Sette e mezzo

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« Un gioco formativo! Sono invincibile »
(Il Berlusca su Sette e mezzo)
« Sedhmmezzo! »
(Ragazza americana nello spot della Nastro Azzurro su Sette e mezzo)
« Aaaaaaaah! Sbal-lat-to! »
(Croupier della bisca su donna disperata che tentava di vincere al gioco)

Il gioco

Il Sette e mezzo è un gioco di squadra anticamente praticato da Biancaneve e i sette nani ed è conosciuto anche come Setteinmezzo. Lo scopo principale del gioco è pressoché sconosciuto, anche se alcuni antropologi affermano che sia parte di un rituale satanico durante il quale la giovine veniva adagiata su una catasta di frutta marcia con l'intento di farle scurire la carnagione.

Passato da disciplina sperimentale a sport olimpico nel 1990, il Setteemmezzo è stato recentemente vietato dalle autorità giudiziarie vaticane a causa della presenza di un numero eccessivo di doppie all'interno del suo nome. È per tanto illegale praticare il Sette e mezzo nelle chiese cattoliche.

Usato come digestivo dopo i cenoni di Natale, Pasqua, Festa dell'Unità, 18 brumaio, è diventato famoso in tutto il mondo. Partite lunghe dalle 8 alle 12 ore, dopo aver mangiato come facoceri e bevuto come cammelli, hanno portato alla rovina numerose famiglie ed aziende. Ricordiamo la Parmalat, l'Alitalia, l' Antica Gelateria del borgo. Nel lontano 1800equalcosa, Giovanni Piscialapasta,proprietario della ditta che produceva l'Amaro Montenegro scommise una nuova ricetta su di un 4 a bastoni. Il banco gestito da un'americano, riuscì a vincere con 2 di spade, un joker e un uscite gratis di prigione del monopoli. Ecco come la ricetta della primitiva Coca Cola giunse negli USA

In un affresco egizio, sì può trovare un antenato dell'odierno Sette e Mezzo, nella pittura c'è il Dio Anubis, seduto con Osiride e Iside ( che faceva il banco), bestemmiare in sanscrito per l'evidente fortuna di Iside che riuscì a vincere le sue 28.000 mila lire e il buono sconto per l'Agip, grazie alla matta. La matta è la carta più importante nel sette e mezzo, dato che può valere tanti punti quanti vogliamo (di certo avrai più punti dandoti una zappata in fronte). Si dice che fu chiamata così in onore di Loredana Bertè, grande giocatrice di sette e mezzo, che però quando attendeva con ansia un bel bastone, subito pescava dal mazzo il dieci di denara. Questo provocava sconpensi cardio-circolatori alla Bertè, che cominciava a ululare e a dibbattersi come un anguilla.