Odoacre: differenze tra le versioni

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== Vita ==
== Vita ==
Nato nel 434 a.C. o d.C. a [[Baltimora]], della sua giovinezza si sa poco o nulla, data la scarsezza di fonti e la poca voglia di scriverle da parte dei suoi coevi. Sappiamo però che aveva un padre e una madre, mentre alcune fonti sostengono che avesse addirittura un nonno.<br /> A 15 anni ebbe un attacco di [[ornitofobia]], a 16 anni gli passò. A scuola non andava bene, l'unica materia che gli piaceva era [[storia]], per quanta se ne potesse studiare a quel tempo. Finì la scuola a venticinque anni (allora era molto più severa) e per i suoi meriti di distruttore (di vetri e di [[coglioni]]) venne assunto nell'[[esercito romano]] come [[mascotte]] ufficiale. Le sue doti nascoste, come l'arguzia e la sua barba invisibile, gli permisero di scalare velocemente tutti i gradini della scala dell'esercito. In cima alla scala c'era l'ufficio assunzioni. Ciò gli diede l'accesso ai titoli di generale, ufficiale e ospite d'onore a [[Studio Aperto]].
Nato nel [[434]] a.C. o d.C. a [[Baltimora]], della sua giovinezza si sa poco o nulla, data la scarsezza di fonti e la poca voglia di scriverle da parte dei suoi coevi. Sappiamo però che aveva un padre e una madre, mentre alcune fonti sostengono che avesse addirittura un nonno.<br /> A 15 anni ebbe un attacco di [[ornitofobia]], a 16 anni gli passò. A scuola non andava bene, l'unica materia che gli piaceva era [[storia]], per quanta se ne potesse studiare a quel tempo. Finì la scuola a venticinque anni (allora era molto più severa) e per i suoi meriti di distruttore (di vetri e di [[coglioni]]) venne assunto nell'[[esercito romano]] come [[mascotte]] ufficiale. Le sue doti nascoste, come l'arguzia e la sua barba invisibile, gli permisero di scalare velocemente tutti i gradini della scala dell'esercito. In cima alla scala c'era l'ufficio assunzioni. Ciò gli diede l'accesso ai titoli di generale, ufficiale e ospite d'onore a [[Studio Aperto]].


== Imprese ==
== Imprese ==
[[File:Europa mappa.gif|thumb|250px|In rosso, le regioni conquistate da Odoacre.]]
[[File:Europa mappa.gif|thumb|250px|In rosso, le regioni conquistate da Odoacre.]]
Delle sue imprese si sa poco o nulla, l'unica fonte è il ''De personaggiorum importantissimus'' di '''Stracchione''', ma il capitolo su Odoacre andò perso durante un [[naufragio]], mentre il resto del libro si salvò aggrappandosi a una scialuppa.
Delle sue imprese si sa poco o nulla, l'unica fonte è il ''De personaggiorum importantissimus'' di '''Stracchione''', ma il capitolo su Odoacre andò perso durante un [[naufragio]], mentre il resto del libro si salvò aggrappandosi a una scialuppa.
Nel 475 Odoacre aiutò [[Romolo Augustolo]] e suo padre, [[Flavio Oreste|Flavio Oreglio]], a sconfiggere l'[[impero romano d'Oriente|imperatore d'Oriente]] [[Zenone]] e suo [[nipote]] [[Giulio Nepote|Giulio Nipote]], [[raccomandazione|raccomandato]] alla guida dell'[[impero romano d'Occidente|impero d'Occidente]]. Dopo la vittoria, Odoacre chiese a Flavio Oreglio un terzo dei territori dell'Italia come pagamento, ma Oreglio pensava che i [[barbari]] non sapessero fare le [[frazioni]] e regalò al [[re]] barbaro solo la [[Valle d'Aosta]]. Odoacre, resosi conto che la [[Valle d'Aosta]] non era un terzo dell'Italia, ma solo tre quarti, mosse contro Flavio Oreglio, lo uccise e mandò Romolo Augustuolo in un [[riformatorio]]. Odoacre spedì poi le insegne imperiali all'imperatore d'Oriente, le quali, nonostante la [[posta prioritaria]], arrivarono due mesi dopo, e si erano fottuti pure lo scettro. Odoacre si assegnò poi il titolo di '''Rex gentium''', ovvero ''Reginetto del mese''.
Nel [[475]] Odoacre aiutò [[Romolo Augustolo]] e suo padre, [[Flavio Oreste|Flavio Oreglio]], a sconfiggere l'[[impero romano d'Oriente|imperatore d'Oriente]] [[Zenone]] e suo [[nipote]] [[Giulio Nepote|Giulio Nipote]], [[raccomandazione|raccomandato]] alla guida dell'[[impero romano d'Occidente|impero d'Occidente]]. Dopo la vittoria, Odoacre chiese a Flavio Oreglio un terzo dei territori dell'Italia come pagamento, ma Oreglio pensava che i [[barbari]] non sapessero fare le [[frazioni]] e regalò al [[re]] barbaro solo la [[Valle d'Aosta]]. Odoacre, resosi conto che la [[Valle d'Aosta]] non era un terzo dell'Italia, ma solo tre quarti, mosse contro Flavio Oreglio, lo uccise e mandò Romolo Augustuolo in un [[riformatorio]]. Odoacre spedì poi le insegne imperiali all'imperatore d'Oriente, le quali, nonostante la [[posta prioritaria]], arrivarono due mesi dopo, e si erano fottuti pure lo scettro. Odoacre si assegnò poi il titolo di '''Rex gentium''', ovvero ''Reginetto del mese''.


==Il regno==
==Il regno==
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==La fine==
==La fine==
L'imperatore Zenone, che era [[gente che non si fa mai i cazzi suoi|uno che non si faceva mai i cazzi suoi]], decise un giorno che Odoacre gli stava [[antipatia|antipatico]]. Così mise una [[pulce]] nell'[[orecchio]] a [[Teodorico]], re degli [[Ostrogoti]], che dovette andare a farsi disinfestare. Dopo la toletta, Teodorico mosse contro Odoacre e lo vinse in diverse battaglie, costringendolo a trattare la resa in cambio della vita. Ma Teodorico era un gran [[Figlio di puttana|figlio di mignotta]]: accettò le condizioni, ma lo uccise lo stesso, servendogli durante una cena del pollo fritto e finendolo poi con le sue mani (il pollo). Dopo aver ingerito il volatile, il re ornitofobico dapprima vomitò, poi si suicidò - cosa che fece offendere non poco il [[cuoco]] - gettandosi dalla torre più alta del [[castello]], che si trovava al piano terra. Non riuscendo a morire nemmeno allora, si diede fuoco con una tanica di [[benzina]] e si trafisse infilandosi un [[grissino]] su per il [[naso]]. Alla fine morì di [[leucemia]].
L'imperatore Zenone, che era [[gente che non si fa mai i cazzi suoi|uno che non si faceva mai i cazzi suoi]], decise un giorno che Odoacre gli stava [[antipatia|antipatico]]. Così mise una [[pulce]] nell'[[orecchio]] a [[Teodorico]], re degli [[Ostrogoti]], che dovette andare a farsi disinfestare. Dopo la toletta, Teodorico mosse contro Odoacre e lo vinse in diverse battaglie, costringendolo a trattare la resa in cambio della vita. Ma Teodorico era un gran [[Figlio di puttana|figlio di mignotta]]: accettò le condizioni, ma lo uccise lo stesso, servendogli durante una cena del [[pollo]] fritto e finendolo poi con le sue mani (il pollo). Dopo aver ingerito il volatile, il re ornitofobico dapprima vomitò, poi si suicidò - cosa che fece offendere non poco il [[cuoco]] - gettandosi dalla torre più alta del [[castello]], che si trovava al piano terra. Non riuscendo a morire nemmeno allora, si diede fuoco con una tanica di [[benzina]] e si trafisse infilandosi un [[grissino]] su per il [[naso]]. Alla fine morì di [[leucemia]] dopo 14 mesi di agonia.


==Curiosità==
==Curiosità==
*Lo storico [[rinascimento|rinascimentale]] ''Belpiumino'' credeva che Odoacre fosse un personaggio dei [[Muppets]].
*Lo storico [[rinascimento|rinascimentale]] '''Belpiumino''' credeva che Odoacre fosse un personaggio dei [[Muppets]].


== Voci correlate ==
== Voci correlate ==

Versione delle 01:30, 23 gen 2011

Romolo Augustolo consegna a Odoacre la corona di Re d'Italia e la sua collezione di Asterix.

Odoacre è stato uno dei tanti personaggi storici la cui unica utilità è allungare i libri di storia. È stato re degli Eruli, e già questo la dice lunga.

Vita

Nato nel 434 a.C. o d.C. a Baltimora, della sua giovinezza si sa poco o nulla, data la scarsezza di fonti e la poca voglia di scriverle da parte dei suoi coevi. Sappiamo però che aveva un padre e una madre, mentre alcune fonti sostengono che avesse addirittura un nonno.
A 15 anni ebbe un attacco di ornitofobia, a 16 anni gli passò. A scuola non andava bene, l'unica materia che gli piaceva era storia, per quanta se ne potesse studiare a quel tempo. Finì la scuola a venticinque anni (allora era molto più severa) e per i suoi meriti di distruttore (di vetri e di coglioni) venne assunto nell'esercito romano come mascotte ufficiale. Le sue doti nascoste, come l'arguzia e la sua barba invisibile, gli permisero di scalare velocemente tutti i gradini della scala dell'esercito. In cima alla scala c'era l'ufficio assunzioni. Ciò gli diede l'accesso ai titoli di generale, ufficiale e ospite d'onore a Studio Aperto.

Imprese

In rosso, le regioni conquistate da Odoacre.

Delle sue imprese si sa poco o nulla, l'unica fonte è il De personaggiorum importantissimus di Stracchione, ma il capitolo su Odoacre andò perso durante un naufragio, mentre il resto del libro si salvò aggrappandosi a una scialuppa. Nel 475 Odoacre aiutò Romolo Augustolo e suo padre, Flavio Oreglio, a sconfiggere l'imperatore d'Oriente Zenone e suo nipote Giulio Nipote, raccomandato alla guida dell'impero d'Occidente. Dopo la vittoria, Odoacre chiese a Flavio Oreglio un terzo dei territori dell'Italia come pagamento, ma Oreglio pensava che i barbari non sapessero fare le frazioni e regalò al re barbaro solo la Valle d'Aosta. Odoacre, resosi conto che la Valle d'Aosta non era un terzo dell'Italia, ma solo tre quarti, mosse contro Flavio Oreglio, lo uccise e mandò Romolo Augustuolo in un riformatorio. Odoacre spedì poi le insegne imperiali all'imperatore d'Oriente, le quali, nonostante la posta prioritaria, arrivarono due mesi dopo, e si erano fottuti pure lo scettro. Odoacre si assegnò poi il titolo di Rex gentium, ovvero Reginetto del mese.

Il regno

Durante il suo regno Odoacre affogò nel sangue diverse ribellioni e diversi gatti, perché si divertiva ad uccidere i gatti così. Inoltre proibì di allevare polli, poiché lui odiava i polli.

La fine

L'imperatore Zenone, che era uno che non si faceva mai i cazzi suoi, decise un giorno che Odoacre gli stava antipatico. Così mise una pulce nell'orecchio a Teodorico, re degli Ostrogoti, che dovette andare a farsi disinfestare. Dopo la toletta, Teodorico mosse contro Odoacre e lo vinse in diverse battaglie, costringendolo a trattare la resa in cambio della vita. Ma Teodorico era un gran figlio di mignotta: accettò le condizioni, ma lo uccise lo stesso, servendogli durante una cena del pollo fritto e finendolo poi con le sue mani (il pollo). Dopo aver ingerito il volatile, il re ornitofobico dapprima vomitò, poi si suicidò - cosa che fece offendere non poco il cuoco - gettandosi dalla torre più alta del castello, che si trovava al piano terra. Non riuscendo a morire nemmeno allora, si diede fuoco con una tanica di benzina e si trafisse infilandosi un grissino su per il naso. Alla fine morì di leucemia dopo 14 mesi di agonia.

Curiosità

Voci correlate