito.)
« Altissima, Purissima, Levissima! »
(Reinhold Messner quando beve sulla cima dell'Everest)

L'Everest è la montagna più alta della Terra[1]. Per questo motivo è una delle vette più ambite: chi non desidererebbe essere più in alto di chiunque altro, almeno per un momento? Anche solo per ammirare il panorama, respirare aria pulita[2] o sputare in testa a qualcuno.

Non è facile scalare l'Everest: non sta mai fermo.


Etimologia

Nessuno sa perché l'Everest si chiami così. Potevano chiamarlo semplicemente “montagnona”, “quella roba lì a punta” oppure “珠穆朗瑪峰” , per poi dire che quel nome significasse qualcosa nella nostra lingua. Invece no. Valli a capire, questi scalatori.


Recentemente, eminenti professori illuminati ritengono di aver rivelato l'arcano: il nome deriverebbe dal fatto che la montagna è molto alta, ma talmente tanto che quando uno scalatore precipita dalla sua vetta sembra non arrivare mai a terra (insomma, una caduta eterna): da qui il termine inglese “forever”, da cui deriva “Everest”. Alcuni ciarlatani sostengono invece l'ipotesi che il nome della montagna derivi da quello di Sir George Everest, un tizio inutile che lavorò come cartografo in India.


I primi tentativi di scalata

La prima spedizione che ebbe come scopo quello di raggiungere la vetta risale al 1921, e fu finanziata dal governo di quel popolo che indossa sempre le bombette, visto che era l'unico punto da cui si poteva controllare interamente il loro enorme possedimento coloniale, la vicina India.

La spedizione fu un insuccesso, dato che i britannici si accorsero, alla quota di 8012 metri, di aver esaurito tutta la scorta di : in queste condizioni non sarebbe stato possibile festeggiare in modo consono sulla cima. Tornarono quindi a casa, amareggiati.


La prima spedizione che ebbe una certa importanza fu quella del 1924 dove George Mallory e Andrew Irvine, una volta arrivati a pochi passi dalla agognata vetta, decisero improvvisamente di giocare a nascondino. Mallory perse la partita solo nel 1999, quando venne ritrovato inspiegabilmente a fondo valle, in pezzettini minuscoli. Il vincitore Irvine si rivelò al resto del mondo solo nel 2010, 8 anni dopo il ritiro dal mondo della Formula 1 di suo fratello, Eddie Irvine.

Irvine non si vantò mai in pubblico per la vittoria nella partita a nascondino. Forse perchè anch'esso era morto. Ma comunque stiano le cose, la vetta dell'Everest rimase inviolata. O forse no: ancora oggi non si sa con certezza se, prima di nascondersi, i due scalatori abbiano raggiunto il loro scopo. L'unica prova che risolverebbe l'arcano sarebbe una eventuale foto sul cellulare di Mallory. Purtroppo il suddetto cellulare difficilmente resistette a lungo alle rigide temperature Hymalaiane: in fondo, era un semplice Motorola, mica un Nokia.


Il raggiungimento della vetta

Finalmente, il 29 maggio 1953 il fottuto Everest fu conquistato dal Neozelandese Sir Edmund Hillary e dallo Sherpa Tenzing Norgay, che lo scalarono dalla parete sud. La scelta del versante sud fu obbligata poiché il versante nord era chiuso per traffico.

L'arrampicata finale doveva concludersi con l'arrivo contemporaneo in vetta di entrambi gli scalatori, ma il neozelandese giunse qualche secondo prima, perchè riuscì a distrarre il compagno di cordata con un bieco trucco:

- Sir Edmund Hillary: “Ehi, guarda laggiù! Bigfoot!”
- Tenzing Norgay: “Dove?”
- Sir Edmund Hillary: MUAHAHAHAHAHAH!
- Tenzing Norgay: “Ma sei uno stronzo!”

Giunti sulla cima, in segno di ringraziamento a Dio, Hillary pose nella neve una croce[3], mentre Tenzing biscotti, cioccolato e sua moglie. Rimasero sulla vetta un quarto d'ora; poi, discesero alla base per mezzo della funivia che si trovava poco lontano.


« Scusa, ma non potevamo prenderla anche all'andata? »
(Sir Edmund Hillary)
« Avevo solo i soldi per il ritorno. »
(Tenzing Norgay)


Conflitto tra Everest e K2

- Scalatore dell'Everest: “Io sono andato sulla cima del monte più alto del mondo!”
- Scalatore del K2: “Sì, vabbè, prova a scalare il K2!”
- E: “Ripeto, ho scalato l'Everest, non so se mi spiego. Il K2 è per gli eterni secondi!”
- K: “Certo, come no, anche mia nonna riuscirebbe a scalarlo, l'Everest.”
- E: “Beh, mica è una passeggiata! Se è più alto, vuol dire che è più pericoloso.”
- K: “Ma che cazzo dici! Lo sai che in media per ogni 4 alpinisti che tentano la scalata del K2, uno muore? Il K2 è l'ottomila più pericoloso, altro che l'Everest!”
- E: “Sì, ma è sempre la SECONDA montagna più alta.”
- K: “AAAAAAAAAAAAAA!*lo uccide*”


tema.

- Piperita Patty (sottovoce): “Ehi, Marcie, cosa hai scritto nel tema?”
- Marcie: “”Con i suoi 8848 metri, l'Everest è la montagna più alta della Terra.” E tu, capo? Cosa hai scritto?”
- Piperita Patty: “”Alticchio”.”

Note

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  1. ^ o almeno così dicono su Wikipedia.
  2. ^ ma senza ossigeno.
  3. ^ uncinata.


Voci collegate