Utente:TalponeSoldato/Sandbox2

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ATTENZIONE!!!

I ribelli libici non sono in alcun modo legati ad Al Qaida od ad altre associazioni terroristiche.
Tuttavia se hai comprato un biglietto aereo per la Libia per ricevere l'autografo di Osama Bin Laden non disperare, lui è lì, nel bunker di Gheddafi!

Ogni riferimento ad attentati, armi e kamikaze reali è puramente casuale
Guerra civile libica
Parte Rivolte nel mondo arabo
-- immagine centrale --
-- ...dell'immagine --
Luogo: Libia
Inizio:

2011

Fine:

Sotto casa mia c'è un baracchino dove scommettono sulla data della fine della guerra.

Esito:

Al baracchino scommettono anche su questo.

Casus belli:
  • Alimenti cari
  • Controllo dei mezzi d'informazione
  • Denaro sperperato dal presidente per cose personali
  • Poca democrazia
  • Disoccupazione
  • Sabbia nei sandali[1]
Fazioni in guerra

*Forze leali a Mu'ammar Gheddafi

  • ...
  • ...
  • Ma, poverini, nessuno vuole aiutarli?
Comandanti

Muammar Gheddafi

Barack Hussein Obama

Forze in campo

Gente che passava di lì per caso

Caschi blu

Tanti elmetti caduti nel deserto e persino una carta di credito smagnetizzata.

La guerra civile libica è il passatempo più in voga nella Giamahiria, dettato da un desiderio comune di liberarsi definitivamente del Rais[2]

L'attesissimo videogioco sulla guerra in Libia.

Casus Belli[3]

Ai libici non andava l'idea di stare a guardare tunisini ed egiziani fare le loro rivolte, ne volevano una loro! Pertanto la popolazione della repubblica[Trolololololol] Libica ha messo mano ai libri di storia per trovare una cazzata fatta dal rais. A dirla tutta i libici hanno iniziato a spulciare i libri di storia il 17 febbraio del 2010, ma trovavano solo stronzate ai danni degli italiani. Finalmente, il 17 febbraio 2011 gli aspiranti ribelli individuano piccoli sbagli infantili del rais come l'instaurazione di una feroce dittatura, una censura degna dei pilastri dell'Inquisizione spagnola e dei vestiti realizzati dal peggior marocchino di Tripoli[4]. Trovata una scusa per iniziare la rivoluzione i ribelli ebbero solo bisogno delle armi, che trovarono in una bancarella d'antiquariato ad una sagra delle salsicce. Subito dopo l'acquisto le armi esplosero, vaporizzando metà degli aspiranti rivoltosi

I primi scontri

A dare inizio all'evento più trendy del 2011 sono stati i manifestanti i quali, stufi di essere ignorati dal Rais, hanno iniziato ad attaccare i suoi servi più fedeli, i kebabbari. Dopo due giorni di scontri tra rivoltosi e venditori di carne in putrefazione l'esercito fedele al dittatore al governo ha iniziato a bombardare le piazze con gavettoni riempiti di sapone e, come tutti sanno, essendo i libici allergici a quest'ultimo, i bombardamenti hanno portato migliaia di morti e feriti. I ribelli, ovvero tutte le persone che non fossero kebabbari o militari[5], si sono riuniti sotto la guida di Osama bin Che Guevara che ha costruito il suo campo base a Disneyland Resort Misurata.

La missione di pace

Mario Borghezio si esprime in merito al massiccio sbarco di immigrati causato dalla rivolta

Poco dopo l'inizio della rivolta il presidente francese Sarkozy, stanco di ascoltare la moglie cantare canzoni mielose, ha deciso di bombardare la Libia per impadronirsene aiutare i ribelli[6]. Dall'altra parte dell'oceano si osservava un paese in rovina. Gli Stati Uniti d'America avevano superato la ricca fase di scambi commrciali di democrazia e petrolio con l'Iraq e ormai vivevano all'ombra del comunismo di mercato cinese. Barack Hussein Obama, non appena saputo della decisione di Sarkozy di lanciarsi in questa folle missione[7], decise di applicare il proverbio Piatto ricco mi ci ficco, letto la sera precedente in un libro di detti popolari. David Cameron, il migliore amico di Obama non poteva certo tirarsi indietro. Quando a Silvio Berlusconi vennero chieste le motivazioni sulla violazione del Trattato di Bengasi rispose

« Volevo aumentare i miei livelli di incoerenza[8] »

La Coalizione[9] ha deciso la spartizione del bottino: alla Francia il petrolio, all'Inghilterra e gli Stati Uniti il gas e all'Italia i profughi.

Le sanzioni economiche

Dimostrando grande fantasia, l'Unione Europea ha applicato sanzioni economiche alla Libia, in modo da danneggiare indirettamente l'Italia. L'economia italiana ne è uscita disastrata. Sono calate irrimediabilmente le vendite di auto, di energia elettrica e di biglietti per lo stadio di Torino[10]. Tuttavia l'arrivo di migliaia di profughi, il bottino di guerra, non ha fatto altro che portare prosperità e ricchezza al nostro paese tramite la costruzione di centrali uomo-elettriche[11].

No fly zone

Dopo le varie guerre in Medio Oriente, gli americani erano stufi di sporcarsi le mani mandando soldati via terra così decisero di mandare tutti a quel paese e bombardare tutta la superficie del territorio libico, il risultato fu una bestemmia collettiva degna di Germano Mosconi da parte del popolo libico[12]. Una volta capito che questa tattica non era molto efficiente, la Coalizione decise di mettersi d'accordo con i ribelli libici: loro gli avrebbero indicato i bersagli e gli aerei della NATO si sarebbe occupati di riempirli di luci come un albero di Natale.

Note

  1. ^ Una situazione praticamente uguale a quella italiana, a parte la sabbia nei sandali. Proprio questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
  2. ^ Tanto una volta preso il potere si diventa immortali, com'è vero che sono in grado di camminare sulla lava
  3. ^ Non chiedetemi cosa vuol dire, io l'ho copiato da Wikipedia
  4. ^ Ti stai chiedendo cosa ci faccia un Marocchino in Libia?
  5. ^ Un cittadino su quattro fa il kebabbaro.
  6. ^ Il fatto che la Libia sia piena di pozzi petroliferi è solo una coincidenza.
  7. ^ Niente però può essere troppo folle per le più grandi riserve di oro nero al mondo.
  8. ^ Ovviamente si tratta di un fraintendimento.
  9. ^ Alleati suonava vecchio stile.
  10. ^ Le vendite di biglietti erano piuttosto scarse anche prima.
  11. ^ Centrali a pedali.
  12. ^ Sì anche i musulmani bestemmiano quando serve.