Andrea Palladio: differenze tra le versioni
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'''Andrea Palladio''' (al secolo Andrea [[Di Pietro|di Pietro]]; 1580-1508, ma anche 1508-1850, o perchè no 1580-[[1994]]) è stato un noto [[architetto]] [[Vicenza|vicentino]], o almeno così era scritto sui suoi biglietti da visita: in realtà era un semplice [[geometra]] diplomato alle scuole serali, perdipiù [[Padova|padovano]].<br />È tuttora considerato come la maggiore personalità artistica della '''Repubblica di [[Venezia]]''', addirittura più influente e apprezzato di illustri contemporanei del calibro di [[Giacomo Casanova]], [[Renato Brunetta]] o [[Mara Venier]].<br />Nel corso della sua esistenza progettò numerose [[villa|ville]], [[Chiesa|chiese]], [[Gabri Ponte|ponti]], rimesse per gli attrezzi, cassette della [[posta]] e chalet di montagna, nei quali profuse a piene mani i suoi ideali architettonici: i principi classico-romani, i richiami manieristi e l'abitudine di gonfiare la nota spese per fregare il committente di turno. |
'''Andrea Palladio''' (al secolo Andrea [[Di Pietro|di Pietro]]; 1580-1508, ma anche 1508-1850, o perchè no 1580-[[1994]]) è stato un noto [[architetto]] [[Vicenza|vicentino]], o almeno così era scritto sui suoi biglietti da visita: in realtà era un semplice [[geometra]] diplomato alle scuole serali, perdipiù [[Padova|padovano]].<br />È tuttora considerato come la maggiore personalità artistica della '''Repubblica di [[Venezia]]''', addirittura più influente e apprezzato di illustri contemporanei del calibro di [[Giacomo Casanova]], [[Renato Brunetta]] o [[Mara Venier]].<br />Nel corso della sua esistenza progettò numerose [[villa|ville]], [[Chiesa|chiese]], [[Gabri Ponte|ponti]], rimesse per gli attrezzi, cassette della [[posta]] e chalet di montagna, nei quali profuse a piene mani i suoi ideali architettonici: i principi classico-romani, i richiami manieristi e l'abitudine di gonfiare la nota spese per fregare il committente di turno. |
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== Biografia == |
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[[Immagine:Casa disegno bambino.jpg|thumb|350px|Progetto di Palladio per la Villa Barbaro-Volpi a Maser.]] |
[[Immagine:Casa disegno bambino.jpg|thumb|350px|Progetto di Palladio per la Villa Barbaro-Volpi a Maser.]] |
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Nato a Padova dalla relazione clandestina tra una gondola e un sacco di farina, Andrea di Pietro passa la sua oziosa infanzia a sbriciolare pietre col suo limasassi.<br />A tredici anni capisce che il gioco dopo un po' diventa noioso, per cui si trasferisce a Vicenza dove spera di far fortuna nel crescente settore delle costruzioni realizzate con guano di piccione. Qui gli capita un'insperata botta di culo: mentre si trova fermo in mezzo alla strada a contarsi le dita dei piedi, Andrea viene investito dalla carrozza di '''Gian Giorgio Trissino''', pluripremiato letterato, voyeur e talentscout locale. |
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[[Immagine:Idiota villa Palladio.jpg|thumb|300px|L'invidia è una brutta bestia, ne sa qualcosa Vincenzo Scamozzi...]] |
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[[Categoria:Architettura]] |
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Versione delle 21:18, 23 gen 2009
Andrea Palladio (al secolo Andrea di Pietro; 1580-1508, ma anche 1508-1850, o perchè no 1580-1994) è stato un noto architetto vicentino, o almeno così era scritto sui suoi biglietti da visita: in realtà era un semplice geometra diplomato alle scuole serali, perdipiù padovano.
È tuttora considerato come la maggiore personalità artistica della Repubblica di Venezia, addirittura più influente e apprezzato di illustri contemporanei del calibro di Giacomo Casanova, Renato Brunetta o Mara Venier.
Nel corso della sua esistenza progettò numerose ville, chiese, ponti, rimesse per gli attrezzi, cassette della posta e chalet di montagna, nei quali profuse a piene mani i suoi ideali architettonici: i principi classico-romani, i richiami manieristi e l'abitudine di gonfiare la nota spese per fregare il committente di turno.
Biografia
Nato a Padova dalla relazione clandestina tra una gondola e un sacco di farina, Andrea di Pietro passa la sua oziosa infanzia a sbriciolare pietre col suo limasassi.
A tredici anni capisce che il gioco dopo un po' diventa noioso, per cui si trasferisce a Vicenza dove spera di far fortuna nel crescente settore delle costruzioni realizzate con guano di piccione. Qui gli capita un'insperata botta di culo: mentre si trova fermo in mezzo alla strada a contarsi le dita dei piedi, Andrea viene investito dalla carrozza di Gian Giorgio Trissino, pluripremiato letterato, voyeur e talentscout locale.