Scienze delle merendine

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Scienze dell Comunicazione

Dicesi Scienze dei popponi un bizzaro corso di studi che dovrebbe in qualche modo aiutare la comprensione delle interazioni sociali, o perlomeno assicurare un minimo di impegno pseudo intellettivo a soggetti che altrimenti dovrebbero essere classificati come nullafacenti (correzione: ancor più nullafacenti). Coloro che studiano questa branca del sapere sono spesso chiamati "Comunicatori"; tale termine è utilizzato dagli stessi studiosi per identificarsi, denotando un positivo senso di autoironia. Infatti il livello di difficoltà del corso viene quasi sempre accomunato a quello della Ruota della Fortuna. Il corso assume diverse denominazioni a seconda del luogo (nonché dall'entita dell'atavico disprezzo espresso dagli studenti di altre facoltà verso il corso stesso); tra le denominazioni ufficiali del corso di studi troviamo:

  • Scienze delle merendine
  • Scienze delle patatine
  • Scienze dei balocchi
  • Scienze della disoccupazione (che toccherà ai suoi futuri laureati).
  • Scienze del vagabondaggio.
  • Scienze del vabbò che me frega tanto papà c'ha la ditta.

Le denominazioni rispecchiano la devastante difficoltà del corso, il quale richiede uno sforzo mentale addirittura superiore a quello occorrente per fissare la vernice che si asciuga.

Storia

I comunicatori vi racconteranno che la comunicazione è antica come il mondo allo scopo di menare acqua al loro mulino (il famoso mulino bianco). In realtà, le scienze della comunicazione sono state teorizzate per la prima volta ieri, dal famoso fisico della terra di mezzo, conosciuto con il nome di Minchio Pinchio.

Questo fisico, astronomo, matematico e tergicristalli di una seat ibiza, dopo anni passati in solitudine iniziò a chiedersi a cosa mai servisse studiare le stelle se poi non si ha nessuna donna a cui chiedere " Vuoi che ti faccia vedere Cassiopea?". Decise quindi di studiare l'unico mistero che non era mai riuscito a svelare: come si conquista una donna! Dopo anni ed anni di studi, scrisse un manifesto che ebbe un importanza fondamentale nella storia dell'umanità: " come copulare con una cozza vantandosi di un titolo di studio inesistente." Fu così che lo studioso inventò la facoltà di scienze della comunicazione.

Il corso di studi

Gli Atenei di scienze delle comunicazioni offrono servizi per tutti le esigenze

Data l'assoluta ed insormontabile complessità della materia trattata (talmente vasta che in effetti non si capisce di preciso quale essa sia), esistono nientepopodimenoché (come scriverebbe un dotto studente della materia in questione) due ramificazioni del corso di studi, le quali sboccano entrambe nel medesimo ed oscuro baratro della disoccupazione sfrenata e del disonore (ovviamente), ossia: Comunicazioni di Massa (per rendere nota la propria disoccupazione alle masse) e Comunicazione d'impresa (per rendere nota la propria disoccupazione alle imprese! le quali, ben guardandosi dall'assumervi, se ne sbatteranno altamente). Il primo corso insegna ad usare parole inutili e pompose per spiegare a tutti gli esseri umani concetti talmente elementari da essere imbarazzanti anche per un macaco cerebroleso. Facendo pervenire a scoperte che mai nessuno avrebbe immaginato nemmeno durante la defecazione, e che farebbero urlare "Ma no, dai, cioè, veramente???" persino ad Einstein: ad esempio scoprire magicamente che mescolando l'acqua calda con l'acqua fredda, si ottiene un nuovo liquido ribattezzato dagli studenti della comunicazione col termine di "acqua frelda" o "acqua cadda", per i profani nota come "acqua tiepida". Per questi ed altri motivi i comunicatori di massa sono destinati ad anni di disoccupoazione e frustrazione professionale; molto spesso infatti si sentono rispondere " E che te ce voluto laureatte per capi sta cazzata?".

Sorte non dissimile spetta ai comunicatori di impresa, che preferiscono farsi chiamare marketing manager (perché dire le cose in inglese fa più figo); Il loro compito consiste nel fornire un "approaching" ti tipo "business" che orienti il "marketing" in base alle effettive "request" poiché è risaputo che "the pen is on the table" e che "the dog is under the table"... o anche che "the pen is IN the dog"(Un vero comunicatore d'impresa non usa mai termini in lingua non anglosassone; se qualcuno che si fa passare per tale li usa, diffidate; sarà un semplice sociologo o un comunicatore di massa frustrato). Detto in soldoni, lo scopo di un comunicatore di impresa è convincere le persone di aver assoluto bisogno di un oggetto superfluo come un profilattico bucato, facendo credere loro che in realtà si tratti di un oggetto dal quale dipende la sopravvivenza dell'universo tutto (insieme ed appassionatamente); In pratica devono imparare a vendere fumo; per questo motivo, molti di loro passano l'intero corso di studi a vendere effettivamente fumo ed altri cannabinoidi (e farne uso per aiutarsi nella preparazione dei temibilissimi esami, oltre che per sopprimere l'imbarazzo che essi stessi provano verso la propria carriera accademica).


Attività politiche e varie in Ateneo

E' risaputo che all'interno dei vari atenei, gli studenti si danno alle più svariate attività (basta che siano un pretseto per non studiare e per bere un paio di ettolitri di caffè); Potrebbero mai gli studenti di scienze della comunicazione essere da meno??? Potrebbero... ma non lo fanno! Il fenomeno acquista proporzioni bibliche considerando che a scienze della comunicazione, come risulta anche da statuto, non si studia nemmeno per scherzo e quindi il tempo libero abbonda. Gli studenti si daranno perciò ad attvità varie e superflue tra le quali:

  • Svolgere attività pseudo politica azzannando le gonadi di chi esprima anche solo a grugniti una idea differente dalla propria.
Classico partito studentesco di destra, caratterizzato da promesse che non verranno mantenute
File:Minkianelpugnops2.jpg
I partiti studenteschi di sinistra si portano avanti, e le promesse non le fanno proprio
  • Costruire dei comodi rifugi per le creaturine del sottobosco.
  • Creare Forum su internet per discutere su quanto sia difficile studiare una siffatta disciplina; di fatto trattasi di un bieco pretesto per divulgare il proprio indirizzo messenger e inviarsi a vicenda emoticon defecanti.
  • Abbracciare a giorni alterni la filosofia rastafariana.
  • Farsi massacrare dalle squadre sportive delle altre facoltà, compresa la facoltà di scienze delle mutande di piombo.
  • Andare tutte le sere in discoteca fregandosene della "lezione" delle otto del mattino successivo (che molto probabilmente verterà sulle pratiche di masturbazione di Sbirulino).
  • Bere tutto ciò che può essere bevuto, compresa l'acqua delle pozzanghere, nel tentativo di sbronzarsi come delle carampane.

Testi adottati

E mai termine fu così azzeccato! perchè effettivamente gli studenti di scienze della comunicazione adottano i libri, gli danno vitto e alloggio, li svezzano e accudiscono stando però bene attenti che essi non vengano, mai, in nessun caso, nemmeno accidentalmente aperti! A tal proposito, i testi vengono opportunamente sigillati con supercolle, siliconi, chiodi, serrature ermetiche e sigilli magici. Lo studente sceglierà per ciascuna materia il primo libro che gli capiterà a tiro, purchè abbia meno di venti pagine (con le scritte MOLTO grandi); da quel momento in poi, ne rimuoveranno il ricordo segregando il testo in qualche antro oscuro, per riesumarlo circa quattro secondi prima dell'esame in modo da poter ripassare (...) mentre tuttavia guardano i simpson in tv. Alcune leggende metropolitane dicono che una volta uno studente di scienze della comunicazione abbia tenuto un libro aperto per più di dieci minuti e che da questo fatto inusuale sia derivata l'immediata omosessualità di Wlady, il gay del telefonino.

I colori vivaci stimolano l'attenzione dei vispi studenti della comunicazione

I libri di testo adottati sono il frutto dell'operato di grandi nomi, quale Giubecca di guerre stellari, con il suo famoso trattato sull'"own, own, ownnnnnn..."; possono elencarsi anche alcuni esemplari particolarmente svegli di foche monache e l'immancabile Yeti kamikaze. Tra i titoli piu' celebri ricordiamo:

  • Manuale su come usare il ciao.
  • Come comunicare utilizzando simpatici suoni gutturali.
  • Storia dell'evoluzione delle comunicazioni da lunedì ad ora.
  • Intervistare un frappè.
  • Il manuale delle giovani marmotte, pagine da 3 a 2.
  • Il libretto di istruzioni del frullatore di tua nonna.


Curiosità

Il 90% delle studentesse iscritte aspira a diventare una velina o simile. Anche se è risaputo che questo è impossible, in quanto per poter diventare veline è necessario avere una laurea in giurisprudenza,un master in fisica quantistica, ma soprattutto un organo riproduttivo abbastanza capiente. Il 99% degli uomini iscritti aspira solo a vivere di stenti e potersi autodefinire dottore. Forse non tutti sanno che durante gli esami, lo studente della comunicazione dovrà presentarsi in se stesso medesimo, a volte addirittura impersonificato.


Esami

Gli esami del corso di studi in Scienze della comunicazione sono:

Uno dei famigerati test scritti di scienze della comunicazione, famosi in tutto il mondo per la loro difficoltà
  • Alfabeto 1
  • Alfabeto 2
  • Alfabeto inglese con lettere difficilissime da pronunciare
  • Alfabeto genovese
  • Bestemmie in tirolese 1, 2 e 3 (serviranno quando si scopriranno disoccupati)
  • Abbaiare 1
  • Semantica del barrito
  • Tabellina del 2 (ma solo fino al dieci, sennò è difficile)
  • Canto
  • Informatica 1/2 (in cui si impara a scrivere una e-mail e ad aprire word)
  • Scrittura efficace (in cui si impara cosa scrivere nella e-mail e cosa fare con word dopo che lo si è aperto)
  • Esame di "Scienze della sintesi perchè ci servono poche parole per esprimere un concetto mica devo scrivere un romanzo solo per esprimere un concetto eccheccavolo su eddai siate brevi e concisi"
  • Scrittura creativa: scrivere un tema e farne un origami a cigno
  • Esegesi del "trotta trotta cavallino"
  • Imparare a memoria la sigla dei pokemon"


Prove Pratiche

Ad uno studente vanno a fuoco le cervella mentre ripassa le tabelline

E'prevista altresì tutta una serie di prove pratiche che gli studenti dovranno superare stando bene attenti a non far straripare il pannolino:

  • Scalare "l'albero della cuccagna".
  • Battere un professore ad "un, due, tre... stella!".
  • Riuscire a fare un giro sulle giostre senza implorare frignando di poter continuare (promettendo di fare il bravo).
  • Scaccolarsi senza essere sgridato da mammina.


Tesi di laurea

Data la complessità della materia, nota e temuta persino dall'Homo Erectus, gli argomenti trattabili in sede di tesi sono i più disparati (e disperati), ricomprendendo:

  • Evoluzione dell'Anitra WC nelle popolazioni mesopopotamiche.
  • Commento a caldo su un video di Mr.Lui.
  • Analisi della allegra famigliuola della pubblicità dei kinder brioss per scoprire cosa cazzo si ridono alle 6 di mattina.
  • Effetti sulla società moderna della pratica di urinare in direzione dei tornado.
  • Creazione di un buffo video dove quando mi tocco il naso si sente "bip bip", ahahah non è forte professò? (titolo completo della miglior tesi mai fatta in scienze della comunicazione).
  • Come scartare un Buondì motta (altro titolo di tesi famosa).


Prova Finale

Studente che spreme le meningi tentando di ricordare il suo nome

Dopo avere sostenuto tutti gli esami e le prove pratiche, gli studenti saranno ammessi al serale di "amici" di Maria de Slinguippi, ma verranno battuti in finale da un opossum obeso. A seguito della sconfitta, verrà consegnato loro un documento simile in tutto e per tutto ad una laurea, ma fatta con carta igienica riciclata (male).


Concorsi Pubblici

Per coloro che conseguano il prestigioso titolo di studio, è previsto un unico bando di concorso pubblico, indetto ogni 4374 anni dalla Repubblica delle Banane d'Italia, e volto ad assicurare il prestigioso posto di lavoro come giullare personale e sputacchiera del gorilla della pubblicità del crodino. Per selezionare adeguatamente l'unico candidato che avrà tale onore, si utilizza una prova pratica di difficoltà aberrante: il candidato avrà soli 745 tentativi per pronunciare senza errori la parola "oibò"! Finora mai nessuno studente di scienze della comunicazione è mai riuscito in tale impresa, rendendo ancor più ambito il posto di lavoro.

Sbocchi Professionali

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Il primo giorno di lavoro (ammesso che ne trovino uno) di due neolaureati in scienze della comunicazione

Eccettuato il fantastico concorso pubblico di cui sopra,un laureato in scienze della comunicazione può solo ambire ad una cupa e penetrante disoccupazione. Data l'utilità di tale laurea infatti, le giovani promesse (che mai verranno mantentute)della comunicazione avranno difficoltà persino a trovare occupazione come battistrada dei TIR. L'unica alternativa alla disoccupazione sarà dunque l'eventuale ditta di paparino, che gli studenti disprezzeranno a denti stretti finchè non saranno costretti a tornare all'ovile elemosinando una pagnotta di pane ai propri genitori. La cosa divertente è che saranno considerati l'ultima ruota del carro anche in suddetta ditta.


Alternative alla facoltà di scienze della comunicazione

Per chi proprio volesse entrare con mirabolante ottusità nel frizzante mondo della comunicazione, l'unica alternativa è iscriversi al noto IULM, sperando così di poter fare da tappetino al Berlusca. Da notare che l'acronimo IULM sta ad indicare l'Inutilità di una Università e Laurea Mongoloidi.


Alternative alla comunicazione

per i saggi figliuoli che invece, dopo la lettura di quest'articolo avessero deciso di abbandonare il mondo della comunicazione, le alternative più valide sono le seguenti:

  • Qualunque altra cosa.
  • Per le ragazze: farsi suora.
  • Per i ragazzi: farsi suora (lo stesso).
  • Ansimare senza motivo.
  • Perdere tutti gli averi al videopoker.