Armin Meiwes

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia gemellata con la Liberia.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca


Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Armin Meiwes
« Io per esempio mi mangio le unghie. »
(Armin Meiwes difeso dal suo avvocato)
« E voi avete mai provato a disossare un tacchino?! Quello sì che fa schifo. »
(Armin Meiwes sotto processo)
« Ma sono tutte proteine!!! »
(Bear Grylls in difesa di Armin Meiwes)

Armin Meiwes è considerato da molti l'uomo cardine della cucina tedesca. Egli stesso preferisce definirsi il supremo salumiere per opporsi al vegetarianesimo in voga nel suo paese in seguito all'abolizione incondizionata dell'uso di forni sul suo territorio.

Dalla formazione agli esordi

Infanzia

Il piccolo Armin nacque in un gigantesco mattatoio delle Germania nazista. Suo padre era un noto medico, che però esercitava la professione di macellaio un po' per passione e un po' per amore della scienza - in pratica studiava anatomia. Sua madre era bionda.

Non vi erano altro che due rotaie a collegare il lager campo dove viveva il piccolo Armin alla società urbana, rotaie che per un motivo o per l'altro venivano puntalmente colpite da bombe veramente intelligenti.

Armin trascorse quindi l'infazia in questo ameno campus al riparo dalle brutture della Germania nazista, al tempo devastata dalla guerra. È probabile che qui apprese le varie tecniche di macellazione, conservazione, cottura e smaltimento delle carni. Imparò cioè ciò (cìciùcìcià) che diverrà poi la sua nobile arte, che poté illustrare nel libro Un uomo ai fornelli, millemila uomini al forno, considerata la bibbia del moderno cioccolataio.

Gavetta in cucina e meritato successo

Il Food Design secondo Armin Meiwes

Nell'ostinazione di riportare il cannibalismo nei ristoranti, Armin viene cacciato da una cucina all'altra, ma ciò non gli precluderà la possibilità di pubblicare una trilogia di best sellers:

Sulle prime la critica tentenna, ma poi muore, mentre il successo di pubblico è sorprendente fin da subito e i libri vengon rieditati in diverse lingue anche sconosciute.

Si fa strada l'ipotesi di mettere Armin a capo della Kraft, di renderlo principale cordinatore della FAO, di convertire le gelaterie italo-tedesche in salumerie di sua proprietà, addirittura di concedergli in sposa Antonella Clerici

E qua però...

Non si capisce bene il perché ma un giorno, per una strana brutta storia Armin finisce in galera.

Menù tipico

  • L' inguine ai frutti di mare
  • Macedonia in percentuale di popolazione
  • Uomo umido
  • Zuppa di pene di pesce squalo
  • Scampi senza scampo
  • Maltagliato in agonia
  • Cruenza su Vincenza
  • Cervella di Borghezio (ipocalorico)
  • Crudità di pesce
  • Crudeltà di carne

Qultura popolare

La strana, brutta storia di Armin Meiwes ispirò il sestetto melodico dei Rammstein, che gli dedicò il pezzo Mein Teil (lett. sta minchia). Armin non la prese bene, e citò in giudizio i sei per violazione di copyright. Sembra che la questione sia stata risolta in sede extragiudiziale, con una transazione in natura che prevedeva una notte in compagnia di Till Lindemann, due motoseghe, un gruppo di immigrati turchi ed una cassa di Alka-Seltzer. Si ignorano i dettagli della transazione.