Giampaolo Pazzini: differenze tra le versioni

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[[Categoria:Calciatori]]
Giampampaolo "il pazzo pazzo testa di cazzo" Pazzini nato a Wembley, vicino Pescia, qualche anno fa, dovrebbe essere un attaccante (colui che nel gioco del calcio ha il compito di segnare), non raccomandato e ci tengo a dirlo. E' cresciuto ai Margini delle Coperte dove si fa notare dai furbissimi osservatori dell'Atalanta, ignari di aver scoperto l'uomo che sarà considerato il futuro del calcio italiano e che di conseguenza porrà le basi per la fine di quest'ultimo. Mentre milita nella città di Atalanta conosce quello che sarà l'amore della sua vita, il giovane talento per eccellenza, Montolivo, dando vita alla coppia di fatto Pazzolivo. Secondo indiscrezioni i due si sarebbero sposati clandestinamente in seguito a uno scontro a cuscinate nello spogliatoio. Dopo due stagioni schifosamente mediocri, sempre senza raccomandazioni, passa alla Fiorentina, causando il suicidio di molti tifosi bergamaschi. Diventa subito il miglior panchinaro della storia viola, rinnovando il modo di stare seduti: giocatori del calibro di Gilardino, Montervino, Calaiò e Paolo il gemello, si recano alla sua dimora (la panchina del Franchi) per chiedere consigli su come stare seduti comodamente. Il povero pazzo ha di fronte a se Luca il palo e non riesce a trovare spazio, si sfoga nella nazionale dei bambini, dove sodomizza i compagni più giovani. Ma finalmente si avvera il suo sogno, Toni si ubriaca all'October Fest e diventa irreperibile, allora i genii della Fiorentina si ricordano di quell'ormai pezzo di panchina pagato a peso d'oro e gli propongono di diventare suo erede. Il testa di pazzo dopo i primi tentennamenti (si trovava cosi bene seduto), decide che è arrivato il suo momento e si mette in gioco. In gioco per modo di dire nonostante tutto di palle ne vede poche, gli sono familiari solo quelle che Bobo Vieri e un Emigrato drogato gli hanno poggiato sulla testa.

Versione delle 23:11, 15 gen 2008

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Giampampaolo Pazzini, nato a Wembley, in provincia di Arcore, non è un calciatore. Chi è allora? A nessuno importa.

Si fa notare subito nella nazionale svervegese, tant'è che i geniali osservatori dell'Atalanta lo ingaggiano con un contratto multimilionario: sarà la truffa più grande dal tempo dei settordici ladroni. Qui Pazzini instaurerà un forte rapporto con Riccardo Montolivo, tant'è che i due verranno chiamati con un unico nome: Dolce&Gabbana. Dopo il matrimonio segreto fra i due, vengono ingaggiati dalla Fiorentina e spacciati come il futuro del calcio italiano. Ed in effetti Pazzini non è molto diverso da un altro grande campione italiano, Antonio Cassano. Mentre la città di Atalanta inizia festeggiamenti che manco a Capodanno, Pazzini diventa panchinaro titolare e altre riserve sparse nel mondo come Emanuele Calaiò o Adriano gli chiedano lumi su come Pazzini sia un maestro nell'essere un panchinaro. Tutto cambia quando Luca Toni scompare misteriosamente durante l'Oktoberfest e Pazzini diventa il suo erede. Forma subito un attacco stellare con Bobo Vieri e insieme riescono a segnare ben 2 gol in 185 partite.