Il federalismo è una filosofia politica che sostiene che un'entità politica - uno stato, una regione, una cosca... - debba essere costituita dai suoi membri e derivare i poteri da loro, invece che trattarli come mere divisioni sottoposte alla sua volontà.

Secondo la tradizione, il federalismo lo hanno inventato gli svizzeri, ma non è vero, dato che erano troppo impegnati a produrre formaggi, orologi a cucù e a uccidere chi aveva scelto la versione sbagliata del cristianesimo: in realtà furono i padri fondatori degli Stati Uniti d'America ad istituire la prima federazione, timorosi che un governo centrale forte potesse rapidamente diventare una tirannia nemica dei diritti ma consci che tredici piccole colonie sarebbero state conquistate dal primo che passa.[1]

Il nome deriva da "federa", perché alla fine il federalismo è come dormire in un solo letto, ma senza diventare un'unica persona.

Tipi di federalismo

Federalismo americano

Federalismo svizzero

Federalismo europeo

Federalismo tedesco

Federalismo sovietico e russo

In base al principio dell'inversione russa "nella Federazione Russa sono i soggetti federali a valere meno del governo centrale". Questo sistema già valeva ai tempi dell'Unione Sovietica, dove le Repubbliche Socialiste Sovietiche erano assolutamente libere di fare tutto ciò che volesse il Partito.

Con la dissoluzione dell'Unione, la nuova Russia ha scelto di continuare con questo sistema, dopo un breve periodo di ubriachezza collettiva in cui sono scomparse tutte le ricchezze del Paese.

Federalismo italiano

    La stessa cosa ma di più: Federalismo italiano.

Il federalismo italiano è un po' come il neoliberismo: tutti dicono che ci sia, che abbia distrutto il Paese e causato innumerevoli danni, ma nessuno sa dove cazzo sia. La realtà è che l'Italia è un paese a cui possiamo associare tanti aggettivi: corrotto, mafioso, disonesto, merdoso, fallito ma certamente non federale, dato che l'Italia è ed è sempre stata uno stato unitario, al massimo con un certo livello di decentramento regionale, che ogni tanto funziona[2].

Il federalismo italiano l'ha inventato tal Ranza a fine 1700 che, spinto dal sentimento napoleonico, propose di congedare i vari sovrani italiani per istituire una Repubblica federale con capitale Pisa[3] composta da:

  • Liguria
  • Piemonte
  • Lombardia[4]
  • Adria[5]
  • Arno[6]
  • Tevere[7]
  • Teronia[8]
  • Sicilia
  • Sardegna
  • Corsica
  • Malta

Perché fosse una bella mappa per Risiko, propose anche vari scambi territoriali e un condominio tra Piemonte e Lombardia a Savona, così che la Lombardia avesse il mare e Paolo Sizzi fosse dunque triste. Ranza morì nel 1801, non vedendo la fine di Napoleone ma soprattutto lasciando il federalismo senza eredi.

Fu Carlo Cattaneo ad ereditare la causa federalista e a mettere anima e cuore per l'Italia repubblicana e federale, ma i Savoia gli misero altro altrove e lui riparò in Svizzera.

Così, di federalismo si smise di parlare praticamente per cento anni, quando grandi intellettuali del calibro di Umberto Bossi e Mario Borghezio ritirarono fuori la proposta ma l'Italia, ormai unita da grandi valori patriottici e forte nel mondo così, non li ha ascoltati, nonostante la loro grande serietà.

Con l'abbandono delle idee federaliste della Lega Nord da parte di Matteo Salvini, a parlare di federalismo italiano è rimasto solo Michele Boldrin, tra un "anonimo arrogante venduto figlio di puttana amico di Putin" su Twitter e una live su Twitch in cui mostra per errore una collezione di pornazzi tale da far bannare il canale.

Federalismo austriaco


Note

  1. ^ Il giornale dei politici americani dell'epoca, casualmente, si chiamava "The Federalist"
  2. ^ ma ogni tanto no
  3. ^ già aveva previsto la stabilità dell'Italia unita
  4. ^ Inclusa la Svizzera italiana e l'Emilia, che all'epoca non era stata ancora inventata
  5. ^ Nome inutilmente complicato per la Repubblica di Venezia
  6. ^ Nome altrettanto stupido per la Toscana
  7. ^ Ossia l'ex Stato pontificio e anche San Marino
  8. ^ Formalmente Vesuvio