Contrabbandiere: differenze tra le versioni

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Il contrabbandiere è un mestiere fondamentale per la crescita e lo sviluppo di uno [[Stato]]. Infatti questo tipo di attività incrementa gli scambi economico-commerciali di [[droga|materie prime]], [[sigarette|beni di consumo]] e [[arma di distruzione di massa|beni strategici]], abbigliamenti, animali vivi o morti, ecc. ecc. e sostiene il mercato internazionale. Inoltre esso aiuta il processo di globalizzazione culturale, grazie allo scambio tra Stati delle proprie opere culturali. Purtroppo il contrabbandiere è avverso alla [[legge]] e al pagamento delle [[tasse]], per cui è, ahinoi, un mestiere illegale. Tuttavia questa regale professione non si è estinta, anzi, si è espansa in tutto il mondo, tanto da richiedere la creazione di una scuola di contrabbandieri specializzata alla formazione dei suddetti professionisti. Etimologicamente il termine ''contrabbando'' deriva dal latino ''contra bandum'', locuzione con la quale si indicava la disobbedienza di un [[niubbo]] agli ordini di un [[nonciclopediano]] costretto a bannarlo a vita.
Il contrabbandiere è un mestiere fondamentale per la crescita e lo sviluppo di uno [[Stato]]. Infatti questo tipo di attività incrementa gli scambi economico-commerciali di [[droga|materie prime]], [[sigarette|beni di consumo]] e [[arma di distruzione di massa|beni strategici]], abbigliamenti, animali vivi o morti, ecc. ecc. e sostiene il mercato internazionale. Inoltre esso aiuta il processo di globalizzazione culturale, grazie allo scambio tra Stati delle proprie opere culturali. Purtroppo il contrabbandiere è avverso alla [[legge]] e al pagamento delle [[tasse]], per cui è, ahinoi, un mestiere illegale. Tuttavia questa regale professione non si è estinta, anzi, si è espansa in tutto il mondo, tanto da richiedere la creazione di una scuola di contrabbandieri specializzata alla formazione dei suddetti professionisti. Etimologicamente il termine ''contrabbando'' deriva dal latino ''contra bandum'', locuzione con la quale si indicava la disobbedienza di un [[niubbo]] agli ordini di un [[nonciclopediano]] costretto a bannarlo a vita.


== Origini ==
== Origini: da Giulio Cesare ad Attila ==


[[File:Giuliocesare.gif|thumb|right| Io le tasse non le pago!]]
[[File:Giuliocesare.gif|thumb|right| Io le tasse non le pago!]]


Il contrabbando nacque molto tempo fa: già ai tempi dell'Antica Roma i barbari usufruivano di questa particolare professione per importare nei loro barbari paesi oggetti che loro non potevano produrre e perciò utilizzare, come saponi, profumi, cibo commestibile, riviste pornografiche ecc. ecc. Essi compravano, senza pagare le tasse, questi prodotti dai cittadini romani stanziati ai confini, i quali, se venivano scoperti dallo Stato, erano costretti a subire una [[stupro|''actio in simplum'']] se confessavano la colpa, una [[castrazione|''actio in duplum'']] se invece negavano. Il contrabbandiere romano più famoso fu [[Giulio Cesare]], il quale, stanziatosi nei pressi delle Alpi, intraprese un commercio di dadi coi franchi all'insaputa del Senato. Poiché non riusciva a trovare un accordo sul prezzo coi barbari transalpini, Cesare decise di conquistare la Gallia. E così fece. Una volta tornato in Italia, andò presso il Rubicone e iniziò uno storico dialogo tra il primo contrabbandiere della storia e il primo Stato della storia che fracassava i [[coglioni]] sulle tasse (già allora a Roma...un caso?):
Il contrabbando nacque molto tempo fa: già ai tempi dell'[[Roma|Antica Roma]] i barbari usufruivano di questa particolare professione per importare nei loro barbari paesi oggetti che loro non potevano produrre e perciò utilizzare, come saponi, profumi, cibo commestibile, riviste pornografiche ecc. ecc. Essi compravano, senza pagare le tasse, questi prodotti dai cittadini romani stanziati ai confini, i quali, se venivano scoperti dallo Stato, erano costretti a subire una [[stupro|''actio in simplum'']] se confessavano la colpa, una [[castrazione|''actio in duplum'']] se invece negavano. Il contrabbandiere romano più famoso fu [[Giulio Cesare]], il quale, stanziatosi nei pressi delle Alpi, intraprese un commercio di dadi coi franchi all'insaputa del Senato. Poiché non riusciva a trovare un accordo sul prezzo coi barbari transalpini, Cesare decise di conquistare la Gallia. E così fece. Una volta tornato in Italia, andò presso il Rubicone e iniziò uno storico dialogo tra il primo contrabbandiere della storia e il primo Stato della storia che fracassava i [[coglioni]] sulle tasse (già allora a Roma...un caso?):


-'''Giulio Cesare:''' Ἀνερρίφθω κύβος
-'''Giulio Cesare:''' Ἀνερρίφθω κύβος
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-'''Giulio Cesare:''' Sticazzi!
-'''Giulio Cesare:''' Sticazzi!


A questo punto, Cesare, stufo del dialogo, attraversò il fiumiciattolo e sconfisse il Senato (eh, quando gli evasori erano seri!). Gli succedette l'esimio [[Augusto|Imperatore Augusto]], il quale operò una politica totalmente opposta a quella del padre adottivo: cresciuto sotto i principi di [[Giustizia]] e [[Rigore]] (non quelli italiani, però), egli impedì l'esercizio della professione del contrabbandiere. Creò le prime dogane e si servì di [[impiegato statale|gente inutile]] per formare il corpo dei doganieri, volto a fermare i contrabbandieri sul confine. Ottenne i risultati sperati dallo Stato ma non dal popolo: il primo poté tornare ad usufruire delle tasse come finanziamento per le feste alla ''Domus Augusti'' (l'[[Arcore]] dei tempi), mentre il secondo non poté più fare la cresta sulla vendita dei prodotti ai barbari (che, essendo stupidi, non si accorgevano di [[niente]]).
A questo punto, Cesare, stufo del dialogo, attraversò il fiumiciattolo e sconfisse il Senato (eh, quando gli evasori erano seri!).


== Nel Medioevo e secoli successivi ==
== Nel Medioevo e secoli successivi ==

Versione delle 12:51, 19 ago 2014

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Due contrabbandieri in un momento quotidiano del loro mestiere
« Sono solo un onesto venditore ambulante! »
(Contrabbandiere ai doganieri)
« Nella Bibbia sta forse scritto che è delitto comprare della merce in un posto per andarla a vendere a due chilometri di distanza? »
(Un contrabbandiere giustifica il proprio mestiere)

Il contrabbandiere è un mestiere fondamentale per la crescita e lo sviluppo di uno Stato. Infatti questo tipo di attività incrementa gli scambi economico-commerciali di materie prime, beni di consumo e beni strategici, abbigliamenti, animali vivi o morti, ecc. ecc. e sostiene il mercato internazionale. Inoltre esso aiuta il processo di globalizzazione culturale, grazie allo scambio tra Stati delle proprie opere culturali. Purtroppo il contrabbandiere è avverso alla legge e al pagamento delle tasse, per cui è, ahinoi, un mestiere illegale. Tuttavia questa regale professione non si è estinta, anzi, si è espansa in tutto il mondo, tanto da richiedere la creazione di una scuola di contrabbandieri specializzata alla formazione dei suddetti professionisti. Etimologicamente il termine contrabbando deriva dal latino contra bandum, locuzione con la quale si indicava la disobbedienza di un niubbo agli ordini di un nonciclopediano costretto a bannarlo a vita.

Origini: da Giulio Cesare ad Attila

Io le tasse non le pago!

Il contrabbando nacque molto tempo fa: già ai tempi dell'Antica Roma i barbari usufruivano di questa particolare professione per importare nei loro barbari paesi oggetti che loro non potevano produrre e perciò utilizzare, come saponi, profumi, cibo commestibile, riviste pornografiche ecc. ecc. Essi compravano, senza pagare le tasse, questi prodotti dai cittadini romani stanziati ai confini, i quali, se venivano scoperti dallo Stato, erano costretti a subire una actio in simplum se confessavano la colpa, una actio in duplum se invece negavano. Il contrabbandiere romano più famoso fu Giulio Cesare, il quale, stanziatosi nei pressi delle Alpi, intraprese un commercio di dadi coi franchi all'insaputa del Senato. Poiché non riusciva a trovare un accordo sul prezzo coi barbari transalpini, Cesare decise di conquistare la Gallia. E così fece. Una volta tornato in Italia, andò presso il Rubicone e iniziò uno storico dialogo tra il primo contrabbandiere della storia e il primo Stato della storia che fracassava i coglioni sulle tasse (già allora a Roma...un caso?):

-Giulio Cesare: Ἀνερρίφθω κύβος

-Senato: Eh?

-Giulio Cesare: Ho detto: Alea iacta est

-Senato: Paga le tasse, e poi potremo parlare!

-Giulio Cesare: Sticazzi!

A questo punto, Cesare, stufo del dialogo, attraversò il fiumiciattolo e sconfisse il Senato (eh, quando gli evasori erano seri!). Gli succedette l'esimio Imperatore Augusto, il quale operò una politica totalmente opposta a quella del padre adottivo: cresciuto sotto i principi di Giustizia e Rigore (non quelli italiani, però), egli impedì l'esercizio della professione del contrabbandiere. Creò le prime dogane e si servì di gente inutile per formare il corpo dei doganieri, volto a fermare i contrabbandieri sul confine. Ottenne i risultati sperati dallo Stato ma non dal popolo: il primo poté tornare ad usufruire delle tasse come finanziamento per le feste alla Domus Augusti (l'Arcore dei tempi), mentre il secondo non poté più fare la cresta sulla vendita dei prodotti ai barbari (che, essendo stupidi, non si accorgevano di niente).

Nel Medioevo e secoli successivi

Ecco una tipica "faccia da fattone" facilmente reperibile nei paradisi fiscali.

In questa buia era, però, i contrabbandieri trovarono la loro rivincita sulle autorità statali. Infatti, visto che non c'era nessuno Stato degno di tal nome, essi approfittarono della situazione e crearono le "zone franche" o "paradisi fiscali": in questi territori i contrabbandieri potevano commerciare qualsiasi cosa, tanto lui non c'era. La roba era così tanta ma così tanta che se la sniffavano anche prima di venderla. L'effetto principale della diffusione delle zone franche fu la nascita di gente strana con visioni strane come Nostradamus, Martin Lutero, Torquato Tasso e altri del loro giro. I contrabbandieri erano incoraggiati dai privati nello svolgimento della loro importantissima attività e tutti erano contentissimi (perfino in Svizzera, che divenne, udite udite, il paradiso fiscale più frequentato), infatti non c'erano tasse, dogane e altre cose inutili e dannose come queste (sto scherzando, ovviamente, evviva le tasse!). Allegri, 'sti medievali!

Unità d'Italia e altre cagate

Purtroppo per tutti noi, il 17 marzo 1861, Giuseppe Garibaldi fece l'Italia e i contrabbandieri piansero lacrime amare. Infatti il contrabbando venne messo fuori legge e rinacquero le dogane. Dannazione! L'uso di stupefacenti venne limitato a pochi privilegiati, i quali costituirono una casta intoccabile. Fra questi, Mario Monti decise di combattere ancor più aspramente i contrabbandieri evasori, per avere più roba per sé. Le conseguenze di ciò furono ben visibili: la crescita dello Spread e la crisi economica mondiale dovute alla mancanza del mercato internazionale sostenuto dalla pratica del contrabbando. I contrabbandieri, allora, per sostenere l'economia si camuffarono sotto altri aspetti per riprendere l'attività. Qui sotto seguono gli esempi più celebri:

  • Diego Armando Maradona: fingendosi un calciatore di dubbia moralità, con la scusa di tornare dai parenti ogni tanto, contrabbandava droga in quantità abnormi dall'Argentina all'Italia.
  • Massimo Moratti: sotto l'innocuo aspetto di un presidente di una Associazione pro disadattati comprava calciatori negri (Eto'o, Muntari, Suazo, Mariga ecc. ecc.) dal Nord Africa e dall'America del Sud senza pagare le tasse.
  • Willy Wonka: eh sì, cari lettori, sotto le vesti di un uomo innocente che voleva tanto bene ai bambini si cela un contrabbandiere spietato. Inutile dire che merce trattasse.
  • Silvio Berlusconi: elogiatissimo presidente in pubblico, perfido evasore in privato. Che cosa commerciava? Di tutto, da ministri fasulli a dirigenti sportivi.