Numeri

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« Finalmente potrò avere una vita sessuale anch'io! »
(Scienziati giapponesi)

I numeri sono quegli strani simboli che infestano calcolatrici, libri di matematica e scontrini.

A cosa servono

I numeri servono prima di tutto a quantificare le cose. Questa può sembrare una cosa di poco conto, ma provate voi a chiedere 2 birre senza usare i numeri! Sono inoltre fondamentali per attività come il pagamento del pizzo, lo spaccio e la politica.

Storia

I numeri sono sempre esistiti, ma vengono scoperti dall'uomo solamente nella preistoria. 1 cavernicolo di nome Gennaro stava facendo con i suoi compagni il gioco più di moda del periodo, la caccia all'emo. Essendo il più truzzo di tutti però doveva sentirsi superiore agli altri, così senza pensarci troppo disse:

"Io ne ho presi settordici più di voi"


inventando così in 1 colpo solo i numeri, l'addizione, la sottrazione e le cazzate. Sbeffeggiato dai suoi ignoranti compagni, li convinse infilandogli da 0 a 9 dita nel naso. Ancora oggi i meno brillanti sono soliti contare con questo metodo inventato da Gennaro.

I numeri nell'antica Roma

Essendo il sistema delle dita nel naso ormai obsoleto per la rappresentazione dei numeri, oltreché fuori moda dall'invenzione della pergamena, l'imperatore Giustino (così chiamato perché qualcosa sbagliava sempre) convocò i più eminenti scienziati per trovare un sistema di conto che lo facesse entrare nella Storia, ma soprattutto perchè inventassero un nuovo gioco per le gaie feste di palazzo.

Il congresso si riunì e dopo 23 giorni di alcool, fumo e sodomia presentò all'imperatore la soluzione ad entrambi i problemi: il sistema numerico romano.

Questo sistema di rappresentazione si fondava sulla praticità di utilizzo, sulla semplicità di memorizzazione ma soprattutto sull'innata gaiezza della gente. I numeri sono stati costruiti infatti nei momenti di pausa tra cazzeggio e fancazzismo, secondo la forma che serviva agli scienziati per i loro porci scopi. Fu così che nacquero: - I : il primo numero. È evidente il richiamo fallico intrinseco. Fu pensato per fare uno scherzo agli studiosi di culinaria, che all'epoca era lo studio di chiappe rivolte verso l'alto. Lo scherzo fu così gradito che si ebbero le repliche nei numeri II (2) e III (3). - V : girato al contrario veniva spesso messo sulle sedie. Ah che burloni i romani! - X : un tributo al teorema dello sgabello, scoperto in quel periodo. Il teorema dello sgabello afferma che se su 1 sedia si può sedere 1 persona, su 1 sgabello anche. Ma se lo sgabello viene ribaltato, ci si può sedere in 4.

e molti altri che non sto qui ad enunciarvi. L'imperatore gradì tanto l'invenzione che premiò gli scienziati con un viaggio a Pompei.

I numeri arabi

Le popolazioni arabe erano invidiose del sistema romano. Il Califfo Onsa-Namaz scelse 300 schiavi e 500 bionde e li frustò finché non gli portarono un sistema numerico decente. Il califfo volle quindi proporre il suo sistema al mondo occidentale, ma questo lo rifiutò perchè erano molto meno versatili dei precedenti. Gli arabi, offesi, decisero di imporre i loro numeri con la forza. Da quel momento nel Mediterraneo si combatterono numerose Guerre di Conversione, in terra e in mare. Erano usati anche metodi di guerriglia, come quella di convertire i prezzi nelle panetterie e nei sexy shop per costringere gli abitanti a imparare il nuovo sistema. Come tutti sappiamo, la Guerra di Conversione fu persa dagli occidentali che infatti ancora oggi usano i numeri arabi. Coloro che rifiutarono di convertirsi fondarono una loggia segreta che sopravvive ancora oggi, che è composta soprattutto da insegnanti di Latino.

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