Nonnotizie:L'Oscar di Silvio

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05 Marzo 2014


Silvio mostra al suo esercito l'oscar

Los Angeles - Un sorridente Berlusconi, materializzatosi misteriosamente negli USA in barba al ritiro del Passaporto, stringe tra le sue manine unte e sudate la statuetta più ambita da attori e registi di tutto il mondo:

l'Oscar.

La Grande Bellezza, il film diretto da quel tizio napoletano, coso lì, come si chiama, Salentino, ha trionfato alla notte degli Oscar come migliore film straniero. E senza scomodare l'olocausto. Però è sciocco e superficiale attribuire il merito di tale successo al regista, al cast o a elementi secondari come la scenografia, i dialoghi e l'ambientazione. Che poi lo sappiamo tutti che Roma Ladrona, su. Sappiamo tutti chi è il vero vincitore, ossia Silvio Berlusconi. Il film e dunque il relativo successo, è esclusivamente merito di Silvio e dei suoi collaboratori.

Come ricorda giustamente l'acuto collega giornalista Sallusti, senza Berlusconi, questo film non sarebbe potuto esistere. La casa che lo ha parzialmente finanziato e prodotto, infatti è la Medusa con il contributo di numerosi altri piccoli finanziatori e patrocinanti; senza la costola cinematografica della Mediaset il regista Santarino stava ancora a vendere le verdure contaminate della terra dei fuochi. Invece grazie a Silvio che ha creduto in lui e nel suo misero talento e l'ha pure mandato in America, La Grande Bellezza ha trionfato alla Notte degli Oscar.

Berlusconi ed il suo gruppo non sono stati soltanto una fonte economica per il film, tutt'altro. Sono stati delle preziose muse ispiratrici, arrivando persino ad aiutare in prima persona a creare alcune location del film. In particolare bisogna ringraziarlo per i seguenti elementi:

  • La casa di Jep è la casa con vista Colosseo di Scajola. L'ex-ministro non ci va mai, d'altronde non sapeva manco di averla. Tanto valeva usarla per il film.
  • Il vicino di casa di Jep che arrestano verso la fine, che si scopre essere un ricco pregiudicato ricercatissimo, altri non è che una citazione alla triste situazione dello stesso Berlusconi, ingiustamente perseguitato da decenni da una giustizia forcaiola. Quando lo arrestano cita persino il Cavaliere: "Sono io che lavoro e faccio andare avanti il paese, cribbio!"[1]
Sallusti, visibilmente scosso, si rammarica per il mancato riconoscimento in patria dei meriti cinematografici di Silvio
  • La tizia impegnata socialmente e politicamente che Jep smonta in due minuti altro non è che la rappresentazione della sinistra italiana, che infatti Silvio smonta regolarmente ad ogni discorso.
  • I festini a casa di Jep e compagnia a base di eccessi, alcool, celebrità decadute e un po' di polverina contrariamente a ciò che si può pensare, non hanno nulla a che fare con il beneamato Presidente[2], che invece è un noto apprezzatore di cene eleganti e, occasionalmente, gare di Burlesque.

All'annuncio della vittoria del film, tutte le varie personalità politiche comuniste si sono affrettate a fare i complimenti al regista, com'era... Solferino. Uno dopo l'altro Renzi, Franceschini, Vendola, Boldrini e Napolitano[3], tutti ad osannare quei terroni che han girato il film, a congratularsi, a dire che è stata una grande vittoria per l'Italia. Tutti bravi a salire sul carro del vincitore. Il carro di Silvio, insomma.

Neanche una parola di ringraziamento per il nostro Presidente, che il film l'ha creato con le sue mani ed il suo sudore. Neanche una parola di stima, di affetto, né per la Medusa né per Mediaset, che si sono prodigate per creare il film ed avranno un ritorno economico non indifferente, ok, ma che l'hanno fatto per la cultura e la patria, mica per i soldi. Solo il povero Sallusti ha compreso la passione di Silvio per il cinema d'autore.

Fortunatamente il Cavaliere, nella sua immensa generosità, non si cura di loro, ma guarda e passa e porta a casa un Oscar ottenuto tramite impegno, fatica e sudore. Bravo Silvio, sei la nostra unica speranza.

Note

  1. ^ Matteo, 2:12
  2. ^ Ormai è presidente a prescindere
  3. ^ Almeno solo questi, a detta di Sallusti

Fonti

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