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Teorie del complotto sull'11 settembre 2001
Bonifacio VIII (ing. Wellmaker Eight), nome d'arte di Benedetto Caetani (Anagni, XII3 secolo – Roma, qualche anno dopo), è stato uno dei papi più scassacazzi della cristianità dopo Pio IX e Papa Leone il cane fifone. Noto come il papa di Anagni, fu il papa che subì il famoso schiaffo di Anagni, a cui rispose con una capata di Zidane.
È stato anche l'inventore del Giubileo, per la gioia di tutti gli albergatori dell'Urbe.
Carriera
Nato ad Anagni, vicino ai bagni, era amico di Salvatore Bagni ed aveva paura dei ragni. Prese la laurea triennale in Teologia Multimediale a Todi e si specializzò poi a Bologna in Angeli e Demoni. Bonifacio VIII era un faccendiere, non faceva mai nulla per nulla: così facendo la sua carriera fu fulminante. Nell'81 fu eletto prete, nell'83 vescovo, nel '55 cardinale, nel '90 segretario nazionale della DC. Ma Bonifacio schiattò di invidia quando, nel 1294, fu eletto papa colui che fece per viltade il gran rifiuto, ossia Celestino V, l'unico idiota che credeva che, per diventare papi, bisognasse veramente credere in Dio. Caetani non si arrese e, subito dopo l'elezione, si mise così tanto nelle orecchie di Celestino da convincerlo a dimettersi:
- Lo sai che non potrai più andare al bagno perché è un atto impuro?
- Lo sai che dovrai aiutare i più poveri togliendogli i calli?
- Lo sai che non potrai più usare i cotton fioc? »
Dopo mesi di sevizie psicologiche, Celestino decise di abdicare:
Nel dicembre del 1294 i cardinali si riunivano in Castel Nuovo, a Napoli, città scelta dalla CEI per la fase finale dell'elezione, dopo che la fase a gironi si era tenuta ad Avignone. Secondo Dante l'elezione fu inquinata da simonia, ossia il candidato fu scelto da Simon Le Bon.
Il papato
Per prima cosa, una volta eletto Bonifacio VIII doveva stabilire il destino del suo predecessore Celestino V: lo rinchiuse in uno scantinato e gli assegnò il titolo di "Coglione dell'anno". Il suo secondo atto fu cercare di convincere in tutti i modi re, conti, assessori, pescivendoli, panettieri, mignotte e bambini di cinque anni che il papa era al di sopra di tutti. Questo fu il fil rouge di tutto il pontificato di Bonifacio: era ossessionato dall'idea che l'imperatore del Sacro Romano Impero potesse scegliere il colore degli infradito senza prima consultarlo.
Bonifacio VIII fu responsabile anche di veri atti di crudeltà, come la distruzione di Palestrina e la fondazione dell'Università "La Sapienza" di Roma.
L'invenzione del Giubileo
Dopo aver cercato invano di convincere tutti i re d'Europa che il potere spirituale del papa era superiore al potere temporale dei sovrani e al potere pulente del Dixan, decise di inventare l'Anno Santo, o Giubileo, periodo nel quale chi giungeva a Roma veniva pienamente assolto dai propri peccati. Fu così che la città si riempì di assassini, stupratori e investitori di borsa. Il Giubileo fu un successo, tanto che ancora oggi non ce ne siamo liberati.
Lo schiaffo di Anagni
Nel 1301 si acuisce lo scontro con il suo acerrimo nemico, il re di Francia Filippo il Bello, un tizio talmente vanitoso da essersi attribuito da solo il soprannome di Filippo. Il rapporto tra i due capi di stato era ormai ai ferri corti: ogni volta che si vedevano si picchiavano con i cucchiaini.
Filippo decise allora di tagliare la testa al toro, ma la morte del bovino non cambiò la situazione. Infine Filippo arrivo alla seguente conclusione: si doveva invalidare l'elezione del pontefice. Non potendo tornare indietro nel tempo per uccidere Bonifacio quando era ancora in fasce, Filippo istituì un processo in cui accusava il pontefice di: eresia, simonia, sodomia, seggiovia, falso in bilancio, ateismo, violazione del segreto confessionale e smaltimento di rifiuti tossici.
Nel 1303 le teste di cuoio francesi fecero irruzione nel palazzo pontificio di Anagni, sequestrando il papa e rompendo una cristalliera. Il papa fu ingiuriato, oltraggiato e costretto ad assistere a tutte le puntate di Annozero. Dopo tale grave offesa, il popolo di Anagni si sollevò: misteriosamente cominciò a levitare. Alla vista di questo miracolo, i congiurati si arresero e liberarono il papa, il quale, ormai stanco e decrepito, morì due anni dopo durante un'orgia con quattro prostitute e un cammello vestito da vescovo.
Giudizi
Duri furono i giudizi sull'operato di BF8:
- Dante Alighieri, durante la sua permanenza nel girone di Equitalia, sosteneva che all'Inferno lo stavano aspettando a braccia aperte.
- Jacopone da Todi, dopo essere stato scomunicato, arrestato, processato e caramellato da Bonifacio VIII, in un eccesso d'ira definì il pontefice "birbantello".
- Gianbattista Vico sostenne di non aver mai capito chi diavolo fosse.
- Ernest Hemingway è morto prima che qualcuno glielo domandasse.
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