Utente:Rum e pera/Sandbox3: differenze tra le versioni

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== Allenamenti ==
== Allenamenti ==

I campi di allenamento dello Swaziland sono i più invidiati al mondo: d'autunno iniziano tremende pioggie torrenziali che trasformano i campi allenamento in enormi pozzanghere, talmente enormi che alcuni calciatori ci sono caduti e non sono stati mai più ritrovati. Questa unica occasione di avere comode piscine fangose allena i calciatori sia nella resistenza alla fatica che al nuoto e allo snorkeling. Dopo l'autunno arriva l'inverno (sennò che altro?) con tremende gelate, che trasformano i mari fangosi in grandissime piste da pattinaggio, cosa non apprezzata però da quei poveracci dei calciatori che non hanno neanche la scarpe, dove i più fortunati potranno dilettarsi nel pattinaggio artistico. Fino a oggi si contano: 13 menti spezzati, 86 gambe macellate, 128 mani rotte, 250 bacini spezzati (l'amore), fortuna che alcuni muoiono e non soffrono certe cose. Questa benedizione è molto apprezzata da cuochi e gli stesi calciatori, che possono godere dei vari pezzi di carne sparsi sul campo, gustandoseli alla brace o per i più puristi crudi con un po' di sale e olio. Finito l'inverno, arriva la primavere, si scongelano i mari fangosi creando enormi paludi degne del miglior Swaziland, attirando sciami di cavallette, mosche cavalline che depongono le uova dentro i calciatori, grilli grossi come scoiattoli che sfondano i timpani col loro ronzio, zanzare che trasmettono malattie mortale (cosa apprezzata dal mister così non deve dare un dispiacere a calciatori per non averli convocati) e tanti allegri virus e batteri potenzialmente endemici.
I campi di allenamento dello Swaziland sono i più invidiati al mondo: d'autunno iniziano tremende pioggie torrenziali che trasformano i campi allenamento in enormi pozzanghere, talmente enormi che alcuni calciatori ci sono caduti e non sono stati mai più ritrovati. Questa unica occasione di avere comode piscine fangose allena i calciatori sia nella resistenza alla fatica che al nuoto e allo snorkeling. Dopo l'autunno arriva l'inverno (sennò che altro?) con tremende gelate, che trasformano i mari fangosi in grandissime piste da pattinaggio, cosa non apprezzata però da quei poveracci dei calciatori che non hanno neanche la scarpe, dove i più fortunati potranno dilettarsi nel pattinaggio artistico. Fino a oggi si contano: 13 menti spezzati, 86 gambe macellate, 128 mani rotte, 250 bacini spezzati (l'amore), fortuna che alcuni muoiono e non soffrono certe cose. Questa benedizione è molto apprezzata da cuochi e gli stesi calciatori, che possono godere dei vari pezzi di carne sparsi sul campo, gustandoseli alla brace o per i più puristi crudi con un po' di sale e olio. Finito l'inverno, arriva la primavere, si scongelano i mari fangosi creando enormi paludi degne del miglior Swaziland, attirando sciami di cavallette, mosche cavalline che depongono le uova dentro i calciatori, grilli grossi come scoiattoli che sfondano i timpani col loro ronzio, zanzare che trasmettono malattie mortale (cosa apprezzata dal mister così non deve dare un dispiacere a calciatori per non averli convocati) e tanti allegri virus e batteri potenzialmente endemici.
Spesso non hanno a disposizione abiti, allenandosi nudi e talvolta lo fanno anche in partite ufficiali, spesso i palloni non sono altro che armadilli o lemuri, le forme di cartone per le punizioni sono spesso cadaveri reperiti chissà dove e i metodi di allenamento, suggeriti potenzialmente da uno sciamano, che implicano l'uso di funghi allucinogeni, con consecutiva squalifica. Le squadre con cui si allenano spesso vengono dai centri di ripulitura mentale, dagli ospedali di campo, amputati di guerra e talvolta dai carceri, cosa apprezzata dai nazionali che in caso di accoltellamento trovano una scusa sicura per non andare agli allenamenti.
Le difficoltà economiche però non sono così negative, possono essere anche potenzialmente letali, come la mancanza di cibo, una dieta sicura che rende i calciatori belli magri. Eroi del FairPlay, sparano per non fare fallì.


= Ex cane antidroga tossicodipendente =
= Ex cane antidroga tossicodipendente =

Versione delle 17:01, 16 mag 2013

Il bollettino di guerra di Rum e pera

BOLLETTINO DI GUERRA

LA RUBRICA BELLICA DI RUM E PERA

Questo è l'angolo delle mie riflessioni, so pensare e decido quindi di trasmettere in modo indelebile ogni mio pensiero e fidatevi: questa è unica nel suo genere
Qui parlo di Nonciclopedia e di tutti gli utenti senza peli sulla lingua e non mi faccio scrupoli. Quindi buon ragazzo, se vedi scritto il tuo nome è proprio così e se hai da lamentarti vai direttamente qui, sappi che risponderò in un modo od in un altro

Da il Mattino:
rileggendo questo bel post mi sono venute in mente due cose. 1) al posto suo, lo girerei (dietro compenso, s'intende) all'Assessorato al Turismo: è più turisticamente invitante lui che le gare di varchetelle su cui si è fissato il capellaio matto incidentalmente sindaco. la seconda: capisco che lei sarà sposatissimo perciò non poteva dirla, ma in questo suo affascinante quadretto manca una cosa: il conturbante (per qualsiasi ometto dai 15 in su) sciamare, nei luoghi suddetti di frotte di studentesse in fiore. ricordo una volta che detti un appuntamento a un amico in cima alla salita di mezzocannone, alla mezza di un giorno fine aprile (e non mi dica che non capisce il riferimento climatico-stagionale....): benchè fosse sposatissimo, innamoratissimo, fedelissimo, dopo due decenni di tran tran casa ufficio casa, gli bastarono venti minuti di quel traffico ininterrotto di belle figliole (tra cui veri e propri miracoli della natura) per sbottare in un "maro' ma 'cca è nu paradiso!", detto con l'aria intontita-estatica di chi aveva raggiunto il nirvana.... ps. ribadisco che o' boss nun me piace. e che darei per vederla fra un mese con bandana in testa urlare a squarciagola in piazza plebiscito "booooorn in theee iuuusseeeeiii"...ahahahaha
20/3/13 di Atem 61

Nazionale di calcio dello Swaziland

« Vorrei giocarci »
(Un calciatore alla domanda: con chi vorresti giocare, contro?)
« Magari fossero tutti come loro »
(Allenatore alla domanda: se tutti i tuoi avversari dovessero essere una squadra, quale sarebbe?)
« Manco lo sfizio di batterli »
(Calciatore sulla nazionale di calcio dello Swaziland.)

La nazionale di calcio dello Swaziland è la più grande squadra di calcio al mondo; insomma, dove la trovi un'altra squadra dove la lunghezza media del pene è 69 centimetri?
Desiderata, come avversaria, la nazionale dello Swaziland è uno di quei casi calcistici per cui la FIFA ha deciso di indagare per capire se davvero esiste. La stessa esistenza dello Swaziland è un mistero e non si capisce come possa avere una squadra di calcio.
Per ora non è riuscita neanche a qualificarsi a preliminari dei preliminari delle qualificazioni dei mondiali e il picco più alto raggiunto dalla nazionale fu nel 1988 durante una gita alle giostre sulla montagna russa.
Il prossimo obbiettivo è non bucare la palla credendola un armadillo bianco o un demone a forma di palla.

Storia

Dopo l'ennesimo giorno in cui scopriva di essere il nero col pene più piccolo del mondo, desiderava una nazionale potente che potesse asfaltare ogni squadra e qualche via della capitale, magari a nero. Fu incaricato Cagotanto Matanto, lo spazzino eunuco di fiducia del re, le sue generalità risultavano le migliori del palazzo, in cui il suo maggior avversario era un ex giocatore di Ping pong tetraplegico, morto. Dopo una rapida ricerca, arruolò una squadra di 28 giocatori: 12 erano stati presi da alcuni ospedali in fase terminale, 6 avevano contratto gravi malattie trasmissibili, 3 non avevano le gambe, il portiere non aveva le mani, l'arbitro era cieco e il resto della squadra erano cittadini del Leshoto rapiti di notte. In poco tempo quella squadra fu decimata da un batterio pericolosissimo, e il povero allenatore, scoprendo pesanti falle nella FIFA che non proibivano di schierare leoni in campo, ne catturò una decina e li schierò alla prima partita ufficiale della nazionale di calcio dello Swaziland. Sulle prime si rivelò una mossa azzeccata, molti giocatori avversari erano stati divorati dai grossi felini, finché uno delle bestiole particolarmente incazzoso divorò Matanto. Pochi anni dopo, trovato un nuovo allenatore, fu ricostituita la nazionale, formata da ben 29 giocatori, in cui ben due non avevano (prima di essere stati convocati) l'Aids. Non fu buono l'esordio: l'allenatore schierò un 12-9-8 e furono squalificati, lasciando increduli il foltissimo pubblico di due tifosi dello Swaziland che erano di li per caso. Imparati i fondamentali del calcio, tra cui che il pallone non va toccato con le mani e che se si uccide l'arbitro la partita viene sospesa, riuscì a disputare la prima partita senza interruzioni, contro il reparto malati di cancro in fase terminale dell'ospedale San Pietro protettore della prostata. La partita finì 0-9 per i malati, che morirono ancor prima di festeggiare, tuttavia era un risultato falsato: l'arbitro non aveva concesso il recupero, il centravanti aveva mancato di poco la porta uccidendo un cameraman e comunque la prima volta sbagliano tutti.

Allenamenti

I campi di allenamento dello Swaziland sono i più invidiati al mondo: d'autunno iniziano tremende pioggie torrenziali che trasformano i campi allenamento in enormi pozzanghere, talmente enormi che alcuni calciatori ci sono caduti e non sono stati mai più ritrovati. Questa unica occasione di avere comode piscine fangose allena i calciatori sia nella resistenza alla fatica che al nuoto e allo snorkeling. Dopo l'autunno arriva l'inverno (sennò che altro?) con tremende gelate, che trasformano i mari fangosi in grandissime piste da pattinaggio, cosa non apprezzata però da quei poveracci dei calciatori che non hanno neanche la scarpe, dove i più fortunati potranno dilettarsi nel pattinaggio artistico. Fino a oggi si contano: 13 menti spezzati, 86 gambe macellate, 128 mani rotte, 250 bacini spezzati (l'amore), fortuna che alcuni muoiono e non soffrono certe cose. Questa benedizione è molto apprezzata da cuochi e gli stesi calciatori, che possono godere dei vari pezzi di carne sparsi sul campo, gustandoseli alla brace o per i più puristi crudi con un po' di sale e olio. Finito l'inverno, arriva la primavere, si scongelano i mari fangosi creando enormi paludi degne del miglior Swaziland, attirando sciami di cavallette, mosche cavalline che depongono le uova dentro i calciatori, grilli grossi come scoiattoli che sfondano i timpani col loro ronzio, zanzare che trasmettono malattie mortale (cosa apprezzata dal mister così non deve dare un dispiacere a calciatori per non averli convocati) e tanti allegri virus e batteri potenzialmente endemici. Spesso non hanno a disposizione abiti, allenandosi nudi e talvolta lo fanno anche in partite ufficiali, spesso i palloni non sono altro che armadilli o lemuri, le forme di cartone per le punizioni sono spesso cadaveri reperiti chissà dove e i metodi di allenamento, suggeriti potenzialmente da uno sciamano, che implicano l'uso di funghi allucinogeni, con consecutiva squalifica. Le squadre con cui si allenano spesso vengono dai centri di ripulitura mentale, dagli ospedali di campo, amputati di guerra e talvolta dai carceri, cosa apprezzata dai nazionali che in caso di accoltellamento trovano una scusa sicura per non andare agli allenamenti. Le difficoltà economiche però non sono così negative, possono essere anche potenzialmente letali, come la mancanza di cibo, una dieta sicura che rende i calciatori belli magri. Eroi del FairPlay, sparano per non fare fallì.

Ex cane antidroga tossicodipendente

« L'ho trovata! L'ho trovata! Son felice di aiutare altre persone! »
(Prima.)
« DOVE CAZZO È!!! DOVE CAZZO È!!! »
(Dopo.)

Madagascar

M A D A G A S C A R
Nome ufficiale: Madagascar
Nome al contrario: Racsagadam
Capitale: Non hanno una lira
Città importanti: Non ce ne sono altre
In guerra con: Gli avversari del Madagascar
Posizione: Sul pianeta Terra
Lingua: Tra il rosa e il rosso
Abitanti: Qualcuno ce n'è, basta trovarli
Sport Nazionale: Sopravvivere
Densità: Simile a quella delle bistecche
« Madagascar? Ma non era un film? »
(Intelligentone su Madagascar.)
« D'animazione? »
(Intelligentone ancor più intelligentone sul Madagascar.)

Il Madagascar è quell'enorme massa di sostanze organiche anfibie sprofondata nell'oceano Africano estremamente odiata dalla chiesa poiché con la sua esistenza, comproverebbe l'ipotesi che anche Dio qualche cazzata l'abbia fatta anche lui.
Per chi volesse andare in Madagascar, deve sapere che i pochi aerei (Alitalia classe'32) sono abbastanza inaffidabili, come testimoniato dal fatto che le hostess sono suore e che appena giunti a terra il pilota si mette a baciare la terra. Nessuno sa comunque la posizione esatta del Madagascar, compresi i geografi, che al posto di mettere l'isola nel posto giusto ci mettono degli adesivi, facendoci sbattere continuamente le navi di passaggio.

Storia

I primi ad avvistare il Madagascar furono i Bantu che tentarono di raggiungerlo a piedi, non esistendo ancora le barche: tentativo misteriosamente fallito. Riprovarono una seconda volta nuotando ma diventarono ben presto stuzzichini per i temibili delfini squartatori preistorici. Le prime testimonianze scritte ci arrivano dal Corano con Maometto, che per non sfigurare con gli Ebrei, si inventò che quella fosse la terra promessa dell'Islam, ma era veramente schifosa e non esitarono a fuggire via. I pochi rimasti, principalmente busoni, pazzi, prostitute, biddai, hipster, busoni pazzi, pazzi pazzi, prostitute pazze, biddai pazzi e hipster pazzi, come chiunque

avrebbe fatto, costruirono capanne. Sotto il livello del mare.

Il primo essere umano sano di mente a raggiungere il Madagascar fu Marco Polo, convinto da antiche leggende locali volenti essere nel sottosuolo la figa, che in effetti non si sapeva bene che fosse a quei tempi, con la nave Madonna Addoloratissima po'mal e mol e circa 200 uomini affamati di conoscenza e della cosa sopracitata. Dopo circa 16 spedizioni finite male, Marco Polo e la sua ciurma riuscirono a raggiungere il Madagascar, schiantandosi rovinosamente contro gli scogli. Dopo aver iniziato a prendere a picconate il suolo invano, iniziarono a prendere a picconate il capitano colpevole di averli fatti arrivare in un isola così schifosa che Silent Hill al confronto sembrava Capri. Nei secoli successivi arrivarono gli inglesi, che ci arrivarono per sbaglio, i francesi, che ci arrivarono per sbaglio e qualcun'altro, giunto lì probabilmente per sbaglio. Nel 1960 il Madagascar ottenne l'indipendenza, con grande soddisfazione della Francia che non vedeva l'ora di liberarsi di quel Caso geografico. Gli anni successivi iniziarono tremende guerre a base di lanci di banane e cocchi, intrighi politici che videro un gorilla come presidente del consiglio e la vittoria da parte del Napoli dello scudetto.

Tradizioni

Clima

Turismo

Ambiente

Antonio De Curtis

« Acca nisciùn è fess! »
(Totò, beccato mentre tentava di uscire dal ristorante senza pagare.)
« E io pago! »
(Totò paga il conto.)
« Ma mi faccia il piacere »
(Totò inviato speciale di Striscia la notizia)
« Vede, far piangere è semplice: basta una lacrima, un bambino che piange, far ridere è molto più difficile »
(Totò spiega la qualità dei suoi film.)
« L'avrei scritto meglio io »
(Antonio De Curtis giudica questo articolo.)
« Acca nisciùn è fiss »
(Totò commenta la crisi italiana.)

Totò (Casa sua, 15 febbraio 1898 - Roma, 15 aprile 1968, concerto dei Rolling Stones), il cui nome completo è astruosamente lungo e per questo l'autore di questo articolo eviterà di citarlo soffrendo di cardiopatia[1], è stato un attore, produttore, cantautore, aviatore e un motore napoletano ed è la prova

che Pippo Franco avrebbe fatto meglio a dedicarsi al giardinaggio.

La sua cinematografia, considerata al calibro di quella di Charlie Chaplin o dei provini del Grande Fratello, viene tuttora guardata soprattutto dai giovani napoletani, cosa che on stretto collegamento con la percentuale di riccardoni cinematografici esageratamente alta nel capoluogo campano.
Il principe Antonio de Curtis, appellativo cui pensa di togliere dopo aver visto un Cinepanettone di Cristian De Sica, considerato principe della risata, nella sua prolifica carriera cinematografica è riuscito a realizzare ben 50 titoli dal variété e l'avanspettacolo, 9 telefilm e ben 97 film; una cosa di per se inspiegabile se considerato il terribile male che affligge il comico sin dalla nascita: essere Napoletano.

Note

  1. ^ Se proprio ne avete voglia... http://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_de_Curtis