Utente:Maxped/Sandbox4

Vai alla navigazione Vai alla ricerca
« Giuseppe Stalin è un gigante del pensiero, è un gigante dell'azione. Col suo nome verrà chiamato un secolo intero. »
(Palmiro Togliatti nel 1953.)
« Stalin era un coglione! »
(Togliatti a babbo morto.)
« Quanti crimini ha commesso o coperto Togliatti negli anni '30 e '40? Eppure è considerato parte della nostra storia. »
(Fabrizio Cicchitto a Senti chi parla.)
«  Non credevo che avrei tanto sofferto, di non ritrovarti, di non sapere quando ti ritroverò, di non avere nulla di te, di non sapere quando l’avrò. »
(Palmiro Togliatti a Nilde Iotti, o al comunismo.)
« Perchè... è ora di... Basta! Si siamo stufati che... l'aria è inclinata! E abbiamo adesso.. c'è anche il buco dell'azoto!... e piccioni... ci scagazzano sulle macchine! Noi... diciamo NO! Basta che... Il stato deve farsi carico! »
(Palmiro Cangini)


Appena nato fu chiamato Palmiro. Non pianse. Era un bambino forte. Compiuto un anno scoprì che era l'ultimo di tre fratelli e i genitori gli avevano riservato la carriera ecclesiastica. Nemmeno allora pianse. Era molto determinato. Infine scoprì di essere comunista. I genitori piansero. Non avevano la tempra di Palmiro.

All'età di due anni Palmiro era già sindacalista nella scuola materna e si batteva per avere minestrine meno rivoltanti e maestrine idem. Grazie alle sue indubbie doti nella scultura col Das col quale modellava bustini di Lenin, passò direttamente dall'asilo nido alla scuola materna. Alle elementari era il primo dell'istituto seguito da sua sorella che in classe aveva sempre la mano alzata, almeno fino a quando non le tolsero il gesso. Poichè in famiglia mancava un aggancio con Chiesa S.p.a. i genitori volevano farlo prete, ma Palmiro riuscì a divincolarsi prima di finire con le palle sul tronco. Fu così che Togliatti decise di non prendere i voti e si diplomò da maestro. Lui e sua sorella erano così secchioni che non dovettero nemmeno fare l'esame di maturità perchè nessun esaminatore se la sentì di ascoltarli per ore senza avere per alto la possibilità o la capacità di controbattere o intervenire. Proseguirono la loro brillante carriera scolastica che culminò con la vittoria del secondo posto di Palmiro ad un concorso per una borsa di studio e un beauty-case per la sorella che arrivò undicesima. Nella Top-Ten si classificò nono un ragazzo, Antonio Gramsci, grande talento penalizzato da ventinove mesi di assenza per indisposizione.

- Gramsci: “Complimenti per il risultato, a proposito come ti chiami?”
- Togliatti: Palmiro
- Gramsci: “Pal..? Aaaaaahahahaha... cof... ugh! ... Aagggh...”
- Togliatti: “Così impari!”

Dopo che Togliatti salvò Gramsci da morte certa per soffocamento da cewing-gum tramite manovra di Heimlich che Palmiro si impegnava a ripetere ogni mattina perchè non si sa mai..., i due divennero grandi amici. I due compagnoni, nerds ante litteram nel profondo dell'animo, invece di andare a figa alla sera si flagellavano i maroni con gli scritti di Benedetto Croce, che non ostante non fosse comunista e nemmeno di sinistra ne ispirò inspiegabilmente a milioni, e altri altri intellettuali impegnati a pensare al destino del mondo rinchiusi in uno sgabuzzino. Se ci fù qualcosa che modificò profondamente il pensiero di Togliatti fu proprio l'influenza di Gramsci, che lo costringeva ogni pomeriggio al suo capezzale per affettarsi i maroni a julienne con le pagine del Labriola, un tipo col barbone, la sciarpa rossa e una falce e martello tatuata sull'ugola.

Togliatti, iscrittosi alla facoltà di lettere e filosofia, scampò per un pelo il fronte durante la guerra riformato per forte miopia.

- Oculista: “Ok, ora legga la prima lettera del cartello su quella parete.”
- Togliatti: “Scusate sorelle, quale parete?”

Purtroppo, in seguito a causa della piega che stava prendendo la guerra considerato che la maggior parte dei soldati erano già maturi per la compostiera, furono riviste le regole. L'obbligo di leva fu esteso anche a ciechi, nani, squilibrati, donne, bambini e Emanuele Filiberto. Tutti tranne Gramsci che ne aveva oggettivamente troppe.

La carriera politica

Verso il 1919 Togliatti, già cronista dell'Avanti!, si iscrisse al partito socialista che a quel tempo, ricordiamo, era di sinistra. Fu l'onda della rivoluzione russa e la consistenza del movimento operaio torinese che portarono Togliatti e compagni a creare un nuovo stile: occhiali da vista rotondi anche con undici decimi, completo giacca e cravatta, pettinatura a "fungo atomico" e tendenze rivoluzionarie. [[File:

Fu proprio di alcuni membri della gang, tra i quali anche Togliatti, l'idea di fondare il giornale Ordine Nuovo con l'intento di portare avanti idee più estreme sulla rivoluzione italiana e sul modo di portare il farfallino.

Arrivano i fasci!

Il 23 fu fondato ufficialmente il Partito Comunista d'Italia da una minoranza del partito Socialista, grazie ai crescenti consensi del sempre più numeroso movimento operaio Torinese. Già da tempo le squadracce fasciste si aggiravano per la città picchiando i comunisti nell'indifferenza delle forze dell'ordine impegnate a picchiare i comunisti.

Schifato dall'arroganza fascista Togliatti si stabilì a Roma per dirigere un nuovo quotidiano, Il Comunista, nome scelto per non dare troppo nell'occhio. Infatti il 28 ottobre 1922 i fascisti, forse interpretando male il suo gesto, organizzarono la marcia su Roma e mandarono una squadra con alcuni gognometri a picchiare il povero Palmiro che riuscì fortunosamente a fuggire. Tutto questo nell'indifferenza delle forze dell'ordine impegnate a sequestrare la sede del giornale L'Ordine Nuovo. Fortunatamente quel giorno il direttore Gramsci era indisposto. Togliatti, schifato dalla violenza dei fascisti e dall'indifferenza delle forze dell'ordine, tornò a Torino, ma in Dicembre una centuria fascista devastò la sede de L'Orine Nuovo uccidendo 22 persone e una coppia di inseparabili. Fortunatamente Gramsci, proprio quel giorno, era stato ricoverato a Mosca per una grave polmonite, ma fu un duro colpo, gli inseparabili erano suoi..

Da quel momento Togliatti si distaccò dalla politica per un lungo periodo, nessuno sa perchè... mah... forse aveva deciso di fare l'astonauta... chi può dirlo?

In quel periodo ci furono migliaia di arresti illegali e, non di rado, qualcuno tornava a casa con la scritta Vaporella tatuata sulla schiena o andava ad aerografare il gabinetto in tinta ricino. Intanto a Mosca una disputa divideva il Partito tra seguaci di Trotski e Stalin sulle nuove misure adottate da Stalin riguardanti il pizzetto di Trotski che venne riclassificato non regolamentare. Gramsci, in disaccordo con le frange Staliniste, e fondamentalmente senza pizzetto, spedì una missiva a Togliatti contenente vignette satiriche su Stalin con l'intento dfargliela visionare al Comitato Centrale di Mosca. Togliatti, forse travisando i suoi intenti o più probabilmente temendo una dolce Euchessina di Stalin, invece di leggerla deciise di ingoiarla. Gramsci era davvero incazzatissmo, ma ironia della sorte, fu costretto a concludere la disputa quando finì in carcere per il resto della vita.

Nel 1934 Togliatti, dopo la cacciata dal partito socialista, decise di stabilirsi definitivamente a Mosca poiché in quello stesso anno girava voce che stesse per nascere proprio a Milano Bettino Craxi.

27 Aprile 1937 muore Antonio Gramsci.

La fine della guerra, ovvero: l'inizio di un'altra guerra

Togliatti tornò in Italia nel 1943, dopo lo sbarco degli alleati, e si unì a Badoglio, deciso a togliere dai coglioni quel nano del re, forse ignaro del fattto che il re sarebbe stato un giorno, surclassato da un nano ancora più nano. Nel 1947 fece parte dell'assemblea costituente scrivendo alcuni importanti articoli e almeno due preposizionei articolate. Nel '48 Togliatti, all'uscita da Montecitorio, si ritrovò alcuni proiettili nella schiena. Durante la sua permanenza in ospedale scoppiarono tumulti in tutta la penisola e si rischiò la guerra civile a causa dei manifestanti che ostinatamente si facevano ammazzare dalla polizia non ostante il prode Mario Scelba avesse vietato loro di manifestare. Cosa poteva fermare, dunque, una guerra civile in Italia? Le Parole di Togliatti dall'ospedale? Gino Bartali che vinceva il Tour de France? La Arcuri che la dava gratis ai manifestant?. Bastarono purtroppo, solo i primi due e tutto tornò alla normalità.

Dopodichè Togliatti decise di dedicarsi assiduamente a perdere le elezioni.

C'è altro da dire? Ah, giusto! L'amor(t)e!

Togliatti era sposato con Rita che diede alla luce suo figlio Aldo, tale e quale al padre, aveva pure gli stessi occhiali. Aldo nacque mentre il padre era in carcere per cospirazione e trascorse gran parte della giovinezza in Russia. Alla fine della guerra la famiglia tornò in Italia, ma poco dopo Togliatti ascoltò ad un comizio una giovane e infervorata compagnadi nome Nilde. La ragazza era sveglia e fiera e i suoi discorsi freschi ed entusiasti, fu come una folgore per Palmiro poichè quelle parole gli ricordavano la sua gioventù. Togliatti, incantato dalle sue parolè disse sottovoce a un suo amico:

« Però! Bella passerina!Palmiro Togliatti »

Si incontrarono la prima volta in ascensore anche se non ci è dato sapere se saliva o scendeva. Ma la saliva in qualche modo centrò. Fu così che nonostante il divario d'età, nonostante Togliatti fosse sposato, nonostante avesse un figlio, nonostante la cartomante glie lo avesse fortemente consigliato, i due si innamorarono. Non fu un amore facile, le critiche piovevano da ogni dove e per di più non era ancora stato inventato il Viagra. Il figlio Aldo, che non era mai stato una cima (infatti non riuscì a laurearsi in ingegneria), la prese veramente male, così male che passò dalla tristezza alla depressione, dalla depressione alla paranoia, dalla paranoia all'ossessione, dall'ossessione alla schizofrenia, dalla schizofrenia al manicomio ove morì. Tutto nel giro di due giorni.

Nel 1964 durante una vacanza nella madre Russia decise di morire come era morto il compagno Gramsci, di emorragia cerebrale. Al suo funerale parteciparono 8 miliardi di persone, ivi compresi sei incrociatori stellari di alieni comunisti.