Hector Berlioz

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« Mio Dio, abbiate ancora un po' di pazienza. Si prenderanno dei provvedimenti. D'altronde si parla di voi per la croce. »
(Berlioz, parlando ai suoi orchestrali in preda all'esaurimento nervoso, minaccia di crocifiggerli[1])
« Poveri diavoli! Da dove vengono coteste creature? Perché non li sopprimono? E le loro ossa, non si possono utilizzare per fare la colla? »
(Berlioz, sui suoi critici; i critici di Berlioz, su Berlioz stesso - da "Il manicomio musicale")

Hector Berlioz (Côccôdé-Saint-André, 11 dicembre 1803 – Parigi, 8 marzo 1869) è stato un compositore, direttore d'orchestra, critico, scrittore e megalomane francese, noto per il suo temperamento esplosivo. È vissuto nel periodo romantico, quindi era un romantico. È soprattutto noto per le sue gigantesche e mostruose composizioni per orchestra, e, in ambiente psichiatrico, per i suoi reiterati e frustrati tentativi di diventare Beethoven.

Biografia

Le origini segrete

I genitori volevano che lui diventasse medico. Il piccolo Berlioz invece voleva suonare la chitarra elettrica, in anticipo di un secolo (poi si arrangiò con quello a disposizione. Con tutto quello che aveva a disposizione).

Per fortuna è diventato musicista e non medico! Fortuna per i pazienti, cioé.

Il Berlioz bambino sapeva allora, poco di musica... Cosa che i critici più feroci gli rimproverarono per tutto il resto della vita.

Così il piccolo Berlioz si trasferì a Parigi. In seno alla città che si chiama ancora la capitale delle arti[2], era difficile che la passione di Berlioz non si accrescesse invece di sopirsi. Essa esercitò ben presto su di lui un imperio tale che Berlioz, sbavando, abbandonò i banchi della facoltà per correre a sdraiarsi su quelli del conservatorio, venendo immediatamente diseredato dal padre misconosciuto e finendo come corista al teatro del Ginnasio Drammatico.

La sua vocazione era pur tuttavia sì decisa e ferma che, spregiando anzichenò le miserie della vita, il giovine Berlioz, disgustato dai corsi di solfeggio e di diteggiatura, uscì anche dalla scuola di musica, ruttò vigorosamente e comprese che quella era la sua vera, autentica, incommensurabile, cataclismatica vocazione.

Da quel momento, Berlioz compose musica esplosiva.


Super-eroe o supervillain?

« La mia musica conquisterà la Francia! Oppure, perché no?, il mondo intero! »
(Berlioz)

Entusiasta e infervorato quant'altri mai, il giovane Berlioz aveva già deciso da tempo di rivoluzionare il mondo musicale, introducendo elementi eroici, nonché di sviluppare superpoteri acustici. Evvài!

È superfluo notare che questo era già stato fatto da Beethoven?

Berlioz risolse fermamente di non avere più alcun maestro al di fuori della propria esperienza e del proprio estro. Allora non aveva ancora che delle vaghe idee su quello che intendeva fare[3]. Così giovane, il giovane Ettorre Berlioz era già persuaso che la musica dovesse avere un soggetto e un progetto: conquistare il mondo! Ma il suo obiettivo di diventare un superuomo acustico gli apriva due strade: una era quella del supereroe, l'altra era quella, altrettanto dura e ardua, dell'arcicriminale.

Come sarebbe finita questa storia?

Il 5 luglio 1825 ebbe luogo il primo vero atto della sua carriera criminosa: Berlioz diresse una messa[4] scritta da lui.

Detta "messa per orchestra" fu eseguita nella chiesa di San Timpano e successivamente in quella di Sante Trombe di Eustachio. Essa parve inintelligibile tanto agli ascoltatori, quanto ai critici musicali e persino agli stessi musicisti che l'eseguirono. Fu quindi motivo di soddisfazione per il giovane Berlioz: "Bene, i grandi geni partono sempre incompresi!"

A differenza di Mozart e anche di Beethoven, Berlioz scoprì di non avere poteri speciali o supertalenti innati. Non potendo farsi mordere da un ragno radioattivo o costruire un'astronave per farsi beccare dai raggi cosmici (eravamo nel primo Ottocento, dopotutto!), Berlioz optò razionalmente[5] per le due uniche alternative possibili:

  • la sua trasformazione in cyborg musicale;
  • fondare un'Organizzazione vasta e grandiosa, inesorabilmente ai suoi ordini.

Nel Novecento questo sarebbe diventato più usuale, con personaggi del calibro dell'eroico Iron Man o del malvagio Syndrome, ma il giovane Hector fu indubitabilmente il primo nel suo campo.

Cyborg musicale?

Nel 1832, Robert Schumann, il geniale critico musicale, si era danneggiato la mano destra tentando di innestarsi un dito artificiale[6]. Questo non scoraggiò il giovane Berlioz a tentare altre vie: con innesti, per esempio, su suoi collaboratori anziché su se stesso!

Inoltre, mise su l'Organizzazione, detta anche Orchestra, rimpolpandola ipertroficamente e assumendo come elementi abituali le innovazioni straordinarie che Beethoven aveva introdotto nelle sue iperuraniche sperimentazioni (prima di passare ai quartetti).

Lavori di Berlioz

Opere

Musica d'orchestra

  • La Sinfonia Fantastica, così chiamata dal suo stesso autore.[7]

Pezzi cantati, messe, ecc. ecc.

Link esterni

NoteeeeeeEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!! (fortissimo)

  1. ^ in sala mensa.
  2. ^ Oooooh!
  3. ^ qualcosa, comunque. L'idea era di fare qualcosa. Qualsiasi cosa.
  4. ^ Avevamo detto qualunque cosa, no? Ecco, C.V.D.
  5. ^ poiché era un essere logico, decise di diventare illogico. Come verrà dimostrato matematicamente dalla Teoria dei Giochi, quando la situazione non è a tuo favore, l'unica mossa è di gettare in campo l'assurdo.
  6. ^ Per la precisione, si trattava di un anulare supplementare. Il suo scopo era quello di diventare un grande pianista.
  7. ^ È celebre il commento di Mendelssohn: "La chiamano fantastica ma è repellente!" D'altronde, come detto altrove, Berlioz divideva i contemporanei (non in quel modo!)" tanto che al contrario, Franz Liszt, il grande ginnasta pianistico, dopo aver sentito una messa da morto di Berlioz, si fece immediatamente prete. Non aveva il permesso di far messa, però ottenne il potere di esorcizzare il demonio.