Flavio Insinna: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Affari-Tuoi-Insinna-6.jpg|right|thumb|200px|Flavio Insinna dopo aver compiuto una delle sue nefandezze]]
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==Biografia==
==Biografia==
===I suoi primi disgraziati 20 anni===
Flavio Insinna è nato a Roma il 3 luglio del 1965.
Figlio illegitimo di [[Mussolini]], nasce a [[Ceppaloni]] durante la [[marcia su Roma]] a seguito della relazione del duce con una delle prime lavatrici.

Distintosi subito da piccolo per la sua incommensurabile crudeltà, soprattutto verso il suo cuginetto [[Bruno Vespa]], che rimase traumatizzato tutta la vita, già a 15 anni era uno dei migliori amici di [[Hitler]]. A 18 anni fu messo a capo del [[lager]] di Dachau, dove si divertiva sadicamente a torturare gli ebrei con "Il gioco dei sacchi". Questo gioco consisteva nel dare la possibilità di salvarsi ad un ebreo se riusciva a trovare su venti sacchi i quindici con degli ebrei dentro, senza aprire mai quelli con dentro le SS. Quando in un sacco trovava un ebreo per continuare il gioco doveva ucciderlo, se invece c'era una [[SS]] questa usciva subito dal sacco e apriva il fuoco. Solo [[Rita Levi Montalcini]] riuscì a vincere, ma Insinna si vendicò trucidando la sua gemella. Sfortunatamente per lui ad assistere c'era anche [[Paolo Bonolis]], allora [[SS]], che in seguito gli avrebbe soffiato l'idea.
Ha conseguito il diploma di maturità classica nel 1984 presso il liceo Augusto di Roma.
===La fuga dall'[[Europa]]===

Dopo la sconfitta di Hitler cambiò nome per scappare al processo di Norimberga da Indesit a Insinna.
Insinna aspirava ad entrare nell'Arma dei carabinieri, ma il mancato superamento del test di ammissione lo ha portato ad intraprendere un'altra strada...
[[Immagine:Michele_mirabella_02.jpg|left|thumb|200px|Michele Mirabella appena clonato]]

Nel periodo dal [[1946]] al [[1960]] scappò in [[Argentina]], dove tentò senza riuscirci di creare un clone di Hitler, nacquero così [[Roberto Calderoli]] e [[Michele Mirabella]].
Fin da quando aveva 15 anni, dopo aver assistito allo spettacolo di Gigi Proietti "A me gli occhi", Flavio era rimasto affascinato dal mestiere dell'attore; ma prendere la decisione di intraprendere questa difficile carriera non è stato facile.
===Insinna II returns===

[[Immagine:Esempio.jpg|right|thumb|200px| [[Mastella]], figlio unico di Flavio Insinna, da giovane, quando mostrava una certa somiglianza con il padre]]
Dopo essere stato rifiutato dall'Accademia di arte drammatica a Roma, Flavio pensava che il suo "sogno" fosse finito; ma nel 1986 la sorella Valentina (giornalista) lo iscrisse (a sua insaputa!) alla scuola di recitazione di Alessandro Fersen e così Flavio ricominciò a studiare. Nel 1988, proprio nel palazzo accanto alla sua scuola, si insediò il Laboratorio di esercitazioni sceniche di Gigi Proietti. Proprio l'ultimo giorno in cui era possibile iscriversi alle audizioni, Insinna presentò la sua domanda di ammissione.
Tornato per un breve periodo nella natia [[Ceppaloni]] ebbe un figlio da una paesana che chiamò [[Mastella]], poi ribattezzato Clemente per la grande umanità con cui cercava di non macchiarsi mai personalmente le mani di sangue.
Dopo aver superato varie prove di selezione (che riducevano il numero dei potenziali partecipanti), Flavio (a mezzanotte e un quarto, dopo aver lasciato passare avanti gli altri candidati) si presentò al provino finale davanti a Gigi Proietti con un monologo tratto da "Edmund Kean, genio e sregolatezza", cavallo di battaglia di Vittorio Gassman. Superato il provino, lasciò la scuola di Alessandro Fersen e nel 1990 si è diplomato al Laboratorio di esercitazioni sceniche di Gigi Proietti a Roma.
Da [[Ceppaloni]] andò in [[Iugoslavia]], dove riuscì grazie alla sua spietatezza ed alcuni trucchetti a diventare dittatore col nome di [[Milosevich]].
La sua carriera di attore (o di "artigiano" come preferisce definirsi lui) si è alternata tra cinema, teatro e televisione (per maggiori dettagli si rimanda alle relative sezioni di questo sito).
===Dopo i lager, la [[RAI]]===

Dopo la caduta dell'[[Urss]] mise al suo posto come sosia [[Elvis Presley]] e ritornò in [[Italia]]. Qui si diede alla televisione, prima con poco successo, ma in breve tempo, leccando il culo a Pippo Baudo, riuscì ad apparire sempre più frequentemente.
Dopo un inizio difficile che ha messo a dura prova il suo "amore" per questo mestiere, Flavio, con molto impegno, tanto studio ed un incontro fortunato con il regista Enrico Oldoini (con il quale ha girato un episodio di "Dio vede e provvede", il film "Un bugiardo in paradiso" , le fiction "Don Matteo" e "La crociera"), ha cominciato a farsi conoscere ed apprezzare dal pubblico.
Insinuò il sospettto a [[Fabrizio Del Noce|Del Noce]] che [[Bonolis]] lo tradisse con [[Magalli]], così riuscì a farlo cacciare da "Affari tuoi". Quando al posto suo arrivò Pupo, Insinna non esitò ad andare a letto con Petroni e Landolfi pur di avere il programma.

Dopo "[[Affari tuoi]]" riuscì a vincere anche un [[telegatto]] insieme a [[Little Tony]] come rivelazione dell'anno.
Nel gennaio del 2001 ha ricevuto il premio speciale di "Prima - Guida Italiana Degli Attori" per la sua intepretazione in Guardami di Davide Ferrario.
Non si è bene ancora capito quale sia il suo losco scopo in Tv, ma si pensa che sia una mossa per compiere un colpo di stato ed impadronirsi del mondo, ipnotizzando i malcapitati telespettatori, che hanno per definizione una mente debole.
Nel 2004 ha vinto il premio "Telegrolle - scommessa vinta" e il premio per l'Europa per la sua interpretazione di "Don Bosco".
Nel 2004 ha ricevuto anche il premio internazionale Sant'Antonio per la fiction "Don Matteo" (attualmente arrivata alla quinta serie) in cui interpreta il ruolo del Capitano Anceschi, il personaggio che gli ha dato la popolarità.

Sempre per le fiction, è stato premiato nel novembre 2004 nella cinquantasettesima edizione del festival del cinema e della fiction di Salerno.

Il 27 maggio 2006 ha ricevuto a Fabriano il Premio Fabriano per il ruolo del gladiatore Davide in "San Pietro".

Il 2 Luglio 2006 ha ricevuto a Pescara il Premio Internazionale Flaiano per la sua interpretazione di Don Pietro Pappagallo in "La buona battaglia".

L'8 luglio 2006 a San Filippo del Mela (Messina) durante la serata di Gala della 14^ Edizione della "Divertiamoci Correndo", Flavio Insinna ha ricevuto il premio per il Cinema e Teatro "Apoxiomeno Filippese" ed anche la locale sezione Carabinieri in Congedo ha omaggiato l'attore.

Il 24 settembre 2006 ha debuttato come "presentatore" conducendo la nuova edizione del programma "Affari tuoi".

Il 28 settembre 2006 in Campidoglio a Roma è stato assegnato a Flavio Insinna il Premio di Cultura "Città di Santa Marinella", sotto l'alto patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocinio della Regione Lazio e della Provincia di Roma, per la fiction "La Buona Battaglia". Gli è stato consegnato un medaglione scolpito dal noto orafo Fausto Maria Franchi.

Il 18 novembre 2006 a Saint Vincent per le Telegrolle 2006 Flavio ha ricevuto il premio come miglior attore di Fiction per "La buona battaglia - Don Pietro Pappagallo".

Sempre per la sua interpretazione di Don Pappagallo il 4 dicembre 2006 Flavio Insinna ha ricevuto il premio «Come Barbara» nella Sala Consiliare del Comune di Rieti.

Nel dicembre 2006 Flavio ha ricevuto anche il premio «Città di Roma».

Il 25 gennaio 2007 riceve un Telegatto speciale come "conduttore rivelazione dell'anno 2006" per il successo ottenuto con il programma "Affari tuoi".

===FLAVIO===
Attualmente impegnato con il Tour teatrale "Senza Swing" e con le registrazioni di Affari tuoi

===CINEMA===
2003
Tutto in quella notte
Regia di Franco Bertini

Trama:

Giorgio (Flavio Insinna) convince il suo amico Marco (che sta per partire con la moglie per una settimana di vacanza a New York) a prestargli le chiavi di casa per poterla usare per un'avventura extraconiugale con una donna che ha appena conosciuto: Gloria, la moglie di un diplomatico.

Proprio quella notte Enzo, il compagno di Helena (la donna delle pulizie di Marco), si introduce nella casa per rubare. Giorgio e Gloria inizialmente non si accorgono della sua presenza... mentre se ne accorge Baldo (il cane dei vicini) ... e nella notte la situazione si complica sempre di più...



La finestra di fronte
Regia di Ferzan Ozpetek

Trama:

Giovanna e Filippo sono una giovane coppia sposata da otto anni e con due figli. Lei fa la contabile in una piccola azienda che confeziona polli, lui passa da un lavoro precario all'altro senza raggiungere mai una vera e propria stabilità economica.
È lei il vero traino della famiglia e questo l'ha costretta a indurirsi nei rapporti affettivi e a rinunciare ai suoi sogni. Oltre all'amicizia con una collega di lavoro, si concede solo una piccola abitudine segreta: quella di spiare un giovane uomo che abita nel palazzo di fronte al suo.
Un giorno casualmente i due si incontrano e diventano complici nel cercare di svelare il mistero dell'identità di un signore molto anziano che ha perso la memoria e che Giovanna e Filippo hanno ospitato in casa loro.


2001
Tuttapposto
Regia di Franco Bertini

Trama:

Tutto nasce dal furto di un'auto in una notte d'agosto. andrea esce da un ristorante con la fidanzata sonia e scopre che gli è stata rubata la sua mercedes. decide di chiedere aiuto a valerio, un ex-compagno di scuola che ha amicizie poco raccomandabili. i due amici vengono catapultati in una serie di disavventure punteggiate da strani personaggi. il furto dell'auto diventa presto il male minore...



2000
La rentreé
Regia di Franco Angeli

Trama:

“La Rentrée” è la storia del pugile Mario Gibellini, detto “il danseur”, raccontata come in un match di boxe, al meglio delle dodici riprese. Dodici capitoli, come fossero i dodici round di quell’unico, grande incontro, che è stata la sua vita. Gli episodi più significativi: le prime vittorie; l’incontro con Teresa che diventerà poi sua moglie; le combine; la galera; la piccola malavita; il tradimento…

Flavio Insinna interpreta Bolognesi, un "trafficante poco legale di merce non meglio precisata..."


2000
Metronotte
Regia di Francesco Calogero.

Trama:

Paolo Torrigiani (Diego Abatantuono) fa il metronotte a Lucca.
Durante una perlustrazione notturna Paolo sorprende il suo collega Alcide (fidanzato di una sua ex fidanzata) che dorme durante il turno di guardia. Lo richiama all'ordine e continua il suo giro, ma dopo un po' ripassa e lo trova nei pressi di un calzaturificio gravemente ferito da un colpo di pistola. Viene interrogata la moglie del titolare della fabbrica, Nadia, una bella ragazza russa che da tempo Paolo sperava di poter avvicinare (si limitava a spiarla da lontano durante i turni di notte).
Cominciano le indagini, si sospetta anche di Paolo che viene coinvolto da Nadia in strane vicende.
Paolo viene affiancato nei turni di notte dal suo collega Salvatore Russo (Flavio Insinna).
Paolo indaga e alla fine riesce a scoprire molti segreti...



2000
Il partigiano Jhonny
Regia di Guido Chiesa

Trama:

Johnny è uno studente di letteratura inglese, un idealista che si unisce ai partigiani dopo l'8 settembre. Pur non condividendo sempre i mezzi di lotta adottati dai partigiani, Johnny non si tira mai indietro e combatte per difendere il suo ideale di libertà.
Ad un certo punto si imbatte in una spia (Flavio Insinna)...



1998
Un bugiardo in paradiso
Regia di Enrico Oldoini


Trama:

Gino (Paolo Villaggio) e Tino (Gabriele Cirilli) vivono di espedienti in un quartiere povero alla periferia di Roma. Un giorno vengono chiamati a ripulire la cantina di una villa. Arrivati sul posto vedono un "paradiso": una casa bellissima con un parco immenso e una piscina. Nel garage della villa trovano una collezione di automobili di tutti i tipi e non resistono alla tentazione di salire su una Ferrari. Nel frattempo arriva il proprietario Mino Petrini (Flavio Insinna) con sua moglie e una giornalista che lo sta intervistando. Gino e Tino ascoltano di nascosto la conversazione in cui Mino afferma di avere un sogno nel cassetto: ritrovare il padre, Mario Petrini, che non ha mai conosciuto e che forse vive in Australia.
A Tino viene l'idea di far passare Gino per il padre di Mino in modo da diventare ricco, ma visto che Gino non sembra capace di imparare la parte, Tino pensa di spacciarsi per il fratello di Mino. Tino ha un incidente e finisce in ospedale e così Gino ne approfitta per mettere in atto il piano da solo. Si fa trovare davanti alla tomba della madre di Mino proprio mentre quest'ultimo sta arrivando con dei fiori. Mino inizialmente dubita, ma Gino è molto abile a fargli credere che è suo padre, al punto che Mino insiste perchè vada a vivere in casa sua. Mino vive con la moglie Teresa, i suoi due figli e la suocera, ma inizialmente decide di non svelare loro l'identità dell'uomo per non turbare la famiglia. Presenta Gino come un ricco uomo d'affari che sarà ospitato in casa per un breve periodo, ma presto le pressioni di Teresa lo obbligano a rivelare che finalmente ha ritrovato suo padre. Intanto tutti si affezionano a Gino che si dimostra un nonno affettuoso con i bambini, dando loro la comprensione di cui avevano bisogno. Gino si conquista tutta la famiglia e anche lui a sua volta si affeziona a tutte le persone che lo circondano. Tino, uscito dall'ospedale, scopre che Gino ha messo in atto il suo piano e vuole avere la sua parte. Gino si trova davanti alla scelta tra continuare a mentire o dire la verità e alla fine decide di lasciare il "paradiso" che aveva trovato e tornare da dove era venuto. Non è facile però cancellare tutto il bene che ha fatto e l'affetto che si è conquistato...



1998
Guardami
Regia di Davide Ferrario

Vietato ai minori di anni 18

Trama:

Nina fa per libera scelta la pornostar; ma la sua vita cambia radicalmente quando scopre di avere una grave forma di tumore. Durante una seduta di chemioterapia incontra un altro malato, Flavio (Flavio Insinna), a cui è stato diagnosticato un tumore con il 70% di probabilità di guarigione.
Tra i due malati, che lottano ogni giorno contro lo stesso infelice destino, nasce un'amicizia che presto si trasforma in un amore su cui però pesa una spada di Damocle che da un momento all'altro può spezzare tutto...

Il personaggio di Flavio

Flavio è un maestro di scuola media che dopo aver scoperto di avere un tumore vive con l'angoscia che la morte gli sia vicina. Si sente solo perchè la fidanzata lo ha lasciato quando ha saputo che stava male, ma durante la prima seduta di chemioterapia conosce Nina, capace di scherzare anche nei peggiori momenti, e al suo fianco combatte la sua lotta per la vita. Quando lei gli racconta che di mestiere fa la pornostar lui rimane sorpreso e deluso, ma l'amore che ormai prova per la donna è più forte dei suoi pregiudizi.


Figli di Annibale
Regia di Davide Ferrario

Trama:

Nei piani di Domenico (Silvio Orlando) vi era una rapina a una banca e una fuga in Svizzera con la refurtiva, ma è proprio il suo ostaggio, Tommaso (Diego Abatantuono), a fargli cambiare il programma! Tommaso è uno spregiudicato imprenditore che vuole approfittare del suo sequestro per lasciare tutto e scappare a sud, destinazione Africa.
Durante la fuga incontrano Orfeo (Flavio Insinna), un poliziotto che ha avuto una relazione con Tommaso.
Arriva all'improvviso Rita, la figlia di Tommaso, che ha capito che il padre sta scappando. Quest'ultimo non sa come comportarsi e le racconta che tra Orfeo e Domenico c'è una relazione. Orfeo è deluso dal comportamento di Tommaso e quindi decide di non seguirli nel loro viaggio, ma è disposto di nuovo ad aiutarli nel momento in cui si mettono nei guai. Rita scopre presto la verità su suo padre e Orfeo e la accetta, ma questo non è sufficiente per far sì che Orfeo lasci tutto per seguirli in Africa.

Il personaggio di Orfeo

Orfeo è un poliziotto con una moglie e una figlia. Quando è in servizio a Como ha una relazione con Tommaso, ma poi, non riuscendo a sostenere una situazione così complicata, chiede il traferimento al sud. All'improvviso l'arrivo di Tommaso con Domenico lo coinvolge di nuovo in una storia complessa. Poi arriva Rita. la figlia di Tommaso, e la vicenda si complica ancora di più. Orfeo rimane molto deluso dal fatto che Tommaso non abbia il coraggio di raccontare la verità alla figlia e al tempo stesso rimane sorpreso quando Rita, avendo scoperto tutto, lo accetta e lo invita a seguirli. Ma il senso del dovere in Orfeo è più forte di altri sentimenti.

===Cortometraggi===
2006
Basette
Regia di Gabriele Mainetti



2005
Alcuni buoni motivi per i quali non bisognerebbe mai
cercare di fare l'attore
Regia di Giovanni Brescini

Trama:

Un narratore (Michele Venitucci) racconta la storia di due baresi, Massimo e Francesco (interpretati da Fabrizio Buompastore e Marcello Introna) che cercano di farsi strada come attori a Roma ma si scontano con una serie di "scogli" presenti nel mondo dello spettacolo: false promesse di lavoro, i "figli d'arte" che (pur non avendo nessun talento) superano i provini grazie alle raccomandazioni, le male lingue, le invidie, i problemi economici (primo fra tutti il dover pagare l'affitto!), l'incomprensione dei genitori...

Il padre "senza gusto artistico" (interpretato da Flavio Insinna) cerca di convincere il figlio Francesco ad abbandonare l'idea di fare l'attore e tornare in Puglia con un posto “fisso” nelle ferrovie che gli garantisce uno stipendio di 1100 euro al mese e 36 giorni di ferie PAGATE...



2002
I soliti idioti
Regia di Nicola Barnaba




Una stanza buia, quattro personaggi si incontrano. Il capo (Flavio Insinna) nomina se stesso Signor X e gli altri Signor A, B, C. Ha in mente un piano segreto per una rapina, e gli servono complici. Ma tra pignolerie e crisi isteriche i tre personaggi non gli renderanno vita facile...



1999
Dependence Day
Regia di Alessandra Populin


Trama:

Dopo una faticosa giornata di lavoro, Marco è finalmente a casa per godersi la Formula 1 in TV, ma non ha le sigarette. Prende la macchina, ma si trova coinvolto in un gigantesco ingorgo. In un crescendo di situazioni sempre più assurde, Marco riuscirà finalmente a fumare solo con un imprevedibile espediente.


==[[Don Matteo]]==
==[[Don Matteo]]==
Prima di entrare nei pacchi prese parte allo sceneggiato "Don Matteo", per il cui cast erano state spese grandi cifre nelle riesumazioni degli attori, che andavano tutti da [[Terence Hill]] a [[Katia Ricciarelli]].
Flavio Anceschi (Flavio Insinna) è il Capitano dei Carabinieri di Gubbio, un uomo ligio al dovere che dedica tutta la sua vita al lavoro.
Da quando in paese arriva il nuovo parroco, Don Matteo (Terence Hill), Anceschi in ogni indagine è costretto suo malgrado a tollerare le intromissioni del prete (di cui è complice il Maresciallo Cecchini- Nino Frassica) che, con il suo intuito, riesce a risolvere anche i casi più complicati.
Anceschi è un uomo serio e inflessibile sul lavoro, ma in qualche episodio si scorge il cuore tenero del Capitano, che si commuove davanti a un neonato o che ride di nascosto guardando un vecchio film di Charlot.
Questo personaggio così verosimile, che Flavio Insinna interpreta magistralmente, ha conquistato il pubblico al punto che i dialoghi tra Anceschi, Cecchini e Don Matteo sono tra i momenti più amati dai telespettatori della fiction.

== Serie tv e fiction==

2008

Ho sposato uno sbirro


2006
Cotti e Mangiati
Regia di Franco Bertini


2006
Don Matteo 5
Regia di Giulio Base,
E. Marchetti e Carmine Elia


2006
La buona battaglia
Don Pietro Pappagallo
Regia di Gianfranco Albano

La storia

8 Settembre 1943: alla Radio il Generale Badoglio, capo del Governo italiano, annuncia l'armistizio disponendo che le forze italiane respingessero comunque ogni attacco che da qualunque parte avvenisse contro di loro, il che implicitamente comportava non solo che l'esercito italiano non facesse più la guerra agli Alleati, ma resistesse anche contro quello che fino a quel momento era l'alleato tedesco, nel caso attaccasse i soldati italiani stessi.

Le forze armate si trovarono senza un comando che in qualche modo ne organizzasse i comportamenti e i tedeschi ne approfittarono per occupare tutti i centri vitali e operativi del territorio, determinando l'occupazione militare. Da quel momento cominciò in Italia una guerra civile fra coloro che ritennero nello sbandamento generale di schierarsi dalla parte degli occupanti tedeschi e quelli che credettero, finito l'impegno della guerra, di riconquistare la libertà.
Di fronte alla feroce repressione da parte dei tedeschi di questi movimenti liberali degli italiani si organizzarono le forze di resistenza.

Fra i tanti esempi di valore "resistenziale" si colloca la figura di Don Pietro Pappagallo che con spirito di solidarietà e amore cristiano si prodigò a favore di chiunque in quell'immane tragedia avesse bisogno di aiuto.
Nella casa di Don Pietro in via Urbana 2 a Roma trovarono rifugio ebrei, militari, feriti, sbandati...

Nella casa di Don Pietro in via Urbana 2 a Roma trovarono rifugio ebrei, militari, feriti, sbandati...
Un vecchio allievo di Don Pappagallo, Gioacchino Gesmundo, si presentò a casa sua per chiedergli di collaborare con la nascente resistenza.

Don Pietro accettò di "combattere" la sua "buona battaglia" ma senza usare le armi. Solo la Fede ha dato a Don Pietro la forza di andare avanti amando e perdonando tutti (anche i "nemici") perché tutti sono "uomini come noi, so' parte di noi"...

Don Pietro si prodigò per sfamare i suoi parrocchiani, per mettere in salvo ebrei e perseguitati politici, rischiando più volte la sua stessa vita.

E proprio tra le persone che Don Pietro ha aiutato si nascondeva chi lo avrebbe tradito, vendendo informazioni ai tedeschi.

Don Pietro venne arrestato ed imprigionato.

Dopo l'attentato di via Rasella da parte dei partigiani contro i tedeschi, il governo germanico dispose l'uccisione di 10 italiani per ogni militare tedesco rimasto ucciso.

Don Pappagllo venne fucilato insieme agli altri 334 martiri delle fosse ardeatine il 24 marzo 1944.

"Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa e ho conservato la mia Fede".




2005
San Pietro
Regia di Giulio Base


Trama

La ricostruzione della storia di San Pietro inizia con la crocifissione di Cristo e il tormento di Pietro (Omar Sharif) per averlo rinnegato.

Gesù, risorto, indica a Pietro il suo compito, infondendogli il coraggio necessario: "pasci le mie pecorelle, guidale tu, Pietro, in mio nome".

I nemici dei Cristiani sono molti, cominciano le persecuzioni, ma in uno dei momenti più difficili, il Signore converte Paolo di Tarso (Daniele Pecci) che diventa il più fedele alleato e amico di Pietro.

L'arrivo di Paolo tra gli apostoli rischia però di spaccare la comunità perché, a differenza di quanto stabilito nella legge di Mosé, lui porta la parola di Gesù anche a chi non è ebreo, arrivando a battezzare i pagani.

Gli apostoli capiscono che il messaggio di Cristo è per tutti gli uomini e per questo iniziano a predicare andando in giro per il mondo.

Paolo va a Roma e dopo tanti anni manda a chiamare Pietro perché vuole che lo raggiunga e porti la sua diretta testimonianza ai Cristiani della Capitale dell'Impero.

Quando Pietro giunge a Roma, Paolo sta predicando in pubblico nonostante il divieto imposto dall'imperatore Nerone e per questo viene arrestato e condannato a morte per decapitazione.

Pietro prende il suo posto alla guida dei Cristiani di Roma. Viene ospitato a casa di Davide (Flavio Insinna), uno schiavo che di nascosto alla sua famiglia (moglie e tre figli), combatte come gladiatore nell'area del suo padrone Persio.

Per non farsi riconoscere Davide come gladiatore usa una maschera e si fa chiamare Trace.

Persio offre la libertà a Davide a condizione che per una volta si lasci battere dal suo avversario per poi ucciderlo durante il successivo combattimento.

Trace si lascia battere e Persio lo ricompensa per aver finto bene la sua sconfitta, ma è proprio la vita piena di menzogne che non dà pace al gladiatore...

Il tormento di Davide non sfugge a Pietro che gli parla facendogli notare che solo la verità rende l'uomo libero.

Arriva il giorno del combattimento.

Trace sconfigge il suo avversario Brenno e rivolge lo sguardo al suo padrone per il verdetto finale: Persio e il pubblico chiedono "morte", ma Davide si toglie la maschera ed esclama:

Voi non avete mai visto il mio volto, ma adesso è giunto il momento di guardarci in faccia: il mio nome è Davide. Se avessi ucciso il mio avversario, questo sarebbe stato il mio ultimo combattimento. Grazie al sangue di quest'uomo sarei potuto tornare alla mia terra, con la mia famiglia, da uomo libero. Ma avevo dimenticato che il sangue per la mia libertà è già stato versato: il sangue di un giovane nazareno, Gesù, il figlio di Dio. Ed è per quel sangue che io sono già libero! SONO GIA' LIBERO!!!!" .

Davide risparmia il suo avversario e si allontana, ma Brenno si alza e lo aggredisce.

Sta per ucciderlo quando Claudio (Ettore Bassi), il figlio di Persio, chiede al padre di risparmiargli la vita.

Davide torna con la sua famiglia e con gli altri Cristiani.

Pietro continua a predicare, ma dopo l'incendio di Roma (per il quale i Cristiani vengono accusati dall'imperatore Nerone) viene arrestato e condannato a morte.

Non sentendosi degno di essere crocifisso come Cristo, Pietro chiede che la sua croce venga issata al contrario.

Pietro muore, ma Roma ormai non sarà più la stessa...




2005
Der Todestunnel
Regia di D. Othenin-Girard


Il titolo allude alla terribile temperatura che si sviluppa nel tunnel tra Italia e Austria dove per una serie di incidenti bruciano auto e camion, esplodono carichi pericolosi e ben 47 persone muoiono, intrappolate dalle fiamme e soffocate dal fumo. Il film, diretto da Dominique Othenin-Girard e prodotto dalla Bavaria Film in coproduzione con l’Italia, è un disaster movie, ma anche un legal thriller. Le immagini del disastro – di grande impatto visivo - vengono infatti via via rievocate durante l’investigazione del Pubblico Ministero Sabine Fink (interpretato da un’efficace Aglaia Szyszkowitz) che affiancata dal suo vice (Ettore Bassi), incontra testimoni, sopravvissuti (tra i quali un dolente Flavio Insinna) e parenti, fino a farsi lentamente un quadro dell’accaduto ben diverso dall’assunto iniziale: il camionista che causò l’incidente certamente è colpevole, ma non lo sono di meno tutti quelli che per dolo o per incuria hanno reso impossibili i soccorsi o hanno aggiunto danno al danno, come il trasportatore di pericolosissime sostanze chimiche che non reggerà al senso di colpa e si suiciderà. Tra tante persone indifferenti (come i politici) o interessati solo al proprio tornaconto, si ritagliano un’aura eroica i pompieri volontari del versante italiano (Angelo Infanti e soprattutto Rosalinda Celentano) e Simon Roth (Dominic Raacke),il coordinatore dei soccorsi sul versante austriaco. Il Pubblico Ministero si avvicina troppo alla verità e all’implicazione di personaggi potenti. Costretta dal suo superiore a lasciare il caso, proprio nella pietà per le vittime trova la forza di continuare a lottare.



2005
Meucci
Regia di Fabrizio Costa

Trama

Antonio Meucci (Massimo Ghini) ha un sogno: scoprire il "segreto degli Elfi", "la magia che annulla il tempo e la distanza". Meucci viene assunto come attrezzista al teatro La Pergola a Firenze e qui si fa notare per i suoi esperimenti per comunicare. A teatro conosce Ester (Tosca D'Aquino), la costumista, e se ne innamora. Si sposano ma devono lasciare l'Italia perché Meucci è messo al bando per le sue idee liberali. Viene chiamato a lavorare al teatro Tacòn a Cuba. Qui conosce il tenore Lorenzo Salvi (Flavio Insinna).

Lorenzo Salvi diventa molto amico di Meucci e inizia a frequentare la sua casa.

A Cuba Meucci continua a fare esperimenti. Mentre cura i reumatismi con la corrente elettrica ha la prova che una voce può essere tramessa da un luogo ad un altro e Lorenzo ne è testimone.

Purtroppo il teatro Tacòn subisce un tragico incendio e Salvi convince Meucci a trasferirsi a New York. Qui Meucci inizia a vendere speciali candele di paraffina di sua invenzione e ospita il generale Garibaldi, l'eroe ammirato da tutti gli italiani.

Lorenzo comunica a Ester la sua decisione di lasciare New York perché si è innamorato di lei e non ce la fa più a starle vicino, inoltre non vuole tradire la fiducia del suo amico Antonio.

Meucci riprende le ricerche sul telefono. Purtroppo ha un incidente che lo costringe a letto per molto tempo. Ester per curarlo vende tutto quello che ha, compresi i prototipi del telefono.

Con l'aiuto di alcuni amici emigrati italiani riesce a riprendere le ricerche, ma non ha i soldi per brevettare la sua invenzioni, quindi si limita a tutelarsi con un caveat che però lascia scadere.

Nel frattempo porta i documenti della sua invenzione ad un'importante compagnia americana, ma dopo un anno gli dicono che non possono restituirglieli perché li hanno persi...

Passano gli anni, Alexander Bell ha brevettato il telefono. Meucci inizia una causa contro di lui.

Lorenzo Salvi si presenta a testimoniare a favore di Meucci.

Purtroppo in vita Meucci non avrà mai la soddisfazione di vedersi riconosciuta la paternità della sua invenzione. Questa gli verrà riconosciuta solo l'’11 giugno 2002 quando la Camera dei Rappresentanti del Congresso degli Stati Uniti d’America vota a larga maggioranza una risoluzione che riconosce ufficialmente ad Antonio Meucci il merito di aver inventato il telefono.



2004
Don Bosco
Regia di Lodovico Gasparini




2003
Don Matteo 4
Regia di Andrea Barzini
e Giulio Base



2003
Maria Goretti
Regia di Giulio Base


La trama

Paludi Pontine - 5 luglio 1902 : la piccola Maria Goretti viene ritrovata in fin di vita, pugnalata più volte da Alessandro Serenelli, un giovane che voleva approfittare di lei.
La bambina viene operata d'urgenza ma le sue condizioni sono gravissime. Al suo capezzale arriva un sacerdote, Padre Basilio (Flavio Insinna): la piccola apre gli occhi un momento, lo vede e gli sorride, lui si siede accanto a lei e comincia a ricordare la sua storia...

Rivede se stesso due anni prima, mentre sta arrivando in carrozza a Nettuno per assumere il suo nuovo incarico. Lungo la strada si imbatte in un poveretto, braccato dagli uomini del Conte Mazzoleni (proprietario delle terre) per aver commesso un piccolo furto spinto dalla disperazione per la miseria in cui vivono i braccianti. Padre Basilio lo protegge, appoggiato anche dalla moglie del conte, la contessa Elena Mazzoleni, una donna sensibile ma debole di carattere.

Il sacerdote cerca di rincuorare il poveretto che sta tremando, ma scopre che le sue condizioni non sono dovute alla paura, bensì alla malaria, una malattia che sta mietendo sempre più vittime tra i braccianti.
Arrivato in canonica, Padre Basilio parla dell'accaduto con Don Temistocle che gli spiega che l'unico modo per salvarsi dalla malaria è prevenirla con il chinino, ma questo costa caro, i braccianti non possono permetterselo ed il padrone non è disposto a fornirglielo.


Loro come sacerdoti possono solo dare il sostegno della Fede ed è così che Padre Basilio viene inviato a Conca e Campomorto, due piccole cappellette, per raggiungere le quali c'è una scorciatoia attraverso la palude.

Ma Padre Basilio si perde! Ad un certo punto sul canale arriva su una piccola barca, la bambina che la sta guidando gli dice: "Padre, vi siete perso? Venite con me... " e gli dà un passaggio che lo porta a destinazione.


Alla fine della celebrazione della messa, il sacerdote si mette a parlare del lavoro nella palude con uno dei braccianti, Luigi Goretti, che gli presenta la sua famiglia, sua moglie Assunta e i suoi bambini; ad un certo punto arriva la figlia maggiore, Maria, e Padre Basilio rimane sorpreso perchè scopre che è la stessa bambina che lo ha aiutato nella palude.


Padre Basilio, preoccupato per la situazione dei braccianti, decide di recarsi a casa del Conte Mazzoleni.

Con 3 lire ogni anno a mezzadro si potrebbero salvare delle vite umane, ma il Conte è inflessibile.
Una mattina in paese il sacerdote osserva di nascosto Maria Goretti alle prese con un commerciante che vuole farle pagare di più la farina dicendo che la nuova fornitura gli è giunta rincarata; ma la bambina, pur non sapendo leggere, sa riconoscere i numeri, quindi sa che quel sacco appartiene alla fornitura precedente, perciò non deve pagare di più. Padre Basilio commenta: "Vorrei avere la sua stessa sicurezza..." e il commerciante: "E' una Goretti, più tosta di un uomo fatto!"

I braccianti continuano a morire per la malaria, ma il conte resta inflessibile.
Anche Luigi Goretti si ammala, ma nonostante le sue gravi condizioni continua a lottare per tirare avanti la sua famiglia.
Padre Basilio cerca di dare ai braccianti il coraggio di difendere i propri diritti, magari scioperando.

Maria rimane un po' scossa dai loro discorsi così animati e il sacerdote le si avvicina per consolarla "Maria, stai tranquilla, non è successo niente..." ma lei gli risponde: "No, è l'odio... l'odio ti uccide dentro come la malaria e non ti lascia più". Il sacerdote rimane colpito da queste parole e la sera si ripresenta dal Conte Mazzoleni, ma ancora una volta non ottiene niente.

Una forte pioggia si abbatte sulle terre dell'Agro Pontino, Padre Basilio si reca insieme al dottore a casa della famiglia Goretti ma non trova Luigi che è andato nei campi per cercare di limitare i danni che la bufera può causare.

Maria insiste per accompagnare il sacerdote alla ricerca del padre e lui non può fare a meno di portarla con sè.


Ritrovano Luigi che, dopo essere riuscito a sbloccare il canale, è caduto a terra morente.
Riportato a casa, Luigi consegna la sua croce a Maria che poi viene allontanata dal sacerdote per evitarle di vedere il padre che muore.

Durante i funerali Padre Basilio commenta sul coraggio di Maria di lottare per andare avanti: "Hai la stessa forza di tuo padre...".

Finalmente sui giornali esce la notizia che è passata la legge che obbliga i latifondisti a distribuire il chinino.

Padre Basilio fischietta soddisfatto, dice che ci penserà lui insieme alla guardie a far rispettare l'obbligo al conte Mazzoleni!
Proprio mentre presenzia alla distribuzione del chinino, il sacerdote scorge Maria che dà da mangiare a un cavallo, "sa farsi volere bene proprio da tutti", ma poi vede Alessandro Serenelli, uno dei giovani braccianti, che risponde male alla bambina, "avvelenato" dall'odio verso un padre balordo e un padrone sfruttatore. Un giorno la distribuzione del chinino viene improvvisamente interrotta dal Conte.
Padre Basilio consiglia ai braccianti di difendersi ed è disposto a denunciare Mazzoleni pur di obbligarlo a rispettare la legge.
Arriva il momento della Prima Comunione di Maria, il sacerdote le sorride dolcemente quando lei è inginocchiata davanti all'altare per ricevere l'eucarestia.
Per Padre Basilio la festa dura poco, riceve infatti la visita di alcuni braccianti, cacciati dal Conte, accusati di non aver fatto quello che lui chiedeva, ma in realtà vittime di una sua vendetta per la denuncia fatta dal sacerdote.
Padre Basilio si scaglia contro Mazzoleni e quasi lo investe con la sua carrozza: "Signor Conte! Quella gente ha dei figli da sfamare! Se si vuole vendicare lo faccia con me! Prima o poi lei dovrà fare i conti con la Giustizia Divina e si sbaglia se pensa che questa storia possa essere archiviata così come se niente fosse!".
Il conte gli risponde: "Da quando è arrivato lei non posso fare come se niente fosse!" e gli mostra il corpo senza vita del suo povero cane, vittima innocente dell'odio degli uomini.
Padre Basilio rimane molto scosso da tutto questo e si confida con Don Temistocle: "Un sacerdote dovrebbe essere più forte degli altri uomini, invece io ho scoperto di non esserlo, non ho più amore dentro di me e questa terra non ha più nessuna luce ai miei occhi. Ha ragione quella bambina: l'odio è come la malaria, se lo lasci entrare non se ne va più" e si commuove pensando di lasciare quella terra e forse l'abito che indossa.
E' l'odio che acceca gli uomini al punto tale da far commettere loro i peggiori peccati: è così che Alessandro Serenelli, vistosi rifiutato ripetutamente da Maria, l'aggredisce e la ferisce con 11 coltellate.

Il sacerdote ripensa a tutta questa storia mentre è al capezzale della bambina morente.


Ad un certo punto Maria si rinviene nominando Alessandro (come se sentisse che in quel momento lui, rinchiuso nel carcere, sta implorando il suo perdono) e Padre Basilio si inginocchia davanti al crocifisso presente nella stanza dicendo: "Se il mondo vi odia, ricordatevi che il mondo ha odiato me prima di voi, Padre perdona loro perchè non sanno quello che fanno" e Maria dice: "Io lo perdono", il sacerdote: "Allora Gesù rispose al ladrone, in verità ti dico oggi..." "...lo perdono e lo voglio vicino a me in Paradiso" e così Maria muore perdonando il suo assassino.


La vicenda della piccola tocca profondamente il cuore di tutti, perfino il Conte Mazzoleni si inginocchia e si fa il segno della Croce.
Padre Basilio conclude: "Credo che non lascerò più questi luoghi. Maria mi ha riaperto gli occhi, mi ha fatto capire che non ci potranno mai essere ingiustizie, miserie, patimenti tali che possano sconfiggere la forza della purezza e del perdono. Se la Misericordia Divina ha il volto dei suoi Santi, che Dio preservi sempre, più di ogni altra cosa, l'innocenza e la santità dei bambini".
Maria Goretti fu proclamata Santa nel 1950. Alessandro Serenelli, dopo aver scontato la sua pena, si ritirò in convento dove visse in preghiera fino alla morte.




2002
Don Matteo 3
Regia di E. Oldoini, A. Barzini e Leone Pompucci


2001
Don Matteo 2
Regia di Andrea Barzini
e Leone Pompucci



2001
Crociati
Regia di
Dominique Othenin-Girard


2001
La Crociera
Regia di Enrico Oldoini



2000
Angelo il custode
Regia di Gianfranco Lazotti


Episodio L'ostaggio

Stefano (Flavio Insinna) è sposato e padre di una bambina. Purtroppo è appena stato licenziato; infatti la mansione a cui era adibito è stata meccanizzata e, da adesso in poi, sarà svolta da un robot.
Sua figlia vorrebbe tanto partecipare alla gita scolastica e Stefano, per non deluderla, decide di reperire i soldi necessari compiendo una rapina in banca e, per questo, si procura anche una pistola.
Arriva il giorno stabilito per il colpo. Stefano entra nella banca prescelta come un normale cliente, ma si vede chiaramente che è molto nervoso. All'improvviso tira fuori l'arma e ordina al cassiere di dargli tutto il denaro che c'è in cassa, ma non si accorge che, nel frattempo, uno degli impiegati ha fatto scattare l'allarme. In pochi minuti arrivano i poliziotti e Stefano, spaventato, scappa lasciando dietro il bottino.
Uscito dalla banca sale su un taxi parcheggiato lì davanti e lo ruba, prendendo in ostaggio l'occupante: Angelo (Lino Banfi) il custode di un circolo di tennis. Dopo un primo momento di smarrimento, Angelo capisce che, forse, quell'uomo che lo ha preso in ostaggio, è soltanto disperato. Ad un certo punto Stefano e Angelo sono costretti a proseguire a piedi, perché il taxi è rimasto senza benzina. Arrivano al circolo e Stefano si rinchiude nella sala da pranzo insieme ad Angelo e al nipotino della proprietaria. Man mano che il tempo passa, Angelo capisce che il suo sospetto era fondato: quello che ha di fronte non è un "delinquente", ma è un uomo che ha compiuto quel "folle" gesto in un momento di disperazione. Cerca di guadagnare la fiducia di Stefano e di farsi raccontare il perché di tutto questo. Stefano dapprima è diffidente, ma poi a poco a poco si apre e racconta tutta la sua storia ad Angelo, il quale rimane molto colpito e cerca di convincerlo che ha la possibilità di ricominciare tutto dal principio. Nel frattempo la proprietaria del circolo, preoccupata per la sorte di Angelo e del nipote, che sono prigionieri di quel "delinquente", chiama le Forze dell'Ordine. Quando Stefano si accorge di tutto ciò si sente braccato e senza via di scampo. Piangendo dice ad Angelo e al bambino che sono liberi di andarsene. Angelo accompagna il bambino fuori e poi torna nella sala da pranzo. Appena in tempo… pochi secondi dopo si sente uno sparo! Stefano sta per togliersi la vita, vedendo nel suicidio l'unica soluzione possibile ai suoi problemi, ma Angelo lo salva e lo convince che, una volta scontato il suo debito con la giustizia, potrà ricominciare da capo e che sua moglie e sua figlia lo aspettano a braccia aperte!





2000
Distretto di polizia
Regia di Renato De Maria




2000
Padre Pio - Un Santo tra noi
Regia di Carlo Carlei


Trama:

San Giovanni Rotondo 22 settembre 1968: un Monsignore si reca a visitare Padre Pio (Sergio Castellitto), ormai vecchio e malato, per cercare di carpirgli una "confessione" sui misteri che ruotano intorno ai suoi "miracoli". Il frate inizia a raccontare all'incredulo monsignore la storia di Francesco Forgione detto Padre Pio da Pietralcina. Nei racconti del frate vi è un bambino che scopre di avere la vocazione religiosa, un giovane che entra in seminario e diventa frate, tutta una vita trascorsa tra i tormenti del demonio e le manifestazioni della Divinità, arrivate al culmine con la comparsa delle stigmate. Pietralcina, Foggia e infine San Giovanni Rotondo sono i luoghi in cui è ambientata la vicenda. Quando Padre Pio giunge a San Giovanni Rotondo (che sarà il suo rifugio per tutta la vita), trova così tanta miseria che per aiutare la gente prende gli ori dalla statua della Madonna. Il suo superiore, Padre Paolino (Flavio Insinna), lo scopre ma, pur brontolando, è sempre pronto ad aiutare e difendere Padre Pio nel suo operato, al punto da essere per questo esonerato dall'incarico e trasferito in un altro convento.

"Santo" per i suoi fedeli, "ciarlatano" per molti, questa è la storia di Padre Pio nella ricostruzione storicamente rigorosa di Carlo Carlei.




1999
Maria figlia del suo figlio
Regia di Fabrizio Costa



1999
Don Matteo

Regia di Enrico Oldoini



1997
Dio vede e provvede 2
Regia di Enrico Oldoini
e Paolo Costella



1997
Il Mastino
Regia di Fabrizio Ugo Giordani e Francesco Laudadio



1995/96
Uno di noi
Regia di Fabrizio Costa

1990/91
Club '92
Regia di Andrea Gerotto

==Teatro==
1997 La Banda
Autore Pier Paolo Palladino
Regia Manfredi Rutelli
Cast Flavio Insinna
Luci Alessandro Martini
Fonico Paolo Bencivegni
Note Produzione LST Teatro
Spettacolo con musiche dal vivo
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1997 Fegatelli
Autore Maurizio Donadoni
Regia Giovanni Lombardo Radice
Cast Flavio Insinna, Urbano Barberini, Marioletta Bideri, Barbara Chiesa, Roberta Di Palma, Maurizio Donadoni, Jakobs Magnus, Andrea Lolli, Giovanni Lombardo Radice
Teatro Teatro della Cometa
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1997 Tunnel
Regia Umberto Spinazzola
Cast Flavio Insinna
1996 Rassegna di monologhi inediti
Autore Ennio Coltorti
Regia Ennio Coltorti
Cast Flavio Insinna

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1995 Radio estetica
Autore Franco Bertini
Regia Franco Bertini
Cast Flavio Insinna, Rocco Papaleo, Alex Britti, Matthew Marston, Alberto Molinari, Stafano Corrias
"Da un bar nel cuore di Roma al palcoscenico della Cometa"

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1995 Guardiano di porci
Autore Mauro Marsili e Cladio Corbucci
Regia Claudio Corbucci, Mauro Marsili
Cast Flavio Insinna, Giampiero Ingrassia, Tullio Sorrentino, Luca Amorosino, Sandro Palmieri, Maude Bonanni, Tony Scarf, Davide Manganaro
Teatro Teatro dei satiri di Roma.
Scene Fabrizio De Luca
Costumi Chiara Valentini
Luci Paolo Macioci
Musiche Maurizio Boco e Silvano Melgiovanni
Note Produzione Iniziative Teatrali Autonome.
"Un gruppo di giovani che promette bene"

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1994 Il Tramezzo
Autore Francesco Bonelli
Regia Francesco Bonelli
Cast Remo Girone, Victoria Zinny, Luciano Federico, Tosca d'Aquino, Flavio Insinna, Paolo Fosso, Mariangela Fremura. Nella ripresa, il ruolo di Remo Girone è stato interpretato da Franco Piperno.
Teatro Rappresentato nel Teatro 11 di Cinecittà nell'ambito della rassegna “Cinema/ Teatro"

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1994 L’inno dell’ultimo dell’anno
Autore Giuseppe Manfridi
Regia Maurizio Panici
Cast Flavio Insinna, Duccio Camerini, Blas Roca Rey
Teatro Argot

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1994 Sotterraneo
Regia Franco Bertini
Cast Dario Bandiera, Flavio Insinna, Valerio Mastrandrea, Francesco Benigno
La storia di un ragazzo che dà spettacolo ai passanti di una fermata della metropolitana di Palermo.

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1994 Prova d'attore - Scuola Romana
Autore Enzo Siciliano
Regia Piero Maccarinelli
Cast Alessio Boni, Flavio Insinna, Chiara Noschese, Francesco Siciliano
Teatro Piccolo Eliseo di Roma
"Storia di giovani con bomba finale"

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1993 Rimozioni forzate
Regia Walter Lupo, Franco Bertini
Cast Flavio Insinna, Sabrina Knaflitz, Francesca Reggiani, Ninì Salerno
Teatro Teatro Manzoni di Roma
1993 A qualcuno piace caldo
Cast Flavio Insinna
Teatro Festival di Todi Teatro Comunale
Note Commedia musicale tratta dall'omonimo film di B. Wilder

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1992 Il campanile
Autore Nicholas T. Packard.
Regia Walter Lupo
Cast Flavio Insinna
Teatro Teatro Tor di Nona
Note Prodotto da Giancarlo Zanetti

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1991 Madre coraggio
Autore Berthold Brecht
Regia Antonio Calenda
Cast Piera Degli Esposti, Flavio Insinna, Emanuele Magnoni, Angela Pagano
Note Produzione Teatro d'arte

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1990 Tosca
Regia Luigi Magni
Cast Paolo Fosso, Flavio Insinna, Nadia Rinaldi e gli altri allievi del Laboratorio di Gigi Proietti
Teatro Teatro Fomentano di Roma
Note Spettacolo tratto dall'omonimo film di Luigi Magni

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1990 Lighea
Regia Alvaro Piccardi
Cast Flavio Insinna
Musiche Alessandro Sbordoni
Teatro Teatro Nuovo di Spoleto
Note Spettacolo musicale tratto da G. Tomasi di Lampedusa.

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1990 Che tragedia
Autore Pietro De Silva
Regia Pietro De Silva
Cast Flavio Insinna
Teatro Teatro Argot di Roma
Note Rassegna di monologhi tragicomici

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1990 Il desiderio preso per la coda
Autore Pablo Ricasso
Regia Walter Lupo e Gigi Proietti
Cast Flavio Insinna, Paolo Fosso, Vittoria Piancastelli
Teatro Parioli di Roma

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1988 Folli sempre folli fortissimamente folli
Testo e
Regia
Roberto Bencivenga
Cast Roberto Bencivenga, Flavio Insinna, Giovanni Tosto, Emanuela De Martino, Giorgiana Fioretti, Francesca Testi, Claudia Simonetti, Stefano Rosa
Note



== Una puntata di Affari tuoi==
Incassi devoluti alla FISHA, Federazione Italiana Sport Handicappati che si occupava della riabilitazione psicomotoria dei disabili


Le puntate di questo squallido programma seguono sempre il solito rituale, ma le persone che lo seguono sono troppo stupide per accorgersene:
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* Viene sorteggiato un concorrente, che di solito è anche più disperato di quanto non lo fossero gli ebrei nei lager.
1987 Uccidiamo il chiaro di luna
*Il concorrente raggiunge Insinna e qui inizia una serie insopportabile di gags che già [[Stanlio e Ollio]] consideravano vetuste.
Cast Diana Anselmo, Flavio Insinna
* Insinna si finge appassionato alle sorti del concorrente e quindi si snoda parzialmente la cravatta, si scollaccia e si mostra sudato.
Note Spettacolo futurista con testi di Martinetti, Cangliullo e Petrolini
* Ai tre quarti della trasmissione rimangono solo due pacchi che contengono un'iguana oppure 1 milione di euro.
* A questo punto il concorrente sceglie o di accettare un'offerta che viene fatta da un povero schiavo vittima ogni giorno di violenze psicofiscihe da parte di Insinna, o di andare avanti.
* Se va avanti (60 %) allora trascorrono 20 minuti prima di aprire il pacco, in cui si cerca senza successo di creare della tensione.
* Il pacco quasi sempre è vincente, se invece il concorrente aveva accettato l'offerta Insinna cerca in ogni modo di infierire facendo sì che il pacco fosse quello vincente.


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1986 Certamen Vaticanum
Regia Sara Naccari
Cast Flavio Insinna (S. Agostino), Giovanni Tosto, Giorgiana Fioretti (Monica, la madre di S. Agostino) Claudia Simonetti, Roberto Braida, Walter Lamanna e Roberta Fioretti
Teatro Sala Vasari del Palazzo della Cancelleria a Roma.
Note




==Curiosità==
Spettacolo organizzato nell'ambito della festa "Certamen Vaticanum", organizzata dalla fondazione Latinitas del Vaticano: "Le Confessioni" di S. Agostino (interpretato dal ventunenne Flavio Insinna)
*Nel [[1986]] tentò di entrare nell'[[Carabinieri|Arma]], ma quando scoprirono il suo passato presero al suo posto [[Il maresciallo Rocca]].
* E' noto che Insinna va dallo stesso imbalsamatore di Berlusconi per poter dire di avere 42 anni in meno e avere allo stesso tempo la sua pensione da colonnello delle SS.


== Voci correlate ==
== Voci correlate ==

Versione delle 21:10, 27 feb 2008

« E il pacco del concorrente contiene... »
(Flavio Insinna)
« Certo che quel presentatore è proprio bravo, anche meglio di Bonolis »
(Flavio Insinna)

Template:Odio

Flavio Insinna, al secolo Flavio Indesit (28 ottobre 1922- purtroppo ancora vivo) è un criminale di guerra di fama mondiale, probabilmente il più famoso insieme a Pupo.

Flavio Insinna dopo aver compiuto una delle sue nefandezze

Biografia

I suoi primi disgraziati 20 anni

Figlio illegitimo di Mussolini, nasce a Ceppaloni durante la marcia su Roma a seguito della relazione del duce con una delle prime lavatrici. Distintosi subito da piccolo per la sua incommensurabile crudeltà, soprattutto verso il suo cuginetto Bruno Vespa, che rimase traumatizzato tutta la vita, già a 15 anni era uno dei migliori amici di Hitler. A 18 anni fu messo a capo del lager di Dachau, dove si divertiva sadicamente a torturare gli ebrei con "Il gioco dei sacchi". Questo gioco consisteva nel dare la possibilità di salvarsi ad un ebreo se riusciva a trovare su venti sacchi i quindici con degli ebrei dentro, senza aprire mai quelli con dentro le SS. Quando in un sacco trovava un ebreo per continuare il gioco doveva ucciderlo, se invece c'era una SS questa usciva subito dal sacco e apriva il fuoco. Solo Rita Levi Montalcini riuscì a vincere, ma Insinna si vendicò trucidando la sua gemella. Sfortunatamente per lui ad assistere c'era anche Paolo Bonolis, allora SS, che in seguito gli avrebbe soffiato l'idea.

La fuga dall'Europa

Dopo la sconfitta di Hitler cambiò nome per scappare al processo di Norimberga da Indesit a Insinna.

File:Michele mirabella 02.jpg
Michele Mirabella appena clonato

Nel periodo dal 1946 al 1960 scappò in Argentina, dove tentò senza riuscirci di creare un clone di Hitler, nacquero così Roberto Calderoli e Michele Mirabella.

Insinna II returns

Mastella, figlio unico di Flavio Insinna, da giovane, quando mostrava una certa somiglianza con il padre

Tornato per un breve periodo nella natia Ceppaloni ebbe un figlio da una paesana che chiamò Mastella, poi ribattezzato Clemente per la grande umanità con cui cercava di non macchiarsi mai personalmente le mani di sangue. Da Ceppaloni andò in Iugoslavia, dove riuscì grazie alla sua spietatezza ed alcuni trucchetti a diventare dittatore col nome di Milosevich.

Dopo i lager, la RAI

Dopo la caduta dell'Urss mise al suo posto come sosia Elvis Presley e ritornò in Italia. Qui si diede alla televisione, prima con poco successo, ma in breve tempo, leccando il culo a Pippo Baudo, riuscì ad apparire sempre più frequentemente. Insinuò il sospettto a Del Noce che Bonolis lo tradisse con Magalli, così riuscì a farlo cacciare da "Affari tuoi". Quando al posto suo arrivò Pupo, Insinna non esitò ad andare a letto con Petroni e Landolfi pur di avere il programma. Dopo "Affari tuoi" riuscì a vincere anche un telegatto insieme a Little Tony come rivelazione dell'anno. Non si è bene ancora capito quale sia il suo losco scopo in Tv, ma si pensa che sia una mossa per compiere un colpo di stato ed impadronirsi del mondo, ipnotizzando i malcapitati telespettatori, che hanno per definizione una mente debole.

Don Matteo

Prima di entrare nei pacchi prese parte allo sceneggiato "Don Matteo", per il cui cast erano state spese grandi cifre nelle riesumazioni degli attori, che andavano tutti da Terence Hill a Katia Ricciarelli.

Una puntata di Affari tuoi

Le puntate di questo squallido programma seguono sempre il solito rituale, ma le persone che lo seguono sono troppo stupide per accorgersene:

  • Viene sorteggiato un concorrente, che di solito è anche più disperato di quanto non lo fossero gli ebrei nei lager.
  • Il concorrente raggiunge Insinna e qui inizia una serie insopportabile di gags che già Stanlio e Ollio consideravano vetuste.
  • Insinna si finge appassionato alle sorti del concorrente e quindi si snoda parzialmente la cravatta, si scollaccia e si mostra sudato.
  • Ai tre quarti della trasmissione rimangono solo due pacchi che contengono un'iguana oppure 1 milione di euro.
  • A questo punto il concorrente sceglie o di accettare un'offerta che viene fatta da un povero schiavo vittima ogni giorno di violenze psicofiscihe da parte di Insinna, o di andare avanti.
  • Se va avanti (60 %) allora trascorrono 20 minuti prima di aprire il pacco, in cui si cerca senza successo di creare della tensione.
  • Il pacco quasi sempre è vincente, se invece il concorrente aveva accettato l'offerta Insinna cerca in ogni modo di infierire facendo sì che il pacco fosse quello vincente.


Curiosità

  • Nel 1986 tentò di entrare nell'Arma, ma quando scoprirono il suo passato presero al suo posto Il maresciallo Rocca.
  • E' noto che Insinna va dallo stesso imbalsamatore di Berlusconi per poter dire di avere 42 anni in meno e avere allo stesso tempo la sua pensione da colonnello delle SS.

Voci correlate