George Armstrong Custer

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« I Pellerossa nascondono armi di distruzione di massa »
(Il Generale Custer che giustifica i piani di aggressione americani nei confronti dei Nativi)
« Basta poco, che ce vo'? »
(il Generale Custer motiva le truppe in vista della battaglia del Little Big Horn)
« Se perdo questa battaglia mi ritiro dalla politica »
(Il Generale Custer all'alba della battaglia del Little Big HoAH NO, QUELLO ERA UN ALTRO)
« You misunderestimated me! »
(il Generale Custer a chi gli faceva notare che la battaglia del Little Big Horn sarebbe stata una disfatta)
« Sul Little Big Horn il nemico non passa!  »
( Motto del 7° cavalleggeri.)
« Veni, vidi, viAAARGH!  »
( ultime parole del Generale Custer, che non capì mai un cazzo fino all'ultimo.)


Vita

Il Generale George Dabliu Bush Armstrong Ajeje Brazorf Custer, per gli amici "Generale George Dabliu Bush Armstrong Ajeje Brazorf Custer", fu un esempio tipico di acume americano: attaccò sul loro terreno una coalizione di tribù di pellerossa incazzati come cani, armati fino ai denti dallo stesso esercito americano e quattro volte più numerosi delle sue truppe, lasciandoci la pelle nello scontro finale contro il suo acerrimo nemico Toro Seduto.

Nella sua vita si contraddistinse sempre per la mancanza di disciplina, a causa della quale i suoi genitori erano soliti riprenderlo con "questa casa non è un albergo!", e per l'innata capacità di fare sempre, sempre la cosa sbagliata, cosa che lo rendeva più intelligente della media dei suoi concittadini, e gli permise di scalare rapidamente la gerarchia dell'esercito americano fino ai massimi gradi.

Carriera

Nella sua carriera si contraddistinse sempre per la mancanza di disciplina, a causa della quale i suoi superiori erano soliti riprenderlo con "questa caserma non è un albergo!".

Inoltre si rese famoso per varie azioni da bravo boy-scout quali:

  • Abbandono del posto di comando (era solito appartarsi con una nota baldracca abbandonando il reparto in pieno combattimento, prendendo alla lettera il detto secondo il quale "in guerra ogni buco è trincea")
  • Crudeltà verso i propri soldati, che obbligava a leggere i libri di Fabio Volo (come dite? i soldati in genere a malapena sapevano leggere? va beh, tanto Fabio Volo a malapena sa scrivere);
  • Abbandono dei corpi di due suoi soldati nelle mani dei nativi americani, ma portandosi via le teste;
  • Mancato intervento in difesa di una postazione attaccata dai nativi americani (era in...ehm..."trincea");
  • Aiutare le vecchiette ad attraversare agli incroci, salvo poi abbandonarle nel mezzo allo scattare del verde.

Massima espressione delle sue doti strategiche fu la battaglia del Little Big Horn, l'episodio più famoso della Guerra delle Colline Nere, che giunse al culmine nel 1873 con la tensione salita alle stelle a causa dei lavori per la ferrovia Northern Pacific conosciuta anche come Torino-Lione, il cui percorso attraversava un'area che, secondo i nativi, era sacra (o piena di amianto o sa il cazzo cos'altro). Nonostante l'organizzazione e disponibilità di armamenti dell'esercito, Il Generale Custer riuscì, in circa 25 minuti, a far ammazzare sé stesso e tutti i suoi uomini tranne uno, il trombettiere di origini t̶e̶r̶r̶o̶n̶e̶ diversamente italiano-settentrionali John Cyrus Martin from Nocèr, al secolo Giovanni Ciro Martini da Nocera, arrivato in America facendo il cantante neomelodico sulle navi da crociera e successivamente arruolato coattamente per saldare un debito con l'erario dovuto all'abitudine di parcheggiare il cavallo in seconda fila, che fu scelto personalmente dal Generale tra i suoi 647 uomini per essere inviato a comunicare l'ordine di attacco decisivo all'ala destra della cavalleria. La sua risposta, prima di darsi alla macchia per sempre, fu "stay without thoughts".

A seguito di questa impresa il Generale Custer si guadagnò la nomination per il premio di "fesso dell'anno 1876", che comunque perse, perché era TROPPO FESSO. In compenso stravinse il Darwin Award dello stesso anno, unico trofeo della sua carriera.

Voci correlate