Utente:MisterDi/Santa Marta

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« Tant'è amara che poco è più la morte:/ ma per trattar del ben ch'i' vi trovai,/ dirò de l'altre cose chi' v'ho scorte »
(Dante descrive Santa Marta nella Divina Commedia)
« Vienme a trovar se ti gà coragio! »
(Furio lancia un nuovo slogan per Santa Marta)
In questa foto potete notare il vuoto che caratterizzava la città prima della nascita di Santa Marta, nonché i piani piani comunali riguardanti il suo immediato futuro.


Santa Marta è il nome del più noto e rinomato quartiere residenziale di Venezia. Per i suoi servizi e le sue attrazioni è detto anche "Il posto in cui tutti vorrebbero vivere. Poi si svegliano dall'incubo".
Il nome proviene da una canzone degli Ska-J che ne esalta la bellezza e al tempo stesso omaggia i residenti di questo ridente quartiere.

Storia

Un mercoledì delle ceneri del 1875 il patriarca di Venezia, per spargere le ceneri sul capo dei fedeli alla svelta, visto che doveva andare a vedere la Reyer che giocava, salì sul campanile di S.Marco. L'ignaro prelato ignorava la presenza di correnti ascensionali e di trovarsi in una città di mare, quindi soggetta ai venti. Successe che le ceneri furono sospinte verso sud-ovest, in zona Dorsoduro. Le ceneri si mischiarono coi liquami vari della zona e nacque quindi Santa Marta.

Gli austriaci inizialmente pensarono di costruire lì la stazione ferroviaria ed iniziarono anche a farlo. Purtroppo gli austriaci, a differenza dei cugini tedeschi, sono notoriamente dei fancazzisti e, oltretutto, non seppero apprezzare la bellezza palustre della zona: lasciarono i lavori a metà decisero di spostare il progetto altrove, dicendo:

« Vabbè dai, lo useremo come deposito... »
(Austrungarici che sperano di recuperare l'irrecuperabile.)

Ma il gusto ferroviario non abbandonò quel luogo che fu scelto dalle FS come centro di smistamento per i ferrovieri. Si aggiunsero poi nell'ordine: navi, gru, vaporetti, auto, gru, autobus, filobus, gru, tram, metropolitana, gru, centri Nasa, capitaneria di porto, gru, gru, uffici, gru e facoltà universitarie. Gru l'ho già detto?

Oggi, grazie a tutti questi servizi e strutture, che sono vicini alle case come Urano è vicino al Sole (almeno dal punto di vista dei suoi pigri abitanti), Santa Marta è uno dei quartieri più fiorenti e più belli di Venezia, tanto che continua a svuotarsi nonostante la città si stia lentamente svuotando.

Popolazione

Ed ora analizziamo la fauna che lo popola:

  • Colombi
  • Cani
Tipico residente di Santa Marta.
  • Cani che ringhiano
  • Cani che dormono
  • Cani che pisciano in equilibrio sulle zampe anteriori
  • Gatti che d'estate miagolano esclusivamente tra l'una e le 4 del mattino
  • Stormi di non ben precisati uccelli che volano durante la bella stagione coprendo il cielo
  • Anatre siberiane che migrano d'estate e chissà come mai ogni volta che uno le vede sono sempre meno...
  • Merli
  • Insetti
  • Zanzare che superano di gran lunga il numero degli insetti
  • Pipistrelli che però non aiutano molto contro le zanzre
  • Anziani
  • Vedove
  • Vedove accompagnate da badanti
  • Badanti accompagnate da vedove
Il vate che diede il nome a questo quartiere.
  • Bambini
  • Bambini coi cani
  • Bambini ormai troppo grandi per essere chiamati bambini ma col cervello da bambini
  • Bambine
  • Bambine col piavoletto
  • Mamme con bambini
  • Mamme con bambini e cani
  • Adolescenti
  • Truzzi che spesso coincidono con gli adolescenti
  • Bidelli
  • Universitari che presto diventeranno bidelli
  • Una nutrita minoranza di napoletani pizzaioli
  • Matti simpatici
  • Matti stronzi
  • Matti pericolosi
  • Tossici
  • Furio


Attrazioni e folklore

Il presidente del consiglio di quartiere.

Essendo un quartiere di gente semplice in cui la vita scorre lenta Santa Marta è noto per la totale assenza di vita notturna (nonostante sia popolata da universitari e circondata da zone ricche di eventi e divertimenti), se si escludono i bambini che d'estate stanno fuori a giocare fino alle 2 di notte.

Questo nonostante sia un quartiere ricco di bar, baretti, osterie, bàcaro, localini, pizze al taglio e pizza-kebab. Si calcola che in media vi siano 2 locali per abitante.
E cosa si fa in questi locali? Si beve, si discute, si gioca a briscola, a merda e rubamazzo. In generale non si fa un cazzo. Che è anche il motivo per cui questi bar hanno aperto (almeno fino all'arrivo in massa degli universitari), nonché la disciplina preferita dai suoi residenti. Questo appunto fino all'arrivo degli studenti universitari che hanno invaso il quartiere dagli anni '90 in poi. Come ogni buon barista vicino ad una facoltà hanno cominciato ad adibire i locali ad alcova per feste di laurea. Quindi, nei periodi delle lauree, gli abitanti sono accompagnati dal dolce sottofondo "Dotore, dotore, dotore del buzo del cul. Vaffancul, vaffancul".

I bambini invece possono giocare grazie alla presenza di ben due parchi giochi. Uno fu costruito nel lontano 2003 su un campiello inutilizzato e fu una delle grandi opere che vantò il governo Berlusconi, assieme al ponte sullo stretto. La sua erezione fu pubblicizzata fino in Patagonia, con questo slogan: "Prima c'era un campiello, ora c'è... un parco!". Qualche buontempone lungimirante aggiunse: "poi ci sarà un bordello". Lungimirante, perché azzeccò in pieno la destinazione d'uso che il parco giochi ha attualmente, grazie alla presenza di rampicanti, che in breve sono divenuti i padroni del parco, scacciando via insetti, pantegane e accogliendo tossici e prostitute.
Il comune capì di aver sbagliato qualcosa e progettò di costruirne uno nuovo, vicino al campo da basket utilizzato da tutto il sestiere di Dorsoduro, con giochi intelligenti e sicuri, giostre, ricchi premi e cotillons. L'astuzia dell'urbanistica ha voluto che il parco, frequentato da bimbi alti due mele, si trovi esattamente davanti ad uno di quei bar dove si svolgono le feste di laurea al grido di "Dotore del buzo del cul". Ma le mamme, sempre vigili e attente nell'educare, sanno bene come evitare questo problema: infatti cantano anche loro, a squarciagola, e applaudono i laureati.

Da segnalare anche il rinomato circolo per anziani dove si può bere, discutere, bestemmiare, giocare a briscola, a merda e a rubamazzo. Praticamente come al bar, solo che qui costa di più e una volta all'anno si organizza una visita al cimitero, in onore degli ex-soci, detti anche "soci premium".

Ma la mèta turistica e di pellegrinaggio non può che essere la casa di Furio, che sta a Santa Marta come la villa di George Clooney sta al lago di Como. Trattasi di un lussuosissimo attico mansardato molto vicino al tetto condominiale. Praticamente una soffitta. Con vista su Porto Marghera.

La festa parrocchiale di Santa Marta è dedicata alla canzone che celebra questo quartiere e si svolge ogni anno in un giorno a caso dell'estate.[1] Per l'occasione è stata costruita una chiesa votiva, già sconsacrata, in modo che potesse essere utilizzata dallo IUAV o da Ca' Foscari[2]. Durante questa festività Furio e gli Ska-J cantano la canzone e inondano il pubblico di vinello da ostaria. O di cannabis, direttamente dalla riserva privata di Furio.

Ambiente e urbanistica

Se ancora non siete convinti della bellezza del posto, o se vi steste chiedendo se l'ambiente qui è ottimo la risposta è: sì!

La collocazione particolare nel centro periferico di Venezia fa di questo quartiere il centro[3] di un universo in continuo movimento. Il muro dotato di filo spinato che circonda questo quartiere è fatto apposta per impedire che ospiti indesiderati lo contaminino in modo irreparabile.

A livello igienico Santa Marta è un vero e proprio paradiso per tutti i maniaci dei germi. Perfettamente in regola col piano urbanistico del comune di Venezia presenta un cestino ogni 2 Km². E, sempre in regola col piano comunale, vanta la più alta densità di cacche di cane, pari a una ogni mm².Ma non basta.
Per gentile concessione comunale in alcune strade scorrono ruscelli provenienti dai migliori pozzi neri del quartiere. Ovviamente non possono mancare i bidoni per la raccolta differenziata, in cui i residenti evitano accuratamente di depositare le immondizie, preferendo gettarle a lato (soprattutto l'umido). E, per abbellire lo spazio, un periodico rifornimento di mobili vecchi, elettrodomestici, televisori e computer sarà sempre a disposizione di tutti, soprattutto dei netturbini, di chi vuole rifarsi l'arredamento e di Furio[4].

L'aria poi è quanto di più pulito ci sia in Italia. Grazie alla vicinanza con la zona portuale l'aria sarà arricchita dalle tonificanti e sanissime emissioni provenienti dai comignoli delle navi, che già contribuiscono a scavare il canale della Giudecca, in vista sia della prossima America's Cup, sia dei lavori per la sublagunare. Grazie poi alle loro ridotte dimensioni il loro passaggio contribuirà a potenziare il segnale digitale terrestre, permettendovi di vedere il magnifico schermo nero delle vostre TV.

Se non siete ancora convinti che questo posto sia perfetto per vivere e magari, perché no, mettere su famiglia, rileggete questo articolo 5 volte di seguito a voce alta senza mai prendere fiato e vedrete che poi vi sembrerà il posto perfetto dove cercare casa.

L'origine del mito

Ed ora, per la gioia di tutti voi, ecco il poetico componimento che ha reso celebre questo quartiere nel mondo!
Non preoccupatevi se non capite o, peggio, non siete veneziani, ci sono i sottotitoli.



Note

  1. ^ Negli ultimi anni ha cercato di competere con le feste di San Giacomo e di San Piero, imbastendo sagre faraoniche senza sucesso, costringendo i responsabili dei chioschetti a mandare a porstituirsi le proprie discendenti fino alla settima generazione.
  2. ^ che si giocarono il diritto di proprietà della struttura a chi faceva pipì più lontano. Vinse Ca' Foscari con una distanza di ben 2mm
  3. ^ immobile
  4. ^ che è un misto dei precedenti due