Scienze delle merendine: differenze tra le versioni

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{{Cit2|Per fare un tavolo, ci vuole il legno; per fare il legno, ci vuole l'albero; per fare scienze della comunicazione ci vuole un cazzo!|[[Gianni Rodari]] su scienze della comunicazione}}
{{Scienza}}
{{Cit2|Madonna, quanto studio!|[[Studente]] di scienze della comunicazione sulle ore di studio di un bambino delle elementari}}
{{Cit2|No guarda, qui non mi ci iscrivo nemmeno io...|[[Scemo del villaggio]] su scienze della comunicazione}}
Dicesi '''Scienze della Comunicazione''' un bizzarro corso di studi che dovrebbe in qualche modo aiutare la comprensione delle interazioni sociali o perlomeno assicurare un minimo di impegno pseudointellettivo a soggetti che prima si chiamavano nullafacenti. Coloro che studiano questa branca del sapere sono per lo più noti come "comunicatori", termine utilizzato dagli studenti del corso di laurea per identificare se stessi, e da cui si denota un positivo senso di autoironia e una preoccupante tendenza a distorcere la realtà. Il livello di difficoltà di questo mirabolante corso di studi viene quasi sempre paragonato alla capacità di seguire una puntata della Ruota della Fortuna.
[[File:Struzzo.jpg|right|thumb|267px|Tipico studente di Scienze della Comunicazione.]]
== Denominazioni ==


Il corso assume diverse denominazioni a seconda del luogo e dall'entità del disprezzo espresso da altri studiosi... quelli veri.
==Scienze dell Comunicazione==
Tra le denominazioni ufficiali del corso di studi troviamo:
Dicesi '''Scienze dei popponi''' un bizzaro corso di studi che dovrebbe in qualche modo aiutare la comprensione delle interazioni sociali, o perlomeno assicurare un minimo di impegno pseudo intellettivo a soggetti che altrimenti dovrebbero essere classificati come nullafacenti (correzione: ancor più nullafacenti). Coloro che studiano questa branca del sapere sono spesso chiamati "Comunicatori"; tale termine è utilizzato dagli stessi studiosi per identificarsi, denotando un positivo senso di autoironia. Infatti il livello di difficoltà del corso viene quasi sempre accomunato a quello della Ruota della Fortuna.

Il corso assume diverse denominazioni a seconda del luogo (nonché dall'entita dell'atavico disprezzo espresso dagli studenti di altre facoltà verso il corso stesso); tra le denominazioni ufficiali del corso di studi troviamo:
* Scienze delle merendine
* Scienze delle [[veline]]
* Scienze delle patatine
* Scienze delle ascelle
* Scienze delle macchinine
* Scienze dei balocchi
* Scienze della disoccupazione
*Scienze delle mutandine
* Scienze del vagabondaggio
* Scienze dell'aperitivo
* Scienze del fancazzismo
* Scienze dell'eufemismo
* Scienze del vabbè che mi frega tanto papà c'ha la ditta
* Scienze all'acqua di rose
* Scienze si fa per dire


*Scienze delle merendine
*Scienze delle patatine
*Scienze dei balocchi
*Scienze della disoccupazione (che toccherà ai suoi futuri laureati).
*Scienze del vagabondaggio.
*Scienze del vabbò che me frega tanto papà c'ha la ditta.
Le denominazioni rispecchiano la devastante difficoltà del corso, il quale richiede uno sforzo mentale addirittura superiore a quello occorrente per fissare la vernice che si asciuga.
Le denominazioni rispecchiano la devastante difficoltà del corso, il quale richiede uno sforzo mentale addirittura superiore a quello occorrente per fissare la vernice che si asciuga.


==Storia==
== Storia ==
I comunicatori vi racconteranno che la comunicazione è antica come il mondo allo scopo di menare acqua al loro mulino (il famoso mulino bianco). In realtà, le scienze della comunicazione sono state teorizzate per la prima volta ieri, dal famoso fisico della terra di mezzo, conosciuto con il nome di Minchio Pinchio.


I comunicatori vi racconteranno che la comunicazione è antica come il mondo al solo scopo di menare acqua al proprio mulino (il famigerato mulino bianco). In realtà, le scienze della comunicazione sono state teorizzate per la prima volta [[ieri]], poco prima del tramonto, dal famoso fisico della terra di mezzo, conosciuto con il nome di Miki Picchio.
Questo fisico, astronomo, matematico e tergicristalli di una seat ibiza, dopo anni passati in solitudine iniziò a chiedersi a cosa mai servisse studiare le stelle se poi non si ha nessuna donna a cui chiedere " Vuoi che ti faccia vedere [[Cassiopea]]?". Decise quindi di studiare l'unico mistero che non era mai riuscito a svelare: come si conquista una [[donna]]! Dopo anni ed anni di studi, scrisse un manifesto che ebbe un importanza fondamentale nella storia dell'umanità: " come copulare con una cozza vantandosi di un titolo di studio inesistente."

Questo fisico, astronomo, matematico nonché tergicristalli di una Seat Marbella, dopo anni passati in solitudine iniziò a chiedersi a cosa mai servisse studiare le stelle se poi non si ha nessuna donna a cui chiedere " Vuoi che ti faccia vedere [[Cassiopea]]?". Decise quindi di studiare l'unico mistero che non era mai riuscito a svelare a sé stesso: come si conquista una [[donna]]! Dopo anni e anni di studi, scrisse un manifesto che ebbe un'importanza fondamentale nella storia dell'umanità: "''come copulare con una cozza vantandosi di un titolo di studi inesistente.''"
Fu così che lo studioso inventò la facoltà di scienze della comunicazione.
Fu così che lo studioso inventò la facoltà di scienze della comunicazione.


==Il corso di studi==
== Il corso di studi ==
[[Immagine:Cartello.jpg|right|thumb|149px|Gli Atenei di scienze delle comunicazioni offrono servizi per tutti le esigenze]]
Data l'assoluta ed insormontabile complessità della materia trattata (talmente vasta che in effetti non si capisce di preciso quale essa sia), esistono nientepopodimenoché (come scriverebbe un dotto studente della materia in questione) due ramificazioni del corso di studi, le quali sboccano entrambe nel medesimo ed oscuro baratro della disoccupazione sfrenata e del disonore (ovviamente), ossia: Comunicazioni di Massa (per rendere nota la propria disoccupazione alle masse) e Comunicazione d'impresa (per rendere nota la propria disoccupazione alle imprese! le quali, ben guardandosi dall'assumervi, se ne sbatteranno altamente).
Il primo corso insegna ad usare parole inutili e pompose per spiegare a tutti gli esseri umani concetti talmente elementari da essere imbarazzanti anche per un macaco cerebroleso. Facendo pervenire a scoperte che mai nessuno avrebbe immaginato nemmeno durante la defecazione, e che farebbero urlare "Ma no, dai, cioè, veramente???" persino ad Einstein: ad esempio scoprire magicamente che mescolando l'acqua calda con l'acqua fredda, si ottiene un nuovo liquido ribattezzato dagli studenti della comunicazione col termine di "acqua frelda" o "acqua cadda", per i profani nota come "acqua tiepida". Per questi ed altri motivi i comunicatori di massa sono destinati ad anni di disoccupoazione e frustrazione professionale; molto spesso infatti si sentono rispondere " E che te ce voluto laureatte per capi sta cazzata?".


[[File:Giocatori di biliardo1.jpg|thumb|300px|Facoltà di Scienze della Comunicazione, aula studio.]]
Sorte non dissimile spetta ai comunicatori di impresa, che preferiscono farsi chiamare marketing manager (perché dire le cose in inglese fa più figo); Il loro compito consiste nel fornire un "approaching" ti tipo "business" che orienti il "marketing" in base alle effettive "request" poiché è risaputo che "the pen is on the table" e che "the dog is under the table"... o anche che "the pen is IN the dog"(Un vero comunicatore d'impresa non usa mai termini in lingua non anglosassone; se qualcuno che si fa passare per tale li usa, diffidate; sarà un semplice sociologo o un comunicatore di massa frustrato). Detto in soldoni, lo scopo di un comunicatore di impresa è convincere le persone di aver assoluto bisogno di un oggetto superfluo come un profilattico bucato, facendo credere loro che in realtà si tratti di un oggetto dal quale dipende la sopravvivenza dell'universo tutto (insieme ed appassionatamente); In pratica devono imparare a vendere fumo; per questo motivo, molti di loro passano l'intero corso di studi a vendere effettivamente [[fumo]] ed altri cannabinoidi (e farne uso per aiutarsi nella preparazione dei temibilissimi esami, oltre che per sopprimere l'imbarazzo che essi stessi provano verso la propria carriera accademica).


Data l'assoluta e insormontabile complessità della materia trattata (talmente vasta che in effetti non si capisce di preciso quale essa sia), esistono nientepopodimenoché (come scriverebbe un dotto studente della materia in questione) due ramificazioni del corso di studi, le quali sboccano entrambe nel medesimo e oscuro baratro della disoccupazione sfrenata e del disonore, ossia: Comunicazioni di Massa (per rendere nota la propria disoccupazione alle masse) e Comunicazione d'Impresa (per rendere nota la propria disoccupazione alle imprese, le quali, ben guardandosi dall'assumerli, se ne sbatteranno altamente).
Il primo corso insegna a usare parole inutili e pompose per spiegare a tutti gli esseri umani concetti talmente elementari da essere imbarazzanti anche per un macaco cerebroleso. Facendo pervenire a scoperte che mai nessuno avrebbe immaginato nemmeno durante la defecazione, e che farebbero urlare "Ma no, dai, cioè, veramente???" persino ad Einstein: ad esempio scoprire magicamente che mescolando l'acqua calda con l'acqua fredda, si ottiene un nuovo liquido ribattezzato dagli studenti della comunicazione col termine di "acqua frelda" o "acqua cadda", per i profani nota come "acqua tiepida". Per questi e altri motivi i comunicatori di massa sono destinati ad anni di disoccupazione e frustrazione professionale; molto spesso infatti si sentono rispondere "E che te c'è voluto laureatte pe' capi' 'sta cazzata?".


Sorte non dissimile spetta ai comunicatori di impresa, che preferiscono farsi chiamare marketing manager (perché dire le cose in inglese fa più figo). Il loro compito consiste nel fornire un "approaching" di tipo "business" che orienti il "marketing" in base alle effettive "request" poiché è risaputo che "the pen is on the table" e che "the dog is under the table"... o anche che "the pen is IN the dog" (un vero comunicatore d'impresa non usa mai termini in lingua non anglosassone; se qualcuno che si fa passare per tale li usa, diffidate: sarà un semplice sociologo o un comunicatore di massa frustrato). Detto in soldoni, lo scopo di un comunicatore di impresa è convincere le persone di aver assoluto bisogno di un oggetto superfluo come un profilattico bucato, facendo loro credere che in realtà si tratta di un oggetto dal quale dipende la sopravvivenza dell'universo tutto (insieme e appassionatamente). In pratica costoro devono imparare a vendere fumo; per questo motivo, molti di loro passano l'intero corso di studi a vendere effettivamente [[fumo]] e altri cannabinoidi. Altri si limitando semplicemente a farne un uso che rasenta l'impossibile.
==Attività politiche e varie in Ateneo==
E' risaputo che all'interno dei vari atenei, gli studenti si danno alle più svariate attività (basta che siano un pretseto per non studiare e per bere un paio di ettolitri di caffè); Potrebbero mai gli studenti di scienze della comunicazione essere da meno??? Potrebbero... ma non lo fanno!
Il fenomeno acquista proporzioni bibliche considerando che a scienze della comunicazione, come risulta anche da statuto, non si studia nemmeno per scherzo e quindi il tempo libero abbonda.
Gli studenti si daranno perciò ad attvità varie e superflue tra le quali:
*Svolgere attività pseudo politica azzannando le gonadi di chi esprima anche solo a grugniti una idea differente dalla propria.
[[Immagine:Vota_Fonzie.jpg|left|thumb|133px|Classico partito studentesco di destra, caratterizzato da promesse che non verranno mantenute]][[Immagine:Minkianelpugnops2.jpg|right|thumb|200px|I partiti studenteschi di sinistra si portano avanti, e le promesse non le fanno proprio]]
*Costruire dei comodi rifugi per le creaturine del sottobosco.
*Creare Forum su internet per discutere su quanto sia difficile studiare una siffatta disciplina; di fatto trattasi di un bieco pretesto per divulgare il proprio indirizzo messenger e inviarsi a vicenda emoticon defecanti.
*Abbracciare a giorni alterni la filosofia rastafariana.
*Farsi massacrare dalle squadre sportive delle altre facoltà, compresa la facoltà di scienze delle mutande di piombo.
*Andare tutte le sere in discoteca fregandosene della "lezione" delle otto del mattino successivo (che molto probabilmente verterà sulle pratiche di masturbazione di Sbirulino).
*Bere tutto ciò che può essere bevuto, compresa l'acqua delle pozzanghere, nel tentativo di sbronzarsi come delle carampane.


== Attività politiche e varie in Ateneo ==
==Testi adottati==
E mai termine fu così azzeccato! perchè effettivamente gli studenti di scienze della comunicazione adottano i libri, gli danno vitto e alloggio, li svezzano e accudiscono stando però bene attenti che essi non vengano, mai, in nessun caso, nemmeno accidentalmente aperti! A tal proposito, i testi vengono opportunamente sigillati con supercolle, siliconi, chiodi, serrature ermetiche e sigilli magici.
Lo studente sceglierà per ciascuna materia il primo libro che gli capiterà a tiro, purchè abbia meno di venti pagine (con le scritte MOLTO grandi); da quel momento in poi, ne rimuoveranno il ricordo segregando il testo in qualche antro oscuro, per riesumarlo circa quattro secondi prima dell'esame in modo da poter ripassare (...) mentre tuttavia guardano i simpson in tv.
Alcune leggende metropolitane dicono che una volta uno studente di scienze della comunicazione abbia tenuto un libro aperto per più di dieci minuti e che da questo fatto inusuale sia derivata l'immediata omosessualità di Wlady, il gay del telefonino.
[[Immagine:Alicia-popup.jpg|right|thumb|200px|I colori vivaci stimolano l'attenzione dei vispi studenti della comunicazione]]
I libri di testo adottati sono il frutto dell'operato di grandi nomi, quale Giubecca di guerre stellari, con il suo famoso trattato sull'"own, own, ownnnnnn..."; possono elencarsi anche alcuni esemplari particolarmente svegli di foche monache e l'immancabile Yeti kamikaze.
Tra i titoli piu' celebri ricordiamo:
*Manuale su come usare il ciao.
*Come comunicare utilizzando simpatici suoni gutturali.
*Storia dell'evoluzione delle comunicazioni da lunedì ad ora.
*Intervistare un frappè.
*Il manuale delle giovani marmotte, pagine da 3 a 2.
*Il libretto di istruzioni del frullatore di tua nonna.


[[File:Vota Fonzie.jpg|right|thumb|133px|Classico partito studentesco di destra, caratterizzato da promesse che non verranno mantenute.]]


[[File:Minchia nel pugno.jpg|right|thumb|200px|I partiti studenteschi di sinistra si portano avanti, e le promesse non le fanno proprio.]]
==Curiosità==

Il 90% delle studentesse iscritte aspira a diventare una [[velina]] o simile. Anche se è risaputo che questo è impossible, in quanto per poter diventare veline è necessario avere una laurea in [[giurisprudenza]],un master in [[fisica quantistica]], ma soprattutto un organo riproduttivo abbastanza capiente.
È risaputo che all'interno dei vari atenei, gli studenti si danno alle più svariate attività (basta che siano un pretesto per non studiare e per bere un paio di ettolitri di caffè); Potrebbero mai gli studenti di scienze della comunicazione essere da meno??? Potrebbero... ma non lo fanno!
Il fenomeno acquista proporzioni bibliche considerando che presso la facoltà scienze della comunicazione, come risulta anche da statuto, non si studia nemmeno per scherzo e quindi il tempo libero abbonda.
Gli studenti si daranno perciò ad attività varie e superflue tra le quali:

* Attività pseudo politica, esercitata azzannando le gonadi di chi esprima anche solo a grugniti un'idea differente dalla propria.
* Costruire dei comodi rifugi per le creaturine del sottobosco.
* Creare Forum su internet per discutere su quanto sia difficile studiare una siffatta disciplina; di fatto trattasi di un bieco pretesto per divulgare il proprio indirizzo messenger e inviarsi a vicenda emoticon defecanti.
* Abbracciare a giorni alterni la filosofia rastafariana.
* Farsi massacrare dalle squadre sportive delle altre facoltà, compresa la facoltà di scienze delle mutande di piombo.
* Andare tutte le sere in discoteca fregandosene della "lezione" delle otto della ....... successiva mattina (che molto probabilmente verterà sulle pratiche di masturbazione di Sbirulino).
* Bere tutto ciò che può essere bevuto, compresa l'acqua delle pozzanghere, nel tentativo di sbronzarsi come delle carampane.
* Raccattare qualsivoglia tipologia di pattume dalle strade e portarla nella propria casa al fine di esibirla quale trofeo.
* Restare incollati a messenger finché il PC, in un disperato tentativo di autodifesa, non li castrerà con il modem.
* Delirare sull'autobus.
* Sentirsi superiori alle altre forme di vita, ivi comprese le caccole.

== Testi adottati ==

E mai termine fu così azzeccato, perché effettivamente gli studenti di scienze della comunicazione adottano i libri, fornendo loro vitto e alloggio, svezzandoli e accudendoli con [[amore]] ma stando però bene attenti che questi non vengano mai, neppure accidentalmente, aperti. A tal proposito i testi vengono opportunamente sigillati con super colle, siliconi, chiodi, lucchetti e sigilli magici.

Lo studente sceglierà per ciascuna materia il primo libro che gli capiterà a tiro, purché abbia meno di venti pagine, le parole siano scritte molto grandi ed abbia qualche disegnino da colorare. Alcune leggende metropolitane dicono che una volta uno studente di scienze della comunicazione abbia tenuto un libro aperto per più di dieci minuti ma sono storie talmente fantasiose che diventa difficile credervi.

[[File:Alice nel paese delle meraviglie popup.jpg|right|thumb|200px|I colori vivaci stimolano l'attenzione dei vispi studenti della comunicazione.]]

Tra i titoli più celebri ricordiamo:

* Aldo Pappacena - ''Trattato sul corretto uso del filo interdentale''.
* Yeti Kamikaze - ''Deglutisci e ti stupisci'' (premiato nel 2006 col ''Segnalibro rettale'', noto riconscimento letterario)
* Manlio Suoladigomma - ''Psicologia del criceto''
* Agazio Brufoli - ''Storia dell'evoluzione delle comunicazioni: dai geroglifici a [[Maria De Filippi]]''.
* [[Qui, Quo, Qua]] - ''Il manuale delle giovani marmotte''.
* [[Nonna Rolanda]] - ''Il libretto di istruzioni del frullatore''.
* Gesualda Frisona - ''101 modi per cambiare suoneria del cellulare''.
* Arcadio Ovosodo - ''Risposta definitiva al dilemma universale: "Meglio la birra o la borra?"''.

== Curiosità ==

Il 90% delle studentesse iscritte aspira a diventare una [[velina]] o simile. Anche se è risaputo che questo è impossibile, in quanto per poter diventare veline è necessario avere una laurea in [[giurisprudenza]],un master in [[fisica quantistica]], ma soprattutto un organo riproduttivo abbastanza capiente.
Il 99% degli uomini iscritti aspira solo a vivere di stenti e potersi autodefinire dottore.
Il 99% degli uomini iscritti aspira solo a vivere di stenti e potersi autodefinire dottore.
Forse non tutti sanno che durante gli esami, lo studente della comunicazione dovrà presentarsi in se stesso medesimo, a volte addirittura impersonificato.
Forse non tutti sanno che durante gli esami, lo studente della comunicazione dovrà presentarsi in stesso medesimo, a volte addirittura impersonificato. I più scaltri uomini frequentanti le lezioni risultano essere liberi fancazzisti che approfittano della ghiotta occasione, offerta dalla facoltà di scienza delle veline, per copulare selvaggiamente.

== Esami ==

Gli esami del corso di studi in mediazione linguistica sono:

[[File:Labirinto.gif|right|thumb|260px|Esame di Sociologia, prova scritta.]]

* Alfabeto italiano A-L
* Alfabeto italiano M-Z
* Alfabeto inglese (senza le lettere strane)
* Sociologia della Fava
* la tecnica dell'ozio produttivo
* Psicoterapia di gruppo
* Abbaiare 1
* Semantica del barrito
* Semantica del burrito
* [[Tabellina]] dello 0, 1, 2, del 3 e del 4 (facilitato)
* Semiologia della pernacchia
* Informatica 1 e 2 - come imparare a scrivere una e-mail e ad aprire [[Microsoft Word]].
* Informatica applicata (in cui si impara cosa scrivere con Word dopo che lo si è aperto).
* Percezione e comunicazione gestuale - [[manuali:Mandare a fanculo qualcuno senza muovere le labbra|come mandare affanculo una persona senza dover aprire bocca]]
* Sociologia del bidet
* Metodologia della depilazione ascellare comparata
* Scrittura creativa - scrivere un tema e farne un origami a cigno.
* Esegesi del cavallo a dondolo.
* Fenomenologia del rutto
* Storia dei Pokèmon contemporanea.
* Diritto Europeo a culo.

== Prove Pratiche ==

[[File:Cartello.jpg|right|thumb|149px|Gli atenei di scienze della comunicazione offrono servizi per tutte le esigenze.]]

Sono previste altresì una serie di prove pratiche che gli studenti dovranno superare per diventare un giorno scienziati della comunicazione:

* Arrotolare la [[lingua]]
* Toccarsi la punta del [[naso]] con un dito
* Bere il brodo con una forchetta
* Aprire le lattine con l'alluce
* Leccarsi il gomito (solo il 0,003% ci riesce)

== [[Nonbooks:Tesi di laurea|Tesi di laurea]] ==

Data la complessità del corso di studi, nota e temuta da chiunque abbia un [[cervello]] pari a quello di un Australopiteco, gli argomenti trattabili in sede di tesi sono i più disparati (e disperati). Ecco alcuni titoli di tesi realmente discusse:

* Evoluzione dell'Anitra WC nelle popolazioni mesopopotamiche.
* Analisi dell'allegra famigliola della pubblicità dei Kinder Briòss per scoprire perché cazzo se la ridono tanto alle 6 e mezza del mattino.
* Fenomenologia del rigurgito.
* Creazione di un buffo video dove quando mi tocco il naso si sente "bip bip", ahahah non è forte professò? (titolo completo della miglior tesi mai realizzata in scienze della comunicazione).
* Come scartare un Buondì Motta.
* È meglio il Tegolino o il Saccottino?
* Che mondo sarebbe senza [[Nutella]]?

== Prova Finale ==


Dopo aver sostenuto tutti gli esami e le prove pratiche, gli studenti saranno ammessi al serale di "Amici" di [[Maria de Filippi]], ma di solito in finale vengono battuti in una prova di riflessi da un opossum malato di meningite.


A seguito della sconfitta, verrà consegnato loro un documento simile in tutto e per tutto a una laurea, ma fatta con [[carta igienica]] riciclata, riconoscibile dal suo tipico color marrone. A piè di pagina si potrà trovare la dicitura "Pagina 1/1", emblema dell'incapacità delle segretarie nell'utilizzare un qualsivoglia strumento di comunicazione.
==Esami==
Gli esami del corso di studi in Scienze della comunicazione sono:
[[Immagine:Labirinto.gif|right|thumb|200px|Uno dei famigerati test scritti di scienze della comunicazione, famosi in tutto il mondo per la loro difficoltà]]
*Alfabeto 1
*Alfabeto 2
*Alfabeto inglese con lettere difficilissime da pronunciare
*Alfabeto genovese
*Bestemmie in tirolese 1, 2 e 3 (serviranno quando si scopriranno disoccupati)
*Abbaiare 1
*Semantica del barrito
*Tabellina del 2 (ma solo fino al dieci, sennò è difficile)
*Canto
*Informatica 1/2 (in cui si impara a scrivere una e-mail e ad aprire word)
*Scrittura efficace (in cui si impara cosa scrivere nella e-mail e cosa fare con word dopo che lo si è aperto)
*Esame di "Scienze della sintesi perchè ci servono poche parole per esprimere un concetto mica devo scrivere un romanzo solo per esprimere un concetto eccheccavolo su eddai siate brevi e concisi"
*Scrittura creativa: scrivere un tema e farne un origami a cigno
*Esegesi del "trotta trotta cavallino"
*Imparare a memoria la sigla dei pokemon"


== Concorsi Pubblici ==


[[File:Tizio con busta di carta in testa che va a fuoco.jpg|right|thumb|200px|Ad uno studente vanno a fuoco le cervella mentre ripassa le [[tabelline]].]]
==Prove Pratiche==
[[Immagine:Esame.jpg|right|thumb|200px|Ad uno studente vanno a fuoco le cervella mentre ripassa le tabelline]]
E'prevista altresì tutta una serie di prove pratiche che gli studenti dovranno superare stando bene attenti a non far straripare il pannolino:
*Scalare "l'albero della cuccagna".
*Battere un professore ad "un, due, tre... stella!".
*Riuscire a fare un giro sulle giostre senza implorare frignando di poter continuare (promettendo di fare il bravo).
*Scaccolarsi senza essere sgridato da mammina.


Per i geniacci che conseguono il prestigioso titolo di studi è previsto un unico bando di concorso pubblico, indetto ogni 437 anni dalla Repubblica delle Banane d'Italia e volto ad assicurare un prestigioso posto di lavoro come addetto alle fotocopie in una multinazionale senza fotocopiatrice.


Per selezionare adeguatamente l'unico candidato che avrà tale onore, si utilizza una prova pratica di difficoltà aberrante: il candidato avrà solo 18 tentativi per pronunciare senza errori la parola "''Ohibò''"!
==Tesi di laurea==
Finora mai nessuno studente di scienze della comunicazione è riuscito in tale impresa mastodontica, rendendo il suddetto posto di lavoro ancora più ambito.
Data la complessità della materia, nota e temuta persino dall'Homo Erectus, gli argomenti trattabili in sede di tesi sono i più disparati (e disperati), ricomprendendo:
*Evoluzione dell'Anitra WC nelle popolazioni mesopopotamiche.
*Commento a caldo su un video di Mr.Lui.
*Analisi della allegra famigliuola della pubblicità dei kinder brioss per scoprire cosa cazzo si ridono alle 6 di mattina.
*Effetti sulla società moderna della pratica di urinare in direzione dei tornado.
*Creazione di un buffo video dove quando mi tocco il naso si sente "bip bip", ahahah non è forte professò? (titolo completo della miglior tesi mai fatta in scienze della comunicazione).
*Come scartare un Buondì motta (altro titolo di tesi famosa).


== Sbocchi Professionali ==


[[File:Lottatori nudi.jpg|right|thumb|200px|Il primo giorno di lavoro (ammesso che ne trovino uno) di due neolaureati in scienze della comunicazione.]]
==Prova Finale==
[[Immagine:Domanda.JPG|right|thumb|151px|Studente che spreme le meningi tentando di ricordare il suo nome]]
Dopo avere sostenuto tutti gli esami e le prove pratiche, gli studenti saranno ammessi al serale di "amici" di Maria de Slinguippi, ma verranno battuti in finale da un opossum obeso.
A seguito della sconfitta, verrà consegnato loro un documento simile in tutto e per tutto ad una laurea, ma fatta con carta igienica riciclata (male).


Eccettuato il fantastico concorso pubblico di cui sopra, un laureato in scienze della comunicazione può solo ambire a una cupa e penetrante disoccupazione. Data l'utilità di tale laurea infatti, le giovani promesse (che mai verranno mantenute) della comunicazione avranno difficoltà persino a trovare occupazione come battistrada dei TIR.
L'unica alternativa alla disoccupazione sarà dunque l'eventuale ditta di paparino, che gli studenti disprezzeranno a denti stretti finché non saranno costretti a tornare all'ovile elemosinando un pezzo di pane raffermo ai propri genitori.
La cosa divertente è che saranno considerati l'ultima ruota del carro anche nella ditta di papà.


== Alternative alla facoltà pubblica ==
==Concorsi Pubblici==
Per coloro che conseguano il prestigioso titolo di studio, è previsto un unico bando di concorso pubblico, indetto ogni 4374 anni dalla Repubblica delle Banane d'Italia, e volto ad assicurare il prestigioso posto di lavoro come giullare personale e sputacchiera del gorilla della pubblicità del crodino.
Per selezionare adeguatamente l'unico candidato che avrà tale onore, si utilizza una prova pratica di difficoltà aberrante: il candidato avrà soli 745 tentativi per pronunciare senza errori la parola "oibò"!
Finora mai nessuno studente di scienze della comunicazione è mai riuscito in tale impresa, rendendo ancor più ambito il posto di lavoro.


Per chi proprio volesse entrare con mirabolante ottusità nel frizzante mondo della comunicazione, l'unica alternativa alle facoltà pubbliche consiste nell'inscriversi al noto IULM, sperando così di poter fare da tappetino al Berlusca.
==Sbocchi Professionali==
Da notare che l'acronimo IULM sta a indicare l'Inutilità di una Università e Laurea Mongoloidi.
[[Immagine:L_15c262c22880c51e614d3ce173d973df.jpg|right|thumb|200px|Il primo giorno di lavoro (ammesso che ne trovino uno) di due neolaureati in scienze della comunicazione]]
Eccettuato il fantastico concorso pubblico di cui sopra,un laureato in scienze della comunicazione può solo ambire ad una cupa e penetrante disoccupazione. Data l'utilità di tale laurea infatti, le giovani promesse (che mai verranno mantentute)della comunicazione avranno difficoltà persino a trovare occupazione come battistrada dei TIR.
L'unica alternativa alla disoccupazione sarà dunque l'eventuale ditta di paparino, che gli studenti disprezzeranno a denti stretti finchè non saranno costretti a tornare all'ovile elemosinando una pagnotta di pane ai propri genitori.
La cosa divertente è che saranno considerati l'ultima ruota del carro anche in suddetta ditta.


== Alternative alla comunicazione ==


Per i saggi figliuoli che invece, dopo la lettura di quest'articolo avessero deciso di abbandonare il mondo della comunicazione, le alternative più valide sono le seguenti:
==Alternative alla facoltà di scienze della comunicazione==
Per chi proprio volesse entrare con mirabolante ottusità nel frizzante mondo della comunicazione, l'unica alternativa è iscriversi al noto IULM, sperando così di poter fare da tappetino al Berlusca.
Da notare che l'acronimo IULM sta ad indicare l'Inutilità di una Università e Laurea Mongoloidi.


* Qualunque altra cosa.
* Per le ragazze: farsi suora.
* Per i ragazzi: farsi suora (lo stesso).
* Ansimare senza motivo.
* Perdere tutti gli averi al video poker.


<br clear=all />
==Alternative alla comunicazione==
<div align="center">
per i saggi figliuoli che invece, dopo la lettura di quest'articolo avessero deciso di abbandonare il mondo della comunicazione, le alternative più valide sono le seguenti:
{{SQuola}}
*Qualunque altra cosa.
*Per le ragazze: farsi suora.
*Per i ragazzi: farsi suora (lo stesso).
*Ansimare senza motivo.
*Perdere tutti gli averi al videopoker.


{{Facoltà}}
</div>


[[categoria:Facoltà]]
[[Categoria:Facoltà]]
[[Categoria:Università|*]]
[[Categoria:Facoltà|*]]

Versione attuale delle 12:18, 15 gen 2021

« Per fare un tavolo, ci vuole il legno; per fare il legno, ci vuole l'albero; per fare scienze della comunicazione ci vuole un cazzo! »
(Gianni Rodari su scienze della comunicazione)
« Madonna, quanto studio! »
(Studente di scienze della comunicazione sulle ore di studio di un bambino delle elementari)
« No guarda, qui non mi ci iscrivo nemmeno io... »
(Scemo del villaggio su scienze della comunicazione)

Dicesi Scienze della Comunicazione un bizzarro corso di studi che dovrebbe in qualche modo aiutare la comprensione delle interazioni sociali o perlomeno assicurare un minimo di impegno pseudointellettivo a soggetti che prima si chiamavano nullafacenti. Coloro che studiano questa branca del sapere sono per lo più noti come "comunicatori", termine utilizzato dagli studenti del corso di laurea per identificare se stessi, e da cui si denota un positivo senso di autoironia e una preoccupante tendenza a distorcere la realtà. Il livello di difficoltà di questo mirabolante corso di studi viene quasi sempre paragonato alla capacità di seguire una puntata della Ruota della Fortuna.

Tipico studente di Scienze della Comunicazione.

Denominazioni

Il corso assume diverse denominazioni a seconda del luogo e dall'entità del disprezzo espresso da altri studiosi... quelli veri. Tra le denominazioni ufficiali del corso di studi troviamo:

  • Scienze delle merendine
  • Scienze delle veline
  • Scienze delle patatine
  • Scienze delle ascelle
  • Scienze delle macchinine
  • Scienze dei balocchi
  • Scienze della disoccupazione
  • Scienze delle mutandine
  • Scienze del vagabondaggio
  • Scienze dell'aperitivo
  • Scienze del fancazzismo
  • Scienze dell'eufemismo
  • Scienze del vabbè che mi frega tanto papà c'ha la ditta
  • Scienze all'acqua di rose
  • Scienze si fa per dire

Le denominazioni rispecchiano la devastante difficoltà del corso, il quale richiede uno sforzo mentale addirittura superiore a quello occorrente per fissare la vernice che si asciuga.

Storia

I comunicatori vi racconteranno che la comunicazione è antica come il mondo al solo scopo di menare acqua al proprio mulino (il famigerato mulino bianco). In realtà, le scienze della comunicazione sono state teorizzate per la prima volta ieri, poco prima del tramonto, dal famoso fisico della terra di mezzo, conosciuto con il nome di Miki Picchio.

Questo fisico, astronomo, matematico nonché tergicristalli di una Seat Marbella, dopo anni passati in solitudine iniziò a chiedersi a cosa mai servisse studiare le stelle se poi non si ha nessuna donna a cui chiedere " Vuoi che ti faccia vedere Cassiopea?". Decise quindi di studiare l'unico mistero che non era mai riuscito a svelare a sé stesso: come si conquista una donna! Dopo anni e anni di studi, scrisse un manifesto che ebbe un'importanza fondamentale nella storia dell'umanità: "come copulare con una cozza vantandosi di un titolo di studi inesistente." Fu così che lo studioso inventò la facoltà di scienze della comunicazione.

Il corso di studi

 
Facoltà di Scienze della Comunicazione, aula studio.

Data l'assoluta e insormontabile complessità della materia trattata (talmente vasta che in effetti non si capisce di preciso quale essa sia), esistono nientepopodimenoché (come scriverebbe un dotto studente della materia in questione) due ramificazioni del corso di studi, le quali sboccano entrambe nel medesimo e oscuro baratro della disoccupazione sfrenata e del disonore, ossia: Comunicazioni di Massa (per rendere nota la propria disoccupazione alle masse) e Comunicazione d'Impresa (per rendere nota la propria disoccupazione alle imprese, le quali, ben guardandosi dall'assumerli, se ne sbatteranno altamente). Il primo corso insegna a usare parole inutili e pompose per spiegare a tutti gli esseri umani concetti talmente elementari da essere imbarazzanti anche per un macaco cerebroleso. Facendo pervenire a scoperte che mai nessuno avrebbe immaginato nemmeno durante la defecazione, e che farebbero urlare "Ma no, dai, cioè, veramente???" persino ad Einstein: ad esempio scoprire magicamente che mescolando l'acqua calda con l'acqua fredda, si ottiene un nuovo liquido ribattezzato dagli studenti della comunicazione col termine di "acqua frelda" o "acqua cadda", per i profani nota come "acqua tiepida". Per questi e altri motivi i comunicatori di massa sono destinati ad anni di disoccupazione e frustrazione professionale; molto spesso infatti si sentono rispondere "E che te c'è voluto laureatte pe' capi' 'sta cazzata?".

Sorte non dissimile spetta ai comunicatori di impresa, che preferiscono farsi chiamare marketing manager (perché dire le cose in inglese fa più figo). Il loro compito consiste nel fornire un "approaching" di tipo "business" che orienti il "marketing" in base alle effettive "request" poiché è risaputo che "the pen is on the table" e che "the dog is under the table"... o anche che "the pen is IN the dog" (un vero comunicatore d'impresa non usa mai termini in lingua non anglosassone; se qualcuno che si fa passare per tale li usa, diffidate: sarà un semplice sociologo o un comunicatore di massa frustrato). Detto in soldoni, lo scopo di un comunicatore di impresa è convincere le persone di aver assoluto bisogno di un oggetto superfluo come un profilattico bucato, facendo loro credere che in realtà si tratta di un oggetto dal quale dipende la sopravvivenza dell'universo tutto (insieme e appassionatamente). In pratica costoro devono imparare a vendere fumo; per questo motivo, molti di loro passano l'intero corso di studi a vendere effettivamente fumo e altri cannabinoidi. Altri si limitando semplicemente a farne un uso che rasenta l'impossibile.

Attività politiche e varie in Ateneo

 
Classico partito studentesco di destra, caratterizzato da promesse che non verranno mantenute.
 
I partiti studenteschi di sinistra si portano avanti, e le promesse non le fanno proprio.

È risaputo che all'interno dei vari atenei, gli studenti si danno alle più svariate attività (basta che siano un pretesto per non studiare e per bere un paio di ettolitri di caffè); Potrebbero mai gli studenti di scienze della comunicazione essere da meno??? Potrebbero... ma non lo fanno! Il fenomeno acquista proporzioni bibliche considerando che presso la facoltà scienze della comunicazione, come risulta anche da statuto, non si studia nemmeno per scherzo e quindi il tempo libero abbonda. Gli studenti si daranno perciò ad attività varie e superflue tra le quali:

  • Attività pseudo politica, esercitata azzannando le gonadi di chi esprima anche solo a grugniti un'idea differente dalla propria.
  • Costruire dei comodi rifugi per le creaturine del sottobosco.
  • Creare Forum su internet per discutere su quanto sia difficile studiare una siffatta disciplina; di fatto trattasi di un bieco pretesto per divulgare il proprio indirizzo messenger e inviarsi a vicenda emoticon defecanti.
  • Abbracciare a giorni alterni la filosofia rastafariana.
  • Farsi massacrare dalle squadre sportive delle altre facoltà, compresa la facoltà di scienze delle mutande di piombo.
  • Andare tutte le sere in discoteca fregandosene della "lezione" delle otto della ....... successiva mattina (che molto probabilmente verterà sulle pratiche di masturbazione di Sbirulino).
  • Bere tutto ciò che può essere bevuto, compresa l'acqua delle pozzanghere, nel tentativo di sbronzarsi come delle carampane.
  • Raccattare qualsivoglia tipologia di pattume dalle strade e portarla nella propria casa al fine di esibirla quale trofeo.
  • Restare incollati a messenger finché il PC, in un disperato tentativo di autodifesa, non li castrerà con il modem.
  • Delirare sull'autobus.
  • Sentirsi superiori alle altre forme di vita, ivi comprese le caccole.

Testi adottati

E mai termine fu così azzeccato, perché effettivamente gli studenti di scienze della comunicazione adottano i libri, fornendo loro vitto e alloggio, svezzandoli e accudendoli con amore ma stando però bene attenti che questi non vengano mai, neppure accidentalmente, aperti. A tal proposito i testi vengono opportunamente sigillati con super colle, siliconi, chiodi, lucchetti e sigilli magici.

Lo studente sceglierà per ciascuna materia il primo libro che gli capiterà a tiro, purché abbia meno di venti pagine, le parole siano scritte molto grandi ed abbia qualche disegnino da colorare. Alcune leggende metropolitane dicono che una volta uno studente di scienze della comunicazione abbia tenuto un libro aperto per più di dieci minuti ma sono storie talmente fantasiose che diventa difficile credervi.

 
I colori vivaci stimolano l'attenzione dei vispi studenti della comunicazione.

Tra i titoli più celebri ricordiamo:

  • Aldo Pappacena - Trattato sul corretto uso del filo interdentale.
  • Yeti Kamikaze - Deglutisci e ti stupisci (premiato nel 2006 col Segnalibro rettale, noto riconscimento letterario)
  • Manlio Suoladigomma - Psicologia del criceto
  • Agazio Brufoli - Storia dell'evoluzione delle comunicazioni: dai geroglifici a Maria De Filippi.
  • Qui, Quo, Qua - Il manuale delle giovani marmotte.
  • Nonna Rolanda - Il libretto di istruzioni del frullatore.
  • Gesualda Frisona - 101 modi per cambiare suoneria del cellulare.
  • Arcadio Ovosodo - Risposta definitiva al dilemma universale: "Meglio la birra o la borra?".

Curiosità

Il 90% delle studentesse iscritte aspira a diventare una velina o simile. Anche se è risaputo che questo è impossibile, in quanto per poter diventare veline è necessario avere una laurea in giurisprudenza,un master in fisica quantistica, ma soprattutto un organo riproduttivo abbastanza capiente. Il 99% degli uomini iscritti aspira solo a vivere di stenti e potersi autodefinire dottore. Forse non tutti sanno che durante gli esami, lo studente della comunicazione dovrà presentarsi in sé stesso medesimo, a volte addirittura impersonificato. I più scaltri uomini frequentanti le lezioni risultano essere liberi fancazzisti che approfittano della ghiotta occasione, offerta dalla facoltà di scienza delle veline, per copulare selvaggiamente.

Esami

Gli esami del corso di studi in mediazione linguistica sono:

 
Esame di Sociologia, prova scritta.
  • Alfabeto italiano A-L
  • Alfabeto italiano M-Z
  • Alfabeto inglese (senza le lettere strane)
  • Sociologia della Fava
  • la tecnica dell'ozio produttivo
  • Psicoterapia di gruppo
  • Abbaiare 1
  • Semantica del barrito
  • Semantica del burrito
  • Tabellina dello 0, 1, 2, del 3 e del 4 (facilitato)
  • Semiologia della pernacchia
  • Informatica 1 e 2 - come imparare a scrivere una e-mail e ad aprire Microsoft Word.
  • Informatica applicata (in cui si impara cosa scrivere con Word dopo che lo si è aperto).
  • Percezione e comunicazione gestuale - come mandare affanculo una persona senza dover aprire bocca
  • Sociologia del bidet
  • Metodologia della depilazione ascellare comparata
  • Scrittura creativa - scrivere un tema e farne un origami a cigno.
  • Esegesi del cavallo a dondolo.
  • Fenomenologia del rutto
  • Storia dei Pokèmon contemporanea.
  • Diritto Europeo a culo.

Prove Pratiche

 
Gli atenei di scienze della comunicazione offrono servizi per tutte le esigenze.

Sono previste altresì una serie di prove pratiche che gli studenti dovranno superare per diventare un giorno scienziati della comunicazione:

  • Arrotolare la lingua
  • Toccarsi la punta del naso con un dito
  • Bere il brodo con una forchetta
  • Aprire le lattine con l'alluce
  • Leccarsi il gomito (solo il 0,003% ci riesce)

Tesi di laurea

Data la complessità del corso di studi, nota e temuta da chiunque abbia un cervello pari a quello di un Australopiteco, gli argomenti trattabili in sede di tesi sono i più disparati (e disperati). Ecco alcuni titoli di tesi realmente discusse:

  • Evoluzione dell'Anitra WC nelle popolazioni mesopopotamiche.
  • Analisi dell'allegra famigliola della pubblicità dei Kinder Briòss per scoprire perché cazzo se la ridono tanto alle 6 e mezza del mattino.
  • Fenomenologia del rigurgito.
  • Creazione di un buffo video dove quando mi tocco il naso si sente "bip bip", ahahah non è forte professò? (titolo completo della miglior tesi mai realizzata in scienze della comunicazione).
  • Come scartare un Buondì Motta.
  • È meglio il Tegolino o il Saccottino?
  • Che mondo sarebbe senza Nutella?

Prova Finale

Dopo aver sostenuto tutti gli esami e le prove pratiche, gli studenti saranno ammessi al serale di "Amici" di Maria de Filippi, ma di solito in finale vengono battuti in una prova di riflessi da un opossum malato di meningite.

A seguito della sconfitta, verrà consegnato loro un documento simile in tutto e per tutto a una laurea, ma fatta con carta igienica riciclata, riconoscibile dal suo tipico color marrone. A piè di pagina si potrà trovare la dicitura "Pagina 1/1", emblema dell'incapacità delle segretarie nell'utilizzare un qualsivoglia strumento di comunicazione.

Concorsi Pubblici

 
Ad uno studente vanno a fuoco le cervella mentre ripassa le tabelline.

Per i geniacci che conseguono il prestigioso titolo di studi è previsto un unico bando di concorso pubblico, indetto ogni 437 anni dalla Repubblica delle Banane d'Italia e volto ad assicurare un prestigioso posto di lavoro come addetto alle fotocopie in una multinazionale senza fotocopiatrice.

Per selezionare adeguatamente l'unico candidato che avrà tale onore, si utilizza una prova pratica di difficoltà aberrante: il candidato avrà solo 18 tentativi per pronunciare senza errori la parola "Ohibò"! Finora mai nessuno studente di scienze della comunicazione è riuscito in tale impresa mastodontica, rendendo il suddetto posto di lavoro ancora più ambito.

Sbocchi Professionali

 
Il primo giorno di lavoro (ammesso che ne trovino uno) di due neolaureati in scienze della comunicazione.

Eccettuato il fantastico concorso pubblico di cui sopra, un laureato in scienze della comunicazione può solo ambire a una cupa e penetrante disoccupazione. Data l'utilità di tale laurea infatti, le giovani promesse (che mai verranno mantenute) della comunicazione avranno difficoltà persino a trovare occupazione come battistrada dei TIR. L'unica alternativa alla disoccupazione sarà dunque l'eventuale ditta di paparino, che gli studenti disprezzeranno a denti stretti finché non saranno costretti a tornare all'ovile elemosinando un pezzo di pane raffermo ai propri genitori. La cosa divertente è che saranno considerati l'ultima ruota del carro anche nella ditta di papà.

Alternative alla facoltà pubblica

Per chi proprio volesse entrare con mirabolante ottusità nel frizzante mondo della comunicazione, l'unica alternativa alle facoltà pubbliche consiste nell'inscriversi al noto IULM, sperando così di poter fare da tappetino al Berlusca. Da notare che l'acronimo IULM sta a indicare l'Inutilità di una Università e Laurea Mongoloidi.

Alternative alla comunicazione

Per i saggi figliuoli che invece, dopo la lettura di quest'articolo avessero deciso di abbandonare il mondo della comunicazione, le alternative più valide sono le seguenti:

  • Qualunque altra cosa.
  • Per le ragazze: farsi suora.
  • Per i ragazzi: farsi suora (lo stesso).
  • Ansimare senza motivo.
  • Perdere tutti gli averi al video poker.