Luigi Preiti

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Luigi Preiti (1964 - presto) è un diversamente settentrionale domiciliato nell'alessandrino e di professione muratore, passato alle cronache per il suo hobby di tiro al carabiniere, attività sportiva in cui peraltro ha dimostrato (per fortuna di carabinieri e passanti occasionali) di non eccellere molto.

Biografia e altre minchiate

Luigi che sorride ai giornalisti dopo aver fatto baldoria.

Nato nella ridente cittadina di Rosarno, nella Calabbria Saudita, sin da piccolo amava giocare coi petardi e lì aprì una fallimentare ditta di demolizioni, fallimentare perché la 'ndrangheta aveva già le mani sul 100% del mercato. In séguito si spostò nel Profondo Nord, dove provò a rifarsi una vita costruendo, anziché demolendo; in compenso sfogò la sua passione per la polvere da sparo acquistando un'arma, una pistola calibro .22, per sparare ai militari dell'Arma.

L'ha tentato (è il caso di dirlo)

La mattina del 28 aprile 2013, volendo fare un po' di tiro a segno, il Preiti, approfittando della bella giornata, si recò così come se niente fosse da Rosarno nella Cabidale; infatti, l'alta presenza in quei giorni di cazzari in giacca e cravatta, impegnati a fingere di creare un nuovo governo, favoriva l'alta presenza dei suoi bersagli preferiti. Arrivato all'altezza del Quirinale vide quello che aspettava, un numero notevole di membri delle fozze dell'oddrine. Presa malamente la mira (era tanta l'eccitazione che s'era dimenticato di portar con sé gli occhiali da vista) sparò a caso colpendo due carabinieri ed, en passant, la signora Lia Cesaroni che stava tornanno a casa dar mercato d'a ddomeniga co' na bbusta piena de cigoria e puro de guanciale pe' fa' l'amatriciana.
Nonostante il successivo tentativo di fuga, fu placcato dall'appuntato Esposito Pasquale di Giuseppe, nel tempo libero pilone della squadra di rugby dell'Arma, e scaraventato delicatamente a terra.

Reazioni

Il sindaco Alemanno, con la sua intelligenza comunicativa ha cercato di sbrigarsela parlando di gesto di uno squilibrato, cercando di mettere in mezzo senza che ce ne fosse motivo il solito Movimento 5 Stelle e sminuendo la propria responsabilità come sindaco nella scarsa sicurezza che aveva permesso ad un uomo armato di avvicinarsi al Quirinale.
Angelino Alfano, neoministro degli interni (e già questa è di per sé una notizia scabrosa) è andato nell'ospedale dove son stati ricoverati i due carabinieri colpiti, come se non fosse già bastata la disgrazia che era loro capitata.
Il neo-presidente del consiglio Enrico Letta ha commentato:

« Il buongiorno si vede dal mattino. »

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