Controriforma

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"In diretta dallo studio 20 del Concilio di Trento... Controriforma, il programma per chi ama il bel calcio e la vendita delle indulgenze!"
« Non va! »
(Sandro Piccinini su mancata riconciliazione fra protestanti e cattolici)
« Tantissima carne al fuoco in questa puntata! »
(Sandro Piccinini su eretici messi al rogo dall'inquisizione)
« Ah, come gioca Lutero! »
(Maurizio Mosca su Martin Lutero)

Controriforma-Nessun diritto di replica è stata la più popolare trasmissione televisiva di stampo cattolico-calcistico del XVI secolo.
La scaletta del programma era ampia e prevedeva cinque grandi momenti:

  • Dottrina e sintesi delle partite di cartello.
  • Riconfigurazione ecclesiastica e analisi degli errori arbitrali curata da Matteo Dotto.
  • Ordini religiosi e indiscrezioni di calciomercato.
  • Movimenti spirituali e moviola di Giacomo Ciccio Valenti.
  • Dimensioni politiche e intervista al panchinaro di turno.

Storia del programma

Giulio III, Ignazio di Loyola e Carlo Borromeo discutono sulla validità della dottrina protestante e dei gol in fuorigioco.

La Controriforma nacque da una coraggiosa idea del pontefice Paolo III e del giornalista di Mediaset Paolo Ziliani, i quali nel 1563 decisero di dare vita a un programma calcistico che potesse finalmente spezzare l'egemonia di audience della Domenica Sportiva, storica trasmissione RAI condotta dai rivoluzionari predicatori Martin Lutero, Giovanni Calvino e Giorgio Tosatti.
La Domenica Sportiva in quegli anni era seguitissima dal pubblico, vuoi perché Paola Ferrari [1] portava sempre delle minigonne da infarto, vuoi perché i tre conduttori sostenevano apertamente una radicale rifondazione dell'ambiente calcistico.
Tale dottrina prese il nome di Protestantesimo proprio perché Lutero e soci protestavano contro tutto e tutti. In particolare ce l'avevano con:

  • gli arbitri che fischiavano rigori contro le loro squadre (Lutero tifava per il Wittemberg [2] e Calvino per il Paris Saint-Germain).
  • gli arbitri in generale: Martin Lutero ne rifiutava l'autorità in quanto riteneva che "l'uomo è giustificato per mezzo della fede, senza le opere della legge". In parole povere sosteneva che la figura dell'arbitro era inutile e che i giocatori potevano benissimo leggere il regolamento e prendere le decisioni da soli.

Sembrava quindi impossibile scalzare la Domenica Sportiva dal suo piedistallo di regina degli ascolti, ma Paolo III e Ziliani ebbero un'intuizione geniale: dato che il pubblico seguiva il programma della RAI solo perchè offriva gli highlights delle partite, tanta gnocca e un sacco di inutili chiacchiere da bar, per sbaragliare la concorrenza bastava imbastire una trasmissione che offrisse le stesse attrazioni in dosi ancor più massiccie e letali!
Fu infatti sufficiente acquistare i diritti delle partite di Serie A, assumere Elisabetta Canalis e Maurizio Mosca, e diffondere la notizia che tutti coloro che non avrebbero guardato Controriforma sarebbero finiti all'inferno: il calibrato mix tra austera morale cattolica e sordido avanspettacolo si rivelò vincente e lo show fu subito acclamato come un successo in tutta Italia [3].

Maggiori figure impegnate nella Controriforma

"In verità, in verità vi dico: il famoso fallo di Iuliano su Ronaldo ERA RIGORE!"

Note

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  1. ^ Che all'epoca aveva appena vent'anni
  2. ^ Che militava nella terza divisione del campionato tedesco
  3. ^ Nei paesi germanici venne invece accolto con maggiore freddezza

Voci controriformate

Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Controriforma