Nonnotizie:Guidonia, in trappola il branco di violentatori: differenze tra le versioni

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{{NonNotizie|28|gennaio|200SATANAlla [[Repubblica]] di Tivoli, Luigi De Ficchy, il comandante provinciale dei carabinieri di Roma, Vittorio Tomasone, il comandante del gruppo di Frascati, Rosario Castello, insieme ai [[carabinieri]] che hanno eseguito i fermi:
{{NonNotizie|28|gennaio|2009}}
[[File:Guidonia_tumulto.jpg|right|300px|thumb|{{quote|Un rumeno assatanato, non pago delle sue malefatte, cerca di fare un'ultima disperata [[orgia|ammucchiata]] addirittura lungo il breve tragitto che separa la volante dal comando dei carabinieri.]]
[[Roma]] – È il più brutale crimine che esponenti della mala razza dei rumeni abbia mai compiuto in Italia. Se solo questi rumeni non esistessero, il nostro sarebbe un paese splendido e libero da ogni pulsione criminale.
Infatti, sono tutti giovanissimi i quattro [[Romania|romeni]] fermati per lo stupro di Guidonia, giovani agenti di chissà quale oscura forza proprio come i protagonisti del famoso sceneggiato di [[Stanley Kubrik|Stanley Rubik]] “[[Arancia Meccanica|Un'arancia meccanizzata]]”, i cui folli gesti sono così inimmaginabili da renderli araldi di violenza e del Male.

Ecco quanto hanno spiegato durante una conferenza stampa il procuratore della [[Repubblica]] di Tivoli, Luigi De Ficchy, il comandante provinciale dei carabinieri di Roma, Vittorio Tomasone, il comandante del gruppo di Frascati, Rosario Castello, insieme ai [[carabinieri]] che hanno eseguito i fermi:


{{quote|Il più giovane dei quattro, tutti accusati di violenza sessuale e rapina aggravata, ha circa 20 anni e il più anziano ne ha poco più di 23. Gli altri due romeni, accusati di favoreggiamento, sono di poco più anziani.|Le forze del bene}}
{{quote|Il più giovane dei quattro, tutti accusati di violenza sessuale e rapina aggravata, ha circa 20 anni e il più anziano ne ha poco più di 23. Gli altri due romeni, accusati di favoreggiamento, sono di poco più anziani.|Le forze del bene}}

Versione delle 18:35, 16 nov 2015

{{NonNotizie|28|gennaio|200SATANAlla Repubblica di Tivoli, Luigi De Ficchy, il comandante provinciale dei carabinieri di Roma, Vittorio Tomasone, il comandante del gruppo di Frascati, Rosario Castello, insieme ai carabinieri che hanno eseguito i fermi:

« Il più giovane dei quattro, tutti accusati di violenza sessuale e rapina aggravata, ha circa 20 anni e il più anziano ne ha poco più di 23. Gli altri due romeni, accusati di favoreggiamento, sono di poco più anziani. »
(Le forze del bene)

Parole dure. Parole dure che non nascondono lo sdegno e il biasimo di una nazione intera per questo schifoso fattaccio.

Arrestata la banda di rom quindi con l’accusa di aver aggredito una coppia di nostri fratelli italici italiani di Roma a Guidonia, vicino Roma, stuprando la giovane, picchiando il fidanzato e rubando il telefonino. Alessandra Mussolini, storicamente da sempre in difesa dei deboli e degli oppressi e visibilmente memore dei bei tempi andati, in cui le cose funzionavano, risponde così:

« Purtroppo servono tanti soldati perché ci sono troppi brutti uomini »
(Mussolini Alessandra)

Fornicare è sbagliato, e questa è la prova. Secondo il pontefice questi episodi incresciosi non accadrebbero mai, se le giovani coppie non si infrattassero per unirsi nel peccato e se le donne non andassero in giro vestite come delle baldracche. Almeno fintanto che ci sono in circolazione i rumeni, che come l'esperienza ci insegna non riescono a trattenere le loro pulsioni animalesche.

Miniatura medievale ritraente dei rumeni intenti a fare violenza. Già ai nostri padri era quindi ben nota la loro intrinseca malvagità, per quanto tempo ancora dovremo soffrire in silenzio?

Dei quattro rumeni fermati per violenza e rapina due sono in Italia da poche settimane, gli altri due da più tempo e tutti erano ospiti da connazionali e stranamente non vivevano in campi nomadi: recenti studi scientifici di eugenetica stanno dimostrando che rom e romeni sono praticamente la stessa cosa: progenie maledetta di Caino quindi, piaga dell'Europa nei secoli.

In un primo momento si era parlato di una banda di 5 africani, ma dopo un minuzioso controllo il procuratore di Tivoli ha scoperto che non c'erano negri nel raggio di centinaia di chilometri, e si è scelta così un'altra pista: quella giusta.

È stato il telefonino rubato alla vittima a portare gli investigatori sulle tracce dei quattro zingari catturati stamattina. Infatti uno degli stupratori ha chiamato alcuni suoi simili e ha annunciato il proprio arrivo a Padova. Grazie ai potenti mezzi dell'arma, anche se era stata cambiata la scheda sim, i carabinieri hanno aspettato il gruppo che viaggiava sulla stessa auto (una Bmw) al casello di Tivoli. Incredibilmente, sembra quindi che le intercettazioni telefoniche permettano di catturare i criminali: ma non è il caso di trarre conclusioni affrettate e strumentalizzare la cosa per contestare l'ipocrisia della proposta di legge appena passata.

Avrebbe già confessato uno dei quattro romeni. In ogni caso, i quattro stupratori hanno lasciato sul posto significative tracce di sperma, e dalle prime analisi sembrerebbe trattarsi proprio di sperma di rumeno, facilmente riconoscibile dall'odore acre tipico di chi vive nella sporcizia.

La vittima è stata prontamente intervistata. Ma potete vedere il video di lei che piange e quindi scaricare sul vostro cellulare la fantastica suoneria Singhiozzi di una bella topolona solo inviando un sms con scritto “STUPRO” al numero 48484 al costo di 5 €.

All'uscita dalla stazione dei carabinieri di Guidonia dei quattro romeni fermati per lo stupro c'è stata una vivace colluttazione verbale da parte della folla che assediava la stazione. "Maiali, bastardi" e "Consegnateli al padre della ragazza": queste le grida delle decine di persone, per lo più giovani come loro, che hanno tentato di aggredire uno dei romeni scortato dai carabinieri i quali hanno dovuto sforzarsi non poco di proteggerli portandoli a bordo della gazzella.

« Come stuprano gli italiani, non stupra più nessuno oramai... »
(I giovani lettori)

È questo che ci sentiamo sempre di più dire dai lettori, che ci riportano l'esempio di quello sfortunato giovane, che sotto l'effetto di stupefacenti e alcol ha violentato involontariamente lei che a capodanno stava festeggiando la notte di capodanno come tutti i suoi coetanei. Ma l'italiano, al contrario di quegli schifosi, chiede il perdono per i suoi peccati, apparendo visibilmente contrito. Perché il fiero esponente della razza italica, al contrario di quei rumeni, le cui carni andrebbero marchiate a fuoco con il sempre troppo tenero epiteto di “animale”, è e rimarrà per sempre innegabilmente prima di tutto e aldilà di tutto un vero cristiano.

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