Nonbooks:Centrare la tazza del cesso

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Sei stanco di lasciare tracce giallastre su tutto il pavimento del bagno? Vorresti per una volta pisciare senza sensi di colpa e complessi di inferiorità per la tua mira di merda? Non vuoi che tua madre ti cazzii ogni volta chiedendoti come fai a farla sempre fuori dal buco? Allora non puoi perderti la guida completa su come centrare la tazza del cesso.

Lezione 1: fare centro non è facile come sembra

Capito cosa intendo per "pieghe della pelle"?

A sentire le donne l'atto dell'urinare per gli uomini dovrebbe essere semplice come innaffiare le piante, basta dirigere bene il tubo e il gioco è fatto, ci riuscirebbe anche un bambino. In realtà questo accade ben poche volte, perché la conformazione del pisciolino umano è piuttosto peculiare; le pieghe della pelle lo rendono più simile a un tubo strozzato, per cui non si sa mai da dove uscirà il liquido in questione. Occorrono esperienza e tatto per intuire a priori la direzione della pisciata ed evitare di irrigare il pavimento, le scarpe, i pantaloni o anche i piedi se siete scalzi.

Quindi la prima cosa da fare è sistemarsi per bene il prepuzio tirando in su e in giù (volendo si può anche approfittare per farsi una sega, ma poi la pisciata è rimandata di almeno un quarto d'ora). Una volta fatto questo le probabilità di insozzare l'ambiente circostante dovrebbero diminuire sensibilmente. Altrimenti ripetere a piacere.

Lezione 2: armare, puntare, fuoco! (anzi, acqua)

L'inizio di una pisciata di solito è così.

Una volta ultimati i preparativi si può dare inizio alla pisciata vera e propria: l'inizio è la parte più importante, poiché è in questo momento che il getto è imprevedibile e quasi ingovernabile, e infatti è sempre in questo momento che avviene il 90% degli incidenti. La cosa migliore è afferrare la mazza molto vicino alla punta, diciamo alla base della cappella, mirare al centro della tazza, lì dove c'è l'acqua (occhio se la pisciata è vigorosa, potrebbero esserci degli schizzi) e rilasciare. Può anche essere utile abbassarsi lievemente sulle ginocchia, in modo da ridurre la distanza dal bersaglio e decrementare quindi l'energia potenziale gravitazionale del getto.

Se si fa centro all'inizio, si può stare tranquilli perché la pressione del getto avrà eliminato le pieghe dalla pelle del prepuzio e quindi in seguito la traiettoria sarà più regolare. Tuttavia, in caso di pisciate molto lunghe si tende a chiudere gli occhi o ad alzare la testa verso il cielo per il sollievo, e c'è il rischio che il liquido se ne vada dove non deve.

Lezione 3: farla da seduti non è solo per le donne

Se fai pipì seduto anche la tazza è più contenta!

Il pisciare in piedi viene comunemente ritenuto una caratteristica distintiva dei maschi, e molti ne vanno giustamente fieri data la flessibilità che comporta: si può sfrattare la vescica rapidamente in ogni situazione, le file nei bagni sono molto più corte e via dicendo. Però il risultato è che le piastrelle del pavimento vicino alla tazza sono di un colore diverso dalle altre. Al limite si può rifare la pavimentazione del bagno usando mattonelle gialle, ma è costoso e poi il giallo è un colore di merda, quindi è il caso di prendere in considerazione l'idea di urinare seduti.

I vantaggi sono molteplici: innanzitutto è possibile espletare due funzioni fisiologiche contemporaneamente con conseguente risparmio di tempo, in secondo luogo farla da seduti può servire, se c'è qualcun altro nella stanza, a nascondere il tuo microscopico cazzino e risparmiarti battute umilianti, infine rilasciare il getto spaparanzati sulla tazza è un'esperienza unica che offre un relax senza pari.

Inoltre pisciando seduti è anche possibile operare in multitasking: ci si può allacciare le scarpe mentre si piscia, farsi la barba col rasoio elettrico o tenere un computer portatile sulle ginocchia. Se nelle vicinanze c'è anche un lavandino ci sono molte altre opzioni; di prima mattina ci si può appoggiare la testa, così ci si può fare altri cinque minuti di sonno mentre la vescica si svuota, oppure se si va di fretta si può pisciare lavandosi i denti.

Tutto questo comporta un rischio quasi pari a zero di sporcare il pavimento. L'unico pericolo è che in certi casi sfortunati, se il wc ha la tavoletta, il getto del piscio può insinuarsi tra essa e il bordo di ceramica della tazza, innaffiando pantaloni e mutande.

Lezione 4: occhio alla scrollata

« Lo disse Socrate, lo confermò Ipponatte, dopo la pisciata il cazzo si sbatte »

Nulla di più giusto, non vogliamo mica macchiare le mutande, vero? Allora occorre ancora un ultimo sforzo prima di riportare il serpente in gabbia.

La scrollata, anche conosciuta come "colpo di coda del pene", è molto rischiosa perché per definizione occorre agitare con violenza l'arnese, ed è quindi difficilissimo evitare gli schizzi. Il modo migliore è svuotarsi per bene prima, in modo da ridurre il più possibile la quantità di residui, incrociare le dita e sperare. Altrimenti si può afferrare il pesce e spremere la punta per far uscire ogni goccia di succo, oppure eseguire la scrollata da seduti.

Lezione bonus: farla fuori dal buco senza che nessuno se ne accorga

Ebbene sì. Siccome è impossibile non sbagliare mai, è necessario conoscere anche questi sotterfugi. Ovviamente si può pulire, con carta igienica, strofinacci umidi o nei casi più gravi spazzolone e detersivo per pavimenti, però è anche possibile fregare tutti: se si è bevuto molto il piscio assumerà un colorito trasparente; molto probabilmente chi lo vedrà penserà che sia acqua, e a nessuno fa schifo un po' d'acqua per terra.

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