Campionato mondiale di calcio 1982

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« Pooo po po po...no aspè, cos'è che cantavano all'epoca? Ah, già: da, da, da, tutti figli di Bearzot. »
(Qualunque italiano mentre rivede le immagini del trionfo dell'1982)

I Mondiali di calcio Spagna 1982 sono stati la dodicesima edizione del mondiale di calcio, nonché la prima in cui ai nastri di partenza si presentavano 24 squadre anziché le tradizionali 16, perché la FIFA ci teneva a dimostrare al mondo intero di sapersi destreggiare anche con numeri grandi. Tale decisione ebbe un impatto determinante sulla crescita del gioco del calcio a livello globale, e poi che mondiali sarebbero senza squadre come il Burundi e la Groenlandia?

È tuttora il mondiale ospitato da un'unica nazione che ha visto impiegato il maggior numero di stadi, alcune partite furono giocate anche nel campo dell'Oratorio Don Bosco de la Vega, dietro raccomandazione di Zorro.

Qualificazioni

File:Tango España - pallone ufficiale Mondiali Spagna 1982.jpg
Il pallone del torneo era identico a quello usato in Argentina quattro anni prima anche nel materiale: 100% vera pelle di desaparecido.

Nonostante l'allargamento del torneo a 24 squadre non mancarono le sorprese in fase di qualificazione: in Europa non riuscì a qualificarsi l'Olanda, finalista nelle due precedenti edizioni, che venne superata da Francia e Belgio: a conti fatti, è lecito ritenere che continuare ad affidarsi a un Cruijff ormai quarantenne e un Neeskens dipendente dalla macchina per la dialisi non sia stata un'idea brillante. Ottenne la qualificazione invece la sorprendente Irlanda del Nord, che eliminò Svezia e Portogallo mandando l'IRA a far saltare in aria i loro aerei all'aeroporto di Belfast. Quanto all'Italia, a un avvio di girone folgorante fecero seguito diverse prestazioni balbettanti, che non costarono la qualificazione solo perché la Danimarca si ostinò a disputare l'intero girone con la squadra di hockey su prato.

In Sud America fece scalpore l'eliminazione dell'Uruguay fresco vincitore del Mundialito del 1981: per la Celeste fu un vero peccato non poter contare nella partita decisiva in Perù su cinque titolari, bloccati alla dogana con del materiale sospetto che poi si scoprì essere dell'arbre magique all'aroma di mars fritto. Nel girone del Centro-Nord America invece riuscì a fallire l'approdo alla fase finale il Messico, che pagò cara la presunzione con cui affrontò il girone eliminatorio: infatti la stella Hugo Sánchez, centravanti del Real Madrid, onde non affaticarsi in vista del torneo insistette per giocare tutte le qualificazioni in porta.

I gironi africani videro la qualificazione di Camerun e Algeria, che beneficiarono di numerose defezioni dovute a motivi finanziari e riuscirono ad arrivare in Spagna nascosti nella stiva di un cargo che trasportava calamari. In Asia, infine, la Nuova Zelanda vinse lo spareggio contro la Cina e conquistò insieme al Kuwait il posto di materasso annunciato del Mondiale.


Gruppo 1

File:Portachiavi di Naranjito, mascotte dei mondiali di Spagna 1982.jpg
Naranjito, la mascotte, s'impiccò dopo aver puntato tutti i suoi averi sulla vittoria delle Furie Rosse.

Un gruppo ben equilibrato che comprendeva l'Italia quarta in Argentina quattro anni prima, la solida formazione polacca che poteva contare sulla vecchia guardia che giunse terza nel 1974 e su uno Zbigniew Boniek non ancora rimbecillito dalle apparizioni alla Domenica sportiva e il Perù che aveva superato il primo turno nel 1978 ed era guidato da quel Gerónimo Barbadillo che ad Avellino era venerato quasi quanto Ciriaco De Mita. A completare i quadri gli sconosciuti camerunensi, la cui preparazione tattica e atletica al Mondiale era stata curata da un'équipe di sciamani. La prima partita sarà giocata dall'Italia a Vigo, contro la Polonia. Gli azzurri, convinti che si stesse parlando di Vigo di Fassa, avevano disputato le ultime due amichevoli pre mondiali calzando dei moon boot.

Gruppo 2

Prenotato Gorilla...

Gruppo 5

Fin dal sorteggio sembrava tutto apparecchiato affinché la Spagna diventasse la terza nazione consecutiva a trionfare nel mondiale in casa: a far compagnia alle Furie Rosse nel raggruppamento c'erano infatti una Jugoslavia tecnicamente dotata ma come sempre dilaniata dalle faide interne tra serbi e croati, l'Irlanda del Nord divisa dalle frizioni tra cattolici e protestanti e i misteriosi honduregni che a loro volta si presentavano con uno spogliatoio spaccato perché non potevano permettersi di pagare gli esosi idraulici spagnoli.

Gruppo 6

Prenotato Zurpone...