Diamanda Galás

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« Ho sempre pensato di essere io l'Anticristo, ma poi ho sentito Diamanda Galas »
(Lucifero su Diamanda Galas)
« Mi sanguinano le orecchie! Mi sanguinano le orecchie!! »
(Ascoltatore ignaro dopo aver scelto l’album sbagliato della divina cantautrice)
« Credo di essermi appena innamorato »
(Burzum su Diamanda Galas)
File:Diamanda main.jpg
Satana posseduto da Diamanda Galas

Biografia

I primi anni

Diamanda Galas (all'anagrafe Guglielmo Gastolopolous) è una virtuosa del cantato apocalittico (chiamato così per essere effettivamente in grado di causare l'apocalisse) nonchè arma di distuzione di massa.

Diamanda, o meglio Guglielmo, naque nelle praterie della Tessalonica durante gli anni 50[più o meno] da uno spaccatore di pietre di lunga tradizione [1] e una pingue contadinotta. Il padre volle il figlio da subito avviato al rinomato e difficile impiego familiare. Già durante il primo anno di scuola elementare il giovane Guglielmo fu in grado di smantellare con i denti una parte consistente delle mura della scuola, ovvero quella che dava negli spoglatoi maschili.

Tuttavia l'entusiasmo di Guglielmo per lo sbattere le rocce l'una contro l'altra scemò già coll'arrivo dell'adolescenza. All'età di 15 anni le uniche pietre che ancora prendeva in mano erano quelle che usava per stordire i giocatori di calcio balilla più giovani dopo gli allenamenti, per rinchiuderli poi nello sgabuzzino e approfittare di loro a suo piacere, alimentando la sua nascente propensione per il sadismo più sfrenato e altre amenità imparate dalla mitologia greca.

Una tragica vicenda

Nel 1956 Guglielmo subì una tragica pedita che lo segnò per sempre. Essendo stato incaricato di andare a chiamare il fratello perchè era pronta la cena, lo trovò impegnato a distruggere alcune pietre particolarmente tenaci nelle profondità della miniera dove lavorava. Temendo di non essere sentito per via del forte rumore, Guglielmo urlò a pieni polmoni, provocando il repentino crollo delle pareti della galleria e l'inevitabile morte del fratello che vi si trovava all'interno. Per sottrarre l’unico figlio rimasto alla furia delle autorità locali, il fattaccio fu

coperto dall’inventiva della lungimirante madre, che accusò della tragedia il malfamato virus del HIV, che il defunto avrebbe altresì contratto dalla stessa Diamanda. Il giovane Guglielmo fu rilasciato per mancanza di prove, sotto promessa di astenenrsi in futuro dall’incesto non protetto.

Segnato dalla terribile perdita, ma tuttavia tristemente consapevole dell'insolito talento, Guglielmo decise di abbandonare per sempre la promettente carriera di rompitore di pietre per l'incerto mestiere del cantore. Iniziò la sua formazione canora nella rinomata Musikschule Für Sadomasochisten a Rustrow, conosciuta per essere l'unica scuola al mondo ad insegnare il solfeggio con le frustate, grande passione di Diamanda sin dalla gioventù. Ricevute abbastanza legnate, ed avendone impartite altrettante agli altri ignari studenti, decise infine di rapire e rinchiudere il rettore dell'accadamia in cantina, dove lo sottopose a pratiche innominabili[2] finchè non gli consegnò l'agognato diploma di musica. Mise in pratica i preziosi insegnamenti dell’Accademia del SM lavorando per alcuni anni nei peggiori manicomi di Caracas, dove fu utilizzato con successo come eutanasia alternativa, abbassando la percentuale di malati mentali nel paese del 66,6 %. Ma ciò non era abbastanza per il simpatico Guglielmo, che aspirava a risultati molto più ambiziosi che aiutare quattro pazzi a fare il passo finale.

Nel 1967 partì per l'America e, arruolatosi della marina militare per via dei bei ragazzi, cominciò a cantare nel coro dell'esercito. La sua voce fu subito molto aprezzata e utilizzata in più occasioni come arma diversiva per stordire i nemici prima dell'attacco, anche per via della drastica diminuzione del corpo dell’arma, ossia di tutti quei malcapitati che facevano parte del coro militare.

Durante la guerra fredda gli americani, sfiancati dall’attesa che succedesse qualcosa, decisero di dimostrare una volta per tutte a quegli sporchi comunisti Stalin la loro supremazia, utilizzando la brava e bella Diamanda come arma speciale segreta. Il piano consisteva nell’aprofittare della debolezza del leader russo per le creature dai tratti forti e dal sesso incerto, che amava procacciarsi nella steppa siberiana. Il bel giovine fu introdotto tra le concubine di Stalin dove, al momento giusto, avrebbe dovuto cercare di farlo schiattare con un acuto ben piazzato. Sebbene l'urlo disumano emesso dal ragazzo al momento decisivo fece saltare in aria ben due bunker vicini, non provocò nel cervello del leader russo, ben protetto dagli anni di abuso di vodka fatta in casa, nient'altro che una leggera emorragia, portando il mondo sull'orlo di una pericolosa guerra atomica.

La felice conclusione

Diamanda Galas prima di andare dal barbiere

Frustrato dell'insuccesso, Guglielmo si convinse che una voce maschile mai avrebbe potuto dargli i risultati a cui aspirava e si decise ad adottare misure estreme per diventare la più grande arma di sterminio di massa della storia. Non avendo ottenuto nessun risultato dalle flagellazioni testicolari a cui si sottoponeva regolarmente, decise di rivolgersi alla capace mano del chirurgo di Cicciolina, che guarda caso durante quel periodo si stava disintossicando dalle droghe pesanti (a differenza di quando invece tagliuzzò la celebre pornodiva, sotto l'effetto di svariate sostanze magiche). Sfortunatamente per lui, il virtuoso del bisturi confuse durante l'operazione la fialetta di metadone con quella del disinfettante, provocando nel malcapitato una fattanza cronica.

Portata finalmente a compimento, grazie ai nuovi attributi, la difficile missione contro Stalin, la nascente stella della musica stava per accingersi alla sua pratica preferita quando notò che, oltre al corpo di Stalin, già freddo ma ancora buono, nella stanza erano presenti alcuni diamanti, altresì polverizzati dall'acuto magistrale. Orgoglioso del suo fenomenale talento, Guglielmo decise di autobattezzarsi Diamanda, nonchè di celebrare l'urlo di morte del celebre russo, che tanto l'aveva colpito, riproducendolo nella maggior parte delle sue canzoni.

Durante la sua strabiliante carriera Diamanda ha collaborato con numerosi artisti importanti, tutti defunti poco dopo l'inizio delle registrazioni. Si dice che Diamanda sia responsabile della morte di Elvis, John Lennon, Bigfoot, Maria Callas e Baudelaire che, sebbene già defunto, riuscitò per suicidarsi personalmente dopo la sua reinterpretazione delle Litanie a Satana.

Note

  1. ^ altresì chiamato minatore
  2. ^ De Sade insegna