Utente:L'Imperatore/Sandbox6: differenze tra le versioni
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Nell'ambito del progetto '''[[Guerra fredda|Guerra Fredda]]''', per surgelare il mondo e raffreddare il [[capitalismo]], nel [[1961]] i comunisti russi avevano deciso di <u>''abolire le stagioni''</u> nell'Europa dell'est, e riunire tutti i giorni in un'unico grande ciclo: l'[[inverno|'''inverno''']]. |
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[[File:Dubcek_fiorisce.jpg|250px|left|thumb|Alexander Dubček fiorisce improvvisamente durante un comizio. A Praga è iniziata la primavera.]] |
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Proprio come teorizzato nel breve ''"Opuscolo meteorologico"'', allegato all'edizione illustrata di ''Das Kapital''<ref>Bibbia del comunista</ref> dei [[Marx|fratelli Marx]], le [[mezze stagioni]] sono un lusso borghese e solo il freddo inverno russo può giovare alla tempra dell'operaio. |
Proprio come teorizzato nel breve ''"Opuscolo meteorologico"'', allegato all'edizione illustrata di ''Das Kapital''<ref>Bibbia del comunista</ref> dei [[Marx|fratelli Marx]], le [[mezze stagioni]] sono un lusso borghese e solo il freddo inverno russo può giovare alla tempra dell'operaio. |
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A seguito di questa gelida riforma - estesa a tutti i paesi orientali - l'anno sovietico venne suddiviso in 12 mesi, tutti chiamati '''[[Ottobre]]'''. Mentre nel corrotto [[Agosto]] borghese si ozia al sole, a [[Praga]] si festeggia la [[rivoluzione d'Ottembre|Rivoluzione]] e si mangia la neve.<br> |
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Come comprensibile, la soppressione delle stagioni è devastante per i campi e le coltivazioni dell'Est, dove, a differenza della [[Siberia]], non vengono coltivate soltanto ''[[patata|patate]] e tuberi rossi''. Una coltre di fredda neve ricopre [[metà Europa|mezza Europa]], le ''mondine'' si trovano disoccupate, e solo il sindacato dei pupazzi di neve ne gioisce. |
Come comprensibile, la soppressione delle stagioni è devastante per i campi e le coltivazioni dell'Est, dove, a differenza della [[Siberia]], non vengono coltivate soltanto ''[[patata|patate]] e tuberi rossi''. Una coltre di fredda neve ricopre [[metà Europa|mezza Europa]], le ''mondine'' si trovano disoccupate, e solo il sindacato dei pupazzi di neve ne gioisce. |
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Versione delle 01:40, 12 dic 2009
Il partito approva questo utente, soprattutto quando si scola mezza bottiglia di vodka e inizia a cantare:
☭ ... Москва не делать глупых этот вечер ... ☭ |
La Primavera di Praga cade dal 21 marzo al 21 giugno di ogni anno, ed è una delle quattro stagioni del calendario Pirelli cecoslovacco, rappresentata generalmente con una donna nuda che si scopre il seno. Peccato che i cechi sappiano leggere solo il Braille.
Con il termine Primavera di Praga tuttavia, si è soliti fare riferimento agli avvenimenti che occorsero in Cecoslovacchia nel 1968, quando le truppe sovietiche del Patto di Varsavia repressero la Riforma Botanica di Dubček e riportarno l'inverno nel paese.
Ricordata (da chi?) come i momenti più bui della Guerra Fredda, ma anche come uno dei periodi più luminosi delle contestazioni giovanili, non riesce proprio a mettere d'accordo gli storici.
La Cecoslovacchia sovietica
Dopo la prima guerra mondiale 2, la Cecoslovacchia (che non si chiamava Cecoslovacchia, ma solo Cecoslòv) venne occupata dall'Armata Rossa e trasformata in uno dei satelliti nell'orbita del Pianeta Soviet ☭.
Culturamente parlando, il paese era diviso in tre aree: gli slovacchi ad est, i cechi ad ovest e i miopi al centro. A tenerli uniti c'erano il Partito Comunista Sovietico e le prestazioni orali delle slovacche. I filmati della propaganda stalinista e i porno amatoriali descrivono il paese come una rossa terra di cuccagna, dove scorrono fiumi di birra e il comunismo non è motivo di ilarità; ma la verità è che i cecoslovacchi non avevano nemmeno i soldi per comprare i sassi.
Nonostante gli aiuti economici provenienti dal Malawi o dalla più ricca Tanzania, la Repubblica cecoslovacca rifiutò[1] per anni ogni forma di soccorso, convinta che esportando semolino e buon senso avrebbe un giorno risollevato l'economia.
L'abolizione delle stagioni e la Riforma Botanica
Nell'ambito del progetto Guerra Fredda, per surgelare il mondo e raffreddare il capitalismo, nel 1961 i comunisti russi avevano deciso di abolire le stagioni nell'Europa dell'est, e riunire tutti i giorni in un'unico grande ciclo: l'inverno.
Proprio come teorizzato nel breve "Opuscolo meteorologico", allegato all'edizione illustrata di Das Kapital[2] dei fratelli Marx, le mezze stagioni sono un lusso borghese e solo il freddo inverno russo può giovare alla tempra dell'operaio.
A seguito di questa gelida riforma - estesa a tutti i paesi orientali - l'anno sovietico venne suddiviso in 12 mesi, tutti chiamati Ottobre. Mentre nel corrotto Agosto borghese si ozia al sole, a Praga si festeggia la Rivoluzione e si mangia la neve.
Come comprensibile, la soppressione delle stagioni è devastante per i campi e le coltivazioni dell'Est, dove, a differenza della Siberia, non vengono coltivate soltanto patate e tuberi rossi. Una coltre di fredda neve ricopre mezza Europa, le mondine si trovano disoccupate, e solo il sindacato dei pupazzi di neve ne gioisce.
All'inizio del 1968 tuttavia, cambia completamente la prospettiva bolscevica, quando viene "eletto"[3] Alexander Dubček segretario del Partito Alieno-Comunista cecoslovacco. Dubček inaugura un nuovo corso di riforme: "il Comunismo dalle sembianze umane". La riforma più importante è quella del calendario: in sostanza, dal mese di Ottobre 3[4] al mese di Ottobre 6[5] veniva temporaneamente abrogato l'inverno e introdotta una nuova stagione, la Primavera. La temperatura sarebbe salita di diversi gradi e Praga si sarebbe riempita di fiori, le vagine degli alberi.
Pur non rinnegando il comunismo, Dubček smantella di fatto l'apparato meteorologico sovietico, facendo rivoltare nella tomba, di almeno 180°, il vecchio Groucho Marx. I Praghesi si riversano euforici nelle strade, ancora tutti in tenuta da sci, e se non si fossero spogliati sarebbero veramente crepati dal caldo.
La reazione dell'URSS
L'invasione di Praga
Epilogo
Note ♪
Voči čoяяelaтe
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